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Qui le ipotesi spaziano tra imposte dirette, diritti e tasse relative alle attività svolte <br />

nell’ambito del porto di Venezia (dazi, iva, accise sugli idrocarburi, ancoraggi ecc.), tasse e <br />

imposte dirette e indirette varie (immobili, turismo, trasporti ecc.), IRPEF, maggiori risparmi di <br />

spese-­‐ministeriali. <br />

In questo contesto va affermato il ricorso al finanziamento pubblico, essendo la <br />

salvaguardia dovere universale a carico della fiscalità generale, tanto più nel quadro di un <br />

processo di federalismo. Una nuova politica finanziaria deve anche essere sostenuta da <br />

razionalizzazioni della spesa, garantendo standard di servizi più elevati e un’ottimizzazione dei <br />

medesimi. <br />

Inoltre riteniamo fondamentale che porto e aeroporto, infrastrutture strategiche del <br />

territorio, contribuiscano fattivamente al finanziamento della città. E’ pertanto indispensabile che <br />

gli interi proventi delle tasse aeroportuali siano introitati dall’Amministrazione in maniera <br />

diretta e che si valuti l’opportunità di introitare analoga misura per il traffico portuale. Queste <br />

risorse, beninteso, dovranno essere rese disponibili per l’intera area vasta metropolitana perché <br />

è a partire da essa che Venezia vive e definisce le proprie identità urbane e sociali. <br />

E’ necessario inoltre insistere per l’attuazione concreta del cosiddetto federalismo <br />

demaniale, mediante il conferimento al patrimonio comunale di importanti complessi <br />

immobiliari sia nel centro storico sia nella terraferma, attualmente in condizioni di <br />

ammaloramento, e impiegarli in progetti pubblici di riutilizzo e riconversione a fini abitativi, <br />

culturali, sociali. <br />

Rigettiamo con forza la logica dei finanziamenti “una tantum” cui spesso il legislatore <br />

nazionale ricorre, e ci impegniamo a presentare anticipatamente programmi e progetti credibili <br />

provvisti di crono-­‐programmi reali. <br />

Tra le azioni che riteniamo indispensabili attuare vi saranno quindi: <br />

• certezza delle risorse trasferite da Stato e Regione; <br />

• programmazione triennale dei contributi speciali per manutenzione della città <br />

storica e della laguna definendo con congruo anticipo le scelte; <br />

• politiche fiscali flessibili sia per tipologia che per microzone (scelta da definire <br />

ed inserire nella nuova legge speciale per Venezia); <br />

• politiche della tariffe attive che permettano di colpire speculatori e rendite <br />

passive; <br />

• più equa distribuzione del carico di imposta; agevolazioni per sostenere settori <br />

produttivi; <br />

• revisione dell’imposizione sul turismo al fine di meglio e più efficacemente <br />

usarla come strumento di entrata ma anche di gestione del settore (favorire <br />

qualità) e per sgravare una parte dei costi per i veneziani; <br />

• contrasto all’evasione in rapporto stretto con Agenzia delle Entrate, Demanio, <br />

Catasto; <br />

• riflessione su eventuali zone franche per attrarre investimenti; <br />

• semplificazione burocratica; <br />

• piena Trasparenza dell’azione amministrativa e contrasto alla corruzione; <br />

• applicazione della tariffa rifiuti in base al reale consumo e del conferimento dei <br />

rifiuti prodotti così da poter permettere una detraibilità per le imprese. <br />

E’ all’interno di questa cornice che va anche ripensata la Legislazione Speciale per Venezia. <br />

Programma di coalizione<br />

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