Il Drago e la Pantera - Etica dell'erranza e ritorno ... - Alberto Lomuscio

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Etica dell’erranza e ritorno al sé pag. 30/72 LINEA MOBILE 1 SENTENZA ESAGRAMMA 25 ESAGRAMMA 26 “Che fai laggiu’ in quella gola?” chiede la Pantera al Drago “A che pensi?” “Sto meditando” le risponde quello “Ogni giorno del viaggio la propria forza creativa deve rigenerarsi e ricostruirsi, senza pause: siamo in fase dinamica, e non devono esistere né inerzia né abitudinarietà. Accettare le prove che il viaggio, la vita, ci propone” “Solo così saremo in grado di compiere grandi imprese” chiosa la Pantera “Appunto” conferma il Drago “E come si fa a evitare un errore così pericoloso?” chiede preoccupata la Serpe “Lascia che sia lui a dettarti il da farsi” risponde il Drago indicando un tabellone pubblicitario che raffigura un grande cuore con un orecchio “La spontaneità che dà un senso al movimento è sempre pura, pura come un cuore vuoto che ascolta, ascolta, ascolta così tanto che alla fine lo devi per forza ascoltare, e lui non sbaglia, sai? Non sbaglia mai, perché a furia di ascoltare, ora conosce tutte le cose del mondo.”
Etica dell’erranza e ritorno al sé pag. 31/72 LINEA MOBILE 3 “Il Drago ha ragione” pensa la Pantera “Anche quando nel viaggio gli ostacoli vengono superati, si deve rimanere presenti a se stessi e consapevoli, e seguire la via di minore resistenza. Avere la forza ben allenata alla capacità di avanzare, ma anche la corazza per difendersi. Inoltre bisogna avere ben chiara la propria meta, che è un obbiettivo cercato, ma soprattutto amato” E il Drago, come se le leggesse nel pensiero, le sciorina una frase che le addolcisce il cuore: “Non smettere mai di cercare quello che ami, altrimenti finirai per amare quello che trovi” LINEA MOBILE 6 “E quando con la nostra forza buona abbiamo eliminato del tutto un ostacolo interno al nostro cuore, allora possiamo penetrare in ogni dove, diventando parte integrante, dinamica e attiva dell’Universo” bisbiglia tra sé la Pantera, e il Drago, che l’ha sentita, rincara: “Mi fai venire in mente le ipotesi sull’Universo olografico, dove la parte contiene il tutto, ma a un livello di realtà diverso…” “Non siamo che polvere e ombra…” continua, quasi tra sé la meditabonda Pantera “…ma rischiarata dalla luce delle stelle…” In quel momento una voce infantile risuona alle loro spalle: “Ricordatevi la frase del Vangelo di Giovanni: ‘…e la luce venne tra gli uomini, e gli uomini non la riconobbero’, miei cari” Il Drago e la Pantera si voltano all’unisono, e in coro chiedono al ragazzino: “Chi sei?” Il piccolo (un ragazzino con uno scrigno pieno di lumini luccicanti in modo inverosimile, quasi abbagliante), risponde con voce gentile:”Sono un Mercante di Stelle, miei cari. Lo sapevate che le Stelle sono le nostre madri, e i nostri padri? E noi,
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