n o t i z i erea di fans ha richiesto lacassetta; che poi dopo la visionel’ avrebbero lanciata,depositata all’ingresso dellasede TV: soliti vandali! ele ruspe hanno faticato giornia rimuoverle: la forza dell’ingratitudine!Lo spirito dipatata! Non c’è senso dell’humor!12 gennaio 2002 - Padova.Il GIM Comboniani, nellapersona di padre MoséMora, ha invitato GiuseppeStoppiglia a parlare di Chiesae politica. Ha aperto laconversazione con una provocazione:non basta esseregiusti, occorre renderegiusto il mondo, passandopoi alla distinzione tra moralee fede, alla politica comecammino con il poveroe riflettendo sull’immaginedella Chiesa oggi, con i rigurgitidi fondamentalismo,sovrapposizione di fede ecultura maggioritaria.13 gennaio 2002 - Altavilla(Vi). In una chiesetta, iconiugi Riccardo e MariaRosa De Fonzo celebranocon gli amici venticinqueanni di matrimonio. Il rito èaccompagnato da un corodi voci della parrocchia e sicostruisce con le parole egli affetti di tutti e di ciascuno.La figlia apre il librodelle letture e tesse assiemeagli altri i fili della memoriadi un rapporto di vita edi amore, gratuito come l’ariache respiriamo (ad oggi),che la legge rinfranca,ma non condiziona. Il celebranteaccoglie sull’altareRiccardo e Maria Rosa,che distribuiscono ai convitatiil pane di vita.14 gennaio 2002 - Troina(En). Giuseppe in visita nellagenerosa terra di Sicilia,ospite di Mario Bertin e diBenita. Si incontra con padreFerlauto, fondatore dell’Oasi,alla ricerca di spazidi collaborazione, perché ilgrano germogli, e le carovanedi un’umanità nomadeper costituzione, trovinoristoro e nuova energia in altreimprese umane.20 gennaio 2002 - Povedel Grappa (Vi), sede di <strong>Macondo</strong>.Si apre il corso di socio-politicaorganizzato daBaldassare Zanchetta e LuigiZuccheri. Relatore GiuseppeStoppiglia su Etica epolitica, che ha esordito conle parole di Eric Fromm: lafame è più radicale del sesso.Questo per scardinare laideologia del pensiero unico,ricomporre la scala deibisogni, quelli veri e quelliindotti; e per liberarci dallamacchina robot, che vorrebbesovvertire l’umanità ela sensibilità solidaria. Ilgruppo si ritrova ancora perquattro volte fino a marzo.Entrò nella mia camera 1970 (Mitobiografia)21 gennaio 2002 - Povedel Grappa (Vi). In preparazionedella marcia che siterrà a Marostica a giugno,si è riunito il comitato organizzatore,numeroso già all’inizioattorno al suo leader,Fabio Lunardon, per stabilireun calendario di incontrie di verifiche di percorso.22 gennaio 2002 - Venezia.È partito per il Brasilee l’Argentina il presidente,accompagnato da padreUmberto Scalabrini. Si fermeràal Forum di Porto Alegre,ma prenderà contattocon la São Martino a Rio deJaneiro, anche in preparazioneal viaggio e alla permanenzadei 37 giovani edonne di Rossano Venetoche faranno vita comunecoi ragazzi di strada. In questigiorni, fino al 29 gennaio,si mette in moto unafolta delegazione di <strong>Macondo</strong>:saranno ben trentapersone, in partenza per ilForum di Porto Alegre, dicui ci renderà conto già inquesto numero l’emeritoEgidio Cardini, capo delegazionedi <strong>Macondo</strong>, scrittoresatirico per sesso essoagip transgresso, al suo rientrodal carnevale di Rio deJaneiro, dove a suo parerevincerà la Mangueira.27 gennaio 2002 - Povedel Grappa (Vi). Nella salariunioni un folto gruppo dialmeno quaranta persone seguecon attenzione la relazionedel dottor Ivo Lizzolasu Società e politica, che hasaputo