Bollettino 2009 - Comune di Pontedera
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Centro <strong>di</strong> Documentazione Fotografica<br />
Centro <strong>di</strong> Documentazione Fotografica<br />
ne rimaste escluse perchè non se la<br />
sentivano <strong>di</strong> far file lunghe due ore.<br />
Un successo per cui la parola travolgente<br />
non è esagerata, mentre i suoi<br />
motivi sono al tempo stesso semplici<br />
e complessi. Il perchè <strong>di</strong> un interesse<br />
così massiccio per una escursione<br />
da cui, per fare un esempio, si scorgeva<br />
soltanto una villa <strong>di</strong> campagna<br />
(sulla bella collina del Bufalo, verso<br />
ponte alla Navetta) mentre i palazzi<br />
pontederesi in vista alla partenza o all’arrivo<br />
non sono certo da classificare<br />
come attrazioni artistiche o <strong>di</strong> storia<br />
altolocata, è da ricercare prima <strong>di</strong> tutto<br />
nella riscoperta <strong>di</strong> un fiume, che fu<br />
padre e che poi era <strong>di</strong>ventato patrigno.<br />
Di un luogo, che da una trentina d’anni<br />
era stato cancellato dalla memoria<br />
dei pontederesi perchè l’inquinamento<br />
che lo aveva ucciso ne veva ucciso<br />
anche la memoria. Ma è bastato mostrare<br />
ai primi escursionisti un Arno<br />
tornato bello, maestoso e ricco <strong>di</strong> vita,<br />
per innescare il classico passaparola<br />
— per fortuna, resiste anche in tempi<br />
<strong>di</strong> internet — da cui è derivato l’assalto<br />
quoti<strong>di</strong>ano al battello. Si cominciò<br />
con un’escursione riservata alle autorità,<br />
ma centinaia <strong>di</strong> persone erano<br />
già ad attendere il battello alla Rotta<br />
per applau<strong>di</strong>rlo e per «pretendere»<br />
l’aumento delle corse e dei giorni in<br />
modo da sod<strong>di</strong>sfare tutti. In questo<br />
meccanismo hanno giocato anche i<br />
tempi della storia. I famosi corsi e<br />
ricorsi, arrivati al momento in cui<br />
tutti si sono ricordati dei racconti<br />
<strong>di</strong> nonni, babbi e mamme. sui bagni<br />
d’Arno che hanno resistito fino agli<br />
anni Sessanta. Sentendosi travolgere<br />
dalla nostalgia <strong>di</strong> un tempo per qualcuno<br />
perduto e per altri mai vissuto<br />
ma acquisito nell’anima attraverso<br />
la voce <strong>di</strong> persone care. Un mix<br />
<strong>di</strong> successo che viene da lontano e<br />
dall’anima. L’anno prossimo sarà il<br />
momento della verifica. Ma ci sono<br />
già idee per arricchire, migliorare e<br />
allargare le escursioni. E l’idea <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care<br />
al battello d’Arno ad Andrea da<br />
<strong>Pontedera</strong> è già un ottimo inizio.<br />
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