georg büchner, william shakespeare, laurence sterne - The Tristram ...
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liceo e sui testi usati. Lo studio della lingua francese era obbligatorio, anche se in casi eccezionali<br />
gli studenti potevano esserne dispensati. Non è chiaro, invece, se inglese e italiano fossero<br />
discipline facoltative. Tra i libri di testo sono indicati manuali di lingua inglese 4 , e una traduzione<br />
completa delle opere di Shakespeare, anche se Büchner si servì probabilmente della traduzione di<br />
August Wilhelm Schlegel 5 , pubblicata tra il 1821 e il 1823. Il programma scolastico dell’ultima<br />
classe di liceo, frequentata da Büchner nel semestre invernale 1830/31, prevedeva un’ora<br />
settimanale di lingua inglese e l’utilizzo della seconda parte del manuale di Wagner: Vollständige<br />
und auf die möglichste Erleichterung des Unterrichts abzweckende Englische Sprachlehre für die<br />
Deutschen. Il testo di Fick, Englisches Lesebuch, conteneva invece letture da autori inglesi, ed era<br />
compreso nel programma fino a pagina 166. Oltre a brani di Goldsmith, Middleton, Hume,<br />
Kotzebue e Shakespeare Büchner dovrebbe quindi aver conosciuto anche estratti dallo Spectator di<br />
Addison, dal Sentimental Journey, dal <strong>Tristram</strong> Shandy e dai sermoni di Sterne. Del romanzo di<br />
Laurence Sterne sono presenti i seguenti capitoli: Mercy Recommended, capitolo XII del secondo<br />
volume, e <strong>The</strong> Story of Le Fever, capitolo VI del sesto volume.<br />
Tracce di queste letture sono presenti nei quaderni di scuola. Nel quaderno di Enzyklopädie del<br />
semestre invernale 1830/31 si trova scarabocchiata la seguente citazione:<br />
Oh du gelehrte Bestie, lambe me in podice,<br />
s’ist scheußlich, horrible dictu.<br />
Oh schaudervoll! Höchst schaudervoll!!! 6<br />
La terza riga richiama le parole del fantasma nell’atto primo, scena V, dell’Amleto di Shakespeare:<br />
«O horrible! O horrible! most horrible!» 7 . Questi versi vengono rivolti dal giovane Büchner al<br />
rettore 8 . Si tratta per lo più di una manifestazione d’insofferenza di un giovane studente tediato da<br />
lezioni poco motivanti e da contenuti non innovativi, ma che testimonia quanto profondamente egli<br />
conoscesse i testi shakespeariani, così da essere in grado di citarli spontaneamente in situazioni<br />
personali particolari. Thomas Michael Mayer nel saggio Georg Büchner. Shakespeare-, Goethe-<br />
und Follenzitate aus dem letzten Schulheft 1831 analizza le citazioni scritte sul quaderno del<br />
semestre invernale 1830/31. Sono presenti undici citazioni da Shakespeare, precisamente dalle<br />
tragedie Hamlet e <strong>The</strong> Tempest. Le citazioni sembrano scarabocchiate a memoria e, come le<br />
precedenti, sono espressione di sfogo e di critica a lezioni noiose, a codici ristretti e a regole troppo<br />
4 Nel programma di Pasqua (Osterprogramm 1831) dell’ultima classe vengono indicati i seguenti libri di testo:<br />
Wagner Karl, Fritz Christian, Vollständige und auf die möglichste Erleichterung des Unterrichts abzweckende<br />
Englische Sprachlehre für die Deutschen, Braunschweig, Teil II; Karl Schulze, Englische Sprachlehre;<br />
Fick, Englisches Lesebuch (p. 1-166). Queste indicazioni sono fornite da Susanne Lehmann, in: Susanne Lehmann,<br />
Georg Büchners Schulzeit, Tübingen, Max Niemeyer Verlag, 2005, pp. 433-434 e pp. 563-564.<br />
5 Cfr. Thomas Michael Mayer, Georg Büchner. Shakespeare-, Goethe- und Follenzitate aus dem letzten Schulheft 1871,<br />
Georg Büchner Jahrbuch 7, 1988/89, Tübingen, Niemeyer, 1990, nota a p. 15.<br />
6 Rudolf Majut, Some Literary Affiliations of Georg Büchner with England, «<strong>The</strong> Modern Language Review», Vol. 50,<br />
No. 1 (Jan., 1955), p. 31.<br />
7 William Shakespeare, Amleto, Milano, Garzanti, 1999, p. 52.<br />
8 Cfr. Jan Christoph Hausschild, Georg Büchner. Biographie, Stuttgart –Weimar, Verlag J.B. Metzler, 1993, p. 77.<br />
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