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Difendere la Moratoria che c'è I silenzi del Papa all'Onu

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AGENDA COSCIONIPERIODICO1 MARZO 2008AUT. TRIB. CIV. ROMAN° 158/2007DEL 17 APRILE 2007DIR. RESP. GIANFRANCOSPADACCIAVIA DI TORREARGENTINA, 7600186 ROMAMENSILE DI INIZIATIVA POLITICA E NONVIOLENTA DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, PER IL CONGRESSO MONDIALE PER LA LIBERTÀ DI RICERCAPOSTE ITALIANE SPASPEDIZIONE IN A.P.D.L. 353/2003CONV. L. 27/2/04 N°46ART. 1 COMMA 2DCB-ROMASTAMPE PROMOZIONALIE PROPAGANDISTICHERACCOLTA FONDIAgenda CoscioniAnno III - N. 5maggio 2008Direttore Rocco BerardoCampagnadi primaveraRegno Unito:Il cardinale cattolico KeithO'Brien dichiara <strong>che</strong> <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zioneinglese in materia di ricerca sulle staminaliporterebbe a esperimenti “degni di Frankenstein”.Cile: Nonostante l’opposizione <strong>del</strong><strong>la</strong> Presidente Ba<strong>che</strong>let, <strong>la</strong> Cortecostituzionale dichiara incostituzionale <strong>la</strong> distribuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno nei centri di sanità pubblica.Germania: La Conferenza episcopale tedesca critica il Bundestag: “L’embrione umano è persona e <strong>la</strong> vita umananon può essere uccisa ai fini di ricerca”. Dall’ONU alle istituzioni locali, i diritti civili sono nel mirino di unacampagna globale vaticana. Già nel 2004, all’epoca <strong>del</strong>l’attacco alle Nazioni Unite contro <strong>la</strong> ricerca sullestaminali, Luca Coscioni creò un fronte alternativo. Che oggi va rianimato.<strong>Difendere</strong><strong>la</strong> <strong>Moratoria</strong> <strong>che</strong> c'èMARCO PERDUCAm.perduca@agendacoscioni.itNell'autunno <strong>del</strong> 2004 l’AssociazioneLuca Coscioni, in col<strong>la</strong>borazione conil Partito Radicale Transnazionale, èriuscita, nel giro di pochi mesi, conuna mobilitazione straordinaria <strong>che</strong>ha legato cittadini italiani, organizzazionistatunitensi e decine e decine diPremi Nobel, ad imporre un'altra moratoria<strong>che</strong>, benché non fu definitacon quel termine, ha molto a <strong>che</strong> farecon quanto proposto al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> 2007da Giuliano Ferrara e <strong>che</strong> ha interessatoparte <strong>del</strong><strong>la</strong> visita <strong>del</strong> <strong>Papa</strong> negli USA<strong>del</strong><strong>la</strong> metà di aprile scorso.Nel 2002 e successivamente nel 2003 igoverni di Francia e Germania, preoccupati<strong>del</strong><strong>la</strong> totale mancanza di rego<strong>la</strong>mentazionedei più recenti sviluppi<strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca scientifica in campo biomedico,decisero di portare al cospetto<strong>del</strong>le Nazioni Unite <strong>la</strong> questione<strong>del</strong><strong>la</strong> cosiddetta clonazione riproduttiva<strong>che</strong> fu iscritta all'ordine <strong>del</strong> giorno<strong>del</strong> sesto comitato (affari legali)<strong>del</strong>l'Assemblea generale <strong>del</strong>l'Onu come"cloning of human beings". Nenacque un dibattito al termine <strong>del</strong>quale fu deciso di prendere in considerazione<strong>la</strong> possibilità di e<strong>la</strong>borareuna convenzione internazionale <strong>che</strong>impedisse <strong>la</strong> clonazione degli esseriumani.Al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> 2003 <strong>la</strong> Santa Sede, <strong>che</strong>ancora non aveva ottenuto grazie all'azionediplomatica <strong>del</strong>l'allora governoBerlusconi lo status di osservatorespeciale di cui gode oggi, si inserì, conun documento di una pagina e mezzo,nel dibattito. In meno di due cartelleriuscì a mistificare l'intenzione primariadi Francia e Germania - impedire <strong>la</strong>I <strong>silenzi</strong> <strong>del</strong><strong>Papa</strong> all’OnuANGIOLO BANDINELLIa.bandinelli@agendacoscioni.itÈ davvero sgradevole dover constatare, fuori dei coriagiografici intonati da stampa e media, <strong>che</strong> l’argomentosu cui papa Benedetto XVI ha più insistito nel corso <strong>del</strong>suo viaggio negli Stati Uniti è stata <strong>la</strong> vicenda dei preti pedofili,una vicenda <strong>che</strong> ha sicuramente devastato l’immagine,e non solo l’immagine, di quel<strong>la</strong> florida, potentee autorevole chiesa. Ancora sul<strong>la</strong> scaletta <strong>del</strong>l’aereo<strong>che</strong> lo avrebbe sbarcato a New York, ha detto di aver provato“vergogna” per quegli episodi; successivamente, inpiù sedi e occasioni, ha rincarato chiedendo “perdono” aquanti ne erano stati offesi e incontrando an<strong>che</strong> - a sorpresa,sembra - una loro rappresentanza. Altri papi, suoiimmediati predecessori, avevano chiesto perdono pererrori e colpe commesse dal<strong>la</strong> chiesa, ma di ben altrospessore storico: fossero le sofferenze inflitte agli ebrei oil processo a Galilei. Da qual<strong>che</strong> tempo, esegeti autorevoli<strong>del</strong>l’attuale papa si erano compattamente mossi perdemolire queste esternazioni: a loro avviso (ma certo an<strong>che</strong>di Ratzinger) <strong>la</strong> chiesa di Roma non ha nul<strong>la</strong> di cuicontinua a pagina 10 continua a pagina 2CAMPAGNADI PRIMAVERAI diritti civili sono nelmirino di unacampagna globale.Focus su Onu, GranBretagna, StatiUniti, Spagna,Germania.2 - 10LEGGE 40Alcuni dei miglioriinterventi nel<strong>la</strong>commissione sul<strong>la</strong>legge 40 tenuta al VIcongresso<strong>del</strong>l’associazione.17 - 23Libertà di paro<strong>la</strong>!Alle pgg. 14-15


CAMPAGNADI PRIMAVERANAZIONIUNITE3Il nostro dissenso ènell’interpretazionestessa dei dirittiumani <strong>che</strong> non ciappartengono inquanto esseri umani,ma sono piuttostouna conquistafaticosa e sofferta,secondo unaconcezione storica enon “naturale” <strong>del</strong><strong>la</strong>persona.Unite hanno appena approvato. Eppure,il tema è strettamente collegato alle questionire<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> identità, al valore, alsenso, <strong>del</strong><strong>la</strong> persona umana.***Potrebbero, queste nostre osservazioni,apparire come l’astioso, impotente gracidare<strong>del</strong><strong>la</strong> rana dal fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> palude,dinanzi all’imponenza <strong>del</strong> Re. Ci rifacciamoperò riprendendo subito in manol’articolo di Vito Mancuso già citato. Ilgiovane e bril<strong>la</strong>nte teologo ci pare un alleatoautorevole, an<strong>che</strong> se non sappiamoquanto e cosa rappresenti <strong>del</strong><strong>la</strong> comunitàcattolica, italiana o internazionale. Ilmondo cattolico è in movimento, gliequilibri interni ed esterni al<strong>la</strong> chiesa sonovariabili, nessuna posizione, perquanto autorevole, può arrogarsi il diritto<strong>del</strong><strong>la</strong> loro rappresentanza ecumenica.Può darsi an<strong>che</strong> <strong>che</strong> oggi dialogare con ilmondo cattolico significhi sedere ad untavolo a più voci. Proprio in queste ore ciconforta il parere di un altro autorevolecattolico, Gianni Baget Bozzo, il quale haosservato come “<strong>la</strong> chiesa di papa Ratzinger,ma già di Giovanni Paolo II, hascelto di pesare nel mondo in quantochiesa, e non più in quanto <strong>la</strong>icato politicoorganizzato. O in base al<strong>la</strong> sua dottrinasociale”, e come essa sia “tornata adessere nel mondo ‘corpo di Cristo’, e nonpiù ‘popolo di Dio’, espressione cara alConcilio…”. Prendendo spunto dalle recentielezioni italiane, il politologo osservadunque <strong>che</strong> tra <strong>la</strong> chiesa-istituzione eil mondo cattolico si è verificato, se nonuna rottura, uno iato. E’ già un fatto grave.Vito Mancuso affonda il suo dissensosu temi propriamente dottrinali e teologici(spingendosi an<strong>che</strong> oltre - ci pare -alle posizioni <strong>del</strong><strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> di Alberigo, ilbolognese Istituto per le Scienze Religiose).Il giovane teologo commenta favorevolmentel’intervento di Ratzinger alleNazioni Unite, ma solleva “glosse” criti<strong>che</strong>su alcuni punti di assoluto rilievo,quali sono i rapporti <strong>del</strong><strong>la</strong> chiesa con <strong>la</strong>scienza e con l’Illuminismo. Mancusonon approva <strong>che</strong> Ratzinger releghi “inuna proposizione concessiva il ruolo positivo<strong>del</strong><strong>la</strong> scienza” puntando invece ildito accusatore sui pericoli <strong>che</strong> da essaderivano (“chiara vio<strong>la</strong>zione <strong>del</strong>l’ordine<strong>del</strong><strong>la</strong> creazione…viene contraddetto ilcarattere sacro <strong>del</strong><strong>la</strong> vita…”); per quantoriguarda l’Illuminismo, Mancuso sostieneaddirittura <strong>che</strong> “<strong>la</strong> sottolineatura <strong>del</strong>l’universalitàdei diritti umani” fatta daBenedetto XVI “non sarebbe pensabilesenza <strong>la</strong> lotta <strong>del</strong>l’illuminismo per l’universalità<strong>del</strong><strong>la</strong> ragione politica, basata suidiritti umani <strong>che</strong> vengono dal basso enon sul diritto divino <strong>che</strong> scende dall’alto…”.Belle parole, intervento coraggioso. Sulpensiero <strong>del</strong> cattolico Mancuso occorreràtornare con maggiore ampiezza. Perquesta volta, vogliamo solo citare, dallostesso suo testo, un brano davvero graffiante:”E’ utile ricordare <strong>che</strong> nel 1832,quando già da mezzo secolo in AmericaThomas Jefferson aveva scritto <strong>la</strong> Dichiarazioned’Indipendenza approvata dalCongresso il 4 luglio 1776, qui da noi inEuropa papa Gregorio XVI scomunicavail cattolico liberale Felicité de Lamennais,reo di aver difeso pubblicamente l’idea<strong>del</strong><strong>la</strong> libertà religiosa. Nell’Enciclica ‘Mirarivos’ <strong>che</strong> ne seguì, il papa definiva <strong>la</strong>libertà religiosa un <strong>del</strong>irio, ‘<strong>del</strong>iramentum’,nell’efficace <strong>la</strong>tino curiale”. Perchélo citiamo? Ma perché, nel suo interventoalle Nazioni Unite, Benedetto XVI haspezzato una <strong>la</strong>ncia proprio in difesa diquesto “<strong>del</strong>irio”, <strong>la</strong> libertà religiosa. Maquasi due secoli dopo Gregorio XVI.Dworkin:“La posizione<strong>del</strong> <strong>Papa</strong>è incompatibilecon illiberalismo”MARIO RICCIARDIIl Riformista, 21 aprile 2008[...] La tesi <strong>che</strong> Dworkin è venuto aesporre e a difendere si presenta comeuna sfida rispetto a certe opinioni <strong>che</strong>stanno raccogliendo consenso crescentenegli ultimi anni, in partico<strong>la</strong>redopo gli attentati <strong>del</strong>l'11 settembre.Dworkin sostiene <strong>che</strong> non c`è bisognodi un fondamento religioso per l'ideadi diritti umani e <strong>che</strong> an<strong>che</strong> i credentidovrebbero ammettere <strong>che</strong> i principi<strong>del</strong><strong>la</strong> moralità politica - incluso quello<strong>che</strong> protegge <strong>la</strong> libertà di culto - hannouna giustificazione indipendente dal<strong>la</strong>religione. Da questo punto di vista, sicoglie immediatamente <strong>la</strong> distanza trail pensatore liberale statunitense e l`attualepontefice. Benedetto XVI rivendical`autorità divina per giustificarel`esistenza di diritti <strong>che</strong> precedonoquelli stabiliti dal<strong>la</strong> legge positiva e limitanoil potere dei legis<strong>la</strong>tori.La posizione ufficiale <strong>del</strong><strong>la</strong> Chiesa cattolica,esposta ancora una volta dal papanel suo discorso all`Onu, <strong>del</strong>inea unmo<strong>del</strong>lo dei rapporti tra religione e diritto<strong>che</strong> Dworkin respinge come incompatibilecon il liberalismo. Infatti,egli sostiene <strong>che</strong> il diritto di libertà religiosa«concepito in questo modo nonpresupporrebbe alcun diritto più generaleda cui esso discende. Non presupporrebbeun diritto generale a deciderenelle materie <strong>che</strong> sono di importanzaetica fondamentale per ciascunodi noi: il diritto di sottoporsi a unaborto, per esempio, o di praticarel'omosessualità senza incorrere in unasanzione, di impegnarsi nel<strong>la</strong> ricercasulle cellule staminali, o di porre fineal<strong>la</strong> propria vita quando si è nello stadioterminale di una ma<strong>la</strong>ttia e si soffreper via di questa condizione». PerDworkin, una società tollerante «nonpuò accettare un resoconto così ristretto<strong>del</strong> fondamento <strong>del</strong><strong>la</strong> libertà religiosa».Dal punto di vista liberale, <strong>la</strong> giustificazionenormativa <strong>del</strong><strong>la</strong> libertà religiosasi trova in un principio fondamentale<strong>che</strong> non dipende dal<strong>la</strong> religione stessae «genera una concezione più generosa<strong>del</strong>le sfere di valore in cui gli individuidevono essere <strong>la</strong>sciati liberi di scegliereper sé stessi». Una società tollerantenon confessionale «deve trattare<strong>la</strong> libertà religiosa […] come un caso diun più generale diritto di libertà nonsolo religiosa ma etica». […]La tesi <strong>che</strong> Dworkin difende affonda leproprie radici in una tradizione illuminista<strong>che</strong>, senza negare necessariamenteil fondamento razionale <strong>del</strong>lecredenze religiose, cerca di mostrare<strong>che</strong> esse sono irrilevanti dal punto divista morale. Anzi, <strong>che</strong> <strong>la</strong> moralità ponevincoli a ciò <strong>che</strong> possiamo accettarecome doveroso, an<strong>che</strong> nel caso in cui<strong>la</strong> fonte <strong>del</strong> dovere sia <strong>la</strong> volontà divina.Non è difficile immaginare <strong>che</strong> questatesi possa essere accolta da certi credenti,soprattutto protestanti. Menoprobabile <strong>che</strong> venga presa in considerazionedal<strong>la</strong> Chiesa Cattolica. Ancorameno <strong>che</strong> faccia breccia tra le certezzedi un is<strong>la</strong>mico radicale. Forse, come sostieneRoger Scruton, questo è il limitepiù grave di buona parte <strong>del</strong> liberalismoaccademico contemporaneo:par<strong>la</strong> solo a chi ne condivide le premesse.Le ragioni dei liberali sono inertiper chi ha una concezione realisticadei dilemmi politici. Descrivendo lescelte dei credenti come se avesseroluogo in un'atmosfera rarefatta, lontanadal<strong>la</strong> vita quotidiana, i liberali comeDworkin risultano alieni per chi viveinvece un`esperienza religiosa intrisadi storia e di rito. Per queste persone undiritto <strong>che</strong> sia solo umano evidentementenon è abbastanza. Gli argomentidei conservatori attaccano le premesseda cui parte <strong>la</strong> riflessione di liberalicome Dworkin. L`esito di questoconfronto di idee è ancora incerto.


4CAMPAGNADI PRIMAVERAGRAN BRETAGNAINTERVISTA A STEPHEN MINGERMinger: “Per capire, <strong>la</strong> chiesadialoghi con gli scienziati”Lo scienziato degli embrioni uomo-animale lotta per l'approvazione finale <strong>del</strong><strong>la</strong> suaricerca in Par<strong>la</strong>mentoGIULIA INNOCENZIg.innocenzi@agendacoscioni.it“Bisogna essere pronti a spenderemolto tempo e fatica per spiegare<strong>la</strong> scienza ai politici, al<strong>la</strong>stampa, a far passare il messaggioall'opinione pubblica, farecapire alle persone quello <strong>che</strong>vogliamo fare con <strong>la</strong> nostra ricerca”.A dirlo è Stephen Minger, loscienziato degli embrioni ibridiuomo-animale, in un'intervista<strong>la</strong>mpo, ri<strong>la</strong>sciata dall'aeroportodi Heathrow in partenza per un<strong>la</strong>boratorio di Copenaghen.L'appuntamento era per il giornoprima, ma l'audizione par<strong>la</strong>mentarecui ha partecipato, neigiorni caldi <strong>del</strong> dibattito per l'approvazione<strong>del</strong><strong>la</strong> legge per <strong>la</strong> fertilitàe l'embriologia, si è protrattapiù <strong>del</strong> dovuto. “Negli scorsidue anni ho probabilmente passatomigliaia di ore a ri<strong>la</strong>sciareinterviste al<strong>la</strong> stampa”.Stephen Minger,cosa sta succedendonell'avanzatissima GranBretagna? Come si è arrivato alrifiuto dei ministri cattolici divotare <strong>la</strong> legge sull’embriologiae <strong>la</strong> fertilità?La vicenda par<strong>la</strong>mentare è andatadi pari passo al sermone pasquale<strong>del</strong> Cardinale di Scozia,O’Brien, <strong>che</strong> ha definito <strong>la</strong> miaricerca “esperimenti al<strong>la</strong> Frankenstein”.Il risultato è stato <strong>che</strong>il Primo ministro ha concesso libertàdi voto su tre punti <strong>del</strong><strong>la</strong>legge: <strong>la</strong> creazione degli embrioniibridi uomo-animale, <strong>la</strong> necessarietà<strong>del</strong> padre nel<strong>la</strong> fecondazioneassistita, <strong>la</strong> possibilità difar nascere un figlio con il giustopatrimonio di tessuti per salvare<strong>la</strong> vita <strong>del</strong> fratellino o <strong>del</strong><strong>la</strong> sorellina.Se l'Embryo bill non passerà,<strong>la</strong>sua ricerca sarà in pericolo.Tuttavia,gli inglesi si erano giàespressi in favore <strong>del</strong><strong>la</strong> ricercasugli embrioni ibridi.Perché ilStephen MingerDirettore <strong>del</strong> <strong>la</strong>boratorio sulle cellule staminali <strong>del</strong>King's College London. Nel maggio 2007 fu intervistato in anteprimanazionale da Agenda Coscioni. Assieme ad Emily Jackson,membro <strong>del</strong>l'Hfea, l'autorità <strong>del</strong><strong>la</strong> Gran Bretagna per <strong>la</strong> fertilità el'embriologia, è stato a Roma – su invito <strong>del</strong>l’Associazione Coscioni- per discutere, con l’intergruppo dei par<strong>la</strong>mentari iscritti all’Associazione,di ricerca scientifica, etica e interesse pubblico.governo ora si tira indietro?Sono fiducioso <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge verràadottata, an<strong>che</strong> nei suoi puntipiù controversi. Penso <strong>che</strong> il <strong>la</strong>vorodegli scorsi due anni darà isuoi frutti. Dal<strong>la</strong> nostra parte, però,possiamo contare sul supporto<strong>del</strong>l’opinione pubblica,<strong>del</strong><strong>la</strong> comunità scientifica, <strong>del</strong>leassociazioni di ma<strong>la</strong>ti. Tutto ciòricade sulle spalle dei singolipar<strong>la</strong>mentari.Negli Stati Uniti,<strong>la</strong> visita <strong>del</strong> <strong>Papa</strong>ha segnato una fase <strong>del</strong>l'amministrazioneBush. Conseguenzeper l’avanzamento <strong>del</strong><strong>la</strong>scienza nei due paesi?Penso <strong>che</strong> <strong>la</strong> Chiesa cattolica inGran Bretagna abbia pochissimainfluenza, i cattolici rispetto al<strong>la</strong>popo<strong>la</strong>zione rappresentano unapercentuale molto bassa. LaChiesa, però, si è impegnatamolto nel fronteggiare <strong>la</strong> ricercasugli embrioni. E' molto importantediscuterne, cercare il confronto.Abbiamo organizzato degliincontri con cardinali e par<strong>la</strong>mentaricattolici, nel tentativo diaprire un dialogo, cosicché possanoalmeno capire quello <strong>che</strong>stiamo facendo e le possibiliconseguenze <strong>del</strong><strong>la</strong> scoperta dinuove terapie.Se i paesi occidentali mettonotroppi paletti al<strong>la</strong> scienza,pensa<strong>che</strong> le terapie e i farmaci <strong>del</strong>futuro dovranno appoggiarsial<strong>la</strong> ricerca scientifica dei paesiin via di sviluppo? Non sorgerebberomaggiori questioni eti<strong>che</strong>?Questa è una questione su cui sicuramentebisognerà soffermarsi.Ho meno remore nei confrontidi paesi come <strong>la</strong> Cina, in cui gliscienziati devono seguire stringentilinee-guida eti<strong>che</strong> per fareclonazione e ricerca su embrionie per portare nuove terapienelle clini<strong>che</strong>. Occorre invecestare attenti a paesi come l’India,dove <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione è quasiassente, nonostante gli scienziatiabbiano tentato di inquadrare<strong>la</strong> ricerca in una corniceetico-normativa. Tuttavia, almomento si registra un’anomia<strong>che</strong> suscita molti dubbi, soprattuttofra i miei colleghi in Europa.Sarebbe auspicabile una rego<strong>la</strong>mentazioneinternazionalesul<strong>la</strong> ricerca scientifica, tuttaviaad oggi non vi è l’interesse politicoper dare vita a un organismogiuridico di tal fatta.Quale pensa possa essere <strong>la</strong>GB: Cardinali attacano sull’EmbryoBill, e il voto slitta di settimane.Il voto sul discusso Embryo Bill è stato rimandato di qual<strong>che</strong> settimana.Il Telegraph però già tito<strong>la</strong>: “La Chiesa vince <strong>la</strong> battagliasull’Embryo Bill”. “Ci sono pochi dubbi – scrive il quotidiano britannico– <strong>che</strong> <strong>la</strong> Chiesa Cattolica abbia finito per irritare il PremierBrown. Quest’ultimo ha accettato <strong>che</strong> i cardinali fossero contro iprovvedimenti previsti dal progetto di legge, ma il loro lobbyingaggressivo è stato senza precedenti. Il leader cattolico scozzese, ilcardinale Keith O'Brien, ha dichiarato <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge porterebbe adapprovare esperimenti ‘di proporzioni tipo quelli su Frankenstein’.Il cardinale Cormac Murphy-O'Connor, capo <strong>del</strong><strong>la</strong> Chiesa d’Inghilterrae <strong>del</strong> Galles, ha invocato il voto sciolto da qualsiasi ordinedi partito”. “Essere costretto ad arretrare dal<strong>la</strong> lobby cattolicanon dovrà essere stata una piacevole esperienza per il Primo Ministro”.causa principale <strong>del</strong> rapportoconflittuale fra Chiesa e Scienza?Non saprei dire esattamente.Penso <strong>che</strong> <strong>la</strong> Chiesa non abbiaancora capito cosa stiamo facendo.Nel dibattito par<strong>la</strong>mentarein corso, un prete anglicanoha sottolineato <strong>che</strong> secondo luigli embrioni creati da trasferimentonucleare di diverse specieanimali, non equivalgono agliembrioni umani. Questo perchénon possono essere impiantati,e an<strong>che</strong> se lo fossero, non potrebberosopravvivere. Non hannoil potenziale di diventare esseriumani. La Chiesa cattolicanon ha colto questo aspetto.Proprio per questo vogliamo instaurareun dialogo con <strong>la</strong> Chiesa,per far sì <strong>che</strong> possano veramentecapire ciò <strong>che</strong> vogliamofare.Come sta andando <strong>la</strong> ricerca sugliembrioni ibridi?Per essere onesti, noi non abbiamoancora cominciato. Sto ancorafacendo domanda per i finanziamenti,semplicementeperché non avrebbe avuto sensochiedere fondi senza avere <strong>la</strong>certezza <strong>che</strong> il governo avrebbeautorizzato <strong>la</strong> ricerca. Ma so <strong>che</strong>Lyle Armstrong, <strong>del</strong>l’Universitàdi Newcastle, ha cominciato aprodurre embrioni uomo-animaleper <strong>la</strong> ricerca, visto <strong>che</strong>hanno ottenuto <strong>la</strong> licenza all’inizio<strong>del</strong>l’anno. Non ho dubbi <strong>che</strong>Armstrong avrà probabilmentesuccesso nel<strong>la</strong> sua ricerca.Continua a pensare <strong>che</strong> <strong>la</strong> GranBretagna sia il migliore paese almondo dove fare ricerca scientifica?La mia opinione non è cambiata,anzi, forse si è consolidata,dopo quanto è successo in Par<strong>la</strong>mento.Inizialmente il governoera contro <strong>la</strong> nostra ricerca, madopo due anni di intenso dibattitosiamo riusciti a convincerli<strong>del</strong><strong>la</strong> sua bontà e qualità. Ciò dimostra<strong>che</strong> gli scienziati possonoinfluenzare il governo e l’opinionepubblica. Se l’Autorità per <strong>la</strong>Fertilità e l’Embriologia avesserifiutato <strong>la</strong> nostra ricerca, l’avreiaccettato, ma non avrei avuto lostesso atteggiamento nei confrontidi un rifiuto ideologico daparte <strong>del</strong> governo. Bisogna peròavere <strong>la</strong> volontà di affrontare tuttoquesto.“Budda ha spiegato <strong>che</strong> ognuno devegiungere al<strong>la</strong> decisione finaleattraverso <strong>la</strong> ricerca e <strong>la</strong>sperimentazione, nonaffidandosi soltanto ai testireligiosi. Quando <strong>la</strong> scienzacontraddice chiaramente leconvinzioni buddisteaccetteremo <strong>la</strong> scienza, nonle anti<strong>che</strong> credenze”.(“Il mio Tibet. Conversazioni con ilDa<strong>la</strong>i Lama”, di Thomas Laird, pubblicatoda Mondadori).“Il nostro pensiero si rivolge al modo incui i risultati <strong>del</strong>le scoperte <strong>del</strong><strong>la</strong> ricercascientifica e tecnologica sono statitalvolta applicati. Nonostante gli enormibenefici <strong>che</strong> l’umanità può trarne,alcuni aspetti di tale applicazionerappresentano una chiara vio<strong>la</strong>zione<strong>del</strong>l’ordine <strong>del</strong><strong>la</strong> creazione”(Dall’intervento tenutoda Joseph Ratzinger all’ONU).


