Bollettino 2009 - Comune di Pontedera
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Centro Stu<strong>di</strong> e Documentazione Andrea da <strong>Pontedera</strong><br />
Centro Stu<strong>di</strong> e Documentazione Andrea da <strong>Pontedera</strong><br />
RIFLESSIONI SULL’ARTE<br />
DEL “CONTEMPORANEO”<br />
<strong>di</strong> Mario Lupi<br />
...nella marea referenziale,<br />
una voce critica…<br />
34<br />
35<br />
Esercitazioni <strong>di</strong> laboratorio:<br />
composizione degli spazi<br />
In queste pagine abbiamo<br />
riportato alcune immagini<br />
dei bambini della scuola<br />
dell’infanzia<br />
“Il Romito” a lavoro<br />
e in cui sono stati immersi. Queste<br />
produzioni sono da leggere tenendo<br />
conto della più evidente presenza <strong>di</strong><br />
“originalità” e o <strong>di</strong> “stereotipie”, che<br />
possono essere riconducibili al “clima”<br />
più o meno promozionale, che<br />
essi possono aver vissuto. Perchè il<br />
“clima” educativo e formativo sia<br />
davvero promozionale, con forti valenze<br />
pedagogiche, è necessario che<br />
la presenza degli adulti sia davvero<br />
rigorosa nel non essere impositiva;<br />
nel fare in modo <strong>di</strong> liberare nel bambino<br />
le proprie autentiche potenzialità<br />
in progressiva autonomia.<br />
Gli stimoli in cui immergere i bambini,<br />
dovranno irrinunciabilmente<br />
essere <strong>di</strong> qualità e nello stesso tempo<br />
essere il frutto <strong>di</strong> una consapevole<br />
e approfon<strong>di</strong>ta ricerca da parte dell’adulto,<br />
rispetto al mondo delle Arti<br />
e delle Scienze, così come testimoniano<br />
il passato e il presente, con un<br />
futuro tutto da costruire. Stimoli capaci<br />
<strong>di</strong> aiutare l’infanzia a capire e<br />
capirsi, evitando impostazioni adultiste,<br />
anticipatorie o peggio ancora<br />
suggerire modelli da seguire, che potrebbero<br />
non favorire nei bambini la<br />
motivazione ad esprimersi.<br />
L’adulto ricercatore, sostiene Idana<br />
Pescioli, “della propria unicità<br />
creativa è invitato a rivedere continuamente<br />
i propri atteggiamenti e<br />
comportamenti, in modo da essere<br />
in ogni caso portatore e promotore<br />
consapevole <strong>di</strong> stimoli alla originalità,<br />
anzichè portatore inconsapevole<br />
<strong>di</strong> stereotipie”, facilmente leggibili<br />
nell’utilizzo <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> materiale graficamente<br />
strutturato, che non facilita<br />
la costruzione delle singole intelligenze<br />
nei bambini da tre a sei anni,<br />
nella prima scuola.<br />
La produzione artistica, negli<br />
anni 2000, è in gran parte una<br />
pseudo produzione d’Arte;<br />
non che tutto sia negativo ma il <strong>di</strong>sorientamento<br />
è totale specialmente<br />
in Italia dove le idee, spesso fagocitate<br />
dal <strong>di</strong>o denaro, confliggono con<br />
la cultura e si allineano con le leggi<br />
<strong>di</strong> mercato ormai in modo sempre<br />
più scoperto. La situazione è ricca<br />
<strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong>versi, dai gruppi associativi<br />
“dei Molti” che producono<br />
“contaminazioni” (assemblaggi<br />
<strong>di</strong> pittura, scultura, foto, ecc, ecc.)<br />
in ritardo rispetto alla controcultura<br />
americana degli anni ’60 della West<br />
Coast, agli isolati che vivono narcisisticamente<br />
la loro “performance”<br />
quoti<strong>di</strong>ana.<br />
P. Daverio ha affermato che in Italia<br />
non si <strong>di</strong>pinge più dagli anni ’70, significando<br />
che le nuove generazioni,<br />
sfornate dalle scuole d’Arte, non<br />
hanno avuto più legami con le avanguar<strong>di</strong>e<br />
storiche della metà del secolo<br />
scorso ma hanno acquisito una<br />
sorta <strong>di</strong> imbarbarimento biologico<br />
culturale (la pittura è sempre più<br />
marginalizzata nelle mostre e musei<br />
cult e anche nella Biennale <strong>di</strong> Venezia.<br />
È da considerare che da tempo la<br />
pittura non ci fornisce prove nuove,<br />
convincenti e autonome per i percorsi<br />
<strong>di</strong> Storia dell’Arte).<br />
Si teorizza l’ambiguità dell’arte contemporanea<br />
che non può essere un<br />
fatto a sé stante, è il prodotto <strong>di</strong> correnti<br />
<strong>di</strong> pensiero, esperienze, creatività<br />
che si è andata sviluppando su<br />
movimenti che hanno le loro ra<strong>di</strong>ci<br />
nel pensiero dei secoli precedenti.<br />
Si inventano nuove parole, nuove<br />
definizioni o accezioni <strong>di</strong> definizioni<br />
ripescate e riproposte come nuove<br />
per affermare che (“anch’io <strong>di</strong>co<br />
qualcosa”) sono spesso in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un<br />
Ginger e Fred, Praga<br />
Museo d’Arte<br />
Contemporanea, Bilbao