cogliere le voci nascoste,positive, di questa societàdefinita spesso frantumata,ma che ha pure un tessutoumano, per poter tessereuna nuova politica fuoridegli schemi.1 febbraio 2002 - RossanoVeneto (Vi). Nel duomoil gruppo ANSPI e <strong>Macondo</strong>presentano il Coro giovanidi Bovolenta, che si esibiscein canti pieni di vita.Il concerto è per i “Meninosde rua” del Brasile. Durantel’esibizione vengonoproiettate scene di vita deiragazzi di strada. La serata,che ha visto la presenza dipiù di cento giovani, ha saputodare forma ad una relazioneche si fa sempre piùviva tra i giovani di questaterra ed i ragazzi del Brasile.Animatore, promotoredell’incontro è don Sandro,che costruisce con entusiasmoe generosità uno spaziodi incontro e di formazioneumana e cristiana.4 febbraio 2002 - PortoAlegre (Brasile). La delegazionedi <strong>Macondo</strong> organizzaun seminario all’internodel grande convegno cui partecipanopiù di cento personedi varia nazionalità. Neviene data notizia in altraparte della rivista.Gaetano Farinelli30
e d a z i o n a l eAmori e predonerieUgo Attardi, disegni e incisioni, 1952-1991Le immagini di questo numero di MadrugadaAttardi scolpisce, dipinge, disegna questo mondoin cui viviamo, e gli specchi infranti che citende, concavi, convessi, smussati, senza foglia,testimoniano un realismo magistrale. Direi dunqueche Attardi è un maestro della sola arte chevalga in questa fine di secolo: quella che io chiamorealismo barocco. Il cronista dei nostri poterie delle nostre impotenze disegna da realistabarocco la bellezza dei corpi e le loro infermità.[…] L’artista non possiede la bellezza che mutilandola,che ingravidandola, che deformandola,perla nera o perla bianca, maschio o femmina,irregolare, sempre. Tutto questo turba gli occhi,disorganizza i neuroni, fa paura. Solo il corponon mente. Attardi l’ha capito: il corpo è l’esattospecchio dell’anima. Il mondo in cui regna lamenzogna, a cominciare da questa scatola degliinganni, arma dei poteri, che si chiama televisione,si handicappa, s’atrofizza, s’enuclea, sigambemozza, ed amputa la nostra visione dellaverità e della bellezza.Montaigne: «Il mondo non è che un traballamentoperenne. Ogni cosa vi traballa senza tregua…Non dipingo l’essere. Dipingo il passaggio…».Ecco: Attardi dipinge il passaggio, disegnail passaggio, e miracolosamente le sue gigantesse,e i suoi giganti, di bronzo o di legno,scolpiscono il loro passaggio schiacciante nellospazio. Stupratore di forme, di colori, frantumatoredi tratti: è col fuoco nelle dita che Attardicrea baroccamente questi passaggi del nostro essereeffimero dall’anima difforme; e la minacciache pesa su ogni forma che passa sospende lametamorfosi verso un’altra forma, un’altra ancora,e questa propensione, in un semplice trattodi matita, pone l’uomo barocco di questa finedi secolo tra la vita estrema e la morte estrema,dove schizza il pennello, morde lo scalpello,serpenteggia la piombaggine nel Paradiso perdutodella prima Eva venuta d’Africa, straccod’orrori, di violenze e scevro di selvatichezza.Jean-Noël Schifanodalla prefazione alla raccoltaDisegni e Incisioni 1952-1991Ringraziamo il maestro Ugo Attardi,simpatizzante di <strong>Macondo</strong>,per averci gentilmente concesso la riproduzionedi immagini tratte dalle sue raccolte.Attardi, Scultura pittura incisione,Editori Riuniti, Roma 1976.Attardi, Amori e predonerie,Disegni e Incisioni, 1952-1991.La donna della Cuba (da Boccaccio) 197231