CAMPAGNADI PRIMAVERASTATI UNITI5INTERVISTA A VICKI SAPORTAMedici in trinceaNegli USA i movimenti religiosi fondamentalisti hanno dichiaratoguerra ai medici <strong>che</strong> praticano l'interruzione di gravidanzae alle donne <strong>che</strong> vi ricorrono. Tutti i numeri <strong>del</strong> fanatismo.MARCO VALERIO LO PRETEm.loprete@agendacoscioni.itD.ssa Saporta,negli Stati Unitil’aborto è stato legalizzatonel 1973 grazie al<strong>la</strong> sentenza<strong>del</strong><strong>la</strong> Corte Suprema sul casoRoe vs.Wade.Come si arrivòa questa svolta?Molti americani si batteronoper <strong>la</strong> legalizzazione <strong>del</strong>l’abortoperché le donne continuavanoa morire nei pronto-soccorsia causa di abortiauto-procurati, praticati magaricon una stampel<strong>la</strong> diquelle <strong>che</strong> oggi usiamo perappendere il cappotto. Ledonne mettevano a rischio <strong>la</strong>loro salute e le persone decisero<strong>che</strong> era il momento dicambiare. E’ in questo clima<strong>che</strong> <strong>la</strong> Corte, con <strong>la</strong> sentenzaRoe v. Wade, depenalizzòl’aborto nel Paese.Il fatto <strong>che</strong> sia stato un giudice,enon come in Italia il legis<strong>la</strong>tore– pur sostenuto da unreferendum popo<strong>la</strong>re –,a legalizzarel’aborto, come hainfluito sul dibattito successivo?Alcuni degli oppositori hannotentato di ribaltare <strong>la</strong> decisionepresentando altri casi difronte al<strong>la</strong> Corte. Altri hannotentato di introdurre <strong>del</strong>le restrizioniper via legis<strong>la</strong>tiva, siatramite il Congresso <strong>che</strong> a livellostatale. L’anno scorso, alivello federale, è stato approvatoil Federal Abortion Ban<strong>che</strong> proibisce alcune procedureabortive. Poi ci sono le legis<strong>la</strong>zionidei singoli Stati: alcuneimpediscono i finanziamentipubblici a questa praticamedica, altre impongonoun “periodo di riflessione” al<strong>la</strong>donna. Tutte restrizioni ad unaborto legale e sicuro. Infinealcuni hanno fatto ricorso al<strong>la</strong>violenza per impedire alledonne di accedere ad unaborto legale e sicuro.Negli Stati Uniti,infatti,medicied operatori <strong>che</strong> praticanointerruzioni di gravidanzasono stati oggetto di attacchiviolenti da parte di fanatici“pro-life”,“per <strong>la</strong> vita”,comeessi stessi si definiscono.La National Abortion Federationcompi<strong>la</strong> al proposito <strong>del</strong>lestatisti<strong>che</strong> dettagliate: daglianni ’90 abbiamo assistito aduna esca<strong>la</strong>tion di violenza,dovuta al fatto <strong>che</strong> alcune personedecisero <strong>che</strong> l’unico modoper fermare l’aborto fossequello di uccidere i medici <strong>che</strong>lo praticavano. Molti di lorosono parte di una rete c<strong>la</strong>ndestina,l’“Army of God”, l’Esercitodi Dio. Dal 1993 ad oggi visono stati 7 omicidi, 17 tentatiomicidi, 41 attacchi esplosivi,175 incendi dolosi…Perquesto abbiamo iniziato a <strong>la</strong>vorarefianco a fianco con inostri medici, assicurandoci<strong>che</strong> prendessero le necessarieprecauzioni, come pure abbiamoattivato una stretta col<strong>la</strong>borazionecon le forze <strong>del</strong>l’ordineaffinché individuasserosul nascere alcuni segnali<strong>che</strong> poi sarebbero potuti sfociarein violenza. Nel momentoin cui siamo riusciti a portare<strong>la</strong> questione al<strong>la</strong> ribalta, facendosì <strong>che</strong> l’opinione pubblicae lo Stato federale vi dedicassero<strong>la</strong> necessaria attenzione,abbiamo assistito ad uncalo di questo genere di violenza.Tutti noi <strong>che</strong> viviamo inuna società civilizzata nonpossiamo ovviamente permettere<strong>che</strong> un qualsiasiestremista decida di assumere<strong>la</strong> legge nelle sue mani e usi<strong>la</strong> violenza per impedire aduna donna di abortire. Ognigiorno <strong>la</strong>voriamo per far sì <strong>che</strong>le donne possano avere accessoad un aborto sicuro, perfar sì <strong>che</strong> medici ed infermierinon siano costretti a rischiare<strong>la</strong> vita per garantire una curaadeguata <strong>del</strong><strong>la</strong> salute riproduttiva<strong>del</strong><strong>la</strong> donna.In Italia non è raro <strong>che</strong> i mediaed alcuni ambienti politicicriminalizzino i medici<strong>che</strong> praticano l'IVG,tratteggiandolicome cru<strong>del</strong>i,al limitecome assassini.Intimidazioni<strong>del</strong> genere <strong>che</strong> impattopossono avere sul <strong>la</strong>voroe <strong>la</strong> vita quotidiana di unmedico?Un impatto lo hanno sicuramente.An<strong>che</strong> negli Stati Unitii medici <strong>che</strong> praticanol’aborto non sono visti sottouna luce favorevole, comepure c’è ancora un marchiod’infamia sulle donne <strong>che</strong> ricorronoall’aborto. Eppure imedici continuano a praticarel’IVG, an<strong>che</strong> perché sanno<strong>che</strong> ciò <strong>che</strong> fanno protegge <strong>la</strong>salute <strong>del</strong><strong>la</strong> donna, <strong>la</strong> sua vita.Molti di questi medici sonograndi professionisti. Veri epropri eroi <strong>che</strong> decidono disopportare intimidazioni eminacce.Nel nostro paese al medico siriconosce il diritto all’obiezionedi coscienza; però <strong>la</strong>stessa legge prevede <strong>che</strong> <strong>la</strong>struttura ospedaliera debbacomunque essere in grado dioffrire al paziente <strong>la</strong> possibilitàdi abortire.Cosa avvienenegli USA?Da noi i medici hanno <strong>la</strong> possibilità,nel modo più totale, diVicki SaportaPresidente e direttrice <strong>del</strong><strong>la</strong> National Abortion Federation(NAF), l’associazione professionale dei medici abortistinegli Stati Uniti ed in Canada. “Crediamo <strong>che</strong> alle donnesi debba fare fiducia – si può leggere dal sito web <strong>del</strong>l’associazione– perché possano decidere privatamente, consultandosicon i propri medici”.scegliere se vogliono o menopraticare aborti. Negli USA c’èeffettivamente una carenza dimedici <strong>che</strong> praticano l’aborto.L’87% <strong>del</strong>le nostre Contee nonha nemmeno un medico <strong>che</strong>sceglie di praticarlo, e <strong>la</strong> percentualesale al 97% se ci limitiamoalle aree non urbanizzate.Nelle cittadine di campagnauna donna può essere costrettaa viaggiare an<strong>che</strong> più di50 miglia prima di ottenere <strong>la</strong>possibilità di interrompereuna gravidanza. Non esisteuna legge <strong>che</strong> obblighi <strong>la</strong>struttura ospedaliera, e tantomeno il medico, a praticareun aborto.Recentemente un noto giornalistaitaliano, facendocampagna per una cosiddetta“moratoria sull’aborto”,hascritto:“Abort machtINTERVISTA A MELINDA DUBOISQuandogli anti-abortistiuccidonofrei.Abtreibung macht frei.Questo bisognerebbe scrivere[…] davanti [...] agliospedali dove si praticano lecosiddette interruzioni digravidanza”.An<strong>che</strong> negli Stati Uniti vi sonopolitici <strong>che</strong> prendono posizioniestreme partendo daun punto di vista contrarioal<strong>la</strong> libertà di scelta. Ma <strong>la</strong> realtàè <strong>che</strong> l’aborto protegge <strong>la</strong>salute <strong>del</strong><strong>la</strong> donna e salvamolte vite. An<strong>che</strong> per questo<strong>la</strong> maggioranza degli americaniha continuato, dal 1977,a sostenere il diritto <strong>del</strong><strong>la</strong>donna di prendere da sé ledecisioni legate al suo corpo.La maggior parte degli Americaninon sarebbe d’accordocon quel<strong>la</strong> frase di Ferrara.E credo <strong>che</strong> an<strong>che</strong> <strong>la</strong> granparte degli italiani non lo sia.Par<strong>la</strong> ad Agenda Coscioni <strong>la</strong> responsabile<strong>del</strong><strong>la</strong> clinica di New York nel<strong>la</strong> qualesi è consumato l'ultimo omicidio diun medico abortista per mano di unestremista religioso.La d.ssa Melinda Dubois è direttrice <strong>del</strong> BuffaloGyn Womenservices,struttura ospedaliera<strong>del</strong>lo stato di New York con anni di esperienzaalle spalle nel campo <strong>del</strong>l'interruzionedi gravidanza.Ogni giorno, di fronte al<strong>la</strong> nostra clinica, vi sonomanifestazioni. Cartelli, slogan, ur<strong>la</strong> rivolteverso i nostri pazienti ed il nostro staff. Quotidianamente.Ma nel 1998 uno dei nostri specialisti,il Dr. Slepian, un medico <strong>che</strong> praticavaaborti, è stato ucciso nel<strong>la</strong> sua casa, davanti al<strong>la</strong>moglie e ai figli. Per l'indomani era previstopraticasse – proprio lui – una interruzione digravidanza. L'intero paese, letteralmente, fusconvolto. L'assassino, James Kopp, membrodi un gruppo anti-abortista chiamato “GliAgnelli di Dio”, venne arrestato nel 2001 inFrancia. Atti di violenza di questo tenore nonavvenivano da tempo. Fu un segnale al<strong>la</strong>rmante,per i medici innanzitutto. Molti di lorosi spaventarono; alcuni non praticano più IVG,altri lo fanno praticamente in segreto, rendendomolto più difficile per <strong>la</strong> donna accedere aquesta tecnica. Da sei anni a Buffalo, importantecittà <strong>del</strong>lo Stato di New York, non abbiamoun medico locale <strong>che</strong> pratichi IVG nel nostroospedale. I medici arrivano da fuori; scendonodall'aereo, operano, e poi ripartono.Qual'è l'atteggiamento dei media statunitensiquando si par<strong>la</strong> di aborto ed autodeterminazione?Glielo chiedo al<strong>la</strong> luce di un dibattito<strong>che</strong> alcuni cattolici oltranzisti e “atei-devoti”hannoriaperto in Italia.Uno di loro inpartico<strong>la</strong>re,sostenendo una cosiddetta “moratoriasull'aborto”,ha scritto <strong>che</strong>,un comedi fronte ai <strong>la</strong>ger nazisti,di fronte agli ospedalinei quali si praticano IVG,bisognerebbescrivere:“Abort macht frei”. Come giudicaun'affermazione <strong>del</strong> genere?E' un'idea terrificante. Inoltre <strong>la</strong> stessa “moratoria”,applicata all'aborto, non ha senso. Laquestione è quel<strong>la</strong> di scegliere tra <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong>salute <strong>del</strong><strong>la</strong> donna o <strong>la</strong> sua negazione. NegliStati Uniti <strong>la</strong> situazione è questa: alcuni antiabortistisono molto ascoltati nel settore mediatico,nonostante vi sia una maggioranza <strong>silenzi</strong>osadi cittadini americani favorevole al<strong>la</strong>libertà di scelta per <strong>la</strong> donna. Il problema è <strong>che</strong>questa maggioranza non sta lì, ogni giorno, arivendicare questa posizione; se un numeromaggiore di persone manifestasse <strong>la</strong> propriaopinione, par<strong>la</strong>sse magari <strong>del</strong><strong>la</strong> sua esperienzapersonale, credo <strong>che</strong> questo eliminerebbedefinitivamente il marchio d'infamia <strong>che</strong> alcunivorrebbero imporre su donne e medici.(MVLP)


6CAMPAGNADI PRIMAVERASPAGNAZAPATERO PUNTA TUTTO SU RICERCA E SALUTEIl nostro ministro<strong>del</strong><strong>la</strong> Salute abita in SpagnaCRISTINA MONTINIImportanti conferme giungonoancora una volta dal<strong>la</strong> Spagna. Perquanto concerne lo sviluppo <strong>del</strong>settore scientifico, <strong>la</strong> volontà dicontinuare sul<strong>la</strong> strada già tracciataè testimoniata dal<strong>la</strong> creazione<strong>del</strong> nuovo Ministero <strong>del</strong><strong>la</strong> Scienzae <strong>del</strong>l’Innovazione, affidato al<strong>la</strong>Se da un <strong>la</strong>to ilgoverno cerca diguidare il paeseverso unmaggioresvilupposcientifico,an<strong>che</strong> in Spagnac’è chi pone deifreni a questaaperturabiologa Cristina Garmendia, edal<strong>la</strong> riconferma di Bernat Soriacome Ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> Salute.Soria è uno dei massimi scienziatisul<strong>la</strong> ricerca con le staminali embrionali.Già prima di essere nominatoper <strong>la</strong> prima volta al<strong>la</strong> guida<strong>del</strong> dicastero dal Primo ministroZapatero, Soria aveva partecipatoal<strong>la</strong> Sessione costitutiva e alprimo incontro <strong>del</strong> CongressoMondiale per <strong>la</strong> libertà <strong>del</strong><strong>la</strong> ricercascientifica, organizzato dal<strong>la</strong>nostra Associazione. Durante ilsuo primo mandato si è distinto,tra l’altro, per aver sviluppato unambizioso “Piano di ricerca biomedica”,per cercare terapie alternativeavanzate per il trattamentodi patologie come diabete, cardiopatia,sclerosi multip<strong>la</strong>, lesioni spinalie per aver reso obbligatorio,per le adolescenti, il vaccino controil cancro <strong>del</strong> collo <strong>del</strong>l’utero.Uno degli ultimi risultati raggiuntida Soria prima <strong>del</strong><strong>la</strong> fine <strong>del</strong> suoprecedente mandato è stata l’approvazione,nel luglio <strong>del</strong> 2007,<strong>del</strong><strong>la</strong> legge sul<strong>la</strong> ricerca biomedica.Nel preambolo di questa legge siafferma <strong>che</strong> <strong>la</strong> ricerca biomedicaè “uno strumento chiave […] permigliorare <strong>la</strong> qualità e l’aspettativadi vita dei cittadini e per aumentareil suo benessere” e vengonofissate norme in ambiti primanon rego<strong>la</strong>ti quali l’ottenimento,<strong>la</strong> donazione e l’uso di embrionie feti umani, <strong>del</strong>le loro cellule,dei tessuti e degli organi, quali<strong>la</strong> creazione di bioban<strong>che</strong> e <strong>la</strong>realizzazione di analisi geneti<strong>che</strong>,nonché <strong>la</strong> conservazione di campionibiologici.Inoltre in base all’art. 77 è statoistituito in Spagna il primo Comitatonazionale di Bioetica (CNB),organo collegiale, indipendente ea carattere consultivo, compostodi 12 membri provenienti dalmondo scientifico, giuridico ebioetico, cui sono affidati il compitodi intervenire su tutti quegliaspetti <strong>che</strong> hanno implicazionieti<strong>che</strong> e sociali nell’ambito <strong>del</strong><strong>la</strong>medicina e <strong>del</strong><strong>la</strong> biologia, rendendopubblici rapporti, proposte eraccomandazioni, di fissare direttivee principi generali per l’e<strong>la</strong>borazionedi “codici di buone prati<strong>che</strong>per <strong>la</strong> ricerca scientifica” ed infinedi rappresentare <strong>la</strong> Spagna neifori internazionali di bioetica.L’Associazione Coscioni ha inviatogli atti <strong>del</strong> Congresso Mondialeai membri <strong>del</strong> CNB spagnolo,complimentandosi per <strong>la</strong> loro recentenomina. Il magistrato JoséAntonio Martín Pallín e <strong>la</strong> professoressaYo<strong>la</strong>nda Gómez Sán<strong>che</strong>zhanno risposto per ringraziare emanifestare il loro interesse neiconfronti <strong>del</strong>l’iniziativa.Ma se da un <strong>la</strong>to il governo cercadi guidare il paese verso un maggioresviluppo scientifico, an<strong>che</strong>in Spagna c’è chi cerca di porre freni;lo dimostra l’esito <strong>del</strong> recente IICongresso di Bioetica “Presente efuturo con cellule troncali”, duranteil quale diversi esperti di bioetica,scienziati e giuristi, pur difendendoil proseguimento <strong>del</strong>l’attualericerca con le cellule embrionali,hanno proposto una moratoriadi 5 anni sugli esperimenti diclonazione degli embrioni umani.Contro <strong>la</strong> conferma di Zapatero <strong>la</strong> Chiesarisponde con l’ultraconservatore.Il 9 marzo, alle elezioni nazionali, i cittadini spagnoli hanno confermatoJosè Luis Zapatero come primo Ministro spagnolo. Laconferma di Soria al dicastero <strong>del</strong><strong>la</strong> Salute, come spieghiamo accanto,fa ben sperare per <strong>la</strong> libertà di ricerca scientifica nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong>iberica. Nel frattempo però cambiano an<strong>che</strong> i vertici <strong>del</strong><strong>la</strong>Conferenza episcopale spagno<strong>la</strong>: torna l’arcivescovo anti-ZapateroAntonio Rouco Vara<strong>la</strong>. Ultraconservatore, Vara<strong>la</strong> è il bracciodestro di Ratzinger in terra spagno<strong>la</strong>. Nel 2005 inaugurò una fortecontrapposizione con il primo governo Zapatero, sponsorizzando<strong>la</strong> manifestazione oceanica <strong>del</strong>le famiglie cattoli<strong>che</strong> contro<strong>la</strong> legge sulle nozze gay.La foto di Bernat Soria, ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> Salute spagnolo,campeggia sul<strong>la</strong> prima pagina di Agenda Coscioni <strong>del</strong>l’agosto 2007.MARCO CAPPATOAgenda Coscioni, agosto 2007Quando il Vaticano aprì alle Nazioni Unite <strong>la</strong> crociata per <strong>la</strong> messa al bandomondiale <strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca sulle cellule staminali embrionali, Luca Coscioni si appellòai massimi scienziati per reagire. Il Partito Radicale li invitò a prendere <strong>la</strong>paro<strong>la</strong> davanti ai membri <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione per i diritti umani <strong>del</strong>l'ONU aGinevra. Bernat Soria rispose per primo all'appello. Soria aveva <strong>la</strong>sciato <strong>la</strong>Spagna per andare a far ricerca libera a Singapore. Tornò nel suo Paese soloquando, forte di due milioni di firme contro i divieti all'uso di staminali embrionaliper combattere il diabete, ottenne le garanzie di poter andare avanticon i suoi esperimenti. Con noi a Ginevra, spiegò <strong>che</strong> <strong>la</strong> ricerca sulle staminaliè fondamentale per cercare una cura contro il diabete, una ma<strong>la</strong>ttia <strong>che</strong>colpisce oltre duecento milioni di persone nel mondo. E <strong>che</strong> per questo firmaval'appello di Luca. "El Pais", il più importante quotidiano spagnolo, dedicòa questo evento un'intera pagina. Nessun giornale italiano spese nemmenouna riga. Nel febbraio 2005, due giorni prima <strong>del</strong><strong>la</strong> morte di Luca, Soria intervenneal<strong>la</strong> Sessione costitutiva <strong>del</strong> Congresso Mondiale per <strong>la</strong> Libertà di Ricerca,par<strong>la</strong>ndoci <strong>del</strong><strong>la</strong> necessità di libera circo<strong>la</strong>zione di informazioni tra le retieuropee di scienziati. Bernat Soria è il "nostro" Ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> salute: per storia,per obiettivi, per cultura. È il Ministro di una politica <strong>la</strong>ica e rivolta al futuro,quel<strong>la</strong> di Zapatero […].


CAMPAGNADI PRIMAVERAGERMANIA7STAMINALI EMBRIONALISe an<strong>che</strong> <strong>la</strong> Germania aprealle staminali embrionali…CARMEN SORRENTINOL’11 aprile scorso il Par<strong>la</strong>mentotedesco ha parzialmente attenuatogli effetti negativi <strong>del</strong><strong>la</strong>Stammzellgesetz, <strong>la</strong> legge <strong>che</strong> dal2002 rego<strong>la</strong> <strong>la</strong> ricerca sulle cellulestaminali embrionali in Germania.Tramite un rego<strong>la</strong>mento èstato modificato il cosiddetto Stichtag,il termine ultimo entro ilquale devono essere state prodottele cellule embrionali su cuisi può effettuare <strong>la</strong> ricerca. Taletermine inizialmente era fissatoal 1° gennaio 2002, anno di emanazione<strong>del</strong><strong>la</strong> legge. Le cellule,<strong>che</strong> pure ancora devono esserericavate da embrioni soprannumerarie all’estero, da ora possonorisalire al massimo al 1° maggio2007. La legge così modificataè stata definita forschungsfreundlich,letteralmente “amica <strong>del</strong><strong>la</strong>ricerca”, perché un termine piùvicino permetterà l’utilizzo dicellule meno vecchie quindi piùvitali e maggiormente adatte. Lamodifica è stata votata da 346 deputatisu 580. I voti contrari sonostati 228, solo sei gli astenuti. Inprecedenza i deputati avevanobocciato tanto <strong>la</strong> completa abolizione<strong>del</strong>lo Stichtag <strong>che</strong> il totaledivieto di ricerca sulle staminali.Fondamentale è stato il ruolo<strong>del</strong><strong>la</strong> comunità scientifica nelchiedere una revisione <strong>del</strong><strong>la</strong> leggein senso maggiormente favorevoleal<strong>la</strong> ricerca. Persino <strong>la</strong> cancellieraAnge<strong>la</strong> Merkel e <strong>la</strong> Ministraper <strong>la</strong> Ricerca scientifica AnnetteSchavan (ambedue CDU) sierano espresse a favore <strong>del</strong> provvedimento,mettendo per moltotempo a dura prova <strong>la</strong> tenuta <strong>del</strong>governo. Con <strong>la</strong> mozione ora approvata,presentata dai deputatiRené Roespel (SPD) e Ilse Aigner(CSU), è stato inoltre chiarito <strong>che</strong>gli scienziati tedeschi non si rendonopunibili partecipando aprogetti internazionali di ricercasulle staminali. La Chiesa cattolicasi è opposta fin dall’inizio adun cambiamento <strong>del</strong> termine ultimoper l'importazione. Il presidente<strong>del</strong><strong>la</strong> conferenza episcopaletedesca, Robert Zollitsch, hachiesto anzi un divieto totale <strong>del</strong><strong>la</strong>ricerca sulle cellule staminaliembrionali.Al<strong>la</strong> vigilia <strong>del</strong>l’approvazione <strong>del</strong>Settimo Programma Quadro per<strong>la</strong> Ricerca in Europa, <strong>la</strong> Germaniaera insieme all’Italia a capo <strong>del</strong>Cosa sono le cellule staminali embrionali?Una cellu<strong>la</strong> staminale è una cellu<strong>la</strong> <strong>che</strong> può dividersi, può proliferaree questo è importante, perché è una cellu<strong>la</strong> <strong>che</strong> può generareuna massa critica sufficiente a risolvere alcuni problemi;inoltre è in grado di differenziarsi, potrebbe essere trasformatain un altro tipo di cellu<strong>la</strong>. La conseguenza <strong>del</strong>le due primeproprietà è <strong>che</strong> <strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> staminale potrebbe essere utilizzataper riparare un tessuto e per rimpiazzare una funzione <strong>che</strong>sia stata persa o compromessa in un paziente” (dall’interventodi Bernat Soria al primo incontro <strong>del</strong> Congresso Mondiale).Vescovi tedeschi: l’embrioneè persona, <strong>la</strong> ricerca è killer.10 aprile. Al<strong>la</strong> vigilia <strong>del</strong> dibattito al Bundestag sul<strong>la</strong> modifica <strong>del</strong><strong>la</strong>legge sulle cellule staminali, il presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Conferenza episcopaletedesca, mons. Robert Zollitsch, ha rivolto un appellocontro un allentamento <strong>del</strong><strong>la</strong> “rego<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> scadenza”. “Una ricerca<strong>che</strong> utilizzi gli embrioni non è mai giustificabile”, ha dichiaratosecondo l’agenzia SIR. “L’embrione umano è persona fin dall’inizioe nessuno ha il diritto ad una guarigione <strong>che</strong> comporti <strong>la</strong> completastrumentalizzazione di terzi. In ciò non esistono spazi perun ripensamento”. “La vita umana non può essere uccisa ai fini diricerca. La libertà di ricerca non può essere contrapposta al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong>fondamentale <strong>del</strong><strong>la</strong> vita”.blocco contrario al finanziamentodei progetti sulle cellule staminaliembrionali. La Germania haora fatto un notevole passo avantisoprattutto in termini di dialogotra <strong>la</strong> comunità scientifica equel<strong>la</strong> politica, mentre in Italia <strong>la</strong>legge 40 rimane proibitiva per <strong>la</strong>ricerca e i ricercatori italiani <strong>del</strong>tutto inascoltati.La Germania si è distinta negli ultimimesi an<strong>che</strong> per <strong>la</strong> nomina<strong>del</strong> nuovo Comitato etico <strong>che</strong> pureè stata ritardata, probabilmentedalle stesse polemi<strong>che</strong> <strong>che</strong>hanno riguardato <strong>la</strong> modifica<strong>del</strong><strong>la</strong> Stammzellgesetz. Il Comitatoavrà funzioni tanto consultive<strong>che</strong> informative rispetto al pubblico.I suoi 26 membri sono perlegge indipendenti e i loro nominativivengono suggeriti a metàtra il governo e il par<strong>la</strong>mento federale.La Ministra per <strong>la</strong> Ricercatedesca Annette Schavan ha dichiarato<strong>che</strong> <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong> nuovocomitato è in linea con <strong>la</strong>prassi internazionale e <strong>che</strong> esso<strong>la</strong>vorerà in modo indipendentee in piena sovranità nei confronti<strong>del</strong> par<strong>la</strong>mento e <strong>del</strong> governofederale. L’accordo sul<strong>la</strong> nominae quello sul<strong>la</strong> revisione <strong>del</strong><strong>la</strong> leggesono stati raggiunti pressochécontemporaneamente, <strong>la</strong>sciandopensare non solo ad una ritrovatastabilità governativa ma forsean<strong>che</strong> ad un processo di riformain atto in Germania. Infatti oltreall’innovazione operata daquel paese con l’istituzione <strong>del</strong>nuovo Deuts<strong>che</strong>r Ethikrat, va rilevatocomunque <strong>che</strong> prima <strong>del</strong>suo scioglimento, a luglio 2007, ilprecedente comitato si era pronunciatoa favore di una revisione<strong>del</strong><strong>la</strong> legge sulle cellule staminaliembrionali. Un dibattito duratopoco più di sei mesi ha portatoai risultati <strong>che</strong> sono sotto inostri occhi e a cuore di tanti ricercatori.Juno, l’appropriazione indebitadi Giuliano FerraraGIANFRANCO CERCONEDa ogni favo<strong>la</strong> si può tentare di dedurreuna morale. Eppure, l’autore può aver<strong>la</strong>raccontata soltanto per il piacere di raccontar<strong>la</strong>;e <strong>la</strong> pretesa <strong>del</strong>l’ascoltatore ditrarne comunque un insegnamento, puòforzare il racconto, obbligarlo a esprimereun messaggio univoco, quando potrebbesuggerirne tanti altri, an<strong>che</strong> in contraddizionecon quello.In questo inconveniente mi pare <strong>che</strong> siaincorso Giuliano Ferrara, quando ha strumentalizzato– sia pure con finezza – il film“Juno”, a sostegno <strong>del</strong>le sue tesi antiabortiste.Il film racconta le vicissitudini di una ragazzadi quindici anni, <strong>che</strong> resta inaspettatamenteincinta dopo un rapporto sessualecon un coetaneo. E’ vero <strong>che</strong> dopoaver manifestato il proposito di abortire ciripensa, an<strong>che</strong> sfavorevolmente impressionatadal modo freddo e un po’ ruvidocon cui viene accolta da un’associazione disolidarietà alle donne.E, rispondendo all’annuncio su un giornale,preferisce affidare il nascituro a unacoppia sterile – due coniugi giovani, agiati,belli e simpatici – <strong>che</strong>, a prima vista, lesembra possano garantire a suo figlio unacrescita serena. (Aiutata evidentemente daleggi <strong>che</strong> non rendono molto complicatal’adozione).Ora: si può dire con certezza <strong>che</strong> l’autoreavrebbe biasimato l’aborto?Non mi pare; come non mi pare <strong>che</strong> egli sipreoccupi di giudicare <strong>la</strong> protagonista. Sa<strong>che</strong> ciò <strong>che</strong> conta in ogni buon racconto è<strong>che</strong> il comportamento <strong>del</strong> personaggio risulticonvincente e vivo, piuttosto <strong>che</strong> conformea un principio morale o a una tesipolitica.Da questo punto di vista, ciò <strong>che</strong> partico<strong>la</strong>rmentepersuade nel<strong>la</strong> ragazza è <strong>la</strong> compresenzadi spavalderia da un <strong>la</strong>to (linguaggioe humour sboccato, una determinazioneostentata), e di ingenuità dall’altro.La coppia ideale a cui vorrebbe affidare ilfiglio, non è forse una bel<strong>la</strong> favo<strong>la</strong> rassicurante,a cui un’adolescente vorrebbe tantocredere? E quando <strong>la</strong> ragazza si accorge<strong>che</strong> il marito di quel<strong>la</strong> coppia vorrebbe sedur<strong>la</strong>e forse trasferirsi a vivere con lei, nonsi ha l’impressione di un sogno <strong>che</strong> cada infrantumi, riportandoci a una realtà difficile,<strong>che</strong> non offre appigli sicuri, dove si puòcontare soltanto su se stessi, sul<strong>la</strong> propriaenergia e sul proprio senso pratico?Intendiamoci: il mondo in cui si muove Juno,a partire dal<strong>la</strong> sua famiglia, non è affattoostile. Ma <strong>la</strong> ragazza si trova comunquead affrontare un problema più grande <strong>del</strong><strong>la</strong>sua età; in ultima analisi, da so<strong>la</strong>. (Gli uomini,a partire dal suo boyfriend, risultanonegativamente <strong>la</strong>titanti).Va detto, <strong>che</strong> l’esito <strong>del</strong> suo percorso conasseconda gli auspici più tradizionalisti: ilbambino viene affidato a una donna so<strong>la</strong>(dopo <strong>che</strong>, en passant, <strong>la</strong> ragazza avevapensato di darlo an<strong>che</strong> a una coppia di lesbi<strong>che</strong>).Ecco allora un altro possibile messaggio:“Juno” è un film a favore <strong>del</strong>le nuove formedi famiglia!


8 LE LEGGI SULL’ABORTCASO ITALIAGli ultimi numerisull’aborto in ItaliaMIRELLA PARACHINIm.parachini@agendacoscioni.itVa dato atto al Ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> SaluteLivia Turco d’aver volutoanticipare <strong>la</strong> presentazione <strong>del</strong><strong>la</strong>re<strong>la</strong>zione annuale al Par<strong>la</strong>mentosul<strong>la</strong> attuazione <strong>del</strong><strong>la</strong>legge 194 al fine di rispettare ilsuo impegno istituzionale di riferiresull’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong>legge nel periodo di vigenza <strong>del</strong>proprio mandato.I dati presentati il 21 aprile 2008riguardano i definitivi <strong>del</strong> 2006e i preliminari <strong>del</strong> 2007. Unaprima valutazione generalenon può <strong>che</strong> essere positiva per<strong>la</strong> riduzione sostanziale <strong>del</strong><strong>la</strong>percentuale di aborti nel nostropaese. Il tasso di abortività (numero<strong>del</strong>le IVG per 1000 donnein età feconda tra 15-49 anni),<strong>che</strong> è l’indicatore più accuratoper una corretta valutazione<strong>del</strong><strong>la</strong> tendenza al ricorso all’IVG,nel 2007 è risultato pari a9.1 per 1000, con un decremento<strong>del</strong> 3.1% rispetto al 2006 (9.4per 1000). Tanto per fare unconfronto i tassi sono <strong>del</strong> 17.3per 1000 in Francia, <strong>del</strong> 18.3 per1000 in Inghilterra e <strong>del</strong> 20.6 per1000 in Svezia. Ma continua aessere confermata <strong>la</strong> discrepanzatra i dati riguardanti le donneitaliane e quelle straniere, <strong>che</strong>hanno rappresentato il 31.6 %<strong>del</strong>le IVG in Italia nel 2006. Infattinel 2006 se per le italiane viè stata una riduzione <strong>del</strong> 3.7%rispetto al 2005 e di oltre il 60%rispetto al 1982 (anno in cui leIVG sono state piu' numerose),per le donne straniere vi è statoincremento <strong>del</strong> 4,5% rispetto al2005. Questo dato conferma <strong>la</strong>necessità di attivare le misure diaccesso al<strong>la</strong> contraccezione, siada un punto di vista organizzativo<strong>che</strong> di "promozione" <strong>del</strong><strong>la</strong>contraccezione.Prevenzione- L'Italia è il paesedove si paga per <strong>la</strong> contraccezione(sia <strong>che</strong> si consideri quel<strong>la</strong> ormonale,ovvero pillo<strong>la</strong>, cerotto oanello vaginale, sia <strong>che</strong> si consideriquel<strong>la</strong> meccanica, ovverospirale e preservativo), ma dovel'interruzione volontaria <strong>del</strong><strong>la</strong>gravidanza è totalmente gratuita.Per <strong>la</strong> contraccezioned'emergenza (<strong>la</strong> cosiddetta pillo<strong>la</strong><strong>del</strong> giorno dopo) una donna<strong>che</strong> si rivolge al Pronto Soccorso(italiana o straniera) pagherà25 euro di prestazionequale "codice bianco" e 11 europer <strong>la</strong> confezione <strong>del</strong><strong>la</strong> pillo<strong>la</strong>.Aborti c<strong>la</strong>ndestini - La nuovastima degli aborti c<strong>la</strong>ndestini èaggiornata al 2005 con un'ipotesimassima di 15 mi<strong>la</strong> abortieffettuati al di fuori <strong>del</strong><strong>la</strong> legge194, correggendo al ribasso leprecedenti stime <strong>che</strong> indicavanotale soglia attorno ai 20 mi<strong>la</strong>aborti c<strong>la</strong>ndestini. Avremmovoluto avere un dato più aggiornatoe un'analisi accurata sul<strong>la</strong>persistenza <strong>del</strong> fenomeno.Obiezione di coscienza - Mail grande contributo <strong>che</strong> <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<strong>del</strong> Ministro rappresentanell’analisi di questa problematicain Italia, è l’aggiornamentodei dati sull’obiezione di coscienza.Il vero “tallone di Achille”– come dice Silvio Viale – <strong>del</strong><strong>la</strong>194. L'obiezione di coscienza(odc) dei medici è in aumento.Finalmente il Ministro presentauna fotografia aggiornata<strong>del</strong><strong>la</strong> situazione. Fra i ginecologil’odc è passata dal 58,7% al69,2%; fra gli anestesisti dal45,7% al 50,4%; fra il personalenon medico dal 38,6% al 42,6%.Questi dati, aggiornati dalle Regioni(i dati precedenti risalivanoal 2003 e in alcuni casi al1999) evidenziano <strong>la</strong> situazione<strong>che</strong> gli operatori <strong>del</strong><strong>la</strong> 194 denuncianoda anni ormai. In alcunesituazioni quali <strong>la</strong> Campania,l'obiezione di coscienza peri ginecologi passa dal 44,1%all'83%; per gli anestesisti dal40,4% al 73,7%; per il personalenon medico dal 50% al 74%. InSicilia, si va dal 44,1% all'84,2%dei ginecologi; dal 43,2% al76,4% degli anestesisti; dal41,1% al 84,3% <strong>del</strong> personalenon medico. "Questi livelli sonotali - afferma il ministro - daprefigurare un'oggettiva condizionedi grave difficolta' per ledonne nell'accesso ai servizi. Inquesto senso viene ribadita <strong>la</strong>raccomandazione : “di monitorarel’adeguata offerta <strong>del</strong>le prestazioni,an<strong>che</strong> in re<strong>la</strong>zione all’aumento<strong>del</strong> fenomeno <strong>del</strong>l’obiezionedi coscienza da parte<strong>del</strong> personale dei servizi, al fineda una parte di garantire <strong>la</strong>libertà di obiezione - riconosciutadall’articolo 9 <strong>del</strong><strong>la</strong> legge194/1978 - e dall’altra di garantire<strong>la</strong> continuità assistenziale.[…] Le Regioni […] devonocontrol<strong>la</strong>re e garantire l’attuazione<strong>del</strong><strong>la</strong> legge, an<strong>che</strong> attraverso<strong>la</strong> mobilità <strong>del</strong> personale”“Obiezione” sul<strong>la</strong> Basilicata -Rimane un grosso punto interrogativo:in Basilicata, <strong>la</strong> percentualedei ginecologi obiettoririsulterebbe <strong>del</strong> 44%; in realtàè il doppio! Ci troviamo di frontea un'eccezione (peraltro denunciatada noi radicali - e inprimis da Maurizio Bolognetti -da almeno due anni) o <strong>la</strong> nonverifica dei dati costituisce <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>per tutte le altre regioni? Senel 91.5% dei casi <strong>la</strong> degenza èrisultata inferiore ad 1 giorno el’isterosuzione, in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong>metodica secondo Karman,rappresenta <strong>la</strong> tecnica più utilizzata(84.7%), (comportandorischi minori di complicanzeper <strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong> donna) permaneelevato (84.8%) il ricorsoall’anestesia generale. Risultaevidente - dice <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione - <strong>che</strong>tale procedura non appare giustificata,soprattutto se si tieneconto <strong>del</strong> dato <strong>che</strong> l’80% <strong>del</strong>leIVG viene effettuato entro <strong>la</strong> decimasettimana gestazionale,ed è in contrasto con le indicazioniformu<strong>la</strong>te a livello internazionale.In tal senso, l’attivazionedi corsi di aggiornamentoprofessionale per modificarele attuali procedure anesteti<strong>che</strong>è raccomandata.Aborti terapeutici - Il numerodegli aborti terapeutici, effettuatidopo il 90mo giorno digravidanza, è rimasto invariato.La loro percentuale nel 2006 èstata complessivamente <strong>del</strong>2,9%, di cui il 2,2% effettuati tra<strong>la</strong> 13ma e 20ma settimana e lo0,7% dopo <strong>la</strong> 21ma settimana.Questo dato è davvero incoraggiante,a fronte <strong>del</strong>l'aumentovertiginoso <strong>del</strong><strong>la</strong> diagnosticaprenatale. Ma ancora va rilevata<strong>la</strong> discrepanza tra le donne italianee quelle straniere.L'obiezione di coscienzadei medici è in aumento.Nel Sud addirittura sipassa al raddoppio.Ru486 - La re<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> Ministrodà contoufficialmente <strong>del</strong>l'iterburocratico <strong>che</strong> l'immissionein Italia <strong>del</strong><strong>la</strong> RU 486 oMifepristone sta seguendo. Partico<strong>la</strong>rmentesignificativo è ildato citato <strong>che</strong> riguarda <strong>la</strong> situazionenegli altri paesi europei(Francia, Gran Bretagna,Svezia) dove questa metodica èormai usata dagli anni Novanta:nel 2006 più di un quarto<strong>del</strong>le donne ha scelto l'abortofarmacologico, senza <strong>che</strong> <strong>la</strong> suaintroduzione abbia modificatol'andamento <strong>del</strong> tasso di abortivitàe il rischio di complicanze.La Commissione Europea,come tra l'altro già riportatonell'ultima re<strong>la</strong>zione presentataal Par<strong>la</strong>mento, ha an<strong>che</strong> approvatole raccomandazioni<strong>del</strong>l'Emea per uniformare le indicazioni<strong>del</strong> farmaco nell'UnioneEuropea. Cosa aspettail consiglio di amministrazione<strong>del</strong>l'Aifa ad esprimere il proprioparere finale sul<strong>la</strong> autorizzazioneall'immissione in commercio<strong>del</strong> medicinale?Tempi di attesa - Ancora undato significativo: nel 2006 è diminuita<strong>la</strong> percentuale di IVGeffettuate entro 14 giorni dal ri<strong>la</strong>scio<strong>del</strong> certificato rispetto al2004 ed è di conseguenza aumentata<strong>la</strong> percentuale di IVGeffettuate dopo oltre tre settimane:18.0% nel 2006 rispetto a16.4% nel 2005. Questo significa<strong>che</strong> <strong>la</strong> paziente <strong>che</strong> chiedeuna IVG aspetta un periodomaggiore rispetto a quello raccomandatodalle linee guidapiù accreditate nei protocolli diriferimento.Questo dato è damettere in re<strong>la</strong>zione alle deficienzeorganizzative <strong>del</strong> nostrosistema sanitario <strong>che</strong> contienein sé le ragioni per effettuarel’IVG nelle condizioni meno favorevolinel rispetto <strong>del</strong><strong>la</strong> salute<strong>del</strong><strong>la</strong> donna.Consiglio d’Europa - Questoè il senso <strong>del</strong><strong>la</strong> raccomandazione<strong>che</strong> ci viene dall’assembleapar<strong>la</strong>mentare <strong>del</strong> Consigliod'Europa <strong>che</strong> ha votato il 16Aprile una risoluzione <strong>che</strong> chiede<strong>che</strong> venga garantito il dirittoall'aborto senza rischio e legalein Europa (lucacoscioni.it/consiglioeu).La risoluzione denunciaquel<strong>la</strong> <strong>che</strong> viene chiamata <strong>la</strong>"inaccessibilità de facto" neipaesi membri dove l'aborto è legaleper i numerosi vincoli imposti<strong>che</strong> di fatto restringonol'accesso ad un aborto senza rischi:l'assenza dei medici <strong>che</strong> accettinodi praticare l'aborto (perle c<strong>la</strong>usole di obiezione di coscienza);l'assenza di strutture dicura; le consulenze medi<strong>che</strong> obbligatorieripetute; i lunghi tempidi riflessione e d'attesa.


