entra - Cralportotrieste.com

Il Faro della Vittoria
Un’ATTRAzione PeR GRAnDi e PiCCini
una graziosa immagine
del piccolo giulio marcone
sul piazzale del faro
Il Faro della Vittoria è una meta molto
richiesta, tanto da indurci a visitarlo per
ben tre volte. È interessante per la sua funzione,
per la sua architettura, per il grande
spettacolo che offre sul golfo di Trieste e
per la dedica che porta alla base “Splendi
e ricorda i caduti sul mare 1915-1918”;
questa scritta molto breve ci rammenta un
periodo lungo, molto violento e tormentato
della storia che conosciamo come Prima
Guerra Mondiale.
Le nostre visite sono sempre state piacevoli
e fruttuose per le informazioni che abbiamo
acquisito e che abbiamo già raccontato
in passato su tuttoCRAL. Cogliamo l’occasione
per riproporre alcune note storiche
sul Faro che abbiamo tratto dal volume
“Atmosfera di Trieste” della prof. Laura
Loseri Ruaro.
28 marzo e 24 aprile 2010, un ricordo delle nostre visite al faro
19
“Il Faro della Vittoria viene inaugurato nel
1927. La sua bianca mole in pietra d’Orsera
s’eleva all’altezza di 70 metri sul colle di
Gretta. Il rondello ( * ) del forte Kressich, uno
dei punti del sistema difensivo della città su
questo lato a metà Ottocento, servì da base
alla torre sopportante il faro vero e proprio
che ha una portata luminosa di trentasei miglia,
a trasparenza atmosferica normale.
L’architettura è di Arduino Berlam, la parte
scultorea di Giovanni Mayer; la vittoria
alata e il marinaio guardano il mare come
l’ancora del cacciatorpediniere Audace che
primo portò i soldati d’Italia a sbarcare a
Trieste nel novembre 1918.”
( ) * Rondello. Nelle antiche fortificazioni, cammino di
ronda.