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Speciale confetture - greenfvg.it

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7 <strong>Speciale</strong> Confetture - marzo 2009<br />

La tecnologia di produzione<br />

MISCELAZIONE<br />

Secondo la ricetta e i quant<strong>it</strong>ativi previsti, la frutta (in<br />

pezzi, polpa o purea) è posta all’interno di vagoncini.<br />

Questi sono pesati, trasportati verso la bacinella di cottura<br />

e qui la frutta viene scaricata e si aggiungono i<br />

quant<strong>it</strong>ativi richiesti di zuccheri. Si aziona l’ag<strong>it</strong>atore<br />

per miscelare gli ingredienti e per impedire che i prodotti<br />

aderiscano alla bacinella.<br />

COTTURA<br />

La cottura consente di allontanare parte dell’acqua di<br />

cost<strong>it</strong>uzione e allo stesso tempo di ammorbidire i tessuti,<br />

solubilizzare lo zucchero, migliorare la miscelazione degli<br />

ingredienti consentendo una parziale trasformazione del<br />

saccarosio in glucosio e fruttosio. La temperatura si aggira<br />

intorno ai 50°C e il tempo varia mediamente dai 5 ai<br />

60 minuti in base a diversi fattori che dipendono principalmente<br />

dal tipo di frutta e dalla tipologia di prodotto<br />

che si vuole ottenere. Si richiede una cottura prolungata<br />

per ottenere purea, minima o assente invece se si vuole<br />

ottenere polpa o frutta in pezzi.<br />

CONCENTRAZIONE<br />

In questa fase viene aggiunta la pectina, l’acido c<strong>it</strong>rico<br />

(o altri acidi organici) e tutti gli eventuali add<strong>it</strong>ivi che<br />

la ricetta prevede.<br />

Questa operazione consente di ottenere la dissoluzione<br />

e la miscelazione degli ingredienti, l’inversione parziale<br />

del saccarosio, le caratteristiche sensoriali desiderate,<br />

l’aumento della consistenza e altri cambiamenti<br />

strutturali, la distruzione di liev<strong>it</strong>i e muffe, la rimozione<br />

dell’SO2 eventualmente presente.<br />

Tradizionalmente tutti gli ingredienti sono miscelati<br />

all’inizio del processo, ma la richiesta di prodotti di elevata<br />

consistenza e con buone caratteristiche sensoriali<br />

ha portato a differire l’aggiunta dei diversi componenti<br />

dipendentemente dalle modal<strong>it</strong>à di riscaldamento e<br />

dalle temperature raggiunte. Nella concentrazione a<br />

pressione atmosferica, condotta in bacinelle o capsule<br />

con capac<strong>it</strong>à di 75-100 Kg, l’ebollizione avviene ad una<br />

temperatura di 105°C circa e si protrae per 15-20 minuti.<br />

In queste condizioni, per ev<strong>it</strong>are l’eccessiva inversione,<br />

solo la metà dello zucchero viene aggiunto nelle<br />

prime fasi di riscaldamento, la restante parte, un<strong>it</strong>a-<br />

mente alle pectine e all’acido c<strong>it</strong>rico o tartarico, viene<br />

addizionato nelle fasi finali del processo. L’aggiunta di<br />

pectina a fine concentrazione ne impedisce la degradazione<br />

termica ev<strong>it</strong>ando di compromettere la gelificazione<br />

della confettura. Anche l’acidificazione nelle fasi<br />

finali della concentrazione consente di regolare il pH<br />

con maggiore precisione ev<strong>it</strong>ando di accelerare l’inversione<br />

del saccarosio.<br />

La moderna lavorazione industriale di <strong>confetture</strong> e<br />

marmellate prevede l’utilizzo di evaporatori sotto<br />

vuoto che consentono di operare a temperature di<br />

ebollizione di 60-65°C. L’utilizzo di basse temperature<br />

di concentrazione consente una più rapida e uniforme<br />

penetrazione dello zucchero nei pezzi di frutta che a<br />

loro volta mantengono meglio la forma originaria.<br />

La riduzione dei tempi e delle temperature di trattamento<br />

termico lim<strong>it</strong>ano sensibilmente la comparsa di<br />

reazioni indesiderate di natura ossidativa e imbrunimenti<br />

non enzimatici riconducibili essenzialmente alla<br />

caramellizzazione degli zuccheri. Dopo la fase di concentrazione,<br />

la miscela viene scaricata e raccolta in un<br />

sostatore all’interno del quale la temperatura non<br />

scende mai al di sotto degli 80°C; qui si procede all’eliminazione<br />

della schiuma<br />

RIEMPIMENTO A CALDO<br />

La confettura ancora calda (la temperatura deve essere<br />

superiore agli 80°C) viene pompata all’interno di vasi di<br />

vetro, latta o monodosi in plastica .<br />

CHIUSURA<br />

Per la chiusura dei vasi esiste un capsulatore, per le latte<br />

avviene l’aggraffatura mentre le monoporzioni vengono<br />

saldate. Le <strong>confetture</strong> contenute nei vasi vengono chiuse<br />

con un getto di vapore che crea una piccola depressione;<br />

successivamente passano attraverso un vacuum-detector<br />

dotato di un sensore che misura l’altezza del vaso ed elimina<br />

i vasi che hanno un’altezza eccessiva perché non si<br />

è creato il vuoto. La temperatura deve rimanere superiore<br />

agli 80°C anche in questa fase.<br />

PASTORIZZAZIONE<br />

La confettura viene pastorizzata ad una temperatura di<br />

circa 90°C per un minuto. Passa attraverso un tunnel in

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