O NEL MONDO 20079LE LEGGI SULL’ABORTO NEL MONDO (2007)a cura <strong>del</strong> Center for Reproductive Rights, in col<strong>la</strong>borazione,per <strong>la</strong> versione italiana, con l’Associazione Luca Coscionie Non C’è Pace Senza Giustizia. Center for ReproductiveRights ( www.reproductiverights.org) è un’organizzazionenon profit per <strong>la</strong> promozione e <strong>la</strong> difesalegale dei diritti riproduttivi <strong>del</strong>le donne di tutto ilmondo.Attualmente, più <strong>del</strong> 60% <strong>del</strong><strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione mondiale vivein paesi dove l’aborto medico è permesso in un’ampiaserie di casi o senza restrizioni con riguardo alle motivazioni.Per contro, circa il 26% di tutta <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione risiede inpaesi dove l’aborto è generalmente proibito. I paesi sono divisiin categorie in base al grado con cui è permesso l’accesso all’aborto.I paesi <strong>del</strong><strong>la</strong> categoria I hanno le leggi più restrittive inmateria. Quelli <strong>del</strong>le categorie successive riconoscono di basequanto consentito dal<strong>la</strong> categoria precedente più ulteriori motivi.Sul<strong>la</strong> base di fattori quali l’opinione pubblica, le vedute deifunzionari di governo e dei medici curanti, oltre <strong>che</strong> di circostanzeindividuali, le leggi di ogni categoria possono essere interpretatein senso più estensivo o più restrittivo rispetto al<strong>la</strong> loro c<strong>la</strong>ssificazione.Per maggiori informazioni si veda il rapporto World’sAbortion Laws o <strong>la</strong> versione integrale <strong>del</strong><strong>la</strong> cartina, entrambidisponibili sul sito www.reprorights.orgPILLOLA DEL GIORNO DOPOObiezione di coscienzao illecito penale?ALESSANDRO GERARDIbastogne10@hotmail.comNel 2006, dopo un nostroesposto, <strong>la</strong> Procura <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblicadi Roma ha apertoun’inchiesta per accertarel’eventuale esistenza di comportamentipenalmente rilevantinel<strong>la</strong> condotta dei medici<strong>che</strong> si rifiutano di prescrivere<strong>la</strong> c.d. “pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopo”.L’inchiesta, allo stato, ècontro ignoti e tra i reati ipotizzatia carico dei medici obiettorivi è l’omissione d’atti d’ufficio.Una volta compiuti gliaccertamenti ad opera <strong>del</strong><strong>la</strong>polizia giudiziaria, però, ilpubblico ministero tito<strong>la</strong>re<strong>del</strong>le indagini ha deciso dichiedere al GIP l’archiviazione<strong>del</strong> procedimento in quantonel caso di specie il medico<strong>che</strong> si è richiamato all’obiezionedi coscienza non avrebbefatto altro <strong>che</strong> esercitare unsuo legittimo diritto.Al<strong>la</strong> richiesta <strong>del</strong><strong>la</strong> procura cisiamo ovviamente opposti illustrandoi motivi giuridicoscientificisul<strong>la</strong> base dei quali,a nostro avviso, i medici obiettoridi coscienza dovrebberoinvece essere chiamati a risponderein sede penale <strong>del</strong>loro operato. Da un punto divista medico, infatti, <strong>la</strong> questioneè chiara. Il Norlevo è unfarmaco, disponibile in doseunica, <strong>che</strong> non ha controindicazionimedi<strong>che</strong> e <strong>che</strong> vieneprescritto semplicemente sul<strong>la</strong>base <strong>del</strong>le dichiarazioni <strong>del</strong><strong>la</strong>donna <strong>che</strong> ha avuto l’incidentecontraccettivo. Del resto,<strong>che</strong>cché ne dicano il ComitatoNazionale di Bioetica e<strong>la</strong> Pontifica Accademia per <strong>la</strong>Vita, <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno doposerve esclusivamente ad inibirel’ovu<strong>la</strong>zione e non ha pertantoalcuna efficacia abortivanon agendo sull’impianto <strong>del</strong>l’ovulofecondato, come peraltrodimostrano tutte le più recentievidenze scientifi<strong>che</strong>,tanto è vero <strong>che</strong> è inserita dall’OMSnel<strong>la</strong> “c<strong>la</strong>sse 1 – senzarestrizioni d’uso” poiché soddisfatutti i criteri per un prodottoda banco: tossicità moltobassa, nessun rischio di sovradosaggio,nessuna dipendenza,nessuna necessità diaccertamenti medici, né dimonitoraggio <strong>del</strong><strong>la</strong> terapia,non significative controindicazionimedi<strong>che</strong>, semplice dausare, dosaggio preciso, nessunpericolo in caso di assunzioneimpropria e minimeconseguenze in caso di uso ripetutoo ravvicinato nel tempo.Insomma, come ricordatoan<strong>che</strong> dal dott. Silvio Viale nelparere da noi sottoposto all’attenzione<strong>del</strong> Giudice per le Indaginipreliminari, <strong>la</strong> pericolosità<strong>del</strong> Norlevo è inferiore aquel<strong>la</strong> di un qualunque antinfiammatorioo antidolorificoda banco e <strong>la</strong> conferma vienedal fatto <strong>che</strong> questo farmacosia diventato un prodotto dabanco in moltissimi paesi europeied extraeuropei e persinoin paesi sudamericani ovel’aborto è vietato tipo Cile, Argentina,Uruguay, Colombia eMessico.Dal punto di vista pratico sappiamoinoltre <strong>che</strong> per avere <strong>la</strong>massima possibilità di evitareil concepimento e <strong>la</strong> gravidanza,l’assunzione deve essereprecoce, poiché l’efficacia sidimezza ogni 12 ore dal rapportosessuale. L’assunzioneottimale deve quindi notoriamenteavvenire entro le 24ore, il <strong>che</strong> rende facilmenteimmaginabili le conseguenzealle quali si trova esposta unadonna <strong>che</strong> abbia <strong>la</strong> necessitàdi reperire una ricetta di nottee nei week end, quando cioè imedici di base e i consultorisono chiusi e le guardie medi<strong>che</strong>giudicano spesso con “fastidio”questa prestazione. Incasi come questi, com’è facilmenteintuibile, <strong>la</strong> donna sitrova spesso costretta ad affrontareuna vera e propria“corsa contro il tempo”, spessodall’esito drammatico senon riesce a trovare il medicodisponibile a ri<strong>la</strong>sciarle <strong>la</strong> ricettanecessaria per l’acquisto<strong>del</strong>le compresse di Norlevo.Con il nostro esposto intendiamopertanto ribadire unelementare principio giuridicoovvero <strong>che</strong> <strong>la</strong> libertà di coscienza<strong>del</strong> medico <strong>che</strong> operaall’interno di una struttura sanitariapubblica non può in alcunmodo incidere negativamentesul<strong>la</strong> possibilità da parte<strong>del</strong><strong>la</strong> donna di accederesenza disagi aggiuntivi ad unprincipio farmacologico legalmentein commercio da ottoanni, an<strong>che</strong> perché il richiamoall’obiezione di coscienza èammissibile solo nei casiIntendiamo ribadire un elementareprincipio giuridico ovvero <strong>che</strong> <strong>la</strong>libertà di coscienza <strong>del</strong> medico diuna struttura pubblica non può inalcun modo incidere negativamentesul<strong>la</strong> libertà <strong>del</strong><strong>la</strong> donna.espressamente previsti dal<strong>la</strong>legge (aborto e/o fecondazioneassistita). Su questo attendiamofiduciosi l’udienza <strong>del</strong>05/06/2008 allorquando ilGiudice <strong>del</strong>le indagini preliminaripresso il Tribunale di Romasarà chiamato a deciderese ed in <strong>che</strong> misura respingere<strong>la</strong> richiesta di archiviazioneavanzata dal Pubblico Ministerocon ciò disponendo, comeda noi espressamente richiesto,il prosieguo <strong>del</strong>le indaginie quindi il processo acarico dei medici obiettori dicoscienza.Nel frattempo continueremo alottare an<strong>che</strong> sul fronte politico-amministrativoaffinché ilprossimo Ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> Salute:a) decida una volta per tuttedi abolire l’obbligo <strong>del</strong><strong>la</strong> ricettamedica per l’acquisto<strong>del</strong><strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopocosì da adeguare <strong>la</strong> nostra legis<strong>la</strong>zionea quel<strong>la</strong> degli altriPaesi europei; b) accerti e verifichi,in base ai poteri <strong>che</strong> gliconferisce l’art. 117 <strong>del</strong><strong>la</strong> Costituzione,se, nel rifiutarsi diprescrivere questo tipo di contraccettivo,il personale medicooperante all’interno <strong>del</strong>lestrutture sanitarie pubbli<strong>che</strong> sicomporta conformemente aipropri obblighi professionali ose invece si rende responsabiledi vio<strong>la</strong>zioni di carattere disciplinare;c) comunque provvedaaffinché l’esercizio <strong>del</strong><strong>la</strong>c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> di coscienza da partedei medici non implichi difficoltàrilevanti ed una restrizionedi fatto <strong>del</strong>le libertà e dei diritticivili e sociali <strong>del</strong>le donne(fino a prova contraria è lo Statoa dover garantire <strong>la</strong> reperibilitàdi medici non obiettori, sonoi servizi pubblici a doversifare carico <strong>del</strong>le richieste <strong>del</strong>lepazienti).


10ONULA NOSTRAMORATORIAL’INIZIATIVA TRANSNAZIONALE<strong>Difendere</strong> <strong>la</strong> <strong>Moratoria</strong> <strong>che</strong> c'èLa nostra <strong>Moratoria</strong> sul<strong>la</strong> convenzione proibizionista, contro <strong>la</strong> ricerca sulle staminaliè a rischio di doversi scontrare oggi con <strong>la</strong> nuova campagna proibizionista <strong>del</strong> FoglioMARCO PERDUCAcontinua dal<strong>la</strong> primaclonazione riproduttiva - introducendoil concetto di "clonazioneumana" fino ad allora mai esistito.Così come all'inizio <strong>del</strong>l'annosiamo stati messi al corrente<strong>del</strong>l'esistenza <strong>del</strong> reato di "feticidio",cinque anni fa il Vaticanocreò il neologismo <strong>del</strong><strong>la</strong> "clonazioneumana" <strong>che</strong>, fu spiegato inun documento fatto circo<strong>la</strong>re ufficialmentetra tutti gli stati membri<strong>del</strong>l'Onu, includeva tanto <strong>la</strong>clonazione degli esseri umani,quanto tutto ciò <strong>che</strong> di umano èpossibile (ri)produrre scientificamente,quindi an<strong>che</strong> <strong>la</strong> clonazioneterapeutica e le ricer<strong>che</strong> sullecellule staminali embrionali.Nel giro di pochi mesi, verso <strong>la</strong> finedi settembre <strong>del</strong> 2004, mentrea Roma si stava <strong>la</strong>vorando perconvocare <strong>la</strong> sessione di fondazionedi quello <strong>che</strong> nel 2006 sarebbestato il Congresso Mondialeper <strong>la</strong> Libertà di Ricerca Scientifica,l'Associazione Coscioni e ilPartito Radicale iniziarono a organizzare<strong>la</strong> resistenza al Pa<strong>la</strong>zzodi Vetro contro il <strong>la</strong>voro <strong>del</strong> Vaticanoe dei suoi alleati Berlusconie Bush. Il fronte proibizionista fucoordinato dal Costa Rica in unosforzo <strong>che</strong>, partendo dal<strong>la</strong> chiamataalle armi dei paesi con spiccataidentità cattolica, quindi <strong>la</strong>stragrande maggioranza <strong>del</strong>l'Americacentrale, buona parte<strong>del</strong>l'Africa e i soliti noti in Europa- Spagna, Portogallo, Italia, Ir<strong>la</strong>ndae Polonia - riuscì ad iscriverenell'agenda <strong>del</strong>l'Assemblea generaletanto il concetto di clonazioneumana, quanto <strong>la</strong> necessità<strong>del</strong> suo divieto attraverso l'adozionedi una convenzione internazionaleda negoziare all'interno<strong>del</strong>l'Onu.Leader <strong>del</strong> fronte contrario eranoRegno unito, Belgio, Giappone eCorea <strong>del</strong> sud. Occorreva quindigiocare di sponda a sostegno <strong>del</strong><strong>la</strong>fermezza liberale di Londra eBruxelles mobilitando l'opinionepubblica, le associazioni dei pazientinonché <strong>la</strong> comunità scientifica.Per giorni in cooperazionecon l'organizzazione GeneticsPolicy Institute, federata all'AmericanCoalition for the Advancementof Science, furono inviatemigliaia di e-mail a partire dai100 premi Nobel <strong>che</strong> negli anni sierano manifestati in sostegno<strong>del</strong>l'attività politica di Luca Coscioni.Nel giro di ore si innescòun vero e proprio effetto dominoe nel giro di pochi giorni una quarantinadi Nobel sottoscrisseroun appello in cui, appel<strong>la</strong>ndosi alPatto internazionale dei diritti sociali,economici e culturali, se nechiedeva il pieno rispetto rifiutando<strong>la</strong> proibizione indiscriminata<strong>del</strong><strong>la</strong> clonazione perché sisarebbero imposte norme restrittivesu una serie ricer<strong>che</strong>, spessogià in atto e <strong>del</strong><strong>la</strong> loro traduzionein cure per milioni di ma<strong>la</strong>ti.L'appello fu fatto proprio da oltre100 associazioni statunitensi efacsato a tutte le rappresentanze<strong>all'Onu</strong> di New York.Al<strong>la</strong> mobilitazione transnazionaledi opinione pubblica, e al<strong>la</strong> ricercadi alleati nel<strong>la</strong> comunitàscientifica globale, si aggiungeva<strong>la</strong> lobby all'interno <strong>del</strong> Pa<strong>la</strong>zzo diVetro, dove il Partito RadicaleNonviolento è ampiamente conosciutoper <strong>la</strong> difesa dei dirittiumani e riconosciuto come aggregatore<strong>la</strong>ico di forze su obiettivispecifici, con il sottoscritto al<strong>la</strong>ricerca di incontri di presentazionedei rischi <strong>del</strong><strong>la</strong> proibizionee di distribuzione di studi e ricer<strong>che</strong><strong>che</strong> documentavano le possibilitàdi sviluppo di cure dal<strong>la</strong> ricercasulle cellule staminali embrionali.Per unnuovo dirittodi famigliaDIEGO GALLIIl 12 maggio <strong>del</strong> 1974 gli italiani approvavanocon un referendum <strong>la</strong> legge sul divorzio,sugel<strong>la</strong>ndo con il proprio voto ilprincipio per cui <strong>la</strong> famiglia non rappresentavapiù l'imposizione di un ordinenaturale, figlio <strong>del</strong><strong>la</strong> tradizione o <strong>del</strong> sacramento,ma una libera scelta d'amore.Creazione degli uomini e <strong>del</strong>le donne, potevada loro essere conclusa. Il voto <strong>del</strong> 12maggio accellerò an<strong>che</strong> in Italia quel<strong>la</strong> rivoluzioneculturale <strong>che</strong> attraversava tuttal'Europa e il mondo occidentale. Da allorasocialmente e culturalmente <strong>la</strong> famiglianon è più uno strumento funzionaleal<strong>la</strong> riproduzione <strong>del</strong><strong>la</strong> specie, ma un luogoin cui si arricchisce, mettendo<strong>la</strong> in comunecon chi si ama, <strong>la</strong> propria intimitàe <strong>la</strong> propria vita. La famiglia tradizionalenon rappresenta l'ordine naturale <strong>del</strong><strong>la</strong>società. L'uomo è per natura un essere dicultura e <strong>la</strong> famiglia ha accompagnato lesue trasformazioni adattandosi in un'infinitàdi modi. Il progresso <strong>del</strong><strong>la</strong> società èsempre stato guidato dall'affermazione divalori in grado di unire le persone oltre iristretti legami di sangue. Tra le battaglie<strong>che</strong>, nel<strong>la</strong> storia italiana recente, sono statevinte dalle forze <strong>del</strong> progresso, vi è quel<strong>la</strong>per <strong>la</strong> riforma <strong>del</strong> diritto di famiglia, avvenutanel 1975. Quel<strong>la</strong> lotta, indissolubilmentelegata all'introduzione <strong>del</strong> divorzio,consentì di affermare il principioCruciale fu l'incontro con le associazionistatunitensi <strong>che</strong> riuscì arafforzare il fronte antiproibizionista<strong>che</strong> iniziava a subire an<strong>che</strong>l'attacco <strong>del</strong><strong>la</strong> "società civile" organizzatae sponsorizzata dall'OpusDei <strong>che</strong> per l’occasione inviòa New York decine di costruttoridi menzogne anti-scientifi<strong>che</strong>per guadagnare <strong>la</strong> maggioranzadei consensi alle NazioniUnite. Grazie all'intransigenzadei britannici e al quotidiano tallonamentodegli indecisi, siamoriusciti a indebolire fortemente lepremesse ideologi<strong>che</strong> <strong>del</strong>l'iniziativae a disinnescare <strong>la</strong> risoluzione<strong>del</strong><strong>la</strong> miccia <strong>che</strong> avrebbe datoil via al processo negoziale <strong>del</strong><strong>la</strong>Convenzione.Nel gennaio <strong>del</strong> 2005, dopo settimanedi negoziati informali moltotesi, si è arrivati quindi al<strong>la</strong> sospensione<strong>del</strong>l'attacco proibizionista;siamo riusciti a guadagnareuna moratoria <strong>del</strong> dogma <strong>del</strong><strong>la</strong>"sacralità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita dal concepimento".La vittoria <strong>del</strong> Popolo<strong>del</strong>le Libertà alle elezioni, <strong>la</strong> campagnatrimestrale e a reti unificatedi Giuliano Ferrara a favore diuna sospensione degli aborti nelmondo e il recente discorso contro<strong>la</strong> scienza <strong>del</strong> <strong>Papa</strong> <strong>all'Onu</strong> sonolì a segna<strong>la</strong>re <strong>che</strong> le forze oscurantiste,magari con strategie piùsofisticate, si stanno riorganizzandorapidamente. Se si tienepresente <strong>che</strong> Bush sarà al<strong>la</strong> CasaBianca ancora per poco, c'è daaspettarsi un blitz già nei prossimimesi quando si terrà <strong>la</strong> sessioneplenaria <strong>del</strong> Consiglio economicoe sociale a luglio.La nostra <strong>Moratoria</strong> sul<strong>la</strong> convenzioneproibizionista, <strong>che</strong>avrebbe avuto conseguenze nefasteper l'avanzamento <strong>del</strong><strong>la</strong>scienza ma an<strong>che</strong> poi per <strong>la</strong> libertàdi ricerca scientifica tout court,è a rischio di doversi scontrarecon <strong>la</strong> campagna <strong>del</strong> Foglio <strong>che</strong>mira ad emendare <strong>la</strong> Dichiarazioneuniversale dei diritti umaniper "ampliare" il diritto al<strong>la</strong> vitafissandone l'inizio al momento<strong>del</strong> concepimento e <strong>la</strong> fine con <strong>la</strong>morte naturale. Esiste una letteradiretta al Segretario generale BanKi-Moon, <strong>che</strong> è di una po<strong>che</strong>zzapreoccupante an<strong>che</strong> dal punto divista <strong>del</strong> linguaggio; ci si dice poisia stata fatta propria dalle mentipiù illuminate <strong>del</strong><strong>la</strong> destra e <strong>del</strong>conservatorismo italiano, ed esiste,ci informano quotidianamentetutti i media italiani, unaprecisa catena di comando.Se nel 2004, nel giro di 48 ore, abbiamoraccolto 40 Nobel <strong>che</strong>hanno fatto <strong>la</strong> differenza, questavolta <strong>la</strong> portata <strong>del</strong>lo scontro saràradicalmente diversa. Dobbiamorecuperare <strong>la</strong> memoria di quantofatto per dimostrare <strong>che</strong>, quandosi lotta an<strong>che</strong> a livello transnazionale,si riesce a portare a casa,pur con questo minimo di forze<strong>che</strong> abbiamo a disposizione, degliobiettivi ben precisi.Nel 2004, quando abbiamo portatoavanti questa battaglia alleNazioni Unite, non c'erano radicaliin Par<strong>la</strong>mento, anzi, c'era ungoverno chiaramente schieratocontro (tutto) quello <strong>che</strong> noi stavamofacendo allora. Oggi di radicalive ne sono almeno nove.Viste le premesse quel<strong>la</strong> presenzadovrà essere rafforzata quotidianamentein modo militantetanto in Italia quanto nel mondo.di parità tra uomo e donna nel matrimonioe di al<strong>la</strong>rgare gli spazi di libertà, e conseguentepossibile ricerca <strong>del</strong><strong>la</strong> felicità, adisposizione di ogni individuo. Quel<strong>la</strong> riformaè tuttavia rimasta a metà. L'opera<strong>del</strong> 1975 deve essere completata concompleta parificazione dei diritti di uominie donne e dei diritti dei figli nati nel matrimonioe dei figli nati fuori di esso. Ilprocedimento di divorzio deve esseremodificato, sostituendo <strong>la</strong> burocraticità el'etero-direttività, <strong>che</strong> ancora lo caratterizzano,con gli strumenti moderni <strong>del</strong><strong>la</strong>mediazione e <strong>del</strong>l'auto-determinazione.Il procedimento di separazione deve essereradicalmente trasformato, se nonabolito. Gli spazi di libertà individuale devonoessere ampliati, nel rispetto dei diritti<strong>del</strong> partner e, in modo partico<strong>la</strong>re, deifigli. E poi il diritto di ciascuno di avere uncompagno e di costituire con lui una famiglia,senza discriminazioni di sesso o dicomportamenti sessuali, il diritto <strong>del</strong>lecoppie <strong>che</strong> desiderano avere un figlio conl'aiuto <strong>del</strong><strong>la</strong> procreazione assistita di valersidi essa, senza limitazioni <strong>che</strong> non abbianorazionale giustificazione, il dirittodei single di adottare un bambino, senza<strong>che</strong> questa adozione sia svalutata o minimizzatadal<strong>la</strong> legge, il diritto <strong>del</strong>le coppiedi fatto di vedersi riconosciuta dignità etute<strong>la</strong> giuridica, il diritto di ciascun componentedi una comunità familiare di nonsubire violenza e di realizzare pienamente<strong>la</strong> propria personalità. Amore civile significamettere al centro non <strong>la</strong> forma, ma<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni affettive. Amorecivile è l'antidoto all'amore fatale comepassione travolgente assoluta incapace dirisconoscere l'autonomia <strong>del</strong>l'altro. Amorecivile è convivenza basata sui criteri<strong>del</strong><strong>la</strong> democrazia, <strong>del</strong> rispetto e <strong>del</strong> dialogo.Amore civile è an<strong>che</strong> accoglienza <strong>del</strong>lediversità, riconoscere <strong>che</strong> oggi <strong>la</strong> famigliaè composta da tante diverse normalitàe <strong>che</strong> in questo è rintracciabile <strong>la</strong> suavitalità e ric<strong>che</strong>zza. Significa rivendicare<strong>che</strong> amore non è sinonimo di riproduzione,e <strong>che</strong> <strong>la</strong> civiltà <strong>del</strong>l'amor richiede sforzo,consapevolezza e an<strong>che</strong> aiuto, non ilbaratto di tutele in cambio di imposizionidi una morale di Stato. L'Italia cattolica e<strong>del</strong> Family day è il paese caratterizzato darecord europei per assenza di asili nido,iniqua distribuzione <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro domesticotra uomo e donna, bassa partecipazionefemminile al mercato <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro, numerodi figli per donna, tempi e costi perl'adozione. E' an<strong>che</strong> caratterizzata per unrecord di proibizioni. Il 10, 11 e 12 maggio2008 "Amore civile" si propone di tornarea unire studiosi <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia con i direttiinteressati a una modifica <strong>del</strong><strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zionevigente.Sabato 10 maggioConvegno organizzato daRadio Radicale e AssociazioneLuca Coscioni su:“Amore Civile” – Per unnuovo diritto di famiglia.Roma, Sa<strong>la</strong> <strong>del</strong> Garante per<strong>la</strong> Privacy Piazza Monte Citorion.123/a dalle ore 9.30


