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CREMA - Il Nuovo Torrazzo

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COMUNITÀ SOCIALESABATO 8 SETTEMBRE 2012Ripartizione risorse Fsr,minor autonomia localeRIORDINO DELLE PROVINCEPolitici, parti socialie sindaci a confrontoL aC i tt à 9<strong>Il</strong> neo direttore di Csc Davide Vighi e il presidente Luciano CapettiResponsabili di Comunità Sociale Cremasca preoccupati di quelche si prospetta riguardo al Fondo sociale regionale (FSR). Benvero infatti che la Regione, dopo aver previsto a inizio anno unadecurtazione intorno al 40% – da 70 milioni a 40 – degli importia bilancio per il 2012 a favore delle diverse aree del disagio sociale,un paio di mesi fa ha rifinanziato il Fondo, riportandolo ai livellidell’anno precedente e aggiungendo inoltre 24 milioni di euro sulFondo sanitario, destinati a specifiche tipologie di minori collocatiin comunità e in affido. A ingenerare perplessità sono però le nuovemodalità di assegnazione delle risorse ai territori introdotte dalPirellone.A Comunità Sociale Cremasca, nello specifico, sarebbero dovutiarrivare all’incirca 1 milione di euro, da ripartire in sede locale nellearee minori, disabili e anziani e tra le unità d’offerta sociale delterritorio.“Di fatto – spiega il neo direttore Davide Vighi – con il nuovosistema, la Regione vincola a monte l’assegnazione di una partedi queste risorse, erogandole direttamente ai destinatari attraversovoucher. Realizzando, nell’ambito dell’area disabili, il passaggiodall’offerta alla domanda.”“<strong>Il</strong> problema – fa osservare – è che Comunità Sociale dall’iniziodell’anno sta già erogando, in base ad accordi presi con gli entigestori dei servizi per disabili, importi di Fondo sociale regionaleprogrammati a livello locale e stabiliti a preventivo, considerandoliquale canale di finanziamento del proprio bilancio.”Per spiegarsi meglio il dottor Vighi porta come esempio l’accessoal servizio Cse-Centro socio educativo: a fronte di una retta difrequenza giornaliera di 60 euro, a inizio anno era stato concordatoche Comunità Sociale avrebbe coperto con il Fondo regionale unaquota di 25 euro e i restanti 35 da Comune di residenza e utenti delservizio sulla base delle disposizioni previste all’interno dei singoliregolamenti comunali. Mentre ora, con il cambio di modalità decisodalla Regione, il valore del voucher – che retroattivamente verràerogato a ogni utente e/o all’ente locale in percentuale sulla rettaa carico di ognuno – potrà al massimo essere di 13 euro/giorno;lasciando uno scoperto di 12 euro/giorno, che dovrà – al momentonon si sa come – essere ripianato, attingendo a fondi di solidarietàdel territorio in gestione all’azienda.“Al di là delle ricadute di natura economica – interviene a sottolineareil presidente dell’azienda Luciano Capetti – la predeterminazionedei criteri effettuata da Regione Lombardia sulle risorse destinateall’area disabilità, depotenzia in modo significativo il ruoloprogrammatorio e decisionale degli organismi politici territoriali.”“Perplessità suscita inoltre – aggiunge – che la Regione abbiaassunto la decisione in corso d’anno, creando difficoltà di assestamentodei bilanci e nel garantire il rispetto degli accordi siglati inambito locale.”La problematica sarà portata all’attenzione del Cda e del Comitatoristretto di Comunità Sociale, già convocati unitariamentegiovedì prossimo. L’intenzione del presidente Luciano Capetti è distilare in quella sede un documento da sottoporre entro la fine delmese all’assemblea dei sindaci, deputata ad assumere decisioni politicheidonee per finanziare interventi sul territorio nelle aree deldisagio sociale.A.M.INCONTRI, LUNEDÌ E L’ALTRO IERI,PROMOSSI DAL PRESIDENTE SALINIdi ANGELO MARAZZINel confronto promosso dal presidente MassimilianoSalini, lunedì mattina, con i politicie – subito dopo – con i rappresentanti delleassociazioni economiche e dei sindacati sul riordinodelle province è emersa con ampi contornidi concretezza l’ipotesi di un’aggregazione traCremona, Lodi e Mantova.La prospettiva di unire i territori del “SudLombardia”, oltre a incontrare il parere favorevoledell’intera Giunta provinciale, a quantoriferito dal presidente, aprendo gli incontri, hala disponibilità anche degli amministratori dellaterra dei Gonzaga, comunicata a Salini venerdìscorso dal collega Alessandro Pastacci.L’ipotesi ha quindi trovato larga condivisionetrasversale degli esponenti politici intervenuti –grandi assenti solo i due parlamentari della Lega,Comaroli e Torazzi – e addirittura unanime daparte dei rappresentanti delle parti sociali.Tre i punti fermi emersi: il riassetto è una decisioneormai assunta dal Governo, non sembrasaranno concesse deroghe ai parametri dell’estensioneterritoriale né del numero di abitanti,e il territorio provinciale deve restare compatto.Dal canto suo il presidente Salini ha confermatod’avere idee chiare: il riordino per la nostraprovincia è una grande “opportunità di ripartenza”,con Cremona baricentrica e in condizione diavere un ruolo di protagonista all’interno di un’areaimportante quale il Sud Lombardia, “che haspecificità storiche, ambientali ed economichesimilari e sinora poco considerate”.