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Italia - Unipol Banca

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1 <strong>Unipol</strong> <strong>Banca</strong> Bilancio 2012Lo scenario macroeconomicoIl 2012 ha evidenziato un ritmo di crescita del PIL inferiore rispetto all’anno precedente, con differenze rilevantiall’interno delle principali aree economiche. Nello specifico, registrano un’accelerazione della crescita gli StatiUniti (+2,10% rispetto al +1,70% del 2011) e il Giappone (+1,50% rispetto al -0,40% del 2011) di contro rallenta ilritmo di crescita del Pil in Eurozona (in recessione, con un calo del Pil pari al -0,40% rispetto al +1,60% del 2011)e nei paesi emergenti come la Cina (+7,50% nel 2012 rispetto al +9,10% del 2011) ed il Brasile (+1,50% nel 2012rispetto al +3% dell’anno precedente).Il primo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da un aumentato ottimismo sulle aspettative di crescita e distabilità europee determinato da due importanti decisioni prese a dicembre 2011: accordo sul fiscal compact daparte del Consiglio Europeo che ha posto le prime basi per il processo di unione fiscale all’interno dell’Eurozona, conil fine ultimo di giungere ad un trattato sull’unione di bilancio che dal 2013 regolerà con leggi più ferree le politicheeconomiche dei singoli governi e in secondo luogo l’intervento della Bce, che ha indetto due aste di rifinanziamentoper concedere liquidità alle banche europee a condizioni agevolate (1% a 3 anni) per complessivi 1.020 miliardi diEuro assegnati, con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute delle banche europee, ponendo fine alla crisi di liquiditàdel sistema e cercando di alleviare il credit crunch che si stava diffondendo in alcuni paesi di Eurozona.Il quadro macroeconomico invece è andato deteriorandosi a partire da aprile, a seguito di nuove preoccupazionirelativamente alla sostenibilità dei conti pubblici e ai problemi di competitività dei paesi periferici dell’Eurozona,le cui indagini congiunturali anticipavano un ulteriore peggioramento nel breve termine delle principalivariabili economiche (disoccupazione, consumi, investimento, crescita economica). Tali tensioni sono andateriacutizzandosi nel mese di maggio, a seguito del risultato della consultazione politica in Grecia, che, mostrandoun’elevata frammentazione di consensi, ha reso necessario una seconda tornata elettorale, che ha visto lavittoria dei conservatori rispetto alla sinistra radicale con la conseguente formazione di un governo di largheintese. Sull’aumento di tensione ha inciso anche la delicata situazione della Spagna, alle prese con forti difficoltànel sentiero di riduzione del proprio deficit pubblico e con l’aumento del costo per il salvataggio di Bankia (laterza banca del paese che ha portato ad una revisione al rialzo delle stime di fabbisogno per il sistema bancariospagnolo).La tensione è rimasta elevata fino ad agosto, in concomitanza con la presa di coscienza da parte della Bce circa lanecessità di intervenire per arginare la spirale negativa di eventi che interessava l’Eurozona, con l’introduzione delpiano definito Outright Monetary Transactions (Omt): tale piano, anche ribattezzato meccanismo anti-spread,concede la facoltà alla Bce di acquistare, sul mercato primario, titoli del debito pubblico dei paesi in difficoltà,a condizione che tali paesi ne facciano esplicita richiesta alla Commissione Europea, accettando di firmare unmemorandum di intesa che contempli adeguate misure volte a riportare in equilibrio i conti pubblici.L’Omt, pur essendo una mera dichiarazione di intenti e senza essere mai stato chiamato ad operare, ha ottenutofin da subito la fiducia dei mercati finanziari, portando ad un importante ridimensionamento degli spread suirendimenti dei titoli governativi tra la Germania e i Paesi periferici dell’area Euro. Contestualmente all’interventodella Bce, la decisione unanime della Troika di procedere allo sblocco di un ulteriore pacchetto di salvataggio perAtene da 43,7 miliardi di Euro, ha portato ad una minimizzazione del rischio sistemico in Eurozona, ponendo le basiper l’avvio del processo di normalizzazione delle variabili economiche.L’anno 2012 si è chiuso in Area Euro con il raggiungimento di una maggiore coesione su tematiche quali l’unionefiscale, l’unione politica e la vigilanza bancaria centralizzata, che saranno i temi portanti per gli anni a venire al finedi giungere ad una piena integrazione fiscale europea.Nelle principali aree emergenti si segnala un importante inversione di rotta dopo le manovre monetarierestrittive degli anni 2010 e 2011 (poste in essere per evitare un eccessivo surriscaldamento delle rispettiveeconomie). Infatti il “rallentamento pilotato” conseguente ha generato un forte rientro dei tassi di inflazione edun maggior focus sull’obiettivo crescita con numerose misure espansive a partire da inizio anno; in particolare,la Cina nel mese di giugno ha tagliato il costo del denaro di un quarto di punto, portando il tasso per i prestiti a unanno al 6,31% dal 6,56% e il tasso sui depositi ad un anno al 3,25% dal 3,50%, manovra che non faceva dal 2008.Sul fronte valutario, il primo semestre 2012 è stato caratterizzato da un sentiero di deprezzamento dell’euronei confronti del dollaro, con il cambio che ha toccato quota 1,35 a fine febbraio (dai valori di 1,29 di inizio anno),sulla scia dell’ottimismo che ha seguito le due manovra espansive della Bce; a partire da marzo si è verificataun’inversione di rotta del tasso di cambio che, contestualmente al deteriorarsi della fiducia nei confrontidell’Eurozona, ha visto l’euro perdere gradualmente forza, fino al valore di 1,24 di luglio. Il secondo semestre ha20

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