DISABILITÀFRANCIA11LE PENSIONI DI INVALIDITÀ IN ITALIA E IN FRANCIAInvalidi: né poveri, né sottomessiTrenta mil<strong>la</strong> persone con disabilità scendono in piazza in un'imponentemanifestazione per l'adeguamento finanziario <strong>del</strong>l'aiuto stataleCARMEN SORRENTINOc. sorrentino@agendacoscioni.itNelle scorse settimane <strong>la</strong> stampafrancese ha riportato <strong>la</strong> notizia diun’imponente manifestazioneorganizzata il 29 marzo a Parigi,cui hanno preso parte circa30.000 persone con disabilità,ma<strong>la</strong>ti cronici, invalidi e invalidisul <strong>la</strong>voro. Il dato <strong>che</strong> colpisce è<strong>la</strong> quantità di organizzazioni <strong>che</strong>l’Association des paralysés deFrance (Associazione dei paralizzatidi Francia) è riuscita a coinvolgerein un unico collettivo. Rispondendoall’appello “Ni pauvre,ni soumis” (“né povero nésottomesso”), circa ottanta associazionidi origine diversa si sonounite per chiedere un aumentosostanziale <strong>del</strong>le pensioni di invalidità.Questo evento offre l’occasioneper cominciare ad affrontareil tema <strong>del</strong>le pensioni diinvalidità in Italia e in Europa.Dal 2005, l’allocation aux adulteshandicapés, <strong>la</strong> pensione di invaliditàin Francia, è di 628,10 euro,senza contare le prestazioni assistenzialie <strong>la</strong> fornitura di ausili.Questa somma, allineata al<strong>la</strong>pensione minima di vecchiaia, faparte dei cosiddetti “minimi sociali”e dovrebbe essere aumentata<strong>del</strong> 25% da qui al 2012, un5% già a partire dal prossimo settembre,secondo l’impegno presoda Sarkozy durante <strong>la</strong> campagnapresidenziale. Considerato<strong>che</strong> il numero dei beneficiari èpassato da 710.000 nel 2000 agliattuali 800.000, lo sforzo finanziariorisulta importante e tuttaviamolto lontano da quanto richiestodalle associazioni: 1.280euro mensili, pari al minimo sa<strong>la</strong>rialelordo. Il timore <strong>del</strong> collettivoNi pauvre, ni soumis è <strong>che</strong> siaggravi l’accesso alle cure, dalmomento <strong>che</strong> dal 1° gennaio2008 è stata creata una franchigiamedica, <strong>che</strong> pure è fissata a 50euro l’anno. Tanto più <strong>che</strong> inFrancia come nel resto d’Europamolti disabili non hanno alternative,essendo costretti a viverecon <strong>la</strong> so<strong>la</strong> pensione di invaliditào comunque a scegliere il prepensionamentoperché non èconsentito loro di <strong>la</strong>vorare a causa<strong>del</strong> pregiudizio ma an<strong>che</strong> deilimiti all’accessibilità. SecondoLe Monde Sarkozy si sarebbe inquietatosoprattutto per il tassodi disoccupazione <strong>del</strong>le personecon disabilità <strong>che</strong> in Francia è il19% ossia il doppio rispetto al<strong>la</strong>media nazionale. Per questo motivoil suo governo ha deciso dipuntare piuttosto sull’inserimentoe il ritorno al <strong>la</strong>voro, anzichésu un raddoppiamento <strong>del</strong>lepensioni. In Francia come nelresto <strong>del</strong>l’Unione europea il problema<strong>del</strong>le pensioni di invaliditàsi inserisce in un contestomolto più ampio e complesso<strong>che</strong> richiede una serie di azionimirate e coordinate. La leggefrancese sull’handicap (“Loihandicap”) <strong>del</strong>l’11 febbraio 2005prevede misure per l’occupazione,<strong>la</strong> sco<strong>la</strong>rizzazione, l’accessibilitàdegli edifici. Da tempo l’AssociazioneCoscioni ha sottolineato<strong>la</strong> necessità di aggiungerea questi aspetti an<strong>che</strong> l’accessibilitàalle tecnologie, per una definizionepiena di pari opportunità.In Italia gli importi <strong>del</strong>le cosiddetteprovvidenze economi<strong>che</strong>(pensioni, assegni e indennità)<strong>che</strong> vengono erogate agli invalidicivili, ai ciechi civili e ai sordomutie i re<strong>la</strong>tivi limiti di redditoprevisti vengono ridefiniti ognianno, collegandoli agli indicatori<strong>del</strong>l'inf<strong>la</strong>zione e <strong>del</strong> costo <strong>del</strong><strong>la</strong>vita. Per il 2008 gli importi <strong>del</strong>leprovvidenze e dei limiti di redditosono stati fissati dal<strong>la</strong> DirezioneCentrale <strong>del</strong>le Prestazioni <strong>del</strong>l'INPScon Circo<strong>la</strong>re <strong>del</strong> 28 dicembre2007, n. 142. Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong><strong>che</strong> segue riportiamo gli importiin euro, comparati conquelli <strong>del</strong> 2007: (vedi tabel<strong>la</strong>)I parametri minimi per otteneretali provvidenze variano in baseal reddito (colonna di destra nel<strong>la</strong>tabel<strong>la</strong>) e ad altri criteri, in primis<strong>la</strong> percentuale di invalidità.Riguardo al reddito, esso deve essereinferiore a 14.466,67 eurol’anno per l’ottenimento di unapensione o di 4.238,26 euro annuiper l’ottenimento <strong>del</strong>l’assegnomensile da parte degli invalidicivili parziali o <strong>del</strong>l’indennitàmensile per <strong>la</strong> frequenza minori;le altre tipologie di indennitàprescindono dal reddito. La percentualeminima di invaliditàdeve essere <strong>del</strong> 75% per l’ottenimentodi una pensione, mentresale al 100% di invalidità più il requisito<strong>del</strong><strong>la</strong> non deambu<strong>la</strong>zioneper l’assegno di accompagnamento.L’indennità “frequenzaminori” si ottiene con il 100% diinvalidità, il requisito <strong>del</strong><strong>la</strong> nondeambu<strong>la</strong>zione e massimo 18anni di età.E’ possibile a volte ottenere tantoTipo di provvidenza Importo Limite di reddito2007 2008 2007 2008<strong>la</strong> pensione <strong>che</strong> l’indennità eambedue non si computano peril reddito, ma limitandoci ad osservaregli importi per le solepensioni di invalidità, andiamoda un minimo di 246,73 ad unmassimo di 266,83 euro. La finanziaria2008 ha incrementatoil Fondo per le non autosufficienzee ha previsto numerosedetrazioni d’imposta, misure <strong>che</strong>riguardano soprattutto le speseper l’assistenza personale. Tanto<strong>la</strong> Federazione Italiana SuperamentoHandicap <strong>che</strong> <strong>la</strong> FederazioneAssociazione NazionaleDiabetici hanno inutilmente richiestol’aumento a 450 euro<strong>del</strong>le pensioni, cifra <strong>che</strong> rimarrebbecomunque inferiore al minimogarantito in Francia. Inoltreè mancato in Italia un unicogrande movimento come quellofrancese, l’esperienza di un unicocollettivo coeso per il raggiungimentodi un comune obiettivo,riconoscendosi in un unico slogan.Stando a questi dati sembrerebbe<strong>che</strong> i disabili in Italia stianopeggio <strong>che</strong> in Francia, tuttaviaan<strong>che</strong> <strong>la</strong> nostra legge 68/99 haaffrontato il problema <strong>del</strong>l’accessibilitàal <strong>la</strong>voro tramite <strong>la</strong>creazione <strong>del</strong> cosiddetto <strong>la</strong>voro"mirato" <strong>che</strong> prevede l’eliminazione<strong>del</strong>le barriere architettoni<strong>che</strong>,tutoraggio e formazione.Inoltre le forme di assistenza inItalia, diversamente da quellefrancesi, mirano al<strong>la</strong> vita indipendente.Sarà comunque necessarioin futuro ritornare suquesto argomento per approfondiretutti i settori <strong>del</strong>l'handicap,facendo emergere i <strong>la</strong>ti negativie positivi <strong>del</strong> confronto conaltri stati europei.@pprofondisciIl sito web <strong>del</strong> collettivo francese<strong>che</strong> ha organizzato unawww.nipauvrenisoumis.orgPensione ciechi civili assoluti 262,62 266,83 14.256,92 14.466,67Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati) 242,84 246,73 14.256,92 14.466,67Pensione ciechi civili parziali 242,84 246,73 14.256,92 14.466,67Pensione invalidi civili totali 242,84 246,73 14.256,92 14.466,67Pensione sordomuti 242,84 246,73 14.256,92 14.466,67Assegno mensile invalidi civili parziali 242,84 246,73 4.171,44 4.238,26Indennità mensile frequenza minori 242,84 246,73 4.171,44 4.238,26Indennità accompagnamentociechi civili assoluti 710,32 733,41 Nessuno NessunoIndennità accompagnamentoinvalidi civili totali 457,66 465,09 Nessuno NessunoIndennità comunicazione sordomuti 229,64 233,00 Nessuno NessunoIndennità speciale ciechi ventesimisti 168,70 172,86 Nessuno NessunoLavoratori con drepanocitosio ta<strong>la</strong>ssemia major 436,14 443,12 Nessuno Nessuno*fonte: FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap)


12POLITICAIL NUOVOPARLAMENTONUOVO PARLAMENTODove va a finire <strong>la</strong> <strong>la</strong>icitàdopo le politi<strong>che</strong> <strong>del</strong> 2008Al Congresso di Salerno non ci eravamo fatti illusioni. Ora i risultati elettoraliaccrescono le responsabilità nostre e <strong>del</strong><strong>la</strong> pattuglia di radicali eletti nelle fi<strong>la</strong> <strong>del</strong> PD.GIANFRANCO SPADACCIAg.spadaccia@agendacoscioni.itLa vittoria <strong>del</strong> Popolo <strong>del</strong><strong>la</strong> Libertàe <strong>del</strong><strong>la</strong> Lega da una parte e,dall’altra, l’assenza dalle aule <strong>del</strong>prossimo Par<strong>la</strong>mento di par<strong>la</strong>mentari<strong>del</strong><strong>la</strong> Sinistra Arcobalenoe dei socialisti, sembrano indebolireulteriormente le posizionidi quanti intendono battersiper <strong>la</strong> <strong>la</strong>icità <strong>del</strong>lo Stato, per idiritti civili, per l’autodeterminazione<strong>del</strong><strong>la</strong> persona nelle sceltefondamentali <strong>del</strong><strong>la</strong> propria vita,per i diritti dei ma<strong>la</strong>ti e dei disabili,per una religiosità finalmenteaffrancata dalle ipote<strong>che</strong> <strong>del</strong>clericalismo. Per <strong>la</strong> verità non è<strong>che</strong> nel<strong>la</strong> precedente legis<strong>la</strong>turafossero rose e fiori se solo pensiamoal blocco dei Dico, <strong>del</strong> testamentobiologico, <strong>del</strong>le norme rivoltea scoraggiare e punirel’omofobia, all’offensiva inadeguatamentecontrastata contro<strong>la</strong> legge 194, alle elusioni e agliinammissibili rinvii nel<strong>la</strong> revisione<strong>del</strong>le linee guida <strong>del</strong><strong>la</strong> legge40. Al massimo possiamo dire: dimale in peggio. E tuttavia – dalnostro punto di vista - questa legis<strong>la</strong>tura,nonostante il drasticomutamento dei rapporti di forzae <strong>la</strong> profonda trasformazione deglischieramenti, è anch’essa come<strong>la</strong> precedente espressione<strong>del</strong><strong>la</strong> debolezza di una politica<strong>che</strong>, a destra come a sinistra, abdicandodalle proprie responsabilitàha ceduto il campo alle pretesee ai veti <strong>del</strong>le gerarchie ecclesiasti<strong>che</strong>.I risultati di questeelezioni confermano ancora unavolta il successo <strong>del</strong><strong>la</strong> strategia<strong>del</strong> Card. Ruini <strong>che</strong> ha rinunciatoa contare i voti dei cattolici fe<strong>del</strong>ialle indicazioni ecclesiasti<strong>che</strong>,puntando invece al condizionamentointerno di entrambi glischieramenti.Per quanto ci riguarda non c’eravamofatti illusioni e, al recentecongresso di Salerno, il VI <strong>del</strong>l’AssociazioneLuca Coscioni, ci eravamoattrezzati a condurre le nostrelotte e <strong>la</strong> nostra azione politicasapendo <strong>che</strong> in ogni casoavremmo dovuto nuotare controcorrente.I risultati elettoraliaccrescono le responsabilità <strong>del</strong><strong>la</strong>pattuglia di sei deputati e di tresenatori <strong>che</strong> i radicali hanno ottenutograzie al<strong>la</strong> difficile e costosascelta di rinunciare al lorosimbolo per presentarsi nelle liste<strong>del</strong> Partito Democratico. Se ciè consentito rivolgere loro (e anoi stessi) un augurio, pensiamo<strong>che</strong> l’azione politica debba svolgersida subito su tre direttive:interloquire con il Partito Democratico– possibilmente, se ce nesaranno le condizioni, all’internostesso dei gruppi <strong>del</strong> PD – perdialogare, col<strong>la</strong>borare, coinvolgeree rafforzare quel<strong>la</strong> vasta area<strong>del</strong>l’elettorato e <strong>del</strong><strong>la</strong> sua stessac<strong>la</strong>sse dirigente, par<strong>la</strong>mentare eamministrativa <strong>che</strong> ha posizionie obiettivi affini a quelli <strong>del</strong><strong>la</strong> nostraAssociazione;acquisire <strong>la</strong> capacità di rappresentarele posizioni <strong>la</strong>i<strong>che</strong> <strong>che</strong>,nel<strong>la</strong> sinistra e nell’estrema sinistra,non hanno trovato espressionein questo Par<strong>la</strong>mento econtemporaneamente confermare<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione e il dialogocon par<strong>la</strong>mentari ed esponenti<strong>del</strong> centro-destra <strong>che</strong> condividonoquesti temi, sollecitandonean<strong>che</strong> l’impegno direttoan<strong>che</strong> associativo;portare avanti ed attuare gliobiettivi programmatici definitidal congresso di Salerno, a cominciaredal<strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>congresso mondiale per <strong>la</strong> libertàdi ricerca, nel<strong>la</strong> consapevolezza<strong>che</strong> le nostre posizioni ideali, iprincipi di libertà e di autodeterminazione<strong>che</strong> ispirano <strong>la</strong> nostraazione politica trovano una ampiacorrispondenza nel<strong>la</strong> culturacomplessiva, nelle aspirazioni enel<strong>la</strong> stessa sensibilità religiosadi gran parte <strong>del</strong> popolo italiano.Il convegno indetto a Chiancianoper il ponte <strong>del</strong> primo maggioda Marco Pannel<strong>la</strong>, Emma Boninoe dal<strong>la</strong> “ga<strong>la</strong>ssia radicale”, acui hanno dato <strong>la</strong> adesione e assicurato<strong>la</strong> propria partecipazioneintellettuali ed esponenti po-BESTIARIO DEIA CURA DI ALESSANDRO CAPRICCIOLIa.capriccioli@agendacoscioni.itCamera dei DeputatiBERLUSCONI SILVIO (PDL)Credo <strong>che</strong> riconoscere il diritto al<strong>la</strong> vita dal concepimentoal<strong>la</strong> morte naturale sia un principio <strong>che</strong>l'Onu potrebbe fare proprioBERTOLINI ISABELLA (PDL)Non capisco perché tante polemi<strong>che</strong> sui fatti di Pisa.Quei medici stanno semplicemente esercitando unloro diritto, esplicitamente previsto, protetto e tute<strong>la</strong>todall'ordinamento giuridico italiano.BINDI ROSARIA detta ROSY (PD)I radicali usano vicende come quelle di Welby o <strong>del</strong>lestatuine nel presepe: i radicali devono stare buonie darsi una calmata.BINETTI PAOLA (PD)L'omosessualità è una devianza <strong>del</strong><strong>la</strong> personalità.BOBBA LUIGI (PD)La scienza va avanti a grande velocità e siamo in ritardodal punto di vista <strong>del</strong> dibattito etico su cosa siagiusto, lecito, quali limiti porre.BOSSI UMBERTO (Lega Nord)Di famiglia il nostro popolo ne conosce una soltanto,ed è quel<strong>la</strong> <strong>che</strong> si vede nel presepe.CARFAGNA MARIA ROSARIA (PDL)I gay sono costituzionalmente sterili.CASINI PIERFERDINANDO (UDC)La bocciatura dei Dico è uno stop ad una deriva <strong>che</strong>è giusto bloccare.CASTAGNETTI PIERLUIGI (PD)Basta con le insolenze verso il cardinale Ruini e <strong>la</strong>Chiesa italiana. La pazienza dei cristiani è finita.CESA LORENZO (UDC)La sinistra radicale e anticattolica si è scatenata perstrumentalizzare il caso Welby.FIORONI GIUSEPPE (PD)Non vedo come un minuscolo manipolo di quattrocinqueradicali, quanti sono quelli <strong>che</strong> potrebberoessere eletti, possano condizionare 100 par<strong>la</strong>mentaricattolici.LA RUSSA IGNAZIO (PDL)Il caso Welby? Una barbara strumentalizzazione.MANTOVANO ALFREDO (PDL)I gay non esistono in natura come dato originarioma sono il frutto <strong>del</strong> disagio e di certi condizionamenticulturali.MOFFA SILVANO (PDL)Credo sia opportuno rinviare <strong>la</strong> sfi<strong>la</strong>ta <strong>del</strong> World gaypride per evitare <strong>che</strong> coincida in luglio con l'eventogiubi<strong>la</strong>re.PEZZOTTA SAVINO (UDC)Si <strong>la</strong>mentano posizioni omofobi<strong>che</strong> ma quando sioffende il sentire comune con forme esibizionisti<strong>che</strong>poi nessuno può control<strong>la</strong>re le reazioni.ROCCELLA EUGENIA MARIA (PDL)I Dico, così come <strong>la</strong> biotecnologia, introducono unarottura tra noi e noi, tra l’uomo e le sue radici.


POLITICAIL NUOVOPARLAMENTO13La vittoria <strong>del</strong>PdL e <strong>del</strong><strong>la</strong> Lega,<strong>la</strong> scomparsa nelPar<strong>la</strong>mento <strong>del</strong><strong>la</strong>SinistraArcobaleno e deiSocialisti,sembranoindebolireulteriormente leposizioni diquantiintendonobattersi per <strong>la</strong><strong>la</strong>icità <strong>del</strong>loStato.litici di diverse aree, nasce dall’esigenzadi interrogarsi subitosul “<strong>che</strong> fare” senza chiudersi ininutili analisi introspettive. Il dibattitointreccerà prospettivepoliti<strong>che</strong> e obiettivi programmaticie non potrà non riprendereil discorso bruscamente interrottodal<strong>la</strong> crisi improvvisamentequanto improvvidamentedecretata <strong>del</strong><strong>la</strong> “Rosa nel Pugno”<strong>che</strong> pure era stata determinantenel 2006 per <strong>la</strong> vittoria <strong>del</strong>l’Unionee <strong>la</strong> formazione <strong>del</strong> GovernoProdi. Non si può e non sideve considerare definitivamentechiuso e sconfitto quelprogetto politico così come nonsi può ritenere conclusa con <strong>la</strong>fusione a freddo degli apparati<strong>del</strong><strong>la</strong> Margherita e dei DS <strong>la</strong> costituzionedi un partito democratico<strong>che</strong> pretenda di considerareestranea o solo marginale efoto: dumplife (Mihai Romanciuc) (flickr.com)subalterna <strong>la</strong> componente <strong>la</strong>ica,liberale, socialista, radicale <strong>del</strong><strong>la</strong>sinistra italiana.An<strong>che</strong> se i temi propri <strong>del</strong><strong>la</strong> AssociazioneLuca Coscioni rappresenterannonecessariamentesolo una parte <strong>del</strong>le questionidibattute a Chianciano, l’iniziativanon può non coinvolgerci einteressarci. Le nostre ragionisociali, strettamente legate agliobiettivi <strong>che</strong> ci siamo dati, interagiscononecessariamente con<strong>la</strong> politica e con i partiti. Nonpossiamo accontentarci di questipartiti, <strong>del</strong> loro funzionamentodemocratico (spesso nell’assenzadi regole e di statuti), deiloro rapporti con <strong>la</strong> società. Abbiamovisto scomparire un mo<strong>del</strong>lodi partito <strong>che</strong> aveva dominatoper oltre mezzo secolo (ilpartito centralistico, verticistico,il partito <strong>del</strong>le sezioni e <strong>del</strong>le tessere).Era un mo<strong>del</strong>lo insoddisfacente,aveva una democraziaspesso asfittica o bloccata, maera un mo<strong>del</strong>lo di partito e prevedeva,per quanto inadeguate,<strong>del</strong>le regole democrati<strong>che</strong>. Quelpartito è sparito, sostituito da organizzazionipoliti<strong>che</strong> padronali(monarchico anarchi<strong>che</strong> comele ha definite Berlusconi) oda organizzazioni <strong>che</strong> pretendonodi imitare i comitati elettoralidei partiti americani senzaessere inserite nei meccanismidemocratici di selezione <strong>del</strong>lec<strong>la</strong>ssi dirigenti <strong>che</strong> sono propri<strong>del</strong><strong>la</strong> democrazia americana. E’un problema aperto su cui tuttidobbiamo confrontarci perchésenza partiti realmente democraticinon riusciremo ad avereuna vera e moderna democrazia.ComeAssociazioneCoscioni siamoabituati, edattrezzati,a nuotarecontrocorrente.Non possiamoaccontentarcidi questi partiti,<strong>del</strong> lorofunzionamentonon democratico,dei loro rapporticon <strong>la</strong> società.NUOVI ELETTIVELTRONI WALTER (PD)Solo una visione superficiale può ridurre a ingerenza ointerferenza le posizioni <strong>del</strong><strong>la</strong> Chiesa, e di chi ha fede,sui grandi temi come quello <strong>del</strong><strong>la</strong> vita, <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia,<strong>del</strong><strong>la</strong> scienza.Senato <strong>del</strong><strong>la</strong> RepubblicaCALDEROLI ROBERTO (Lega Nord)La civiltà gay ha trasformato <strong>la</strong> Padania in un ricettacolodi cu<strong>la</strong>ttoni. Qua rischiamo di diventare un popolodi ricchioni.CASTELLI ROBERTO (Lega Nord)I giudice Palombarini, <strong>che</strong> dovrebbe rappresentare <strong>la</strong>terzietà <strong>del</strong><strong>la</strong> Suprema Corte di Cassazione, con <strong>la</strong> suapartecipazione attiva al<strong>la</strong> manifestazione sui Pacs si collocaall'estrema sinistra <strong>del</strong>lo schieramento politico italiano,evidenziando così <strong>la</strong> sua non terzietà e <strong>la</strong> sua appartenenzaal<strong>la</strong> parte più sciamannata <strong>del</strong> Paese.CIARRAPICO GIUSEPPE (PDL)La famiglia è una so<strong>la</strong>, quel<strong>la</strong> fondata sul matrimoniotra un uomo ed una donna: il resto è ciarpame da nonprendere nean<strong>che</strong> in considerazione.FOLLINI GIUSEPPEdetto MARCO (PD)Non credo <strong>che</strong> <strong>la</strong> <strong>la</strong>icità <strong>del</strong>lo Stato sia messa in discussioneda quanti come noi non andranno a votare.FORMIGONI ROBERTO (PDL)Non esiste una persona <strong>che</strong> chieda di morire per dignità.GASPARRI MAURIZIO (PDL)Nessuna legge è intoccabile e chi crede nei valori <strong>del</strong><strong>la</strong>vita ha dei dubbi an<strong>che</strong> sul<strong>la</strong> legge sull´aborto.GARAVAGLIA MARIA PIA (PD)E' motivo di preoccupazione il diffondersi probabiledi metodi<strong>che</strong> impropriamente chiamate contraccettive,<strong>che</strong>, in realtà non impediscono <strong>la</strong> fecondazione<strong>del</strong>l’ovulo, e <strong>che</strong> perciò non vanno catalogate nel campo<strong>del</strong><strong>la</strong> contraccezione.GIOVANARDI CARLO AMEDEO (PDL)Le idee di Hitler stanno per tornare in Europa: le leggio<strong>la</strong>ndesi permettono l'eutanasia.PERA MARCELLO (PDL)<strong>Difendere</strong> i valori propri <strong>del</strong><strong>la</strong> tradizione giudaico-cristianaè un dovere di tutti, perché <strong>la</strong> democrazia ha bisognodi basi solide, condivise da tutti i cittadini.RUTELLI FRANCESCO (PD)Le minoranze omossessuali non devono essere discriminate,ma è sbagliato quel <strong>che</strong> ha deciso <strong>la</strong> Spagna diZapatero, stabilendo <strong>che</strong> le coppie omossessuali possonoadottare bambini. Noi non lo consentiremo mai.@pprofondisciPer suggerire altre bestialità, scrivi aa.capriccioli@agendacoscioni.itMargherita Hack:“Il nuovo governonon dimentichi <strong>la</strong>ricerca”.“Il nuovo governo non dimentichi <strong>la</strong> ricerca”: l'astrofisicaMargherita Hack, iscritta all’Associazione Luca Coscioniper <strong>la</strong> libertà di ricerca scientifica, auspica <strong>che</strong> <strong>la</strong> ricercascientifica non sia ancora una volta una Cenerento<strong>la</strong> nel<strong>la</strong>realtà italiana, relegata in secondo piano e costretta a basarsisu po<strong>che</strong> risorse. ''In Italia - ha aggiunto - l'interesseper <strong>la</strong> ricerca e' sempre stato scarso. Che vinca <strong>la</strong> destra o<strong>la</strong> sinistra, nel totoministri ci si dimentica sempre <strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca.E' sconso<strong>la</strong>nte'', ha detto Margherita Hack oggi aTrieste, nel<strong>la</strong> Fiera <strong>del</strong>l'editoria scientifica e tecnica (Fest),dove ha presentato il suo ultimo libro, ''Il mio zoo sotto lestelle'' (Di Renzo editore), <strong>che</strong> ha scritto insieme a BiancaPauluzzi. ''Si par<strong>la</strong> tanto di innovazione, ma questa si fa solocon <strong>la</strong> ricerca. Si devono dare piu' importanza e piu' fondial<strong>la</strong> scienza e invece c'e' pochissimo interesse: si vedenei fatti''. Combattiva come sempre, Hack non nasconde<strong>la</strong> preoccupazione per il futuro. Si augura <strong>che</strong> non si interrompail processo di rinnovamento avviato nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>dal governo uscente. Quanto al<strong>la</strong> ricerca, guarda con fiduciaal<strong>la</strong> partecipazione italiana a tante istituzioni internazionali.''Malgrado tutte le difficolta', in certi campi come<strong>la</strong> fisica e l'astrofisica <strong>la</strong> ricerca italiana e' in ottima posizionegrazie al<strong>la</strong> partecipazione <strong>del</strong>l'Italia a strutture internazionalicome l' Agenzia Spaziale Europea (Esa), l'OsservatorioEuropeo Meridionale (Eso), il Consiglio Europeoper le Ricer<strong>che</strong> Nucleari (Cern): questo fa ben sperare, fasì <strong>che</strong> gli scienziati italiani abbiano <strong>la</strong> possibilità di utilizzaregrandi apparecchiature e raggiungere risultati importanti.Ma non in tutti i campi avviene lo stesso. E, a livellonazionale, resta il problema <strong>del</strong><strong>la</strong> mancanza di fondi''. (rie<strong>la</strong>boratoda fonte ANSA)


16VITAINDIPENDENTEUN ROMANOIN AMERICAUN DISABILE A NEW YORKLa grande Me<strong>la</strong> accessibileDiario di viaggio a New York in carrozzel<strong>la</strong> e in autonomia.GUSTAVO FRATICELLIVi racconterò <strong>del</strong><strong>la</strong> mia ultimapuntata tra le strade dritte di Manatthan,così dritte da formareun retico<strong>la</strong>to squadrato di angoliretti, quasi perfetto, ai limiti <strong>del</strong><strong>la</strong>monotonia, se non fosse perquel<strong>la</strong> strada mattacchiona <strong>che</strong> èBroadway <strong>che</strong> sembra divertirsi amettere a soqquadro questo retico<strong>la</strong>toinfrangendone ed infischiandosene<strong>del</strong><strong>la</strong> geometria.Non per nul<strong>la</strong> questa birichina edimpertinente strada è <strong>la</strong> sede dimolti luoghi dedicati all’arte, il<strong>che</strong> è <strong>la</strong> conferma <strong>del</strong> significatometaforico di questa pazza via rispettoal<strong>la</strong> razionalità <strong>del</strong> reticolo.Questa, in partico<strong>la</strong>re, era <strong>la</strong> miaprima volta <strong>che</strong> ritornavo a NewYork da carrozzel<strong>la</strong>to, in quantosolo da poco <strong>la</strong> devo usare, an<strong>che</strong>se sono disabile a seguito di distrofia,quindi questa volta l’adeguatezzadei mezzi di trasportoera dirimente per <strong>la</strong> mia mobilità;certo nelle molte altre volte<strong>che</strong> ero stato lì, da disabile condeambu<strong>la</strong>zione incerta, avevoconstato sia l’adeguatezza <strong>del</strong>lestrutture, vale a dire degli autobus/fermatee dei vagoni/stazioni<strong>del</strong><strong>la</strong> metropolitana, sia quel<strong>la</strong>re<strong>la</strong>tiva al personale deputato,vale a dire <strong>la</strong> preparazione dei re<strong>la</strong>tiviaddetti.A proposito ribadisco <strong>che</strong>, ai finidi garantire <strong>la</strong> mobilità dei disabili,è necessaria <strong>la</strong> compresenzadei detti due elementi <strong>che</strong> giocanoun ruolo completamente paritarioe, <strong>che</strong>, sovente, l’aggiornamento<strong>del</strong> personale richiedeuno sforzo ben maggiore, in terminiorganizzativi e di efficienzadei pubblici poteri competenti,di quello <strong>del</strong>le strutture, il cuiadeguamento al<strong>la</strong> disabilità, viceversa,può essere <strong>del</strong> tutto vanificatodal cattivo servizio rasodal personale, con conseguentesperpero di risorse economi<strong>che</strong>.Dunque l’ora topica, nel quale sivive in prima persona l’efficienzao meno <strong>del</strong>le cose, scoccò dibuon mattino, quando mi recaisul<strong>la</strong> carrozzel<strong>la</strong>, passando sumarciapiedi ampi e lisci con semplicie comode ca<strong>la</strong>te per attraversarele strada, al<strong>la</strong> fermata <strong>del</strong>bus M4, situata sul<strong>la</strong> cara Broadwayall’altezza <strong>del</strong><strong>la</strong> 77th Street.Abituato agli standard nostrani,avevo – lo confesso - il cuore <strong>che</strong>batteva un po’ forte, an<strong>che</strong> se nel<strong>la</strong>peggiore <strong>del</strong>le ipotesi avrei preso,al volo, con un semplice gesto<strong>del</strong> braccio, uno dei tanti ed economiciyellow cab (Taxi) <strong>che</strong> giranoin perpetuo – il liberalismonon è solo una teoria accademica!–. Dopo quattro minuti arrivail bus, apre <strong>la</strong> porta anteriore ed ilconducente mi fa segno ok, poifa scendere un po’ <strong>la</strong> parte anteriore<strong>del</strong> mezzo e ca<strong>la</strong> un pedanafino al marciapiede con <strong>la</strong> qualesalgo agevolmente con <strong>la</strong> mia sediaa rotelle in quanto <strong>la</strong> pedanastessa ha solo un’impercettibilependenza, timbrando agevolmente<strong>la</strong> mia “metrocard”, visto<strong>che</strong> l'obliteratore si trova in posizioneadeguata. Mentre fa talimanovre vedo, con mio stupore,<strong>che</strong> il conducente si mette un paiodi guanti da <strong>la</strong>voro di un giallovivo e dopo si alza dal posto diguida e va a sollevare un serie ditre sedili, dove io mi metto con <strong>la</strong>mia sedia <strong>che</strong> lui provvede ad ancorare,poi mi chiede dove devoscendere e ritorna al posto di guida,ritira <strong>la</strong> pedana e fa salire glialtri passeggeri <strong>che</strong> aspettavanotranquil<strong>la</strong>mente in fi<strong>la</strong>. L’operazionedescritta sarà durata menodi tre minuti. La stessa operazionesi svolge quando devo scendere.Mi ricordo <strong>che</strong> quel giorno,prendendo svariati bus, ho potutofare tutto quello <strong>che</strong> avevo programmato.Nel mio soggiorno hopotuto prendere an<strong>che</strong> <strong>la</strong> metropolitana,in quanto circa il 40%<strong>del</strong>le stazioni centrali hanno gliascensori, a seguito di un programma<strong>che</strong> prevede un progressivoadeguamento in tal senso ditutte le stazioni. Inutile descrivere<strong>la</strong> sensazione di profonda libertà<strong>che</strong> ho tratto da questaInutiledescrivere <strong>la</strong>sensazione diprofonda libertà<strong>che</strong> ho tratto daquestaesperienza ed imille pensieri,riflessioni edeprimenticomparazionicon <strong>la</strong> realtà diRoma, città nel<strong>la</strong>quale vivo e mimuovo noncertoavvalendomi<strong>del</strong> trasportopubblico!esperienza ed i mille pensieri, riflessionie deprimenti comparazioneal<strong>la</strong> realtà dei trasporti diRoma, città nel<strong>la</strong> quale vivo e mimuovo non certo avvalendomi<strong>del</strong> pubblico trasporto.Ma <strong>la</strong> cosa strana è <strong>che</strong> tutto questomio frul<strong>la</strong>to di pensieri erasempre accompagnato ossessivamentenel<strong>la</strong> mia testa dal celeberrimobrano di jazz <strong>del</strong> “DaveBrubeck quartet” intito<strong>la</strong>to “Takefive”. La cosa mi ha colpito nonpoco, e, appena tornato a Roma,l’ho riascoltato svariate volte ecredo di averne intuito le profondemotivazioni. Il brano ha unmotivo di sottofondo costante emartel<strong>la</strong>nte di batteria e contrabbasso,ripreso ogni tanto ed al<strong>la</strong>rgatoda splendide incursionicreative di pianoforte e sax <strong>che</strong>vo<strong>la</strong>no alto, pur partendo daquel<strong>la</strong> ossessiva monotonia. Forse<strong>la</strong> ragione di questa associazionementale è da attribuirsi al fatto<strong>che</strong> su taluni problemi basi<strong>la</strong>ri,quali il diritto per i disabili a muoversi,solo dal<strong>la</strong> costante e perseveranteriproposizione <strong>del</strong>le stessipossono scaturire soluzioneadeguate e soddisfacenti! Non mirimane <strong>che</strong> indicare, qui appresso,il sito dove si può ascoltare ilcitato brano:it.youtube.com/watch?v=DDOgYw5-pNsFirmato: L’amerikano :-)foto: Operators Are Standing By (flickr.com)


