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È pertanto giunto il momento di un ribaltamento radicale, di riconsiderare la cultura, <br />
interconnessa al turismo, come leva fondamentale per un nuovo sviluppo del territorio e come <br />
valore condiviso di crescita in cui si riconosca l’intera comunità. <br />
Per dare vita a un progetto di ampio respiro e proiettato al futuro, la gestione del settore cultura <br />
non potrà che essere affidata a persone capaci e professionali, di esperienza anche di livello <br />
internazionale, dotate di una visione “più ampia” per fare di Venezia e Terraferma un polo <br />
culturale e turistico diffuso attraverso progetti di portata mondiale che valorizzino i plus del <br />
territorio. <br />
Le opportunità derivanti dal settore dell’arte, della cultura e del turismo per accrescere l’indotto <br />
economico sono infatti alla base delle programmazione delle grandi città internazionali. Devono <br />
finalmente esserlo anche a Venezia. <br />
Per dar vita a un cambiamento così radicale andranno affrontati dei passaggi obbligati e <br />
prioritari: <br />
• Recuperare aree pubbliche oggi in degrado o inutilizzate e rivalutare il patrimonio edilizio <br />
in disuso per destinarlo, in collaborazione con le associazioni locali, a eventi e <br />
manifestazioni <br />
• Creare una carta unica che permetta di avere un accesso facile e snello a tutte le attrattive <br />
culturali di Venezia e Terraferma (musei, chiese, dimore e palazzi storici) <br />
• Attuare la riconversione industriale e il rilancio di Porto Marghera tramite l’elaborazione <br />
di un progetto unitario e condiviso e l’intervento di un investitore unico per farlo <br />
diventare un distretto dell’innovazione culturale e tecnologica con appeal mondiale <br />
(riqualificazione di capannoni e aree apposite dove creare, sul modello delle metropoli <br />
europee, spazi per mostre ed eventi culturali, progetti di ricerca, incubatori d’impresa) <br />
• Mettere in rete l’offerta culturale attraverso l’uso delle nuove tecnologie per una fruizione <br />
delle proposte più agile e immediata da parte dei residenti e dei turisti <br />
• Facilitare la creazione di canali di comunicazione diretti tra imprese, istituzioni, mondo <br />
accademico, studenti/giovani e cittadini <br />
• Generare un’offerta culturale di livello internazionale per attrarre nuovi investitori e <br />
accedere a fondi e finanziamenti. La cultura produce valore e crea circoli virtuosi, sia <br />
economici sia sociali <br />
• Fare di Venezia, Mestre e Terraferma un territorio unico, diffuso e organizzato in modo <br />
logico e sostenibile che, attraverso il comune denominatore del turismo e della cultura, <br />
possa rilanciare le nostre città e avere ricadute economiche positive su tutto il territorio <br />
comunale <br />
La “riforma culturale” va dunque ripensata in questa nuova ottica, riuscendo a congiurare storia e <br />
patrimonio artistico di Venezia con nuove occasioni di crescita complessiva della città e di tutta la <br />
Terraferma, e che possono trovare in Mestre un punto di forza. Il Museo M9, la casa della Città, la <br />
realizzazione (compiuta) del Kilometro della cultura con il nuovo Candiani e l'ampliamento della <br />
Biblioteca di Villa Erizzo saranno il volano sul quale l'Amministrazione dovrà investire in termini <br />
economici e in sinergia, come quella con la Fondazione Venezia per l'M9. <br />
Se Venezia vuole uscire dalla logica e dall'etichetta di città-‐museo deve saper trasformare la <br />
cultura in "impresa economica" in grado altresì di attrarre investimenti e reperire fondi per lo <br />
sviluppo dei progetti. Anche gli stessi operatori culturali attivi a Venezia devono uscire dal <br />
Programma di coalizione<br />
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