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georg büchner, william shakespeare, laurence sterne - The Tristram ...

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Nella commedia di Büchner, Leonce und Lena, il principe accusa Valerio, suo servitore e buffone,<br />

di essere soltanto un volgare gioco di parole. E’ evidente il rimando a Lenz, che nelle<br />

Anmerkungen, critica le commedie contemporanee rispetto all’opera di Shakespeare, il solo in grado<br />

di trattare il «Wortspiel» con leggerezza. (J. M. R. Lenz, Anmerkungen übers <strong>The</strong>ater, p. 27)<br />

Valerio e il principe si avvalgono del gioco di parole per mettere in rilievo non solo la finzione della<br />

loro esistenza, ma anche l’assurdità di alcune situazioni, ad esempio quella del concepimento. Nella<br />

scena 3. del primo atto Valerio gioca con il doppio senso del vocabolo Horn che, da definizione<br />

topografica, diventa allusione al tradimento e alla gravidanza della madre.<br />

Il dialogo dei due clown nella scena 1. dell’atto V di Hamlet è un susseguirsi di situazioni ironiche.<br />

Il becchino loda la prontezza di spirito dell’Altro:<br />

«I like thy wit well in good faith, the gallows does well. But how does it well? It does well to those<br />

that do ill.» (Shakespeare, Amleto, p. 216)<br />

Nel dramma storico Henry V la schermaglia tra Nym e Pistol all’inizio del secondo atto è quasi una<br />

litania di battute triviali che Nym conclude sempre con l’espressione: «That’s the Humour of it» 26 .<br />

La stessa espressione, «und das ist der Humor davon», viene ripresa direttamente da Büchner nel<br />

primo atto della commedia Leonce und Lena. La citazione marcata da trattini, è inserita in modo<br />

contrastivo rispetto al testo shakespeariano. Qui fa parte di un gioco, degli scherni tra due balordi,<br />

nelle parole del principe Leonce rafforza invece le considerazioni amare sulla noia, in cui si<br />

riflettono il vuoto e l’immobilismo di una società dominata da automatismi:<br />

Was die Leute nicht Alles aus Langeweile treiben! Sie studieren aus Langeweile, sie beten aus<br />

Langeweile, sie verlieben, verheirathen und vermehren sich aus Langeweile und sterben endlich an<br />

der Langeweile und – und das ist der Humor davon – Alles mit den wichtigsten Gesichtern, ohne zu<br />

merken warum» 27 (Georg Büchner, Leonce und Lena, p. 96).<br />

Jean Paul fa un elenco degli elementi che caratterizzano lo stile comico di Sterne: ad ogni azione,<br />

anche intima, viene preposta, o posposta, la descrizione dei movimenti del corpo che<br />

l’accompagnano. Prosegue indicando l’uso di monosillabi e di assonanze, come nel capitolo VIII<br />

del settimo volume di <strong>The</strong> life and opinions of <strong>Tristram</strong> Shandy,Gentleman, quando <strong>Tristram</strong><br />

raffigura gli inconvenienti delle carrozze di posta francesi: a tag, a rag, a jag, a strap, e l’uso di<br />

parafrasi. Jean Paul definisce Paraphrase una lunga elencazione di vocaboli con ellissi del verbo o<br />

del soggetto 28 . Questa forma di ripetizione ricorre assai frequentemente nel romanzo, per esempio<br />

nel capitolo XIX del sesto volume:<br />

<strong>The</strong>re was,<br />

<strong>The</strong> open shoe.<br />

26 William Shakespeare, Henry V, in: Teatro completo di William Shakespeare, I drammi storici, Volume VII, Milano, I<br />

Meridiani, 1979, p. 858, 860, 862.<br />

27 Georg Büchner, Leonce und Lena, in: Büchner Dichtungen, ed. Henri Poschmann, Band 13, Frankfurt am Main,<br />

Deutscher Klassiker Verlag, 1999, p. 9.<br />

28 Cfr. Jean Paul, Vorschule der Ästhetik, cit., pp. 141-142.<br />

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