foto: dumplife (Mihai Romanciuc) (flickr.com)Legge<strong>che</strong> perdesi cambiaIn esclusiva alcuni degli interventi piùsignificativi <strong>del</strong><strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> rotonda“Legge 40 sul<strong>la</strong> fecondazione assisitita nel<strong>la</strong>prassi giurisprudenziale”, tenutasi a Salerno inoccasione <strong>del</strong> VI Congresso <strong>del</strong>l’AssociazioneLuca CoscioniINTRODUZIONEI diritti costituzionalie le norme <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge 40FILOMENA GALLOf.gallo@agendacoscioni.itTroppe volte nel<strong>la</strong> storia, fanatici sotto ilbaluardo di bandiere ideologi<strong>che</strong> di unareligione, hanno causato dolore, sofferenza,ingiustizie e guerre. Oggi in modo diverso,ma con lo stesso risultato, tutto ciòsi ripete. Eppure sentiamo sempre piùspesso ripetere “ama il prossimo tuo comete stesso”, ma nel<strong>la</strong> nostra epoca tali parolevengono applicate nell’amore assolutoper se stessi e per <strong>la</strong> mancanza assoluta diamore e rispetto per il nostro prossimo,oppure con un sentimento paternalistico<strong>che</strong> appartiene più ad un regime dittatoriale<strong>che</strong> al<strong>la</strong> nostra Repubblica, <strong>che</strong> dovrebbeessere democratica e <strong>la</strong>ica.Lo dimostrano le leggi come <strong>la</strong> legge sul<strong>la</strong>fecondazione assistita, <strong>la</strong> Legge 40 <strong>del</strong> 9febbraio 2004, legge <strong>che</strong> in uno stato <strong>la</strong>ico,divide i cittadini in buoni e cattivi, insoggetti meritevoli di rispetto e tute<strong>la</strong> esoggetti senza diritto di cittadinanza, costrettiad emigrare per accedere ad un trattamentosanitario, o ad un metodo di prevenzionee cura <strong>del</strong><strong>la</strong> salute, o di un trattamentosanitario <strong>che</strong> garantisce <strong>la</strong> vita deiproprio figli. Eppure l’Italia ha conosciutobene il periodo <strong>del</strong>l’emigrazione, dovei cittadini cercavano <strong>la</strong>voro in altri paesi,oggi i cittadini italiani insieme al <strong>la</strong>voro,cercano an<strong>che</strong> cure all’estero. Assistiamodunque ad un nuovo fenomeno sociale,determinato questa volta da una legge approvatae mantenuta da un Par<strong>la</strong>mento.Questi sono esempi <strong>che</strong> dimostrano comeuno Stato legifera in vio<strong>la</strong>zione di undiritto costituzionalmente rilevante, ilprincipio di uguaglianza dettato all’articolo3 <strong>del</strong><strong>la</strong> Carta Costituzionale <strong>del</strong>lo statoItaliano.panoramica con riferimenti semplici al<strong>la</strong>nostra Costituzione. Proprio perché ognilegge dovrebbe avere, come base, il rispettodei diritti costituzionalmente rilevanti.Partiamo da una premessa, già menzionata,<strong>la</strong> carta costituzionale <strong>che</strong> garantisce aiFilomena GalloAvvocato, Presidente <strong>del</strong>l'Associazione Amica Cicogna Onlus, èvice-Segretario <strong>del</strong>l’Associazione Luca Coscioni. Ha coordinato i<strong>la</strong>vori <strong>del</strong><strong>la</strong> IV Commissione <strong>del</strong> Congresso di Salerno:“La legge40 sul<strong>la</strong> fecondazione assistita nel<strong>la</strong> prassi giurisprudenziale”.Su radioradicale.it puoi trovare l’audiovideo ditutti gli interventi <strong>del</strong><strong>la</strong> commissione sul<strong>la</strong> legge40. www.radioradicale.it/s<strong>che</strong>da/247443Oggi qui al VI Congresso <strong>del</strong>l’ AssociazioneLuca Coscioni, tratteremo conuna sessione giuridica di approfondimento,<strong>la</strong> Legge numero 40 <strong>del</strong> 2004,sul<strong>la</strong> procreazione assistita. Preliminarmente,an<strong>che</strong> per coloro <strong>che</strong> non conosconoquesta tematica, farò una brevecittadini il rispetto <strong>del</strong> principio di uguaglianzaarticolo 3, il diritto al<strong>la</strong> salute articolo32 <strong>del</strong><strong>la</strong> Costituzione Italiana, e ancoranel nostro ordinamento, è vigente ildiritto soggettivo al<strong>la</strong> procreazione il qualetroverebbe il proprio fondamento nell’art.2 <strong>del</strong><strong>la</strong> costituzione e, conseguente-


18LEGGECHE PERDE SI CAMBIAmente, dovrebbe essere riconosciuto in capoad ogni individuo. Ma l’Italia è paese membro<strong>del</strong>l’Unione Europea, e ciò crea obblighi;il diritto Comunitario diventa infatti fonteprincipale nel nostro ordinamento. Il dirittoal<strong>la</strong> procreazione ha trovato il proprio fondamentogiuridico nelle norme di diritto internazionale,in partico<strong>la</strong>re all’art. 12 <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzioneper <strong>la</strong> salvaguardia dei diritti <strong>del</strong>l’uomo<strong>del</strong> 1950, nell’art. 16 <strong>del</strong><strong>la</strong> Dichiarazioneuniversale dei diritti <strong>del</strong>l’uomo <strong>del</strong>1948, nell’art. 23 <strong>del</strong> Patto internazionale suidiritti civili e politici <strong>del</strong> 1966 e nelle normeriguardanti il rispetto <strong>del</strong><strong>la</strong> vita privata e familiarecontenute nell’art. 8 <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzioneeuropea. Da un esame <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 40/04,vedremo <strong>che</strong> in realtà diritti riconosciuti e tute<strong>la</strong>tia tutti i cittadini italiani, divengono diritticalpestati, quando ad esempio non puoiavere un figlio per motivi di salute <strong>che</strong> impedisconoil concepimento, o perché sei portatoredi patologie virali o geneti<strong>che</strong>. In questocaso, in Italia, <strong>la</strong> Costituzione e le norme didiritto internazionale, per queste persone,non sono applicate.Esaminando il dettato normativo oggetto diquesta sessione, leggiamo <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge 40 <strong>del</strong>2004 è nata per favorire <strong>la</strong> soluzione dei problemiriproduttivi <strong>del</strong>le coppie infertili o sterili,con un approccio terapeutico.Ma l’articolo 1 enfatizza le finalità sottese all’interventolegis<strong>la</strong>tivo, evidenziando <strong>che</strong> riserval’accesso alle tecni<strong>che</strong> per poter avere unfiglio solo a coloro <strong>che</strong> hanno un problemaspecifico, configurando l’intervento medicocome estrema ratio. E se da un <strong>la</strong>to riconosceal<strong>la</strong> sterilità o infertilità il carattere di ma<strong>la</strong>ttia,perché <strong>la</strong> terapia interviene solo dove vi è unama<strong>la</strong>ttia, dall’altro esclude di fatto dal ricorsoalle terapie le coppie <strong>che</strong>, per procreare nel<strong>la</strong>tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> salute, devono ricorrere al<strong>la</strong> fecondazioneassistita, escludendo i portatori diNel<strong>la</strong> legge 40/04l’interventonormativo <strong>del</strong>legis<strong>la</strong>tore ha ilsignificato diun’autoritariaintrusione, dagliodiosi risvoltimoraleggianti, nel<strong>la</strong>vita e nelle scelteindividuali dei privatiLa legge disatten<strong>del</strong>’articolo 33 <strong>del</strong><strong>la</strong>Costituzione edimentica an<strong>che</strong>l’esistenza diembrioni <strong>che</strong> nonsono utilizzati pergravidanze, e diembrioniabbandonati <strong>che</strong>periranno nell’azotoliquido senzaalcuna utilitàma<strong>la</strong>ttie trasmissibili. Vio<strong>la</strong>ndo quindi ilprincipio di uguaglianza e il diritto al<strong>la</strong> salutearticoli 3 e 32 Costituzione Italiana.Inoltre, a questo riconoscimento <strong>del</strong> caratteredi patologia al<strong>la</strong> sterilità e infertilità, il SistemaSanitario Nazionale non ha fatto seguirel’inserimento <strong>del</strong><strong>la</strong> patologia nell’elenco <strong>del</strong>lema<strong>la</strong>ttie riconosciute dallo stesso.Proseguendo nel<strong>la</strong> disamina <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge, appareun soggetto nuovo al nostro codice civile:“il concepito”. È significativo notare comeil legis<strong>la</strong>tore all’articolo 1 comma 1 abbiaprecisato <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge assicura i diritti di tuttii soggetti coinvolti compreso il concepito. Mal’articolo 1 <strong>del</strong> codice civile subordina l’acquisto<strong>del</strong><strong>la</strong> capacità giuridica, e quindi <strong>del</strong><strong>la</strong> soggettività,al<strong>la</strong> nascita <strong>del</strong><strong>la</strong> persona. In altre parolel’ordinamento giuridico non può assegnaread entità <strong>che</strong> non hanno il riconoscimentogiuridico come soggetti <strong>del</strong> diritto <strong>la</strong>tito<strong>la</strong>rità dei diritti soggettivi. Il legis<strong>la</strong>tore inquesto caso, condizionato da spunti eticoideologici, ha perso di vista l’oggettività <strong>del</strong>diritto.Ma forse qualcosa di buono nel<strong>la</strong> legge c’è.Leggendo l’articolo 4, siamo felici di trovareil principio <strong>del</strong><strong>la</strong> gradualità <strong>del</strong>le tecni<strong>che</strong> e<strong>del</strong><strong>la</strong> minore invasività, principi ancorati aldiritto al<strong>la</strong> salute costituzionalmente rilevante<strong>del</strong>l’articolo 32. Ma le buone intenzioni <strong>del</strong>legis<strong>la</strong>tore hanno vita breve, perché conferma,sia con l’articolo 1 <strong>che</strong> con gli articoli <strong>che</strong>seguiranno, <strong>che</strong> l’articolo 32 di fatto è disatteso.Al comma 3 <strong>del</strong> medesimo articolo troviamoil “Divieto di applicazione <strong>del</strong>le tecni<strong>che</strong>eterologhe”; l’autorità <strong>del</strong>lo stato, in baseall’articolo 2 <strong>del</strong><strong>la</strong> costituzione già citato, nonpotrebbe ne condizionare né limitare l’autonomiaprivata <strong>del</strong> singolo cittadino, visto <strong>che</strong><strong>la</strong> scelta procreativa avrebbe natura personalissimae sarebbe sottratta a qualsiasi sindacatodi legittimità.A tale proposito alcuni autori in dottrina sostengono<strong>che</strong> le tecni<strong>che</strong> eterologhe sono ammissibili,poiché il principio di <strong>la</strong>icità di unostato dovrebbe costituire una busso<strong>la</strong> indispensabileper il conditor juris, quando entranoin gioco valori <strong>che</strong> interessano le personein una società democratica e pluralistica, segnandoil confine oltre il quale l’interventonormativo <strong>del</strong>lo stato avrebbe il significato diun’autoritaria intrusione, dagli odiosi risvoltimoraleggianti nel<strong>la</strong> vita e nelle scelte individualidei privati. Nel<strong>la</strong> legge 40/04 il legis<strong>la</strong>toreha commesso tale intrusione, prevedendosanzioni a tute<strong>la</strong> di tale divieto. Ma lo stessosi è reso conto <strong>che</strong> le coppie vi avrebberocomunque fatto ricorso, e quindi ha previsto<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei figli concepiti con l’eterologa artificiale,a conferma <strong>del</strong><strong>la</strong> sentenza <strong>del</strong> CorteCostituzionale numero 347, non consentendol’azione di disconoscimento di cui all’art.235 cc e 263 cc (impugnazione <strong>del</strong> riconoscimentoper difetto di veridicità).Ma non è finita qui: proseguendo troviamol’articolo 5, <strong>la</strong> legge prevede <strong>la</strong> facoltà di ricorrerealle tecni<strong>che</strong> di fecondazione assistita,riservata solo alle coppie maggiorenni disesso diverso, in vita. Dimenticando <strong>che</strong> nelnostro ordinamento esistono i minori emancipati,quindi escludendoli, e tale disposizioneentra in contrasto con l’articolo 250 codicecivile <strong>che</strong> permette a chi ha compiuto il16 anno di riconoscere un figlio. Ma entra incontrasto an<strong>che</strong> con <strong>la</strong> legge194/78 <strong>che</strong> preve<strong>del</strong>’interruzione di gravidanza per i minoricon il consenso <strong>del</strong> tutore o chi esercita <strong>la</strong>patria potestà. Quindi un minore emancipato<strong>che</strong> ad esempio abbia sconfitto, grazie al<strong>la</strong>scienza, un tumore in età infantile, e <strong>che</strong> haoggi una vita normale, ma <strong>che</strong> per le cure <strong>che</strong>mioterapi<strong>che</strong>ha perso <strong>la</strong> fertilità, benché possacontrarre matrimonio, non potrà riprodursise non raggiunge <strong>la</strong> maggiore età.Giungiamo all’articolo 13 e al divieto di sperimentazionesu embrioni umani. Prima <strong>del</strong><strong>la</strong>legge sul<strong>la</strong> fecondazione assistita, nessun <strong>la</strong>boratorioitaliano ha mai prodotto embrioniumani per finalità di ricerca scientifica, nel rispetto<strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione di Oviedo <strong>che</strong>,benché sia stata ratificata dal nostro Stato manon ancora introdotta nel nostro ordinamento,in ogni caso è osservata dai nostri ricercatori.Gli unici embrioni utilizzati erano quellinon idonei per una gravidanza, poiché, comeevidenziato da autorevoli esponenti <strong>del</strong>mondo scientifico, e giuristi come ad esempioGazzoni, si prevede <strong>che</strong> <strong>la</strong> coppia possadestinare gli embrioni <strong>che</strong> non determinerannomai una gravidanza al<strong>la</strong> ricerca scientifica,accostando l’atto al<strong>la</strong> donazione degli organida cadavere. Altri giustificano l’utilizzo per finiscientifici per partecipare ad un processomaterio-energetico, piuttosto <strong>che</strong> essere cestinati.La legge quindi in questo caso disatten<strong>del</strong>’articolo 33 <strong>del</strong><strong>la</strong> Costituzione e dimenticaan<strong>che</strong> l’esistenza di embrioni <strong>che</strong>non sono utilizzati per gravidanze, e di embrioniabbandonati <strong>che</strong> periranno nell’azotoliquido senza alcuna utilità, mentre vi sono almondo tanti ma<strong>la</strong>ti <strong>che</strong> sperano <strong>che</strong> <strong>la</strong> scienzapossa sconfiggere ma<strong>la</strong>ttie oggi ancora incurabili.Nel resto <strong>del</strong>mondo una legge<strong>che</strong> risulti, a seguitodi una verifica,sbagliata, vieneabrogata. In Italiano. Unici guardianidei diritti <strong>del</strong>lepersone <strong>che</strong> peravere un figliodevono accedereal<strong>la</strong> fecondazioneassistita, sonodiventati i Giudici.E giungiamo all’articolo 14 “Limiti all’applicazione<strong>del</strong>le tecni<strong>che</strong> sugli embrioni”. Divietoespresso al<strong>la</strong> crioconservazione degli embrioni,unica deroga al comma 3 per motivisanitari. Il medesimo articolo al comma 2,prevede <strong>la</strong> creazione di non più di tre embrionida trasferire in un unico contemporaneoimpianto. Tali previsioni recentemente hannodeterminato incidente di costituzionalità.La Corte Costituzionale è stata chiamata apronunciarsi sul<strong>la</strong> legittimità costituzionale<strong>del</strong>l’articolo citato, poiché il medesimo entrain contrasto con gli arti 32 e 2 <strong>del</strong><strong>la</strong> costituzionee al tempo stesso con <strong>la</strong> legge 40 stessa<strong>che</strong> prevede all’art. 4 <strong>la</strong> minore invasività <strong>del</strong>letecni<strong>che</strong>. Ma <strong>la</strong> legge al comma 2 <strong>del</strong>l’articolo14, pone un divieto <strong>che</strong> per gli operatorinon dovrebbe creare difficoltà, poiché vieta<strong>la</strong> creazione di più di tre embrioni e il conge<strong>la</strong>mentodei medesimi; ma ogni embriologosa <strong>che</strong> prima <strong>che</strong> si ottenga un embrione cisono fasi <strong>che</strong> hanno diversa definizione:l’ovocita pronucleato, e altre fasi successiveprima <strong>del</strong>l’embrione, come lo zigote. Ovverol’ovocellu<strong>la</strong> fecondata <strong>che</strong> evolve fino acreare un embrione, il quale per proseguire ilsuo sviluppo deve essere trasferito in utero;solo dal quel momento abbiamo una gravidanza.Pertanto <strong>la</strong> legge dovrebbe essere lettatenendo conto non solo <strong>del</strong>le fredde norme,ma <strong>del</strong><strong>la</strong> scienza; in tal modo si potrebberoapplicare correttamente le tecni<strong>che</strong> di PMAed inoltre sarebbe rispettata <strong>la</strong> Carta costituzionale.D'altronde an<strong>che</strong> in Germania esisteil divieto di conge<strong>la</strong>mento degli embrioni,ma i centri di fecondazione effettuano il conge<strong>la</strong>mento<strong>del</strong>l’ovocita pronucleato.Non occorre essere un esperto o un giuristaper dire <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge 40 <strong>del</strong> 2004 è da abrogare,perché in effetti sono i fatti <strong>che</strong> par<strong>la</strong>no. Il30 giugno 2007 il Ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> salute LiviaTurco ha depositato in Par<strong>la</strong>mento un a re<strong>la</strong>zione<strong>che</strong> evidenzia come, a seguito <strong>del</strong>l’introduzionedi questa legge, vi siano meno nascitecon fecondazione assistita, meno gravidanze,più aborti spontanei a seguito di gravidanzetrigemine, più danni al<strong>la</strong> salute <strong>del</strong>ledonne.Ma nonostante ciò, e benché sia cambiato ilGoverno, nessuno ha manifestato l’intenzionedi cambiare questa legge terribile. I disegnidi legge depositati a modifica <strong>del</strong><strong>la</strong> legge40 non hanno mai visto una calendarizzazione.Nel resto <strong>del</strong> mondo una legge <strong>che</strong> risulti,a seguito di una verifica, sbagliata, vieneabrogata. In Italia no. Unici guardiani dei diritti<strong>del</strong>le persone <strong>che</strong> per avere un figlio devonoaccedere al<strong>la</strong> fecondazione assistita, sonodiventati i Giudici. Solo grazie a loro oggi,in Italia, si può effettuare diagnosi preimpianto.E’ solo grazie a loro <strong>che</strong> le linee guida sonostate annul<strong>la</strong>te perché illegittime per eccessodi potere. E’ solo grazie a loro <strong>che</strong> sonostati chiariti aspetti <strong>del</strong><strong>la</strong> legge <strong>che</strong> aumentavano<strong>la</strong> dannosità di base <strong>del</strong><strong>la</strong> stessa.foto: dumplife (Mihai Romanciuc)(flickr.com)


COMMISSIONE AL CONGRESSO19RELAZIONE/1Tutti i paradossi <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 40DOMENICO DANZAPar<strong>la</strong>re oggi di fecondazione assistita in Italia ècome par<strong>la</strong>re di una terapia “in libertà vigi<strong>la</strong>ta”,stretta com’è tra i limiti e i divieti <strong>del</strong><strong>la</strong>Legge 40 e di Linee guida vinco<strong>la</strong>nti. Dovendospiegare i motivi <strong>del</strong><strong>la</strong> fecondazione in vitroa non addetti ai <strong>la</strong>vori in pochi minuti, misoffermerò su alcuni punti, direi scontati, econdivisi dal<strong>la</strong> maggior parte dei medici ma<strong>che</strong> vale affermare con rigore perché nel corso<strong>del</strong> dibattito pre e post referendum sono statioggetto di mistificazioni e interpretazioni fantasiose.Infertilità e ma<strong>la</strong>ttiaLa sterilità è una patologia e <strong>la</strong> fecondazioneassistita è una terapia medica. Vorrei sgombrareinnanzitutto il campo dal<strong>la</strong> affermazionepiù volte avanzata dai nemici <strong>del</strong>le tecni<strong>che</strong> diriproduzione assistita sul fatto <strong>che</strong> essa non sarebbeda considerarsi una terapia, poiché, assodatoquesto, le considerazioni <strong>che</strong> ne derivanomostrano il paradosso medico legis<strong>la</strong>tivoin cui viviamo.Dal<strong>la</strong> cura <strong>del</strong>l’Aids, a quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> diabete, finoai by pass e alle angiop<strong>la</strong>sti<strong>che</strong> per le ma<strong>la</strong>ttiecardiovasco<strong>la</strong>ri, <strong>la</strong> medicina interviene attraversoterapie <strong>che</strong>, pur non eliminando <strong>la</strong> patologiae, in partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> loro causa, sono a tuttigli effetti terapie medi<strong>che</strong> considerate essenzialie preziose sia al fine di preservare <strong>la</strong> vita<strong>del</strong> paziente <strong>che</strong> al miglioramento <strong>del</strong><strong>la</strong> suaqualità. Detto questo, i diabetici rimangonodiabetici, i sieropositivi, sieropositivi, i cardiopatici,cardiopatici. Eppure, l’argomento piùusato in tutti i dibattiti, par<strong>la</strong>mentari e pubblici,per affermare <strong>che</strong> le tecni<strong>che</strong> di fecondazioneassistita non sono terapie, è <strong>che</strong> si trattadi tecni<strong>che</strong> <strong>che</strong> non curano <strong>la</strong> causa e <strong>la</strong>scianoil paziente sterile o infertile esattamente comeprima <strong>del</strong><strong>la</strong> terapia.Questa premessa, ovviamente, ci conduce adun problema sostanziale: tutto il dibattito sulletecni<strong>che</strong> di riproduzione assistita ha, al<strong>la</strong> base,un giudizio di valore di tipo etico, cioè ilvalore <strong>che</strong> si da all’intento <strong>del</strong><strong>la</strong> cura. Ad esempio,nel caso di patologie come diabete, aidssi potrebbe par<strong>la</strong>re di cura poiché l’intento èquello di preservare <strong>la</strong> vita, mentre nel caso<strong>del</strong><strong>la</strong> sterilità non si par<strong>la</strong> di cura in quantol’intento e’ quello di riprodurre una vita esembra evidentemente <strong>che</strong> ciò non giustifichilo status di cura.Altrimenti nessuno, credo, potrebbe negare<strong>che</strong> l’infertilità sia una condizione patologica,non soltanto da ricondurre all’avanzare <strong>del</strong>l’etàriproduttiva - fenomeno questo socialmenteindotto dalle precarie condizioni occupazionalinel nostro paese e <strong>che</strong> spinge le coppiea differire l’epoca <strong>del</strong> concepimento - maan<strong>che</strong> da eventi morbosi quali ma<strong>la</strong>ttie infettive,sequele di interventi chirurgici, ma<strong>la</strong>ttiegeneti<strong>che</strong> e – non da ultimo - da fattori tossiciambientali <strong>che</strong> influiscono negativamentesull’apparato riproduttivo e in cui quindi èevidente una responsabilità politica e sociale.Vorrei fermarmi a riflettere, proprio a propositodi alterazioni patologi<strong>che</strong> e infertilità sottolineandocome sempre più studi sperimentalie clinici rendano più evidente il ruolo <strong>del</strong><strong>la</strong>presenza di agenti inquinanti sullo stato <strong>del</strong>l’apparatoriproduttivo. Alcuni recenti studimostrano l’associazione tra aumentati livellidi diossina ed endometriosi (causa di sterilità),così come donne ed uomini esposti a pesticidiriportano danni <strong>del</strong><strong>la</strong> fertilità, gli uominiimpiegavano a concepire il doppio <strong>del</strong>tempo rispetto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione normale e come,nel caso di concepimento, le loro donneavevano un rischio di aborto fino a dodici voltesuperiore. Ulteriori studi sui distruttori endocrini(fta<strong>la</strong>ti, bisfenolo ecc.) infatti, presentiin molte sostanze di uso quotidiano, mostranosempre più come essi agiscano disordinandoil sistema endocrino, danneggiando ilfunzionamento <strong>del</strong><strong>la</strong> tiroide e interferendo inmaniera significativa con lo sviluppo <strong>del</strong>lefunzioni sessuali con ricadute a più livelli, sullecapacità riproduttive umane. Tutti questiNessuno potrànegare <strong>che</strong>l’infertilità sia unacondizionepatologica daricondurre an<strong>che</strong> afattori tossiciambientali in cui èevidente unaresponsabilitàpolitica e sociale. Enon è paradossalecurare “in libertàvigi<strong>la</strong>ta” unapatologiaimportante sul<strong>la</strong>quale agisconopure responsabilitàsociali <strong>che</strong> non èpossibile ignorare?Domenico DanzaGinecologo, è Presidente <strong>del</strong>l’Associazione Medici e Biologi <strong>del</strong><strong>la</strong>Riproduzione Umana, nonché Direttore <strong>del</strong> Centro Mediterraneo diMedicina <strong>del</strong><strong>la</strong> Riproduzione a Salerno.Siamo di fronte adun paradossomedico: nell’era<strong>del</strong><strong>la</strong>farmacogenomica,in cui si progettanoi farmaci in base alprofilo <strong>del</strong> DNA <strong>del</strong>paziente, noitroviamo nel testolegis<strong>la</strong>tivo il numerodi ovociti dainseminare e quellida trasferire.elementi sono tutt’altro <strong>che</strong> rassicuranti sul futuro<strong>del</strong> fenomeno infertilità in termini di diffusione.E questo dovrebbe spingere <strong>la</strong> societàintera a interrogarsi sui danni <strong>che</strong> le politi<strong>che</strong>ambientali e gli stili di vita attuali hannocausato al<strong>la</strong> nostra qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita e al<strong>la</strong> nostrasalute, compresa quindi an<strong>che</strong> quel<strong>la</strong> riproduttiva.Tutto ciò non fa <strong>che</strong> condurmi alcuore <strong>del</strong> mio intervento e cioè il paradosso dicurare in libertà vigi<strong>la</strong>ta una patologia importante,sul<strong>la</strong> quale ci sono cause e responsabilitàsociali <strong>che</strong> non è possibile ignorare.Medicina <strong>del</strong>l’individuo e medicina“seriale”E’ dunque un paradosso medico contemporaneol’oggetto <strong>del</strong><strong>la</strong> mia re<strong>la</strong>zione. Nell’era<strong>del</strong><strong>la</strong> farmacogenomica, in cui si progettano ifarmaci in base al profilo <strong>del</strong> DNA <strong>del</strong> paziente,noi - codice civile al<strong>la</strong> mano - troviamo neltesto legis<strong>la</strong>tivo il numero di ovociti da inseminaree quelli da trasferire. Con buona pace<strong>del</strong>le cause di sterilità, con buona pace <strong>del</strong><strong>la</strong>diversità biologica e soprattutto, permettetemi,con buona pace <strong>del</strong><strong>la</strong> coscienza <strong>che</strong> mi vedetrattare due pazienti diversi, con problemati<strong>che</strong>opposte, allo stesso modo, secondo unalogica industriale e non medica, dando lorochance di successo, ovviamente, assolutamentedifferenti.E’ inutile, a questo punto, per spiegare questoparadosso, entrare nel dettaglio di come si esegueun ciclo di fecondazione assistita. Basti sapere<strong>che</strong> si preparano le donne ad aumentare<strong>la</strong> produzione ovocitaria, si prelevano gli ovocitiattraverso un breve intervento in anestesiae, dopo <strong>la</strong> fecondazione, <strong>che</strong> avviene in <strong>la</strong>boratorio,si trasferiscono gli embrioni qualorasi siano formati.Inutile ripetere come tutto questo sia attraversatodal<strong>la</strong> fatica fisica, resa ancora più difficiledalle emozioni e dalle attese <strong>che</strong> questo processoinnesca di fronte a un desiderio <strong>che</strong>, nonsolo direi è legittimo, ma ancestrale e può assolutamentefare <strong>la</strong> differenza rispetto al<strong>la</strong> qualità<strong>del</strong><strong>la</strong> vita futura e al<strong>la</strong> felicità di una coppia,senza per questo <strong>che</strong> nessuno di noi possao debba azzardarsi in una valutazione <strong>che</strong>attiene al<strong>la</strong> sfera privatissima <strong>del</strong>l’esistenza e<strong>del</strong><strong>la</strong> propria personale intuizione <strong>del</strong> mondo.Ma <strong>la</strong> legge, invece, entra in questa sfera, assumendo- come ovvio - <strong>che</strong> <strong>la</strong> realizzazione<strong>del</strong> desiderio di maternità in una donna fertileè socialmente ed eticamente legittimo e edificante,mentre lo stesso desiderio viene consideratoun’ostinazione in una donna o in unuomo con difficoltà a procreare. Cosicché inbarba al<strong>la</strong> coscienza, e soprattutto al<strong>la</strong> scienza,io devo trattare allo stesso modo un’infertilitàtubarica e un’infertilità maschile , nel<strong>la</strong>piena consapevolezza <strong>che</strong> <strong>la</strong> seconda ha menopossibilità di successo. L’esito più evidente diqueste paradossali incongruenze è <strong>la</strong> migrazionecontinua nei centri stranieri <strong>che</strong>, come mostranoi dati, an<strong>che</strong> se non ufficiali, an<strong>che</strong> se<strong>la</strong>cunosi, an<strong>che</strong> se parziali e frammentati, tutticoncordano nel dire <strong>che</strong> sempre più coppiescelgono di andare all’estero e, sorpresa, manon troppa, in misura maggiore quelle <strong>che</strong> ricorronoall’inseminazione omologa, a testimonianza<strong>che</strong> ormai si va all’estero an<strong>che</strong> perciò <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge dice di consentire. Unico elementodiscriminante, in questo caso, le dimensionidei portafogli <strong>del</strong>le coppie infertili,<strong>che</strong> rappresenta <strong>la</strong> vera forma di differenzabiologica <strong>che</strong> questa legge esalta.I risultati dopo <strong>la</strong> legge: cronaca diuna sconfitta annunciataLa re<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> ministro al Par<strong>la</strong>mento hamostrato già <strong>la</strong> riduzione <strong>del</strong> tasso di successo<strong>del</strong>le gravidanze con l’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> leggee un sottostudio pilota ha già mostrato comeil fattore maschile sia quello più penalizzatodal limite <strong>del</strong>l’inseminazione degli ovociti.Una legge impugnata da tanti tribunali, maormai fissa nel codice civile fino a quando leCamere non vorranno ripristinare una qual<strong>che</strong>forma di coerenza nel nostro sistema legis<strong>la</strong>tivoin materia di tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong>donna e di maternità responsabile, restituendocosì an<strong>che</strong> ai medici - non mi stan<strong>che</strong>ròmai di ripeterlo - <strong>la</strong> possibilità di curare in modolibero e responsabile.E per ultime ad essere impugnate dal Tribunalesono state le Linee Guida, uni<strong>che</strong> tra leLinee Guida in medicina ad essere vinco<strong>la</strong>ntiper il medico, tradendo così lo spirito tradizionale<strong>del</strong>le Linee Guida <strong>che</strong> vogliono essereper il Medico un orientamento documentatoe mai un’imposizione. E non è strano <strong>che</strong> quest’ultimasentenza, questa volta <strong>del</strong> Tar, le definisce“illegittime per eccesso di potere”. Dettoquesto, con buona pace di quest’ultimasentenza, nonostante essa ripristini <strong>la</strong> possibilità<strong>del</strong><strong>la</strong> diagnosi pre-impianto, con il persistentelimite <strong>del</strong>l’inseminazione di soli treovociti, resta pressoché arduo eseguire <strong>la</strong> geneticapre-impianto per cui un altro paradossoè servito.Inseminare per forza non più di tre ovociti ,impiantare per forza tutti gli embrioni ottenutiqualunque sia il loro stato di salute, nonpoter effettuare una diagnosi pre-impianto,sono gli elementi di una legge basata su supposizioni,mediazioni eti<strong>che</strong> ed ideologi<strong>che</strong>,contro ogni criterio di good medical practice.Ma, mi chiedo, mentre devo evitare di crioconservareun embrione, mentre non possostudiare se è sano, per evitare <strong>che</strong> si possa scegliere,quello sano piuttosto <strong>che</strong> ma<strong>la</strong>to, perallontanare fantasmi di eugenetica come nellospirito <strong>del</strong><strong>la</strong> legge: <strong>che</strong> ne sarà di quel fetoattaccato all’utero <strong>del</strong><strong>la</strong> madre su cui un’amniocentesidiagnostica una trisomia 21? Co-


