18.11.2012 Views

COLLANA DI STORIA ED ARTE VI - Fondazione Marco Besso

COLLANA DI STORIA ED ARTE VI - Fondazione Marco Besso

COLLANA DI STORIA ED ARTE VI - Fondazione Marco Besso

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

MARIA ANTONIETTA QUESADA<br />

NOTAI DEGLI UFFICI DELLA CURIA ROMANA<br />

Sin dalla sua istituzione, l’Archivio di Stato di Roma si caratterizza per<br />

la pluralità delle fonti notarili che conserva e che si presentano divise in<br />

due grandi serie; quella dei notai cittadini e quella dei notai di magistrature<br />

e tribunali pontifici. Questi ultimi vengono segnalati già dal Corvisieri – al<br />

quale, gli organi provvisori di governo, avevano, all’indomani del 20 settembre<br />

1870, affidato l’incarico di studiare quale dovesse essere l’impianto<br />

dell’Archivio di Stato di Roma da istituire ex novo 1 – nella relazione conclusiva<br />

del gennaio 1871 2 . La presenza di numerosi archivi notarili gli fa<br />

ipotizzare la possibilità di costituire un «Archivio generale dei Notari» 3 . La<br />

proposta prevede la riunione dell’Archivio Urbano e di quello dei Notai<br />

Capitolini con gli archivi dei Segretari e cancellieri del Tribunale della Reverenda<br />

camera apostolica, della Curia Innocenziana («si dissero in antico<br />

dell’Uditore della Camera» 4 ), del Tribunale della Sacra Rota e con quelli<br />

della Segnatura. La prima relazione generale sugli Archivi di Stato del<br />

1883 5 , nella descrizione del patrimonio documentario dell’Archivio di Roma,<br />

conferma l’avvenuta costituzione di una sezione degli «Atti Notarili» costituita<br />

dalle 12.588 unità archivistiche degli archivi indicati dal Corvisieri ai<br />

quali si sono aggiunti quelli dei notai dell’agricoltura, delle acque e strade,<br />

del governo, delle ripe e del segretario di Roma e Comarca. Questi ultimi non<br />

sono nuove acquisizioni ma il risultato del lavoro archivistico condotto nel<br />

corso del primo decennio di attività dell’Istituto. Gli archivisti romani, infatti,<br />

hanno estrapolato e dato rilievo anche a quei fondi notarili di minore consi-<br />

1 Sulle complesse vicende dell’istituzione ex novo, nel 1871, dell’Archivio di Stato di<br />

Roma si veda E. LODOLINI, Formazione dell’Archivio di Stato di Roma, in «Archivio della<br />

Società Romana di Storia Patria», XCIX (1976), pp. 237-332 e IDEM, Gli Istituti archivistici<br />

romani in L’Archivio di Stato di Roma, Nardini editore, Roma 1992, (I Tesori degli Archivi<br />

collana diretta da Renato Grispo), pp. 19-37.<br />

2 La “Relazione di Costantino Corvisieri sull’impianto degli Archivi Romani” è conservata<br />

nel fondo ASR, Miscellanea della soprintendenza, cass. 23.<br />

3 «I nostri Archivi Governativi si potranno convenevolmente ridurre a tre grandi depositi<br />

ciascun de’quali verrebbe distinto da una appellazione propria del loro particolare contenuto<br />

cioè: Archivio diplomatico, politico, amministrativo; Archivio generale de’ Notari; Archivio<br />

generale de’ Tribunali». Ivi pag. 1.<br />

4 Ivi pag. 92.<br />

5 MINISTERO DELL’INTERNO, Relazione sugli Archivi di Stato Italiani (1874-1882), Roma 1883<br />

pp. 283-297. Si tratta della relazione presentata da Napoleone Vazio, direttore della I divisione<br />

del Ministero dell’interno, al Presidente del Consiglio e Ministro dell’interno Agostino Depretis<br />

ora consultabile sul sito dell’Istituto centrale per gli archivi www.icar.beniculturali.it/biblio/.<br />

03-Quesada.pmd 17<br />

08/02/2011, 11.24

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!