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dedalo 18:Dedalo rollingstone 8-04-2010 12:36 Pagina 6di prossima apertura che farà parte di una enclave di superlussodiscreto che fa capo al Bulgari e il futuro Hotel Milano Scala in viaDell’Orso. L’investimento per queste strutture è destinato prioritariamentea soddisfare una domanda già presente, quindi indipendentedalle ricadute di Expo. E’ evidente che appare più critica la definizionedi una strategia per le strutture ricettive di grandi dimensioni, finalizzatead assorbire i visitatori dell’Expo, che possono creare situazionidi difficile utilizzo dopo l’evento se non pianificate in funzione di unpost Expo in grado di attrarre altri target di utilizzatori. Si tratta forsedi ampliare gli orizzonti del ragionamento e di occuparsi di ricettivitàper differenti categorie di utenti, immaginando per Milano un futuroda città più ospitale per le eccellenze in essere e in divenire. A fiancodegli hotel per un target di lusso c’è spazio per una ricettività rivoltaagli ospiti transitanti di Expo, a un turismo culturale più di massa ein particolare a un target legato ad ospiti permanenti come studenti ericercatori delle nostre università. Gli studenti rappresentano un segmentorilevante della domanda di accoglienza; secondo recenti stime diANCE, l’attuale offerta su scala nazionale copre solo l’11,6%. Lastima valuta che il numero degli studenti interessati a una residenzatemporanea sia dato dalla somma del 75% degli iscritti provenienti dafuori Regione, più il 50% di quelli residenti fuori Provincia. Non darerisposte adeguate a tale domanda vuol dire perdere l’opportunità diattrarre su questo territorio risorse umane pregiate per il nostro futuro.E’ una chiave di lettura che presenta aspetti di indubbio interesse selegata a progetti che traguardino temporalmente il 2015; si può pensarea nuove strutture ricettive in città con ottica di breve periodo connesseai visitatori dell’Expo, ma impostate su modelli sostenibili nel lorociclo funzionale/edilizio che sappiano riconvertirsi nel medio periodocome strutture dedicate al target degli studenti, ricercatori e mondo dell’universitàin genere. Si tratta di elaborare modelli economico-gestionalisicuramente complessi, ma il cui successo in ambito di fattibilitàdelle operazioni di sviluppo della nostra città è elevato. Un altro aspettoche merita attenzione è il recupero dell’ospitalità diffusa, quella attivabiledal riuso delle cascine e delle strutture storiche collocate in assidi terra e di acqua di rilevanza ambientale. Il nostro territorio offre unpatrimonio di pregio che potrebbe aprire nuovi orizzonti di sfruttamentoturistico, un turismo basato sulla valorizzazione enogastronomica eagroalimentare, per offrire un’alternativa al “mordi e fuggi” dei milionidi visitatori d’affari che gravitano intorno alla città del business. Ilprogetto “Milano nei cantieri dell’arte” che abbiamo presentato in unrecente numero di Dedalo testimonia di un potenziale di grande interesse,che non conosciamo appieno e che non abbiamo fino ad oggiinterpretato come un valore per la qualificazione del nostro territorio.Ci pare che i temi di riflessione e di confronto non manchino, se sivuole affrontare il tema dell’accoglienza e dell’offerta alberghiera inottica di volano per strategie di riqualificazione e di sviluppo.Claudio De Albertis

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