20LEGGECHE PERDE SI CAMBIARELAZIONE/2Potrà mai un giudiceliberare i nostri corpi?ADALGISO AMENDOLA*Vorrei sottoporvi il mio punto di vista in manieraproblematica: a me questa giurisprudenzapost-legge 40 non fa esultare più ditanto. Mi spiego: è riuscita a risolvere casiconcreti e tutto questo ovviamente mi va benissimo.Però nel percorso seguito da Cagliarie da Firenze ci vedo dei pericoli per il prosieguoo almeno vedo il rischio di uno stile argomentativogiurisprudenziale <strong>che</strong> mi nascondecerti problemi, piuttosto <strong>che</strong> farmelivedere. Ribadisco tutto il mio apprezzamentoperché questi sono stati due eroi: dentro ildispositivo <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 40 sono riusciti a risponderepositivamente a una drammaticadomanda di diritti. Ma come l’ha fatto?Mi spiego: cosa fa Cagliari? Il giudice di Cagliarivede <strong>la</strong> richiesta di diagnosi pre-impiantoe ha <strong>la</strong> reazione <strong>che</strong> abbiamo avuto tuttiquando abbiamo letto <strong>la</strong> legge 40 - e abbiamodeciso di fare <strong>la</strong> campagna referendaria -;cioè dice in termini tecnico giuridici: “questaè una schifezza, è una roba immorale, ma soprattuttoè una roba incostituzionale”. All’interno<strong>del</strong> nostro ordinamento costituzionalenon si può vietare il pre-impianto almenoquando, al di là poi <strong>del</strong>le ragioni eti<strong>che</strong> profonde,an<strong>che</strong> extra costituzionali, è a rischio <strong>la</strong>salute <strong>del</strong><strong>la</strong> donna. Il giudice prende e mandaal<strong>la</strong> Corte Costituzionale, perché dice: qui c’èuna questione, almeno non manifestamenteinfondata, di incostituzionalità. La Corte Costituzionalenon entra nean<strong>che</strong> nel merito; glidice: guarda <strong>che</strong> tu mi hai impugnato l’articolo13, nel<strong>la</strong> parte in cui non permette <strong>la</strong>diagnosi preimpianto, ma l’hai impugnatoperò dicendo <strong>che</strong> in fondo sono tutti i principiispiratori <strong>del</strong><strong>la</strong> legge ad essere incostituzionali.Allora perché mi hai impugnato soloquesto? Semplificando, è un po’ questo il discorso<strong>del</strong><strong>la</strong> Corte: “non posso entrare nelmerito perché <strong>la</strong> tua richiesta è contraddittoria.Non <strong>la</strong> discuto”. E <strong>la</strong> rimanda indietro. Ilgiudice se <strong>la</strong> vede riarrivare e dice: no, io nonci vado più in Corte Costituzionale. Primoperché altrimenti passa il tempo e buonanotte!Secondo perché sospetto <strong>che</strong> <strong>la</strong> Corte Costituzionalenon mi tratterà tanto meglio qualoraentrasse nel merito. Allora cosa fa? Iniziaa seguire l’altra strada per cui quello <strong>che</strong> eraprima sospetto di incostituzionalità diventacostituzionale perché il divieto di diagnosipre-impianto nel<strong>la</strong> legge non ci sarebbe. Giocasull’articolo 13 - “è vietata qualsiasi sperimentazionesu ciascun embrione umano”,tranne poi “<strong>la</strong> ricerca clinica e sperimentalesu ciascun embrione è consentita a condizione<strong>che</strong> si perseguano finalità esclusivamenteterapeuti<strong>che</strong> e diagnosti<strong>che</strong>” - e sull’articolo14 sul diritto ai soggetti all’informazione. Ilgiudice scinde le due cose. Quel<strong>la</strong> <strong>che</strong> ci erasembrata una legge unitaria, <strong>che</strong> partiva daun principio di tute<strong>la</strong> assoluta <strong>del</strong>l’embrionee <strong>che</strong> quindi faceva unitariamente e coerentementeabbastanza schifo, diventa invece peril giudice una legge ispirata in qual<strong>che</strong> modoa binari paralleli. Da una parte un divieto assolutoper quanto riguarda <strong>la</strong> ricerca scientifica;lì il giudice dice, in maniera magari an<strong>che</strong>criticabile: “La norma magari bloc<strong>che</strong>rà ilprocesso scientifico, ma lì c’è un divieto assolutonel<strong>la</strong> legge”. Dall’altra parte però, perquanto riguarda invece l’intervento di fecondazione,questa tute<strong>la</strong> non è assoluta, proprioperché l’articolo 14 - <strong>che</strong> ci dice <strong>che</strong> i soggettihanno diritto all’informazione - fa capire<strong>che</strong> se hanno il diritto a essere informati, cisarà an<strong>che</strong> il dovere dall’altra parte di darequesta informazione. La “ricerca clinica e sperimentalesu ciascun embrione umano consentitaa condizione <strong>che</strong> si perseguano finalitàesclusivamente terapeuti<strong>che</strong> e diagnosti<strong>che</strong>”è ricostruita in modo tale da comprenderean<strong>che</strong> <strong>la</strong> diagnosi pre-impianto, o in manieratale di dire almeno <strong>che</strong> questo non costituiscedivieto esplicito di diagnosi pre-impianto.Ed essendo nel campo penale, se nonc’è un divieto esplicito, non esiste tassatività equindi di conseguenza non vi è divieto. Qualè il problema di tutto questo ragionamento?Che ora questa parte <strong>del</strong><strong>la</strong> legge è diventatacostituzionale. Quando facevamo campagnaper il referendum, cosa avevamo capito: c’erao non c’era <strong>la</strong> diagnosi pre-impianto? Sinceramenteio, come il giudice in prima battutaquando è andato in Corte Costituzionale,avevo capito fosse difficile far passare comepossibilità di diagnosi pre-impianto il fatto<strong>che</strong> sia consentita <strong>la</strong> ricerca clinica e sperimentalesu ciascun embrione umano, a condizione<strong>che</strong> si perseguano finalità esclusivamenteterapeuti<strong>che</strong> e diagnosti<strong>che</strong>.[...] Il giudice di Firenze, <strong>che</strong> prende tutto daCagliari ma ha pure una bel<strong>la</strong> penna, ad uncerto punto lo dice: “non può tacersi infatti<strong>che</strong> altra lettura <strong>del</strong><strong>la</strong> norma necessiterebbe ilricorso al<strong>la</strong> valutazione di costituzionalità.Non solo infatti <strong>la</strong> necessità di tute<strong>la</strong>re situazioniuguali in modo uguale, ma an<strong>che</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong><strong>del</strong><strong>la</strong> salute di cui all’articolo 32 e infine <strong>la</strong>necessità di salvaguardare <strong>la</strong> pari dignità diuomo e donna impedendo quello <strong>che</strong> autorevoledottrina ha definito come <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zionein ordine al corpo <strong>del</strong><strong>la</strong> donna come luogopubblico contro e oltre il suo privato convincimento,depongono per <strong>la</strong> lettura <strong>del</strong> 14 nelsenso indicato”. Cioè dice: se io non facciotutto questo, come ha fatto Cagliari, sarei costrettoall’incostituzionalità. E l’incostituzionalitàè forte! Il perché lo scrive: questa è unalegis<strong>la</strong>zione <strong>che</strong> rende il corpo <strong>del</strong><strong>la</strong> donna“luogo pubblico”.Allora lo pongo proprio come problema, davantia una giurisprudenza <strong>che</strong> fa di tutto macostituzionalizza l’incostituzionale.[...] Vi chiedo: in questa situazione, diceva chimi ha preceduto, quello <strong>che</strong> non fa <strong>la</strong> politicalo sta facendo <strong>la</strong> giurisprudenza; siamod’accordo, ma <strong>la</strong> giurisprudenza lo fa conquesti limiti. Cioè <strong>la</strong> giurisprudenza può cercaredi gestir<strong>la</strong> così <strong>la</strong> cosa, di creare, dentrouna legis<strong>la</strong>zione da rifiutare in blocco, <strong>la</strong> possibilitàdi dare una qual<strong>che</strong> risposta positivain termini di diritto. Questi sono i limiti.Far tacere <strong>la</strong> politica e affidarci all’illusione<strong>che</strong> sia <strong>la</strong> giurisprudenza a liberare i nostricorpi può essere un’illusione pericolosa. Lo so<strong>che</strong> <strong>la</strong> politica non ce <strong>la</strong> fa, però dovremmoriflettere sul fatto <strong>che</strong> <strong>la</strong> giurisprudenza più diquesto non può fare e <strong>che</strong>, an<strong>che</strong> quando faquesto, il rovescio <strong>del</strong><strong>la</strong> medaglia è <strong>che</strong> se dàrisposte sul caso singolo, dall’altro <strong>la</strong>to costituzionalizzaciò <strong>che</strong> probabilmente suona comeincostituzionale. [...]Questo è il quadro:Adalgiso Amendo<strong>la</strong>Preside <strong>del</strong><strong>la</strong> Facoltà di Scienze Politi<strong>che</strong> all’Università di Salernodavvero, una giurisprudenza eroica, però comepuò esserlo <strong>la</strong> giurisprudenza. Noi <strong>che</strong> dovremmoessere <strong>la</strong> politica ci dovremmo chiederequali altre risposte potremmo dare, sapendo- per esempio – <strong>che</strong> per <strong>la</strong> fecondazioneeterologa non mi aspetto assolutamentenul<strong>la</strong> dal<strong>la</strong> giurisprudenza. Sul<strong>la</strong> fecondazioneeterologa ci sono resistenze fortissime; èsolo con un profondo discorso politico <strong>che</strong>possiamo vincere tutto quello <strong>che</strong> c’è dietrol’ossessione <strong>del</strong><strong>la</strong> fecondazione omologa. E’un discorso culturale pesante, <strong>che</strong> ci vedràimpegnatissimi, ma certamente non è un discorso<strong>che</strong> potrà fare <strong>la</strong> giurisprudenza.* Testo non rivisto dall’autore.Il testo inversione integrale è scaricabile liberamentesu www.agendacoscioni.itDOMENICO DANZAsegue da pagina 19me è possibile <strong>che</strong> nello stesso sistema legis<strong>la</strong>tivo<strong>la</strong> legge tuteli contemporaneamente unembrione rispetto al<strong>la</strong> madre e poi, invece, inun altra circostanza <strong>la</strong> volontà <strong>del</strong><strong>la</strong> madre rispettoall’embrione? Come può <strong>la</strong> legge decideredue misure diverse invece di riconoscereil criterio <strong>del</strong>l’autodeterminazione responsabilecome principio guida di tutte le scelte?La realtà <strong>del</strong>le coppie sterilie i fantasmi mediatici.Molti di questi interrogativi hanno una rispostase si ci si chiede di cosa è eredità questa legge.Essa ci deriva da una parte da un orientamentodi pensiero autoritario e offensivo e irrispettosonei confronti <strong>del</strong>l’universo femminile,<strong>che</strong> vede il controllo <strong>del</strong><strong>la</strong> fertilità e <strong>del</strong><strong>la</strong>riproduzione come una minaccia all’ordine familiare.Dall’altra da tutti i fantasmi evocatida un dibattito mediatico viziato. Mamme disessant’anni sbattute in copertina, gravidanzeda embrioni già orfani e bimbi figli di duemamme sono stati raccontati dai giornali edalle televisioni come le conseguenze ordinariedi queste tecni<strong>che</strong> e sbattute in prima paginacome avvertimento su cui riflettere.La Legge 40, in quanto arego<strong>la</strong>mentazione <strong>del</strong>le tecni<strong>che</strong> di PMA,ha totalizzato il maggior numero di divieti ditutti i Paesi europei. Divieti posti, nelleintenzioni <strong>del</strong> legis<strong>la</strong>tore, per tute<strong>la</strong>re <strong>la</strong> vita<strong>che</strong> esprime l’embrione. Un altro modo,invece, per dire “no” al<strong>la</strong> vita.Nul<strong>la</strong> di più lontano dal<strong>la</strong> routine <strong>del</strong>l’utenzadei centri di fecondazione assistita a cui si rivolge<strong>la</strong> maggior parte <strong>del</strong>le coppie <strong>che</strong> vuoleinvece proprio riproporre un mo<strong>del</strong>lo familiarec<strong>la</strong>ssico <strong>che</strong> vede lo sbocco naturale <strong>del</strong>matrimonio nei figli e <strong>che</strong> non si arrende auna famiglia senza figli, nel solco <strong>del</strong><strong>la</strong> tradizionepiù assoluta. La fecondazione assistita,infatti, non è una manipo<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> natura,né consente tout court una selezione eugeneticaquale quel<strong>la</strong> venti<strong>la</strong>ta dai fautori <strong>del</strong><strong>la</strong>legge <strong>che</strong> ne hanno fatto un facile cavallo dibattaglia.Ciò <strong>che</strong> in <strong>la</strong>boratorio accade riproduce ciò<strong>che</strong> accade in natura, nessuno manipo<strong>la</strong> gliovociti o gli spermatozoi, piuttosto si osservaciò <strong>che</strong> accade dal loro miracoloso incontro<strong>che</strong> avviene, questo si, fuori dal corpo, in religioso,oserei dire, <strong>silenzi</strong>o, ma ciò <strong>che</strong> accade,come nel corpo, è frutto di quell’incontro.Allora il concepimento fuori dal corpo nonrappresenta un problema né etico, né tantomenomedico ma, e’ bene dirlo a chiare lettere,è di esclusiva natura religiosa. Vorrei concluderecosì <strong>la</strong> mia re<strong>la</strong>zione, chiedendoci, paradossalmenteancora, se piuttosto <strong>che</strong>un’astratta media matematica <strong>che</strong> <strong>la</strong> Legge ciconsente su ovociti da inseminare e embrionida trasferire non sia più onesto, intellettualmente,dire di no in toto al<strong>la</strong> fecondazione invitro, come richiedevano alcune proposte dilegge presentate al<strong>la</strong> Camera.La Legge 40, rispetto alle questioni cruciali<strong>che</strong> riguardano <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione <strong>del</strong>le tecni<strong>che</strong>di procreazione assistita, ha totalizzatoil maggior numero di divieti di tutti i Paesi europei.Divieti posti, nelle intenzioni <strong>del</strong> legis<strong>la</strong>tore,per tute<strong>la</strong>re <strong>la</strong> vita <strong>che</strong> esprime l’embrione.Un altro modo, invece, perdonatemi,per dire “no” al<strong>la</strong> vita.


COMMISSIONE AL CONGRESSO21RELAZIONE/3Legge 40 e linee guida: eccoperché c’é un giudice di mezzo.GIANNI BALDINI*Il mio vuole essere un breve ragionamento<strong>che</strong> parte dai ricorsi legali dalle recenti ordinanzee sentenze <strong>del</strong> tribunale di Firenze e <strong>del</strong>Tar <strong>del</strong> Lazio, per poi approdare al<strong>la</strong> valutazionedi una prospettiva futura rispetto a questiricorsi legali, perché mi pare più <strong>che</strong> evidente<strong>che</strong> ormai quello <strong>che</strong> sarebbe uno deiruoli <strong>del</strong><strong>la</strong> politica, cioè quello di dirimere unconflitto di questo tipo e di rego<strong>la</strong>mentare inmaniera ragionevole una situazione comequel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> fecondazione assistita, sia di fatto- come spesso avviene in Italia - diventata materiasul<strong>la</strong> quale i giudici si trovano ad intervenire.Perché poi a essi compete, quelli di meritoe quelli costituzionali, di adeguare <strong>la</strong> normativaesistente secondo una interpretazione<strong>che</strong> risulti, sempre e necessariamente, doverosamente,costituzionalmente orientata. Dal2004, anno in cui è entrata in vigore <strong>la</strong> leggeSul<strong>la</strong> legge 40 igiudiciintervengono edinterpretano il ruolo<strong>che</strong> dovrebbeessere proprio <strong>del</strong>politico. Le ultimetre pronuncehanno apertospiraglisostanzialmente eformalmentedecisivi per unnecessarioadeguamento <strong>del</strong>testo normativo.40, le pronunce <strong>del</strong> giudice sul<strong>la</strong> fecondazioneassistita sono sostanzialmente sei, quindisi contano sulle dita - come si suol dire - didue mani. Dunque sei pronunce <strong>che</strong> peròhanno detto cose importantissime; e le ultimetre, di fatto, hanno dato un contributo essenziale,hanno aperto spiragli sostanzialmentee formalmente decisivi per un superamentoe per un necessario adeguamento <strong>del</strong><strong>la</strong> leggesul<strong>la</strong> fecondazione assistita. Si parte conl’ordinanza <strong>del</strong> tribunale di Catania all’indomani<strong>del</strong>l’approvazione <strong>del</strong><strong>la</strong> legge sul<strong>la</strong> fecondazioneassistita, maggio 2004: non c’eranoancora le linee guida, per questo è un’ordinanzaimportante an<strong>che</strong> per gli operatori medici,perché possono aiutare a capire quali sonoi rischi <strong>che</strong>, an<strong>che</strong> in assenza di linee guidacome è <strong>la</strong> situazione attuale dopo l’ordinanza<strong>del</strong> Tar, comunque un centro medicodi fronte a un giudice <strong>che</strong> dovesse interpretare<strong>la</strong> legge si trova a dover affrontare. Il giudicedi Catania si è trovato in buona sostanzadi fronte ad una situazione da manuale: cioè<strong>la</strong> coppia portatrice di patologia genetica trasmissibile,<strong>che</strong> fosse an<strong>che</strong> sterile, chiede alcentro medico non solo di eseguire le tecni<strong>che</strong>di pma, ma an<strong>che</strong> di fare una preventivadiagnosi genetica di reimpianto, ovvero di conoscerequale sia eventualmente lo stato di salutein re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> patologia di cui <strong>la</strong> coppiao uno dei membri <strong>del</strong><strong>la</strong> coppia è portatrice,di quale sia lo stato di salute <strong>del</strong>l’embrione,per poi scegliere di farsi trasferire soltantogli embrioni sani e non quelli ma<strong>la</strong>ti. Di frontea questo caso tipico il giudice di Catania -in assenza allora di linee guida, cioè di quelprovvedimento rego<strong>la</strong>mentare <strong>che</strong> stabilivaespressamente il divieto di diagnosi geneticadi pre-impianto - disse <strong>che</strong> <strong>la</strong> donna non hadiritto di scegliere un figlio sano, perché dietroal diritto di scegliersi il figlio sano si apronoorizzonti eugenetici, perché dal figlio sanosi potrà scegliere poi quello con determinatecaratteristi<strong>che</strong>, si potrà predeterminareil sesso <strong>del</strong> figlio. Insomma si andrà nel<strong>la</strong> prospettiva<strong>del</strong> famoso figlio biondo con occhiazzurri. Dunque non c’è un diritto soggettivo<strong>del</strong><strong>la</strong> donna a scegliersi il figlio: da ciò consegue<strong>che</strong> <strong>la</strong> donna, non avendo il diritto di sceglierequali embrioni farsi trasferire, deve farsitrasferire tutti gli embrioni, perché così stabilisce<strong>la</strong> legge. La legge, è bene ricordarlo,stabilisce <strong>che</strong> gli embrioni debbano essere tuttitrasferiti, ma <strong>la</strong> legge, e qui risponderei an<strong>che</strong>a quale sia <strong>la</strong> valutazione <strong>che</strong> si può daresul<strong>la</strong> possibilità di creare ovociti fecondati innumero maggiore rispetto a embrioni, stabilisceespressamente <strong>che</strong> <strong>la</strong> donna può revocareil consenso soltanto fino al momento <strong>del</strong><strong>la</strong>fecondazione <strong>del</strong>l’ovocita. Da ciò si deduce<strong>che</strong> dopo <strong>la</strong> fecondazione <strong>del</strong>l’ovocita <strong>la</strong>donna non possa più revocare questo consenso.Questa non è una disposizione casuale,ma da qui a mio avviso si evince <strong>che</strong> c’è unadefinizione indiretta di quello <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge poichiama “concepito” o “embrione”, cioè per <strong>la</strong>legge sostanzialmente il momento decisivo aGianni BaldiniDocente di Diritto privato e Biodiritto presso <strong>la</strong> Facoltà di Scienzepoliti<strong>che</strong> “Cesare Alfieri” di Firenze. Dal 19 luglio 2005 fa parte<strong>del</strong><strong>la</strong> “Commissione di iniziativa giudiziaria sul<strong>la</strong> legge 40/04”,costituitasi a Roma su iniziativa <strong>del</strong>l’associazione Amica Cicognaonlus e <strong>del</strong>l’Associazione Luca Coscioni, una commissione digiuristi e avvocati per l’affermazione <strong>del</strong> diritto fondamentale al<strong>la</strong>salute nell’applicazione e nel<strong>la</strong> riforma <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 40/04 sul<strong>la</strong>procreazione medicalmente assistita.Le linee guidahanno stabilito unalimitazione di undiritto soggettivo,<strong>che</strong> è quello diconoscere lecaratteristi<strong>che</strong> <strong>del</strong>trattamentosanitario <strong>che</strong> si va aporre in essere,<strong>che</strong> <strong>la</strong> legge nonprevedevaespressamente,ma <strong>che</strong> si potevadesumere dal<strong>la</strong>legge solo in viainterpretativacui si ricollega addirittura un’importanza cosìdecisiva, perché a un certo punto <strong>la</strong> donnanon può più revocare il consenso al trattamentosanitario – quindi in vio<strong>la</strong>zione di tuttii principi <strong>che</strong> conosciamo in materia diconsenso informato e revoca <strong>del</strong> consenso <strong>del</strong>trattamento sanitario - . Il caso Catania dunque,in assenza di linee guida, ci dava questedue indicazioni fondamentali: <strong>che</strong> non esisteun diritto soggettivo perché questo rischierebbedi trasformarsi in un diritto a predeterminaretutte le caratteristi<strong>che</strong> <strong>del</strong> pre-nascituroe quindi schiuderebbe orizzonti eugenetici,e <strong>che</strong> <strong>la</strong> donna si sarebbe dovuta far trasferiretutti gli ovociti fecondati prodotti senzapossibilità di scelta. La diagnosi pre-impianto,quindi, pure in assenza <strong>del</strong>l’atto rego<strong>la</strong>mentare<strong>che</strong> <strong>la</strong> disciplinava, non poteva essereammessa per <strong>la</strong> semplice evidente ragione<strong>che</strong> sarebbe stato inutile compiere una diagnosigenetica di pre-impianto stante l’impossibilitàpoi per il soggetto, una volta acquisital’informazione sul fatto <strong>che</strong> alcuniembrioni potessero risultare ma<strong>la</strong>ti, di sceglierequale ovocita fecondato farsi impiantare.Tra le pronunce successive da parte dei giudicidi merito <strong>che</strong> si sono alternati, mi soffermereiin partico<strong>la</strong>re su quel<strong>la</strong> <strong>che</strong> abbiamocurato direttamente come associazione MadreProvetta rispetto al problema specifico èmolto diversa: con il tribunale di Firenze si affermaprincipi <strong>che</strong> sono completamente diversie divergenti, in fatto e in diritto, rispettoa quello <strong>che</strong> diceva il giudice di Catania.Le linee guida erano pienamente vigenti eoperanti e, come è noto, esse stabiliscono ildivieto di diagnosi genetica di pre-impianto.Il caso è lo stesso di Catania: una coppia digiovani soggetti, portatori di patologia geneticatrasmissibile e sterili, si rivolgono al centromedico; chiedono di eseguire <strong>la</strong> fecondazioneassistita e di sapere però preventivamente- essendo portatori di una patologia altamentetrasmissibile con un rischio geneticointorno al 50% - di conoscere lo stato di salutedegli embrioni; di fronte a tale informazionedecidono di trasferire soltanto gli embrionisani e non quelli ma<strong>la</strong>ti. Chiedono <strong>che</strong>questi ultimi possano essere crioconservati,cioè conge<strong>la</strong>ti, non necessariamente distrutti.Come si pronuncia il giudice? Il giudice di Firenzeparte da due assunti fondamentali: ilprimo assunto è quello <strong>che</strong> riguarda il ribadire<strong>la</strong> piena operatività, nel nostro ordinamento,<strong>del</strong> principio <strong>del</strong> consenso informato <strong>del</strong><strong>la</strong>autodeterminazione in ordine a vicende<strong>che</strong> riguardano il proprio corpo, <strong>del</strong><strong>la</strong> possibilitàper i soggetti di interrompere in qualsiasimomento il trattamento sanitario (quale è <strong>la</strong>stessa fecondazione assistita). Il giudice, nelprecisare e nel ribadire l’operatività di questiprincipi, fa riferimento an<strong>che</strong> al<strong>la</strong> sentenza<strong>del</strong><strong>la</strong> Cassazione <strong>del</strong> 16 ottobre 2007 sul casoEng<strong>la</strong>ro, nel<strong>la</strong> quale si stabilisce <strong>che</strong> il principiodi autodeterminazione non solo risultaun principio di ordine costituzionale <strong>che</strong> puòessere bi<strong>la</strong>nciato con principi di pari rango,ma risulta criiterio ordinante <strong>che</strong> non necessariamentedeve trovare un bi<strong>la</strong>nciamentocon gli altri interessi. Quindi è da lì, comunque,<strong>che</strong> il medico deve ripartire. La deroga el’eccezione a questo è il trattamento sanitarioobbligatorio, <strong>che</strong> però si basa su altri presupposti:non solo quello <strong>del</strong> soggetto <strong>che</strong> non èin grado di provvedere a se stesso, ma an<strong>che</strong> ilpresupposto di una pericolosità sociale; presupposti<strong>che</strong> in questo caso ovviamente nonsussistono. Dunque il giudice di Firenze precisaqualcosa <strong>che</strong> si pensava fosse scontato:<strong>che</strong> al<strong>la</strong> fine è <strong>la</strong> volontà <strong>del</strong> paziente <strong>che</strong> deci<strong>del</strong>’an, il quando e il quomodo di un trattamentosanitario. Dunque precisa an<strong>che</strong>un’altra cosa: le leggi ordinarie non vivono divita autonoma, hanno un senso e devonosempre essere interpretate al<strong>la</strong> luce <strong>del</strong><strong>la</strong> leggesuperiore <strong>che</strong> è <strong>la</strong> legge <strong>che</strong> esprime <strong>la</strong> cartacostituzionale; un altro principio scontato<strong>che</strong> però è stato opportunamente ribadito.Ribaditi questi due principi, il giudice ne traele logi<strong>che</strong>, lineari conseguenze. La prima, inordine al<strong>la</strong> prima richiesta, è <strong>che</strong> le linee guidacostituiscono un atto rego<strong>la</strong>mentare <strong>che</strong>,come diceva il dott. Danza, non è neppurevinco<strong>la</strong>nte; conseguentemente è in quell’attorego<strong>la</strong>mentare <strong>che</strong> si stabilisce espressamenteun divieto <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge espressamente noncontiene. Dunque quell’atto rego<strong>la</strong>mentare èandato oltre: ha stabilito una limitazione diun diritto soggettivo, <strong>che</strong> è quello di conoscerele caratteristi<strong>che</strong> <strong>del</strong> trattamento sanitario<strong>che</strong> si va a porre in essere, <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge nonprevedeva espressamente, ma <strong>che</strong> si potevadesumere dal<strong>la</strong> legge solo in via interpretativa.Ma un atto rego<strong>la</strong>mentare, per <strong>la</strong> gerarchia<strong>del</strong>le fonti <strong>del</strong> diritto – in ordine Costituzione,legge ordinaria, atti rego<strong>la</strong>mentari - nonpuò integrare in senso aggiuntivo o privativouna legge ordinaria, né tanto meno <strong>la</strong> Costituzione.Conseguentemente questo divietoespresso nelle linee guida è un divieto <strong>che</strong> ècontro <strong>la</strong> legge e contro le norme costituzionalia cui <strong>la</strong> legge si dovrebbe ispirare. Il tribunalefiorentino ritiene <strong>che</strong> le linee guida sonoillegittime e le disapplica. Essendo un tribunaledi merito le disapplica soltanto convalore per le parti di causa.


