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MADRUGADA - Associazione Macondo

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c r i s i e p a u r ere ta’assub con fanatismo. Questi vocaboliindicano due percorsi che hannoattraversato tutta la storia dell’Islam,dalla nascita della prima comunitàmusulmana, al tempo del profetaMuhammed, quindi dall’anno622 dell’era gregoriana, al periododei quattro califfi ben guidati (chiamatoanche periodo repubblicano), finoa tutte le successive formazioniislamiche.Va tenuto presente che il gulu e ilta’assub hanno caratterizzato il pensieroe le pratiche di alcuni musulmaninonostante esistessero autoritàriconosciute rappresentative di questareligione: il Profeta stesso, oppurei califfi.Va anche sottolineato che il cosiddettointegralismo non si muove incontrapposizione ai non musulmani,ma costituisce una forma estremisticache ha caratterizzato la vita di alcunifedeli nel concepire la fede, nel praticarlae nell’imporre la propria versionead altri musulmani.Tuttavia è risaputo che l’Islam nonriconosce ad alcun individuo la facoltàdi giudicare la religiosità diqualsiasi altro individuo ed attribuiscel’esperienza della fede alla ricercasoggettiva. L’assenza di gerarchienell’Islam, infatti, implica una responsabilitàper l’individuo, che deveattingere direttamente dal Corano edalla tradizione gli elementi per intraprendereun percorso di ricercapersonale. Quindi, dal momento chela fede è vissuta come intenzione,non è plausibile che alcuni individuipossano giudicare le intenzioni altrui:l’unica autorità è quella di Dio onnipotente.Questo non ha comunqueimpedito che gulu e ta’assub fosseropresenti nel vissuto di alcuni musulmani.Qualora poi queste due tendenzevengono a coincidere con particolarimomenti storico-politici, possonodivenire terreno fertile per lacontestazione del potere costituito:ciò è avvenuto in diversi momentidella storia delle società islamiche.Pertanto, possiamo comprendere imovimenti di ispirazione islamicaconsiderandoli come:• prodotto dell’impoverimento delpensiero islamico, della dinamicità ecomplessità che ha caratterizzato soprattuttol’Islam medioevale;• risposta alla modernità impostadall’esterno, vissuta in termini di sopraffazione,di assoggettamento e disubalternità.La condizione perifericadelle società musulmaneIn altri termini, le società musulmaneoggi vengono a collocarsi in una condizioneperiferica sia rispetto al propriopensiero sia rispetto alle dinamichecaratterizzanti il modello di sviluppodominante. Pensare alla periferiadi una grande città ci dà l’idea diquali possono essere le implicazionisul vissuto, sull’esperienza, sulla dinamicadelle relazioni, sull’impossibilitàdi accedere ai centri decisionali.La periferia è qui intesa comeesproprio della centralità dell’individuo,e a volte anche della sua dignità.Oggi gulu e ta’assub vengono acoincidere con tale condizione periferica.Va aggiunto che il recuperodel passato si presenta sovente in terminimitologici-nostalgici, del tipo:«Quanto grande era la nostra gloriagrazie alla nostra fede!»; «Dall’abbandonodella fede ci è arrivato il castigodel vivere in condizioni di desolazionee di subalternità». Questopensiero non fa che accentuare il vissutoperiferico, la rottura e la crisi diidentità dell’individuo e della collettivitàmusulmana.Movimenti settaPertanto, oggi l’agire di alcuni movimentipolitici di ispirazione islamicaè dettato dal tentativo di uscire da talesituazione periferica e dalla frattura.È un reagire, più che un agire, perchéspesso mancano elementi indispensabiliper elaborare e per costruireun progetto di emancipazionepolitica, sociale, economica e culturale.In effetti, alcuni di questi movimentisi avvicinano più alla formadella setta mistica-millenaristica, incuranticome sono di sviluppare unlinguaggio comprensibile alle masse,di estendere la propria popolarità e dimisurarsi in termini concreti.Movimenti pluralistiEsiste anche un altro filone di ispirazioneislamica, non caratterizzato daestremismo o fanatismo, ma non possiamonegare che sia presente in essola ricerca ostinata di un ripristino e diuna riparazione identitaria, capace diricollocare l’individuo musulmano inun mondo in trasformazione. In questoripristino, il modello ideale è rappresentatodalla comunità musulmanadella Medina, fondata dal profetaMuhammed, che nella propria costituzioneera plurale, dato che non vifacevano parte soltanto musulmani,ma anche altri gruppi e altri credo. Inquesta ottica la proiezione di una comunitàislamica non dovrebbe prescindereda una visione pluralista,non trattandosi di una identità esclusiva.Tale caratteristica di pluralità hacaratterizzato la prima comunità islamicama è perdurata anche in fasisuccessive.Il fondamentalismo non nascesolo da esperienze religioseConcludendo è bene ricordare cheoggi i fondamentalismi sono di varianatura. Anche se spesso vengono attribuitisoltanto ad alcune esperienzereligiose, possiamo rintracciarli anchein ambiti non religiosi. Si tratta di visioniassolutistiche che attraversanoanche il pensiero laico come ancheuna certa visione economicistica.Per leggere i movimenti politici diispirazione islamica, caratterizzati dagulu e ta’assub, è necessario collocarliin un periodo storico come quelloattuale. Ad esempio la modernità,arrivata per via coloniale, attraversocaste cresciute all’ombra delle potenzecoloniali, ha tradito l’attesa di democrazia.Quindi chiamare in causai movimenti estremistici, al-Gulat, puòessere pertinente solo in parte, poichégli ostacoli allo sviluppo democraticoin molti paesi musulmani hanno origineanche altrove.Forse oggi, di fronte all’empasse incui si trovano molte società musulmane- e non solo - è necessario interrogarsisu quale partecipazione siapossibile oggi nella vita pubblica e soprattuttosulla ricerca di un altro modellodi sviluppo che possa permetteregiustizia, dignità, libertà e sicurezzaper tutti.Questa è la sfida che dovrebbe accomunaretutti i cittadini del mondoe dunque affrontare i temi dei fondamentalismisignifica interrogarsi suquestioni di rilevanza globale.Adel Jabbarsociologo dei processimigratori e interculturali,Università Ca’ Foscari,Venezia12

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