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Speciale confetture - greenfvg.it

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La tecnologia di produzione<br />

Difetti e alterazioni<br />

Sineresi<br />

Consiste nella separazione di liquido zuccherino dalla massa del<br />

prodotto. Le <strong>confetture</strong> che presentano questo fenomeno sono<br />

untuose al tatto e con il tempo trasudano superficialmente un<br />

liquido sciropposo brunastro che dà un aspetto poco gradevole<br />

al prodotto e che può diventare sede di alterazioni biologiche.<br />

Le cause di questo fenomeno sono da attribuire ad un pH < 2,9<br />

o ad una concentrazione di pectine troppo bassa.<br />

Ammuffimento<br />

E’ generalmente dovuto a inquinamenti successivi alla lavorazione<br />

in quanto le temperature di cottura e concentrazione sono<br />

sufficienti a distruggere le spore eventualmente presenti nella<br />

frutta. Si presenta comunemente nelle <strong>confetture</strong> poste in commercio<br />

in recipienti non ermetici e solo raramente ermetici. Si<br />

manifesta sulla superficie libera del prodotto o in quella a contatto<br />

diretto con il recipiente e non perfettamente aderente ad<br />

esso.<br />

Cristallizzazione<br />

Quando in una confettura si ha questo fenomeno essa presenta<br />

un colore più chiaro del comune e una consistenza che non è<br />

quella caratteristica dei prodotti gelificati: è quasi friabile e assaggiandola<br />

si ha una sensazione di sabbioso. Le cause della cristallizzazione<br />

dello zucchero possono essere: percentuale dello zucchero<br />

oltre il 70%, presenza di un eccesso o di un difetto di zucchero<br />

invert<strong>it</strong>o, bassa concentrazione di pectine, lungo magazzinaggio<br />

del prodotto in luoghi freddi. Quando l’inversione del saccarosio<br />

è al di sotto di un certo lim<strong>it</strong>e, il saccarosio può separarsi<br />

sotto forma di cristalli nella massa colloidale; quando invece si ha<br />

un eccesso di invert<strong>it</strong>o è il glucosio che può cristallizzare. Un giusto<br />

rapporto tra saccarosio e invert<strong>it</strong>o ev<strong>it</strong>a l’insorgere del fenomeno.<br />

Caramellizzazione, annerimenti e striature<br />

Durante la lavorazione, cottura, conservazione le <strong>confetture</strong><br />

possono andare incontro a imbrunimento. Le principali reazioni<br />

che stanno alla base di questo fenomeno sono la caramellizzazione<br />

degli zuccheri, la Reazione di Maillard e l’imbrunimento<br />

causato da acido ascorbico.<br />

La caramellizazione può essere causata da una cottura lenta e<br />

prolungata, da un’eccessiva acid<strong>it</strong>à, o da un raffreddamento<br />

lento.<br />

Le reazioni di caramellizzazione avvengono a temperature elevate<br />

e sarebbero dovute alla disidratazione degli zuccheri con<br />

formazione di idrossimetilfurfurolo (HMF) e successiva sua polimerizzazione.<br />

L’HMF è un’aldeide molto attiva che può combinarsi con gruppi<br />

amminici e dare avvio alla Reazione di Maillard. L’imbrunimento<br />

da acido ascorbico è da ricondurre alla trasformazione di questo<br />

acido in furfurolo che poi da origine a polimeri scuri.<br />

cui la temperatura via via diminuisce (fino a raggiungere<br />

meno di 30°C). La pastorizzazione ha lo scopo di<br />

distruggere la carica microbica del prodotto che può<br />

così conservarsi per lungo tempo, senza subire alcuna<br />

alterazione.<br />

RAFFREDDAMENTO<br />

Un getto di acqua fredda consente di lavare il vetro e<br />

di raffreddarlo per consentire all’etichetta di aderire<br />

nel miglior modo possibile.<br />

ETICHETTATURA<br />

<strong>Speciale</strong> Confetture - marzo 2009<br />

Questa fase è completamente automatizzata; l’etichetta<br />

viene posta secondo quanto richiesto dal cliente:<br />

può essere cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da un’unica fascia o da più pezzi,<br />

può essere presente il sigillo, il cliente può chiedere<br />

particolari codici aggiuntivi.<br />

La frutta e lo zucchero che vengono indicati per ottenere<br />

100 grammi di prodotto fin<strong>it</strong>o sono espressi come<br />

quant<strong>it</strong>à impiegata all’origine. Una ricetta al 60% di<br />

frutta, utilizza 60 grammi di frutta per 100 grammi di<br />

prodotto fin<strong>it</strong>o. La frutta apporta poi il suo zucchero, il<br />

fruttosio.<br />

E’ per questo che nella confettura si parla di zuccheri<br />

totali: quelli della frutta e quelli aggiunti. Se una confettura<br />

viene prodotta partendo da una ricetta al 50%<br />

di frutta ed al 50% di zuccheri, sull’etichetta apparirà<br />

50% di frutta e circa 60% di zuccheri totali, a causa dell’apporto<br />

di fruttosio della frutta stessa.<br />

Lo zucchero (al singolare) per definizione è il saccarosio.<br />

Ci sono poi altri zuccheri, ad esempio il fruttosio, il<br />

maltosio, il destrosio. Allo scopo di fornire una chiara e<br />

precisa informazione al consumatore, se la confettura<br />

non contiene altro zucchero che quello stesso della<br />

frutta, la miglior indicazione da riportare in etichetta è<br />

chiaramente “senza zuccheri aggiunti”.<br />

L’indicazione “senza zucchero”, pur corretta se fa riferimento<br />

al saccarosio, può generare confusione: il consumatore<br />

può non distinguere ed attribuire al prodotto<br />

l’assenza completa di zuccheri.<br />

CONFEZIONAMENTO E STOCCAGGIO<br />

Le <strong>confetture</strong> vengono confezionate e stoccate nei<br />

magazzini fino al momento del trasporto al cliente.<br />

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