22LEGGECHE PERDE SI CAMBIARELAZIONE/4Il divietodi fecondazione eterologaMONICA SOLDANONel mio intervento intendo soffermarmi sul divietodi fecondazione eterologa, contenuto nel<strong>la</strong>legge 40/2004. E’ il tema di cui si par<strong>la</strong> dimeno, quello “più scabroso”. Nel dibattitopubblico recente, dopo il referendum contro <strong>la</strong>legge 40, l’attenzione si è concentrata sulle questionidei ricorsi e <strong>del</strong>le sentenze dei tribunali,<strong>che</strong>, al contrario, si sono concentrate maggiormentesul<strong>la</strong> diagnosi genetica <strong>del</strong>l’embrione,ovvero sul diritto a conoscere lo stato di salute<strong>del</strong>l’embrione e sulle questioni tecni<strong>che</strong> nell’esecuzione<strong>del</strong><strong>la</strong> pratica <strong>del</strong><strong>la</strong> fecondazione assistita.In realtà, è difficile discutere sul piano legale<strong>del</strong><strong>la</strong> fecondazione eterologa, perché l’unicoargomento <strong>che</strong> può aprire <strong>la</strong> valutazione <strong>del</strong><strong>la</strong>sua bontà o meno è quello bioetico, valoriale,pertanto metagiuridico.Ricordiamo, infatti, <strong>che</strong> l’Italia è l’unico paesenel contesto europeo <strong>che</strong> vieta il ricorso al semedi un donatore ed è uno dei pochi <strong>che</strong> vieta<strong>la</strong> donazione di ovociti. Le fanno compagnial’Egitto, l’Arabia Saudita e <strong>la</strong> Turchia. Qui il divietoè motivato da una questione culturaleprofonda <strong>che</strong> attiene all’esigenza di non interferirecon <strong>la</strong> certezza <strong>del</strong><strong>la</strong> paternità. Sappiamo,infatti, <strong>che</strong> il nucleo familiare si identifica fortementeper l’appartenenza al<strong>la</strong> famiglia <strong>del</strong> marito.Dunque, il divieto di fecondazione eterologa,an<strong>che</strong> nel nostro Paese, appartiene ad unascelta morale, per eccellenza.E’ figlio diretto di quel dibattito politico-legis<strong>la</strong>tivoed etico, <strong>che</strong> si è aperto fin dal<strong>la</strong> fine deglianni’ 50, quando il cuore <strong>del</strong> dibattito era (eper molti versi lo è ancora) il mo<strong>del</strong>lo di famiglia,più <strong>che</strong> le questioni di salute, in cui si dovrebberoinscrivere <strong>la</strong> sterilità <strong>del</strong>l’uomo o <strong>del</strong><strong>la</strong>donna.Monica SoldanoGiornalista, Presidente <strong>del</strong>l’Associazione Madre Provetta, assiemea Gianni Baldini ha curato “Tecnologie riproduttive e tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong>persona.Verso un comune diritto europeo per <strong>la</strong>bioetica”,University Firenze Press, 2007l’Italia è l’unicopaese nel contestoeuropeo <strong>che</strong> vieta ilricorso al seme diun donatore ed èuno dei pochi <strong>che</strong>vieta <strong>la</strong> donazionedi ovociti. Le fannocompagnia l’Egitto,l’Arabia Saudita e<strong>la</strong> TurchiaPer alcuni, <strong>la</strong> fecondazione eterologa ha colpitoal cuore proprio l’istituzione famiglia, def<strong>la</strong>grandole figure genitoriali, moltiplicandole.Separando volontariamente, per legge, ossia pervolontà pubblica istituzionale, <strong>la</strong> genitorialitàsociale da quel<strong>la</strong> biologica. Eppure l’Italia hamosso i suoi passi. Proprio negli anni ’70, con<strong>la</strong> riforma <strong>del</strong> diritto di famiglia (legge151/1975), è stata riconosciuta l’esistenza <strong>del</strong><strong>la</strong>famiglia sociale, equiparando i figli naturali(nati fuori dal matrimonio) a quelli legittimi (figlidei coniugi). Un ulteriore passo fu fatto con<strong>la</strong> legge sull’adozione <strong>del</strong> 1983. Ma questo nonè stato ritenuto sufficiente per poter risolvere ilproblema dei figli nati dal<strong>la</strong> donazione di semeo di ovociti. Il tabù <strong>del</strong>l’adulterio, soprattutto<strong>del</strong><strong>la</strong> donna, è ancora tra noi, come al<strong>la</strong> fine deglianni ’60. In partico<strong>la</strong>re ricordo una sentenzadi condanna per adulterio nei confronti unadonna - a causa di una inseminazione con semedi donatore -; tra le argomentazioni, <strong>la</strong> piùsuggestiva <strong>che</strong> fu utilizzata fu di certo quel<strong>la</strong> secondo<strong>la</strong> quale, nonostante il consenso <strong>del</strong> marito,si configurava una “adulterazione biologica<strong>del</strong> patrimonio genetico <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia”, unasorta di attentato all’ordine pubblico.Oggi <strong>la</strong> Legge 40 ha condiviso questa impostazionee l’argomento bioetico utilizzato per vietarel’eterologa è stato quello <strong>del</strong><strong>la</strong> disparità <strong>che</strong>creerebbe tra i coniugi (uno biologico, l’altrono). Diversa <strong>la</strong> posizione condivisa dal<strong>la</strong> FederazioneNazionale degli Ordini dei medici emessa nero su bianco nel suo codice deontologico,aggiornato nel dicembre 2006. Tra i limitideontologici elencati non c’è quello <strong>del</strong><strong>la</strong> fecondazioneeterologa.Ricordo, infatti, <strong>che</strong> in una conferenza stampa<strong>del</strong><strong>la</strong> FNOMCeO, a cui partecipai un anno fa,il presidente Amedeo Bianco disse <strong>che</strong>, da unpunto di vista <strong>del</strong> codice etico dei medici, <strong>la</strong> fecondazioneeterologa non è esecrabile, poichénon interferisce con <strong>la</strong> salute, non <strong>la</strong> mette a rischio.Non ci sarebbe, quindi, un principio diprecauzione da utilizzare per giustificarne il divieto.Per questo, quindi, <strong>la</strong> situazione è curiosa. Per imedici si configurerebbe una sorta di doppiobinario: da una parte, il codice deontologico,<strong>che</strong> tra i divieti elencati per <strong>la</strong> fecondazione invitro, non include l’eterologa. Dall’altra, il divietonetto <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 40, a cui, comunque imedici devono ubbidire, per non incorrere perfinoin sanzioni penali.L’altra cosa è <strong>che</strong>, in qual<strong>che</strong> modo, <strong>la</strong> legge 40contiene già - in positivo questa volta - una battagliaantica: ha cancel<strong>la</strong>to <strong>la</strong> possibilità di disconoscerei figli nati dal<strong>la</strong> donazione <strong>del</strong> seme;an<strong>che</strong> se vieta l’eterologa, ha quindi sanato unasituazione conflittuale e drammatica <strong>che</strong> aveva,in passato avuto le sue vittime. L’AssociazioneMadre Provetta contribuì a quel<strong>la</strong> battagliapolitica e giuridica dal 1994 al 1998. Quandol’avvocato Elena Coccia (intervenuta al Congressodi Salerno in qualità di legale <strong>del</strong>l’UnioneDonne Italiane, a proposito <strong>del</strong> caso di cronaca<strong>del</strong><strong>la</strong> 194 a Napoli) era consulente legaledi Madre Provetta e difese una donna campanaper l’azione di disconoscimento voluta dal maritocontro i suoi due figli, nati, consensualmenteda seme di donatore. Era il 1994, <strong>la</strong> inseminazionecon seme di donatore si praticavanei centri privati, non c’ erano leggi, ma solouna circo<strong>la</strong>re (quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> SaluteDegan) <strong>che</strong> di fatto <strong>la</strong> vietava solo nelle strutturepubbli<strong>che</strong>), dunque esistevano ban<strong>che</strong> <strong>del</strong>seme, ma il diritto civile, in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> filiazionenon era stato aggiornato. Così il padre socialedi quei due bambini, nonché il loro nonno,avevano potuto disconoscerli, in base all’articolo235 <strong>del</strong> codice civile, dimostrando conun esame <strong>del</strong> sangue e <strong>del</strong> dna, <strong>che</strong> non c’erauna derivazione biologica tra di loro. La madreriuscì a vincere quel<strong>la</strong> prima battaglia al Tribunalecivile di Napoli, <strong>che</strong> sollevò <strong>la</strong> questione dicostituzionalità al<strong>la</strong> Corte Costituzionale. Noipartecipammo a quel<strong>la</strong> battaglia e scrivemmoun appello pubblico. Si arrivò, quindi, al<strong>la</strong> sentenza347/1998, in cui <strong>la</strong> Corte costituzionaledisse, in sintesi, <strong>che</strong> il nostro codice civile è statoscritto, nel<strong>la</strong> parte re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> famiglia e al<strong>la</strong>filiazione, senza porsi il problema <strong>del</strong><strong>la</strong> fecondazioneeterologa. An<strong>che</strong> se all’epoca <strong>del</strong><strong>la</strong> Riforma(1975) era già praticata, non <strong>la</strong> si volle discutere.Da qui <strong>la</strong> Corte argomentò l’insufficienza<strong>del</strong>l’ articolo 235 <strong>del</strong> codice civile, perpoter avvalorare l’interpretazione estensiva <strong>del</strong>disconoscimento di paternità dal tradimento<strong>del</strong><strong>la</strong> moglie, al<strong>la</strong> inseminazione con donatore.L’occasione permise an<strong>che</strong> di evidenziare il vuotolegis<strong>la</strong>tivo, a cui, in qual<strong>che</strong> modo ha postofine proprio <strong>la</strong> legge 40, nel 2004, su questopunto specifico. Lasciando però irrisolta <strong>la</strong> discrasiatra divieto e riconoscimento <strong>del</strong><strong>la</strong> possibilitàdi dover riaccogliere quelle coppie e queifigli comunque concepiti, con <strong>la</strong> fecondazioneeterologa, ma all’estero.GIANNI BALDINIsegue da pagina 21Secondo punto. Chiedendo <strong>la</strong> coppia <strong>che</strong> lelinee guida non fossero applicate, chiedeva diconseguenza di poter procedere al<strong>la</strong> diagnosigenetica di pre-impianto. Il giudice ordina alcentro, in assenza di divieto espresso, di procedereal<strong>la</strong> diagnosi genetica di pre-impianto;ordina pure di procedere al<strong>la</strong> crioconservazionedegli embrioni, e an<strong>che</strong> questo <strong>la</strong> leggenon lo consente come sapete se non in casodi forza maggiore non previsto al momento<strong>del</strong><strong>la</strong> fecondazione. Quindi supera un altrolimite <strong>del</strong><strong>la</strong> legge <strong>che</strong> prevede un divietoassoluto di crioconservare gli embrioni.Ma <strong>la</strong> portata storica <strong>del</strong>l’ordinanza fiorentina,poi in parte an<strong>che</strong> recuperata dal Tar <strong>del</strong>Lazio, è un’altra: sono le ultime due righe <strong>del</strong>dispositivo, <strong>la</strong>ddove il giudice ritiene -affermandouna cosa assolutamente normale inun paese normale - <strong>che</strong> <strong>la</strong> pma e <strong>la</strong> diagnosigenetica di pre-impianto debbano essere fattesecondo le migliori regole <strong>del</strong><strong>la</strong> scienza, inre<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong> donna. Cioè non afferma<strong>che</strong> queste tecni<strong>che</strong> debbano essere fattesecondo quanto stabilito dal<strong>la</strong> norma, mariafferma un principio di buona pratica medica<strong>che</strong> ha un valore costituzionale e <strong>che</strong> poi è<strong>la</strong> base <strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong> sanitario e <strong>del</strong> rapportopaziente-medico; riafferma il principioper cui “nelle migliori regole <strong>del</strong><strong>la</strong> scienza” significatenere conto <strong>del</strong><strong>la</strong> partico<strong>la</strong>rità <strong>del</strong>lecaratteristi<strong>che</strong> <strong>del</strong> caso concreto, tenere conto<strong>che</strong> le situazioni di sterilità però possonoavere cause completamente diverse o oppostee <strong>che</strong> adottando <strong>la</strong> stessa soluzione si potrebbedeterminare un danno in un caso e un beneficioin un altro, ridando quindi implicitamente- ma an<strong>che</strong> esplicitamente - al medicoil suo potere di decidere.Infine, dando an<strong>che</strong> l’orientamento <strong>che</strong> poiè quello espresso dal<strong>la</strong> 194 e dal<strong>la</strong> Corte Costituzionale:cioè ovviamente il tutto deve essereconforme al<strong>la</strong> esigenza prioritaria di tute<strong>la</strong>re<strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong> donna; cosa <strong>che</strong> appuntofino al 2004, dal ‘75 almeno, dal referendumsull’aborto ad oggi, al 2004, era un principioassolutamente normale e <strong>che</strong> con <strong>la</strong> legge 40risultava in parte invertito, perché <strong>la</strong> legge ètutta protesa al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> salute, <strong>del</strong>lo sviluppoe <strong>del</strong><strong>la</strong> vita <strong>del</strong> nascituro. Quindi <strong>la</strong>giurisprudenza ha avuto questa parabo<strong>la</strong> <strong>che</strong>dal caso di Catania ci porta fino al caso Firenzee poi al<strong>la</strong> ricezione da parte <strong>del</strong> Tar di quelle<strong>che</strong> erano le istanze espresse dal giudice fiorentino.La prossima tappa per noi giuristi<strong>che</strong> ci occupiamo e siamo impegnati in questacausa non solo per motivi di parcel<strong>la</strong> maan<strong>che</strong> perché riteniamo <strong>che</strong> sia una battagliapolitica, etica, politica, <strong>la</strong>ica assolutamente dafarsi, è quello di adire <strong>la</strong> Corte Costituzionaleaffinché sia <strong>la</strong> suprema corte a dire quello<strong>che</strong> <strong>la</strong> politica non riesce a dire; a dire quello<strong>che</strong> i giudici invece hanno iniziato non soloa balbettare ma ad affermare in maniera moltochiara. A rispondere in fondo ai quattroquesiti posti con i referendum, <strong>che</strong> sottolineavanoi quattro punti fondamentali per i quali<strong>la</strong> legge 40 è qualcosa di estraneo all’assettoe all’ordine costituzionale degli interessi e deidiritti in questo paese.* Testo non rivisto dall’autore


COMMISSIONE AL CONGRESSO23RELAZIONE/5Un’informazione al passo<strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca scientificaMARINA MENGARELLI*Il mio ambito non è né <strong>la</strong> medicina né il diritto,ma le scienze sociali. Mi interessa in partico<strong>la</strong>re,in questa sede, par<strong>la</strong>re di una questione<strong>che</strong> mi interessa e <strong>che</strong> riguarda <strong>la</strong> comunicazione<strong>del</strong><strong>la</strong> scienza. Vorrei rivolgermi an<strong>che</strong>a quanti di queste questioni non sanno nul<strong>la</strong>,a quanti sanno a ma<strong>la</strong> pena cosa sia <strong>la</strong> “procreazionemedicalmente assistita”. Parliamoin fondo di una procedura non così complessa,un prodotto <strong>del</strong><strong>la</strong> conoscenza scientifica,<strong>la</strong> quale procede con una velocità tutta sua,molto velocemente, e produce per l’appuntoprodotti, servizi, tecnologie, terapie <strong>che</strong> cadonoaddosso alle società senza <strong>che</strong> questoproduca - di necessità - un processo culturaleadeguato. Anzi, di solito le società sulle quali“cade” <strong>la</strong> scienza non sono preparate ad accoglier<strong>la</strong>;i problemi maggiori nascono tra questedue diverse velocità. E’ un processo normalmenteindicato come “l’impatto sociale<strong>del</strong><strong>la</strong> scienza”, <strong>del</strong>le tecnologie, <strong>del</strong><strong>la</strong> conoscenzascientifica e dei prodotti <strong>che</strong> ne derivano.In questo processo ci sono alcuni mondi<strong>che</strong> si confrontano e hanno un grande peso.Quali sono? Il primo è quello <strong>del</strong> produttoredi conoscenza scientifica, degli operatori<strong>del</strong><strong>la</strong> scienza. Il secondo è quello di chi diffonde<strong>la</strong> comunicazione <strong>che</strong> ne deriva, ovveroi media, il sistema <strong>del</strong>le comunicazioni dimassa. Un terzo mondo è quello dei decisoripolitici, <strong>del</strong><strong>la</strong> politica, e collegato – a volte inopposizione, a volte in sinergia - quello <strong>del</strong><strong>la</strong>legge, cioè i giuristi. Poi c’è un ultimo mondo<strong>che</strong> <strong>la</strong>vora su una dimensione <strong>che</strong> è quel<strong>la</strong>culturale <strong>che</strong> è il mondo dei cittadini, cioèquello <strong>del</strong>le persone direttamente coinvolte einteressate a questo. Oggi qui parliamo daquest’ultimo punto di vista, partendo da ungrande tavolo di discussione <strong>che</strong> l’AssociazioneLuca Coscioni in questi anni, con grandecapacità e fermezza e in tutte le difficoltà <strong>del</strong>caso, insieme a molte altre associazioni, hacontribuito a portare avanti in questo paese.Se tutti questi mondi avessero lo stesso obiettivoin testa, penso <strong>che</strong> le cose andrebberoavanti in altro modo. Qual è l’obiettivo, <strong>che</strong>cosa deve interessare e a chi deve interessarequando un nuovo prodotto si mette a disposizionedei cittadini, una nuova terapia inquesto caso? Sicuramente interessa i cittadini;ma ai cittadini <strong>che</strong> cosa interessa? Primadi tutto conoscere, capire, comprendere perfare <strong>che</strong> cosa? Per decidere, per prendere decisioni.questo obiettivo è quello di tutti gli altri?Non credo. Credo <strong>che</strong> tutti gli altri mondiprima citati abbiano altri obiettivi e inqual<strong>che</strong> modo scontino an<strong>che</strong> una serie difattori, perché non è sufficiente dire <strong>che</strong> ci sonoobiettivi diversi, ma questi mondi diversiscontano an<strong>che</strong> dei fattori di rallentamentorispetto al processo <strong>che</strong> interesserebbe a noicittadini <strong>che</strong> è quello di conoscere, comprendere,per decidere ciò <strong>che</strong> ci interesserebbe fare.Fattori di rallentamento. Ognuno di questimondi ha i suoi fattori specifici di rallentamento.Per citare ad esempio il mondo <strong>del</strong><strong>la</strong>scienza, un fattore di rallentamento è <strong>la</strong> frammentazionedegli interessi <strong>del</strong>le persone coinvolte,dei soggetti coinvolti; una frammentazionedi tipo corporativo, come è molto spessoin diversi ambienti. Interessi di parte, <strong>la</strong>difficoltà di mettersi d’accordo, di trovare unMarina MengarelliSociologa, si occupa di impatto sociale <strong>del</strong>l'innovazione, inpartico<strong>la</strong>re nel campo <strong>del</strong><strong>la</strong> procreazione, di bioetica e didivulgazione scientifica.Attualmente è professoressa presso <strong>la</strong>Facoltà di Sociologia <strong>del</strong>l'Università degli Studi di Urbino.L’impatto sociale<strong>del</strong><strong>la</strong> scienza,sempre più, èinfluenzato dalcomportamentodei media. Lequestioni dilinguaggio sonoquestioni nonformali, masostanziali: leparole <strong>che</strong> siscelgono percomunicare <strong>la</strong>scienza possonoinfluenzare il futuro<strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca.punto di riferimento comune, di fare squadra.All’interno <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong><strong>la</strong> politica sicuramenteci sono fattori di rallentamento<strong>che</strong> derivano dai sistemi elettorali, dal<strong>la</strong> culturadi riferimento - perché naturalmente <strong>la</strong> politicapoi non vive nel vuoto - e sicuramenteun altro fattore fondamentale è <strong>la</strong> difficoltà<strong>che</strong> <strong>la</strong> politica ha di dotarsi di un certo coefficientedi alfabetizzazione scientifica. Un problema,quest’ultimo, <strong>che</strong> riguarda tutti, certamentean<strong>che</strong> i cittadini, ma in massima parte,se non altro per le responsabilità <strong>che</strong> portano,i decisori politici. Un altro di questi fattoridi rallentamento, sul quale mi vorrei soffermaremaggiormente, riguarda il sistema<strong>del</strong><strong>la</strong> comunicazione, dei media. L’altro giornoho letto sul giornale questa bel<strong>la</strong> notizia:“L’università di Newcastle in Inghilterra annunciaun esperimento <strong>che</strong> riguarda il trapiantodi mitocondri in un embrione, al<strong>la</strong> ricercadi un metodo per fare nascere un bambinosano an<strong>che</strong> quando <strong>la</strong> madre è portatricedi un difetto genetico”. Gran bel<strong>la</strong> notizia!Peccato <strong>che</strong> sui giornali italiani sia uscita così:“Ecco l’embrione con tre genitori”. Pensate<strong>che</strong> sia neutro tito<strong>la</strong>re una notizia in questomodo? Le questioni di linguaggio sono questioninon formali, ma sostanziali; le scelte<strong>che</strong> si fanno quando si contribuisce al<strong>la</strong> diffusionedi un dato scientifico in questo modo,sono “scelte”, an<strong>che</strong> quando sono sceltenon-scelte - come direbbe qualunque operatore<strong>del</strong><strong>la</strong> comunicazione – visto <strong>che</strong> se ci fossequi un operatore dei media direbbe: “Manon ho scritto io il titolo, lo scrivono i tito<strong>la</strong>sti”.Ecco, ragioniamo su questo. E perchél’Associazione Coscioni non si mette al<strong>la</strong> testadi un ragionamento su tali questioni? Al<strong>la</strong>rghiamolonon soltanto sul<strong>la</strong> questione dei titolio dei titolisti, ma sul come si fa divulgazione<strong>del</strong><strong>la</strong> scienza per lo meno in un settore,quello <strong>del</strong> sistema pubblico <strong>del</strong><strong>la</strong> comunicazione.Ragioniamo su come potrebbe essereportato avanti dal<strong>la</strong> Associazione Coscioni unprogetto di legge, qual<strong>che</strong> altra iniziativa, unacampagna per mettere al centro <strong>del</strong>l’attenzionean<strong>che</strong> questo argomento. Perché dal modoin cui si comunica <strong>la</strong> scienza, dal modo in cuisi scelgono le parole, si sceglie il linguaggio, sipuò influenzare quel <strong>che</strong> succederà di unacerta notizia.* Intervento non rivisto dall’autorefoto: dumplife (Mihai Romanciuc) (flickr.com)


24STUDENTICELLULEDI ALTERNATIVAL’Italiadegli studentiCoscioniper <strong>la</strong> libertàdi ricercaGli Studenti Coscioniper <strong>la</strong> Libertà diRicerca sono una retedi studenti <strong>che</strong>promuovono <strong>la</strong>conoscenza e ildibattito <strong>del</strong>letemati<strong>che</strong> riguardanti<strong>la</strong> libertà di ricerca, idiritti civili el'autodeterminazione<strong>del</strong><strong>la</strong> persona,all'interno <strong>del</strong>lescuole superiori e<strong>del</strong>le università.Lo strumento è quello<strong>del</strong><strong>la</strong> denuncia <strong>del</strong>leillegalità e <strong>del</strong>lebaronie <strong>che</strong>soffocano una liberatrasmissione <strong>del</strong><strong>la</strong>conoscenza. Unariforma <strong>del</strong> sistema diistruzionedall'interno, senzainterventismiministeriali eburocratici. Diventaan<strong>che</strong> tu unoStudente Coscioni,fatti promotore <strong>del</strong>miglioramento <strong>del</strong>Sapere a carico deglistudenti!PISA (TOSCANA)Un’Odisseaper il rispetto <strong>del</strong><strong>la</strong> leggeLUCA NICOTRAQuei medici, quelli invisibili, <strong>che</strong> si nascondono per importii loro pregiudizi e <strong>la</strong> loro negligenza, quelli con cui nonsiamo riusciti neppure a par<strong>la</strong>re quel<strong>la</strong> mattina di febbraio,li abbiamo denunciati. Non se l'aspettavano dicerto.Li abbiamo denunciati pensando a tutte le ragazze, e lecoppie di fidanzatini impietrite di fronte a quel cartello“Qui non si prescrive <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopo, rivolgetevial vostro medico” scritto a penna e appiccicatostorto sul<strong>la</strong> porta <strong>del</strong><strong>la</strong> guardia medica qui a Pisa. Unostudente fuorisede come noi, <strong>che</strong> non ha neppure unmedico da contattare, come può non farsi prenderedallo sconforto per il rischio di vedersi arrivare un bimbo<strong>che</strong> proprio non può tenere nel pancione? Lì, al<strong>la</strong>periferia <strong>del</strong><strong>la</strong> città, di fronte a quel<strong>la</strong> porta raggiuntacamminando sotto una pioggia torrenziale, ci sembravadi essere al cospetto di un giudice <strong>che</strong> sbattendoil suo martelletto ci diceva “Io vi condanno”. Maeravamo decisi a impugnare <strong>la</strong> sentenza. Mentreaspettavamo l'autobus abbiamo fatto un paio di telefonatead amici, decidendo di provare all'ospedaleSanta Chiara. An<strong>che</strong> questo era un dedalo infernaledi strutture e abbiamo raggiunto ginecologia solo alle12.30, al limite <strong>del</strong>le dodici ore dal rapporto dopo le qualil'efficacia <strong>del</strong> farmaco comincia a scendere. Abbiamo salitovelocemente gli scalini, siamo arrivati all'accettazione eabbiamo chiesto <strong>la</strong> nostra ricetta per <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giornodopo. Ma <strong>la</strong> risposta è stata di quelle senza appello: “Qui <strong>la</strong>dottoressa di turno non prescrive mai <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giornodopo perché è obiettrice”. Siamo rimasti per qual<strong>che</strong> secondosenza parole. Probabilmente uno dei due ha pensato <strong>che</strong>sì, avremmo potuto provare al pronto soccorso, ma a quelpunto eravamo abbastanza convinti <strong>che</strong> tutti stavano recitandouna parte <strong>del</strong>lo stesso copione. Allora <strong>la</strong> paura è diventatarabbia per un sistema <strong>che</strong> non ci aiutava e <strong>che</strong> eraincapace di svolgere il suo dovere. Abbiamo insistito condecisione, e allora forse c'è stata pietà o forse <strong>la</strong> paura e <strong>la</strong>consapevolezza <strong>che</strong> qualcosa di sbagliato c'è in questo rifiutoperentorio. In ogni caso al nostro ”ora ci cerca lei unmedico disponibile” il muro <strong>del</strong> no ha cominciato a cedere,qualcuno ha preso in mano una cornetta, e finalmente dopoqual<strong>che</strong> telefonata ci è stato detto “Forse hotrovato una giovane dottoressa <strong>che</strong> ve <strong>la</strong>fa”. Passano altre due ore, altre duediscese agli inferi per insistere,chiedere <strong>che</strong> <strong>la</strong> dottoressa ci ricevafinché attorno alle 14questa compare per effettuareil suo dovere.Però, non s<strong>che</strong>rziamo, sei oree due rifiuti per accedere ad unfarmaco <strong>che</strong> negli altri paesieuropei compri direttamente albanco non è cosa <strong>che</strong> due ragazzie cittadini <strong>che</strong> vivono <strong>la</strong>loro società fino in fondo possanoaccettare. Un vivere <strong>la</strong> società<strong>che</strong> per uno di noi due,Luca, era già diventato datempo attivismo nel<strong>la</strong> ga<strong>la</strong>ssiaradicale, mentre nell'altra,Mauriana, <strong>che</strong> dal<strong>la</strong> politica erasempre stata al<strong>la</strong> <strong>la</strong>rga, sono stati <strong>la</strong>rabbia e l'evento di vita vissuta <strong>la</strong> mol<strong>la</strong>per avvicinarsi all'Associazione Luca Coscioni.Inizialmente per capire come agire e difendersi. Poi lentamenteper apprezzarne le battaglie. È grazie al SoccorsoCivile <strong>del</strong>l'Associazione Coscioni e all'avvocato <strong>del</strong>l'Associazioneradicale LiberaPisa <strong>che</strong> abbiamo preparato <strong>la</strong> nostradenuncia e speriamo <strong>che</strong> altri vogliano seguire il nostroesempio. Perché ora, proprio mentre scriviamo questo articolo,vogliamo guardare avanti, affinché il nostro non rimangaun urlo iso<strong>la</strong>to. A livello nazionale abbiamo trovatoaltre gole “ur<strong>la</strong>nti” tra gli Studenti Coscioni per <strong>la</strong> libertà diRicerca; ragazzi normali, ma con <strong>la</strong> stessa nostra consapevolezza<strong>del</strong>l'importanza di queste battaglie. Se scrivete auni@associazionecoscioni.org probabilmente vi risponderàGiulia, una giovane studentessa come voi, provateci.Mentre se siete a Pisa vi chiediamo di contattarci scrivendoa mauriana.pesaresi@gmail.com. Vogliamo formare unaCellu<strong>la</strong> Coscioni an<strong>che</strong> qui nelle prossime settimane e abbiamobisogno <strong>del</strong> vostro aiuto.www.lucacoscioni.it/studentiper<strong>la</strong>ricercauni@associazionecoscioni.org