“<strong>Il</strong> Cremasco, con la sua vivacità a livelloeconomico, culturale e sociale è punto di forza<strong>Il</strong> presidente Massimiliano Salini e –sotto – l’incontro di lunedì con i politicidell’intero Cremonese e deve potergiocare un ruolo non di comprimariocon altri frammenti di provincia– ha tenuto a sottolineare – ma costituireelemento di traino per tuttauna grande area in cui la provinciasi presenti compatta e autorevole.Lasciando prevalere ciò che unisceanziché le differenze.”Considerazioni sulle quali hannoconvenuto il sindaco del capoluogoOreste Perri, quello di CasalmaggioreClaudio Silla, il segretarioprovinciale dell’Udc Giuseppe Trespidie il consigliere provinciale delPdL Antonio Agazzi, ma anche ilparlamentare Pd Luciano Pizzetti.Mentre l’assessore regionale Gianni Rossoni,nell’esprimere qualche riserva al riguardo, è statocritico nei confronti della riforma, che sottraeai cittadini l’elezione diretta dei consiglieri delleprovince, assegnando la scelta ai consiglieri comunali;così come il presidente sarà poi designatoall’interno del nuovo consiglio.Poco convinto dell’unione a tre – Cremona,Lodi e Mantova – l’esponente della Lega e vicedi Salini, Federico Lena, perplesso circa le affinitàtra “Rivolta d’Adda e Suzzara”.Dissonante la posizione del consigliere regionaleAgostino Alloni – in stridente contrasto, fral’altro, con il compagno di partito Pizzetti – contrarioad allungare l’aggregazione al Mantovano,perché porrebbe difficoltà di gestione. Avanzandocinque ipotesi, fra cui non ha escluso la possibilitàdi un distacco del Cremasco da Cremonaper unirsi a Lodigiano e Trevigliese. Ipotesi inveronon percorribile, stante i parametri di leggeinderogabili.“L’omogeneità piena non ci sarà mai – ha rilevatoancora Salini – ma questo non può esserel’alibi per non assumere responsabilità politiche.”E nel far osservare come Brescia non sia indebolitadalle differenze che ci sono tra Ponte diLegno e Orzinuovi, ha concluso ammonendo,esplicitamente allusivo, a “non trasferire sui cittadinidissidi interni ai partiti”.Tutti concordi sull’unione a tre invece i rappresentantidelle categorie economiche e del sindacato.Mentre i sindaci, l’altro ieri, congratulandosiper la consultazione promossa dal presidenteSalini, hanno espresso perplessità sulla decisionecalata dall’alto dal governo, della quale per altronon riescono nemmeno individuare le possibilitàdi effettivi vantaggi dal punto di vista del contenimentodella spesa pubblica.Fipe-Confcommercio: sagre e feste di partito da regolamentareitolari di bar, ristoranti-pizzerie, pub... do per la festa del Pd a Crema.”chiarezza e il coinvolgimento delle associa-T esasperati.“Un appuntamento tradizionale per la zioni e dei pubblici esercizi nella programmazione.”“Come se non bastasse la crisi – osservaAlessandro Volta, presidente della FipeConfcommercio provinciale – a rendere difficilela sopravvivenza di bar e pubblici esercizi,ogni settimana spunta una sagra, unafesta popolare o di partito oppure, ancora,qualche altra iniziativa che finisce con il ridurre,e non di poco, le presenze nei locali.”Per la Fipe-Federazione italiana pubbliciesercizi di Confcommercio, è una situazioneche va regolamentata in maniera chiara,in tutta la provincia.“L’estate, poi, è il periodo peggiore. Perchéle variegate e sempre meno ‘autoctone’feste di paese – sottolinea – si moltiplicano.Qualche volta, se disturbate dal maltempo,vengono prolungate nelle settimane successivealle programmate. Come sta avvenen-città, con più di qualche operatore che, perevitare la concomitanza – riferisce – avevadeciso la propria chiusura per ferie nellostesso periodo. E ora si ritrova, invece,con gli stand al podere Ombrianello ancoraaperti, con l’evento prorogato di un altroweekend.”“Nello stesso fine settimana, poi – fa notareinoltre – c’è anche la concomitanza conla fiera di Offanengo. Una situazione davverodifficile da gestire.”Facilmente prevedibile le ricadute sui localie il conseguente disappunto degli operatori.“<strong>Il</strong> calendario estivo è una vera e propriagiungla – commenta sempre il presidenteVolta – che, per gli esercenti, deve essereregolamentata. La Fipe chiede, dunque,“Si dovrebbero poi far partecipare aglieventi anche le imprese locali, anche intema di somministrazione come già avviene,ad esempio, alla Festa del Pd di Crema.Presenze – sollecita – che vanno tuttaviaincentivate, anche in altre manifestazioniestive. E, soprattutto, servono regole chiaree fermezza nell’imporre le stesse norme (adesempio per quanto riguarda l’inquinamentoacustico ma anche per i controlli igienicosanitari, o persino in tema fiscale) a cui devonosottostare i locali.”“Una logica coerente con quella del distrettourbano e dei distretti diffusi. Ma sitratta, soprattutto – conclude – di riconoscere,nei fatti, il ruolo non solo economicodei pubblici esercizi.”ConservativaChirurgia oraleImplantologiaProtesi fissa e mobileEndodonziaOrtodonziaDisturbi cranio-mandibolariOdontoiatria esteticaPedodonziaMedicina esteticaDENTAL 3 - Crema (CR) - Via Brescia, 31/A - San Bernardino - Tel. 0373 257044 - info@dental3.itPellegrinigioielli e argenti d’epoca... dal 1986ACQUISTIAMO ORO, GIOIELLI,ARGENTERIA, DIAMANTI,MONETE E OROLOGISul nostro sito quotazioni in tempo reale del tuo oro e argento usatowww.gioiellipellegrini.itFissa il tuo miglior prezzoal numero 0372 32519Corso Cavour, 5 c/o Galleria XXV AprileCREMONA - tel. 0372 32519 - info@gioiellipellegrini.it

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