STUDENTI:CELLULEDI ALTERNATIVA25NOVARA (PIEMONTE)La nostra accoglienza a Giuliano FerraraMICHELE SAVINO19 anni, Liceo Scientifico Antonelli diNovaraL’occasione era una <strong>del</strong>le piùghiotte. Non potevamo permetteredi far passare inosservatol’arrivo nel<strong>la</strong> nostra città,Novara, di quel<strong>la</strong> persona <strong>che</strong>ha <strong>la</strong>nciato <strong>la</strong> “moratoria sull’aborto”;di quel grande intellettuale<strong>che</strong> si dichiara a favore<strong>del</strong>le donne e contemporaneamentecerca di sopprimere unodei loro più importanti diritticonquistato versando <strong>la</strong>crime esangue; <strong>del</strong>l’uomo <strong>che</strong> definisce<strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> Ru486 un’“orrendapillo<strong>la</strong> suicida”; <strong>del</strong> politico <strong>che</strong>tra i dodici punti <strong>del</strong> suo programmaconsidera prioritario ilfinanziamento pubblico al“Movimento Per <strong>la</strong> Vita”.Il personaggio in questione, nelcaso non l’ aveste ancora capito,è Giuliano Ferrara. Quest’ultimoil giorno Venerdì 28 Marzodoveva partecipare ad un dibattitoa Novara, in mattinata, e aVercelli, in serata per presentare<strong>la</strong> sua lista “Aborto? No Grazie”,insieme al capolista per <strong>la</strong>Camera dei Deputati in Piemontedue, Marzio Grigolon.Con i nostri pochi mezzi a disposizioneabbiamo voluto evitare<strong>che</strong> Ferrara rimanesse <strong>del</strong>usodall’accoglienza ricevuta inqueste due piccole città <strong>del</strong><strong>la</strong>pianura Padana. Abbiamo pensato<strong>che</strong> Ferrara fosse contentodi ricevere il vo<strong>la</strong>ntone sull’informazionesessuale realizzatoda Silvio Viale (in cui si spieganoan<strong>che</strong> pillo<strong>la</strong> Ru486 e pillo<strong>la</strong><strong>del</strong> giorno dopo) di cui pochigiorni prima a Torino aveva accettatol’invito ad un confrontosull’aborto ma al quale non hapiù dato risposta.In mattinata intorno alle undicici siamo ritrovati davanti al<strong>la</strong> sede<strong>del</strong><strong>la</strong> circoscrizione Sud diNovara, il sottoscritto, ossia Mi<strong>che</strong>leSavino, rappresentante<strong>del</strong> “Gruppo Studenti Coscioniper <strong>la</strong> libertà di ricerca”, NathaliePisano, membro <strong>del</strong> ComitatoNazionale di Radicali Italianie Antonio Pesare, iscritto a RadicaliItaliani. Con noi abbiamoportato oltre ai vo<strong>la</strong>ntoni sull'informazionesessuale, an<strong>che</strong>dei cartelloni con scritto “Pillo<strong>la</strong><strong>del</strong> Giorno Dopo senza ricetta?Sì grazie” e “Pillo<strong>la</strong> Ru486? Sìgrazie”.An<strong>che</strong> in questo caso, però,Giuliano Ferrara ha usato l’effettosorpresa, annunciando <strong>la</strong>sua assenza per motivi di salutepochi minuti prima <strong>del</strong>l’inizio<strong>del</strong> dibattito. Stavamo per andarceneun po’ <strong>del</strong>usi per ilmancato incontro quando sonoarrivati i giornalisti <strong>che</strong>, inmancanza <strong>del</strong> protagonista, sisono <strong>la</strong>nciati su di noi facendocidomande e diverse foto. Tuttociò ci ha fruttato diversi articolisu quotidiani nazionali e locali,ripagandoci <strong>del</strong>le fati<strong>che</strong> fatte.Nonostante tutto, non ci siamodati per vinti, e dopo esserci accertati<strong>del</strong><strong>la</strong> presenza di Ferrarain serata a Vercelli, ci siamo trasferiticon tutto il materiale. Anoi, si è aggiunta Roswitha F<strong>la</strong>ibani,radicale storica <strong>del</strong> piccolocapoluogo piemontese. Versole ventuno e trenta, davantial<strong>la</strong> sede <strong>del</strong>l’incontro, è avvenutol’atteso incontro. Roswithaa nome dei Radicali Italiani e<strong>del</strong>l’Associazione Luca Coscioni,ha consegnato il vo<strong>la</strong>ntino aGiuliano Ferrara, <strong>che</strong> oltre tuttoci ha ringraziato per <strong>la</strong> nostra civiltà.Oltre al capolista di “Aborto?No Grazie”, siamo riusciti adistribuire il materiale informativoai partecipanti <strong>del</strong> comizioelettorale.La giornata passata ad inseguireGiuliano Ferrara è stata positiva.Infatti, oltre ad aver raggiuntol’obiettivo di consegnargli ilvo<strong>la</strong>ntone sull’educazione sessuale,abbiamo avuto una discretavisibilità sia sui giornali<strong>che</strong> tra <strong>la</strong> gente, il <strong>che</strong> ci dà fiducianel continuare nelle nostrebattaglie.LECCE (PUGLIA)Libera sanità in libero StatoVALENTINA LEONE19 anni, Liceo Scientifico Statale"Leonardo Da Vinci" di Maglie (LE)Nell’immaginario collettivo,solitamente,per “ma<strong>la</strong> sanità” si intendonotutti quei fatti e misfatti <strong>che</strong><strong>la</strong> pravda Raiset ci propina costantementeal<strong>la</strong> stregua di un bollettino diguerra:persone morte a causa di interventimal riusciti per incapacità <strong>del</strong> personale medico,postiletto nei reparti “critici” sempre e comunqueinsufficienti, liste d’attesa abnormi an<strong>che</strong> perle analisi più comuni. A pochi, fino ad adesso, è venutoin mente <strong>che</strong> nel<strong>la</strong> “lista nera” <strong>del</strong><strong>la</strong> sanità italianaallo sfascio, vi sarebbero da aggiungervi an<strong>che</strong> tuttiquei medici <strong>che</strong>, contro ogni legge e normativa esistenti,si dichiarano obiettori di coscienza;per non par<strong>la</strong>re poi deiconsultori e di chi ci <strong>la</strong>vora: quando esistono e sono, teoricamente,funzionanti, il meglio <strong>che</strong> ti può capitare è sentirti dire<strong>che</strong> non possono prescriverti <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopo e <strong>che</strong>c’è l’obiezione di coscienza. La cosa peggiore è, in aggiunta al suddettorifiuto, dover ascoltare an<strong>che</strong> le predi<strong>che</strong> <strong>del</strong> chierico di turno,sempre in agguato e pronto a colpevolizzarti an<strong>che</strong> per un qualcosa<strong>che</strong>,come molti credono, sbagliando, non è per nul<strong>la</strong> paragonabilead un aborto. Questo succede dalle mie parti, ma più frequentementecapita <strong>che</strong> le strutture come appunto i consultori,esistano solo edesclusivamente sull’elenco telefonico:all’atto pratico si può star certi<strong>che</strong> provare a chiamare a quei numeri o recarvisi di persona è soloe soltanto una perdita di tempo:difficilmente qualcuno risponderàmaiDistribuendo tra amici e compagni di scuo<strong>la</strong>l’Agenda Coscioni, posso dire <strong>che</strong> <strong>la</strong> reazione è stata quasiunivoca:”Esiste sul serio quest’associazione?”;“Non credevo <strong>che</strong> alcunema<strong>la</strong>ttie comportassero davvero dei problemi non solofisici,ma an<strong>che</strong> a livello di diritti civili”o, meglio ancora, “Realmenteun medico ,per legge, dovrebbe essere obbligato a praticare l’abortoo a prescriverti <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong>?”. Per un ragazzo <strong>che</strong> basa <strong>la</strong> sua (dis)informazionesul<strong>la</strong> tv e i principali giornali,<strong>la</strong> conoscenza non può essere<strong>che</strong> questa, an<strong>che</strong> perché le uni<strong>che</strong> volte <strong>che</strong> si discute su argomentiquali l’aborto e <strong>la</strong> RU486, l’eutanasia e il testamento biologico, si finiscecol tacciare di faziosità tutti quelli <strong>che</strong> non sono asserviti e allineatialle posizioni di Santa Romana Chiesa, tanto più <strong>che</strong>, dovendofare un esempio concreto, il fatto <strong>che</strong> nel<strong>la</strong> mia regione, e cioè in Puglia,fosse stato eliminato dal piano regionale <strong>del</strong><strong>la</strong> Sanità il riferimentoal<strong>la</strong> RU486 a causa dei soliti teodem <strong>del</strong> Pd, è stato so<strong>la</strong>mente accennatoda un’unica testata tramite sole 10 righe di trafiletto. Nessunavoce indignata, nessuno <strong>che</strong> abbia commentato, nemmeno distriscio, <strong>la</strong> vicenda. Ampio spazio, invece, al<strong>la</strong> visita <strong>del</strong> <strong>Papa</strong> nel Salentoa Giugno:lì sì <strong>che</strong> c’era da commentare, lì sì <strong>che</strong> l’amministrazioneregionale deve darsi da fare, non sia mai <strong>che</strong> tutti i soldi spesiper l’accoglienza a Benedetto XVI vengano utilizzati, ad esempio, permigliorare il funzionamento dei consultori.La speranza è <strong>che</strong> distribuendo dosi massicce di informazione, equindi facendo conoscere l’Associazione an<strong>che</strong> e soprattutto tra noiragazzi, si riesca a colmare l’ignoranza di molti, causata, oltre <strong>che</strong> dalpessimo servizio dei media, an<strong>che</strong> da una radicata abitudine <strong>del</strong>lescuole di ritenere, ad esempio, l’educazione sessuale o quel<strong>la</strong> al<strong>la</strong> saluteun tema scontato, per cui non vale <strong>la</strong> pena spendere <strong>del</strong> tempo.Antiproibizionismo e lotta al<strong>la</strong> disinformatjia le parole d’ordine percoinvolgere in questa maratona tutti gli studenti, liceali e universitari,<strong>che</strong> vorranno correre e dare una mano ad estirpare da questa picco<strong>la</strong>realtà i molti ostacoli <strong>che</strong> rendono problematica una buona gestione<strong>del</strong><strong>la</strong> Sanità,quel<strong>la</strong> vera,libera da conservatorismi e influenzeclericali di sorta.


26DAL CORPODEI MALATIAL CUOREDELLA POLITICACELLULEDI ALTERNATIVACELLULA DI FRANCAVILLA FONTANA (BRINDISI)Noi, avamposto“coscioniano” in PugliaIn prima linea dal<strong>la</strong> vita autonoma all’eutanasia, dal<strong>la</strong> droga al diritto ad un abortosicuro e legale. An<strong>che</strong> una Cellu<strong>la</strong> Coscioni in più fa <strong>la</strong> differenza.SERGIO TATARANO“Porto <strong>la</strong> voce di mio marito.Mio marito necessita di unapersona accanto, <strong>che</strong> lo guardi,e di tre persone per sollevarsi:c’è bisogno di assistenza”. Questoin sintesi l’intervento partico<strong>la</strong>rmentegradito di AmaliaAyroldi, moglie di un ma<strong>la</strong>to diSLA, durante l’inaugurazione<strong>del</strong><strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> Coscioni di Francavil<strong>la</strong>Fontana (prima cellu<strong>la</strong> diPuglia), tenutasi il 2 marzo scorso,al<strong>la</strong> presenza di Maria AntoniettaFarina Coscioni. Granderiscontro mediatico con l’interventodi numerose emittenti televisiveregionali e di tutti gli organidi stampa locali. Hannoperaltro partecipato politici didestra e sinistra e alcuni hannopreso <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>. Tra questi, il Sindacoha portato il saluto <strong>del</strong><strong>la</strong>cittadinanza al<strong>la</strong> cellu<strong>la</strong>, mentrel’On. Vitali (FI) si è dichiaratocontrario al<strong>la</strong> legge 40 nel<strong>la</strong> partein cui vieta <strong>la</strong> ricerca sulle cellulestaminali embrionali ed haan<strong>che</strong> coraggiosamente affermato:“oggi ci si scandalizza nelsentir dire <strong>che</strong> esiste l’eutanasiac<strong>la</strong>ndestina, un po’ come accadevaper l’aborto 30 anni fa; inveceio sono convinto, lo so <strong>che</strong>esiste l’eutanasia illegale”. Sonointervenuti an<strong>che</strong> l’assessoreprovinciale Concetta Somma(PD) e il consigliere comunaleGabriele Lippolis (PD) e l’avv.Carlo Tatarano (PD, neoiscrittoal<strong>la</strong> cellu<strong>la</strong>); quest’ultimo ha sostenuto<strong>che</strong> “l’essenza di questaassociazione è nel diritto di nonsubire e affermare certezze. C’è<strong>la</strong> mia incondizionata partecipazionecome cittadino in tuttele forme, an<strong>che</strong> quelle più datrincea”.Come ha detto Maria Antonietta,“Siamo un’associazione politica,<strong>che</strong> porta questi probleminel vivo <strong>del</strong><strong>la</strong> battaglia, comevoleva Luca”.La nascita di questa cellu<strong>la</strong> è ilrisultato di un cammino di dueanni nel corso dei quali an<strong>che</strong> <strong>la</strong>cittadina di Francavil<strong>la</strong> Fontana(e in generale il territorio jonicosalentino)ha conosciuto le temati<strong>che</strong>coscioniane. Il germe<strong>del</strong>le nostre battaglie si è dunqueinserito in un territorio finoad ora impermeabilizzato dauna c<strong>la</strong>sse politica ben attenta anon affrontare temi fastidiosi allementi benpensanti <strong>del</strong> luogoe a qual<strong>che</strong> leader da pulpito.La vicenda di Piergiorgio Welbyè senza alcun dubbio quel<strong>la</strong> <strong>che</strong>ci ha visti impegnati in prima linea,con <strong>la</strong> veglia insieme allealtre 60 piazze d’Europa, con <strong>la</strong>raccolta di centinaia di firme diamministratori, consiglieri didestra e sinistra e cittadini comunia favore <strong>del</strong><strong>la</strong> indagine conoscitivasull’eutanasia c<strong>la</strong>ndestina.Sui temi di fine vita sonostate organizzate decine di incontricon medici, professori,sacerdoti e politici e si è potutodibattere per <strong>la</strong> prima volta su diun punto così spinoso, grazie al<strong>la</strong>presenza in più occasioni diMina Welby. Così come per <strong>la</strong>prima volta si sono potuti affrontareargomenti tabù in unarealtà abituata ad un <strong>silenzi</strong>oosceno sul vissuto di tutti noi,abituata ad affrontare conl’ideologia questioni come <strong>la</strong>droga; su questo si è ingaggiatoun duro e continuo scontroconfrontocon i capi d’istituto<strong>del</strong>le scuole superiori, come an<strong>che</strong>sull’aborto: si è <strong>la</strong>nciato unappello ritenendo <strong>che</strong> l’unicasoluzione nel<strong>la</strong> strada <strong>del</strong><strong>la</strong> definitivasconfitta <strong>del</strong> f<strong>la</strong>gello <strong>del</strong>l’abortoconsiste nell’informazionesessuale tra i ragazzi, abbandonaticome sono a fare dasoli e a sentirsi dire solo cosa ègiusto o sbagliato, mai a riceverefiducia nel<strong>la</strong> libertà di scelta.Il diritto al<strong>la</strong> vita autonoma deima<strong>la</strong>ti è stato argomento di discussioneed ha visto il nostrointervento an<strong>che</strong> per <strong>la</strong> dotazionedei comunicatori necessariper i ma<strong>la</strong>ti <strong>che</strong> sono ad oggiprivati <strong>del</strong> diritto di paro<strong>la</strong>. Suquesto si è chiesto un impegnoformale e concreto da parte <strong>del</strong><strong>la</strong>Regione Puglia in occasione<strong>del</strong><strong>la</strong> conferenza Stato- Regioni<strong>del</strong> 20 marzo.Questi sono stati i cardini su cuisi è basata <strong>la</strong> crescita di questacellu<strong>la</strong>, oggi visibilmente conosciutae riconosciuta, tanto dadivenire interlocutore dei rappresentantipolitici quanto <strong>del</strong>lescuole. Svariate le proposte <strong>la</strong>i<strong>che</strong><strong>che</strong> sono oggi sul tappeto:oltre a quelle sopra citate, va ricordata<strong>la</strong> richiesta di istituzione<strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong> <strong>del</strong> commiato <strong>la</strong>icoa Francavil<strong>la</strong> e nelle realtà locali,come quel<strong>la</strong> di instal<strong>la</strong>re distributoridi preservativi e di fare informazionesessuale nelle scuole.Proprio nei giorni conclusividi marzo è previsto <strong>la</strong> organizzazionedi un tavolo nei pressi <strong>del</strong>Liceo C<strong>la</strong>ssico con un test conoscitivosui metodi contraccettivida sottoporre agli studenti, <strong>la</strong>distribuzione <strong>del</strong> materiale informativosul<strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giornodopo e <strong>la</strong> consegna di preservativi.Al termine <strong>del</strong><strong>la</strong> iniziativa inauguralesi è proceduto al<strong>la</strong> votazione<strong>del</strong><strong>la</strong> mozione (visionabilesul sitowww.lucacoscioni.it/cellu<strong>la</strong>francavil<strong>la</strong>fontanainsieme atutti i contatti utili <strong>del</strong><strong>la</strong> cellu<strong>la</strong>)e al<strong>la</strong> elezione di Sergio Tataranocome Presidente e Mariange<strong>la</strong>Gallù (neoiscritta di appena20 anni) come Tesoriera.Contattaci!Per contattare <strong>la</strong> Cellu<strong>la</strong> di Francavil<strong>la</strong>Fontana, per aiutarci osostenerci economicamente,chiama al 3471404741 oppurescrivi al coordinatore, Sergio Tatarano,a questo indirizzo: sergiotatarano@libero.it.Per seguirele nostre iniziative connettitia www.lucacoscioni.it/cellu<strong>la</strong>francavil<strong>la</strong>fontanawww.lucacoscioni.it/celluleCELLULA COSCIONI DI TORINOLa disabilità non si governaa colpi di ordinanzeALESSANDRO FREZZATODOMENICO MASSANODopo ripetute <strong>la</strong>mentele di alcunemamme, manifestate per via<strong>del</strong> fatto <strong>che</strong> secondo loro il papàdi Luca - un bimbo artistico - andavatropo veloce in auto e diconseguenza metteva in pericologli altri bambini, il Sindaco diBarbania ha deciso di far toglierele strisce gialle, le quali evidenzianoi par<strong>che</strong>ggi riservati ai disabili.E' intollerabile <strong>che</strong> vi siano ancoradiscriminazioni contro i disabili.L'associazione Luca Coscioni,grazie all'impulso di PiergiorgioWelby, riuscì nel 2006, in occasione<strong>del</strong>le precedenti elezionipoliti<strong>che</strong>, ad ottenere il diritto divoto per i disabili in stato di dipendenzavitale da apparecchiatureelettromedicali. Adesso chiediamo<strong>che</strong> tale diritto venga estesoan<strong>che</strong> a tutte le persone condisabilità <strong>che</strong> le inchiodano alproprio domicilio. Il caso di Barbaniaporta, inoltre, al<strong>la</strong> luce lostato di ancora difficile integrazionenel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> per molti alunnidisabili <strong>che</strong>, oltre alle barrierearchitettoni<strong>che</strong>, si trovano a doversiconfrontare con le barrieresocio-culturali ed i pregiudizi <strong>che</strong>spesso si traducono in iniziativeed interventi gravemente lesividei loro diritti e <strong>del</strong><strong>la</strong> loro dignità.Constatiamo <strong>che</strong>, come noi avevamoprevisto ed anticipato nel<strong>la</strong>conferenza stampa tenuta a Barbaniail primo di aprile, il TAR conuna sospensiva ha revocato in viacaute<strong>la</strong>tiva l'ordinanza <strong>del</strong> Sindacodi Barbania <strong>che</strong> cancel<strong>la</strong>va ilposto auto riservato, utilizzatodal signor Scrimenti per l'accompagnamento<strong>del</strong> proprio figlioautistico a scuo<strong>la</strong>.Ribadiamo <strong>che</strong> i problemi non sirisolvono a colpi di ordinanze,soprattutto quando riguardanosituazioni complesse come quelle<strong>che</strong> coinvolgono persone condisabilità. Riteniamo importante<strong>che</strong> il bambino possa finalmentetornare a scuo<strong>la</strong>, e, ritenendo altrettantoimportante <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>l'incolumitàdegli altri studenti(an<strong>che</strong> se le uni<strong>che</strong> "prove" dipossibili rischi sono le <strong>la</strong>menteledi alcune mamme), invitiamo ilSindaco a prevedere <strong>la</strong> presenzadi agenti di polizia municipaledavanti al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, magari glistessi <strong>che</strong>, assieme ai carabinieri,hanno vigi<strong>la</strong>to sul<strong>la</strong> nostra presenzaa Barbania, quindici giornifa.Ci auguriamo <strong>che</strong> il 23 aprile,giorno in cui è stata fissatal'udienza in camera di consigliotra le parti, si riesca ad andare oltrerancori, incomprensioni e decisioniaffrettate, mettendo alcentro <strong>del</strong><strong>la</strong> discussione <strong>la</strong> persona<strong>che</strong>, purtroppo, per ben tresettimane, non ha potuto andarea scuo<strong>la</strong>.Invitiamo tutti a ragionare sul<strong>la</strong>definizione e condivisione di unprogetto individualizzato per ilbambino <strong>che</strong> gli permetta, neltempo, di raggiungere un maggiorgrado di autonomia e benessereed eventualmente di poterfare a meno, un domani, di unpar<strong>che</strong>ggio riservato davanti al<strong>la</strong>scuo<strong>la</strong>.Invitiamo, inoltre, il Sindaco a fartesoro di questa esperienza, evitandoin futuro di farsi condizionareeccessivamente da voci dipaese, e cercando di attuare interventicapaci di andare maggiormenteal cuore dei problemi,soprattutto quando si tratta dipersone con disabilità.@pprofondisciwww.lucacoscioni.it/cellu<strong>la</strong>torino


CELLULEDAL CORPODEI MALATIAL CUOREDI ALTERNATIVA27DELLA POLITICAIl testamento biologico?Garantisce il tuo Sindaco!La Cellu<strong>la</strong> Coscioni di Lecco e Soccorso Civile spiegano i passi da compiere per redigere ilproprio testamento biologico, inviarlo al Sindaco, facendo così rispettare <strong>la</strong> propria volontàsulle scelte di fine vita.1Il testamento biologicoIl testamento biologico (detto an<strong>che</strong>: testamento di vita, dichiarazione anticipatadi trattamento) è l'espressione <strong>del</strong><strong>la</strong> volontà da parte di una persona(testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alleterapie <strong>che</strong> intende o non intende accettare nell'eventualità in cui dovessetrovarsi nel<strong>la</strong> condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto diacconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato)per ma<strong>la</strong>ttie o lesioni traumati<strong>che</strong> cerebrali irreversibili o invalidanti,ma<strong>la</strong>ttie <strong>che</strong> costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemiartificiali <strong>che</strong> impediscano una normale vita di re<strong>la</strong>zione.La legge italianaLa legge italiana, com'è noto, non contemp<strong>la</strong> ancora il riconoscimento <strong>del</strong> testamentobiologico. Le eventuali dichiarazioni di un cittadino italiano non saranno quindi vinco<strong>la</strong>ntida un punto di vista giuridico, ma il documento costituirà comunque un importanteriferimento per il medico, <strong>che</strong> potrebbe tenerlo in grande considerazione nellostabilire <strong>la</strong> propria linea di condotta. Inoltre, qualora dovesse rifiutarsi di seguirequanto da te indicato, dovrà rendere conto <strong>del</strong><strong>la</strong> sua decisione, rispondendone innanzituttoal fiduciario, <strong>la</strong> persona indicata nel testamento come il garante <strong>del</strong>l’ attuazione<strong>del</strong>le volontà.Cosa puoi fareLa Cellu<strong>la</strong> Coscioni di Lecco ha avuto un’idea. E l’ha messa in atto. Non <strong>la</strong>sciare <strong>che</strong>qualcuno decida al tuo posto. Semplicemente, se vuoi indicare quali terapie intendi onon intendi accettare nell'eventualità in cui ti dovessi trovare nell’incapacità di esprimereil tuo consenso informato, scrivi il tuo testamento biologico. Scarica un facsimilesu www.lucacoscioni.it/soccorsocivile, ed inviarlo – assieme ad una breve lettera - altuo Sindaco. Basta seguire due semplici passaggi.Nessuno deve scegliere al tuo posto. Decidi online.Attivati! Indica per iscritto, in maniera abbastanza dettagliata, quali terapieintendi o non intendi accettare nell'eventualità in cui ti dovessi trovarenell’incapacità di esprimere il tuo consenso informato.2www.lucacoscioni.it/testamento_biologico_facsimileSe non vuoi partire da zero, o se vuoi risparmiare tempo, puoi scaricare unmo<strong>del</strong>lo standard di testamento biologico dal sito di Soccorso Civile:3Caro Sindaco, le scrivo...Prendi carta e penna e invia questa lettera, debitamente compi<strong>la</strong>ta e personalizzatacon i tuoi dati, al Sindaco <strong>del</strong> tuo Comune. Trovi un facsimile <strong>del</strong> testo sul sito di SoccorsoCivile, www.lucacoscioni.it/soccorsocivileOggetto:Dichiarazione anticipata di trattamento sanitario e nomina <strong>del</strong> rappresentante.Egregio Signor Sindaco,Con <strong>la</strong> presente affido al<strong>la</strong> Sua Autorità l'allegata dichiarazione anticipata di trattamento sanitarioe di nomina <strong>del</strong> fiduciario <strong>del</strong><strong>la</strong> funzione di cura <strong>del</strong><strong>la</strong> mia persona,nel caso non sia più capace diesprimere consenso o dissenso alle cure,accettando ora per allora il rischio <strong>del</strong><strong>la</strong> sua eventuale cattivainterpretazione <strong>del</strong>le mie direttive anticipate.Invoco <strong>la</strong> Sua funzione in forza <strong>del</strong><strong>la</strong> nuova rappresentatività assegnata al Comune dal<strong>la</strong> Costituzione(Art.114,commi 1 e 2) e a garanzia di diritti già esistenti (Artt.3,13,32.),riconfermati dal<strong>la</strong> Cartadei Diritti Fondamentali <strong>del</strong>l'Unione Europea (Art.3) e dal<strong>la</strong> Convenzione di Oviedo,ma troppo spessodisapplicati nelle prassi medi<strong>che</strong> sui soggetti incapaci rispetto a chi è in grado di intendere e volere.Questa realtà incostituzionale e ingiusta,presente an<strong>che</strong> nei nostri presidi sanitari,è di pubblico dominio.Piùvolte denunciata dalle drammati<strong>che</strong> vicende inflitte a Eluana Eng<strong>la</strong>ro,ora incatenatenel<strong>la</strong> disumana spirale giudiziaria,è una realtà insopportabile e ormai paurosa oltre <strong>che</strong> per <strong>la</strong> suafamiglia per l'intera nostra comunità (si pensi ai troppi anni trascorsi e ai numerosi e cavillosi gradidi giudizio <strong>del</strong> caso,alle fiacco<strong>la</strong>te di solidarietà,ai pubblici dibattiti locali e nazionali e alle numeroseinconcludenti proposte legis<strong>la</strong>tive di attuazione giacenti in Par<strong>la</strong>mento).Perciò,nel<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ugurataipotesi di vio<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> mia libertà e <strong>del</strong><strong>la</strong> integrità <strong>del</strong><strong>la</strong> mia persona,il fiduciario da menominato nel<strong>la</strong> dichiarazione allegata si appellerà al<strong>la</strong> Sua Autorità e al<strong>la</strong> Sua testimonianza perfare interrompere analoghi soprusi.Oltre al<strong>la</strong> dovuta registrazione nel protocollo comunale,con debita conservazione di questo mio atto,auspico<strong>la</strong> Sua azione diretta,di sussidiarietà verticale,in sede di Conferenza Provinciale dei Sindacia favore <strong>del</strong><strong>la</strong> piena applicazione <strong>del</strong> diritto di libertà di cura e per <strong>la</strong> urgente rimozione dalle organizzazionisanitarie territoriali <strong>del</strong>le incombenti e arbitrarie prassi medi<strong>che</strong>/amministrative contrarieo elusive <strong>del</strong> diritto positivo.Distinti salutiCELLULA COSCIONI DI LECCOAutodeterminazionepreventivaBRUNO FABRETTOcellu<strong>la</strong>coscioni_lecco@yahoo.it“Egregio Signor Sindaco, con <strong>la</strong> presente affido al<strong>la</strong> suaAutorità...”. Inizia così <strong>la</strong> lettera inviata al sindaco da partedei cittadini <strong>che</strong> intendono far registrare il testamentobiologico negli archivi <strong>del</strong> Comune di residenza. Unamodalità semplice, quanto efficace, poiché il Comune èobbligato per legge a protocol<strong>la</strong>re, registrare e archiviare,ogni documento ricevuto o spedito. L’iniziativa, avviatae promossa dal<strong>la</strong> Cellu<strong>la</strong> Coscioni di Lecco, mira arendere effettivo e pubblico il riconoscimento di questodiritto soggettivo.Ma per quale ragione affidare proprio ai sindaci il testamentobiologico, in base a quale competenza si richiamail loro ruolo? Perché i sindaci conoscono bene il secondocomma <strong>del</strong>l’Art. 32 <strong>del</strong><strong>la</strong> Costituzione, il suo sensocompiuto e il valore indivisibile espresso da quelledue frasi in due sole righe. I sindaci stanno applicando ilprimo principio -“Nessuno può essere obbligato a undeterminato trattamento sanitario se non per disposizionedi legge.” – grazie alle battaglie promosse e vintedai Radicali. La prima quel<strong>la</strong> referendaria per <strong>la</strong> chiusuradei manicomi <strong>del</strong> ’78 e <strong>la</strong> conseguente legge Basaglia,poi, dieci anni dopo, <strong>la</strong> battaglia per <strong>la</strong> sua piena applicazionecon il “Concerto per non dimenticare” <strong>del</strong> loroPresidente Modugno.Da allora spetta ai sindaci autorizzare i casi di trattamentosanitario obbligatorio e perciò essi sanno <strong>che</strong> <strong>la</strong> loroAutorità non può e non deve essere elusa da alcunaprassi o procedura sanitaria lesiva <strong>del</strong><strong>la</strong> dignità <strong>del</strong><strong>la</strong>persona (art. 33, legge 833/78 sul<strong>la</strong> sanità nazionale) inquanto - questo ci proponiamo di ricordarglielo - “Lalegge non può in nessun caso vio<strong>la</strong>re i limiti imposti dalrispetto <strong>del</strong><strong>la</strong> persona umana.”Per non dimenticare gli stessi valori di allora un’altrabattaglia Radicale è in corso per riproporre <strong>la</strong> forzadi quelle due esplosive righe costituzionali. Questavolta è <strong>la</strong> seconda frase, appunto quel<strong>la</strong> sul rispetto<strong>del</strong><strong>la</strong> persona umana, <strong>la</strong> miccia accesa da PieroWelby.La carenza <strong>del</strong>l'ordinamento a difesa <strong>del</strong><strong>la</strong> dignità<strong>del</strong>l’amma<strong>la</strong>to è risultata evidente an<strong>che</strong> sulpiano giuridico, oltre <strong>che</strong> sul piano amministrativoe deontologico <strong>del</strong><strong>la</strong> sanità. In questo contesto <strong>la</strong>stessa diffusione <strong>del</strong><strong>la</strong> buona pratica <strong>del</strong> consenso informatoal<strong>la</strong> cura si degrada fino ad assumere il valore eil limite burocratico più o meno simile a quello attribuitoalle eti<strong>che</strong>tte informative <strong>che</strong> troviamo sui prodottialimentari.Ma c’è di più, nel<strong>la</strong> prassi sanitaria corrente, oltre al<strong>la</strong>tentata negazione <strong>del</strong><strong>la</strong> libertà rivendicata da Piero Welby:il trattamento sanitario permanente coattivo.E’ il caso rappresentato da Eluana Eng<strong>la</strong>ro, l’emblemadi migliaia di amma<strong>la</strong>ti non più in grado di decidere, cittadinisenza tute<strong>la</strong> e senza alcuna Autorità responsabileper legge. Questo caso proprio perché in corso da sedicianni è ormai avulso dal<strong>la</strong> vita quotidiana cittadina e, salvoqual<strong>che</strong> eccezione, ignorato se non emergesse di tantoin tanto, tra il fastidio e l'incomprensione <strong>del</strong>le autoritàpubbli<strong>che</strong> supportate dall'ostracismo giudiziario,l'irriducibile volontà di Beppino Eng<strong>la</strong>ro di ottenere il rispetto<strong>del</strong><strong>la</strong> dignità e <strong>del</strong><strong>la</strong> libertà per <strong>la</strong> figlia Eluana. Pertroppo lungo tempo una battaglia impari, individuale esolitaria. Ora, finalmente, qualcuno in più a denunciareed esporre al<strong>la</strong> politica questa moderna fattispecie criminosaper <strong>la</strong> sua peculiare normalità e per <strong>la</strong> totale distrazionepubblica in cui avviene ed è nascosta. Mentresi moltiplicano numerose altre procedure medi<strong>che</strong>, assistenziali,amministrative e finanziarie per il potere, extralegem, di gestire corpi senza futuro umano, senza capacitào <strong>del</strong>egati per intendere e accettare le cure sanitarie,un Limbo reale costruito senza confini e limiti di legge.Il rispetto <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra persona va, perciò, imposto preventivamenteaffidando al sindaco il nostro testamentobiologico. Non sarà, forse, nè sufficiente nè sicuro, ma è<strong>la</strong> via più breve ed il minimo <strong>che</strong> si può fare per arrivarevelocemente al più vicino cuore <strong>del</strong><strong>la</strong> politica.


28LETTURE!LE NOSTRESEGNALAZIONIa cura di Maria PaminiGustavo Zagrebelsky, Contro l’etica <strong>del</strong><strong>la</strong> verità, Laterza, 2008, pp.172, euro 15,00L’ultimo libro di Gustavo Zagrebelsky è una raccolta discritti, in gran parte articoli apparsi negli ultimi anni sulquotidiano «<strong>la</strong> Repubblica», <strong>che</strong> hanno come minimo comunedenominatore <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>lo spirito seco<strong>la</strong>re, <strong>la</strong>ico<strong>del</strong><strong>la</strong> democrazia. Nel<strong>la</strong> premessa viene subito spiegato<strong>che</strong> contro l’etica <strong>del</strong><strong>la</strong> verità significa contro <strong>la</strong> verità dogmaticae a favore di un’etica <strong>del</strong> dubbio proprio perché “<strong>la</strong>democrazia è il regime <strong>del</strong>le possibilità da esplorare attraversodiscussione e confronto e secondo <strong>la</strong> logica <strong>del</strong> maleminore o <strong>del</strong> bene maggiore nelle condizioni date”.Le società democrati<strong>che</strong> sono <strong>del</strong>icate e quello <strong>che</strong> è il loropunto di forza, <strong>la</strong> libertà, è an<strong>che</strong> <strong>la</strong> loro maggiore debolezza:massificazione, conformismo, assopimento <strong>del</strong>lecoscienze sono minacce sempre in agguato. La democraziaè faticosa proprio perché “suscita stan<strong>che</strong>zza”, “nonpromette nul<strong>la</strong> a nessuno ma richiede molto a tutti” equesta spossatezza suscita il desiderio di disporre di valoridati <strong>che</strong> ci sollevino dal<strong>la</strong> responsabilità di scegliere.In Italia il rappresentante più influente e potente di unaverità assoluta è senza dubbio <strong>la</strong> Chiesa. Secondo Zagrebelskyessa, negli ultimi anni, ha operato un vero e proprio“revisionismo storico”, abbandonando i principi ispiratori<strong>del</strong> Concilio Vaticano II, in cui “il mondo moderno eraassunto come interlocutore positivo, portatore di moralitàed espressivo di segni meritevoli di ascolto. Diversa era<strong>la</strong> concezione <strong>del</strong> rapporto tra fede e ragione, tra fede edattività dei cristiani nel mondo. La subordinazione al magistero<strong>del</strong><strong>la</strong> Chiesa nel campo <strong>del</strong><strong>la</strong> fede non era vista incontraddizione con <strong>la</strong> loro autonomia e responsabilità neicampi <strong>del</strong><strong>la</strong> ragione pratica”.Il legame tra Stato e Chiesa, sempre forte nel nostro paese,vive oggi una ripresa in nome di una nuova alleanza stipu<strong>la</strong>tanon per <strong>la</strong> salvezza <strong>del</strong>l’anima bensì per <strong>la</strong> salvezzadi tutta <strong>la</strong> società. La Chiesa di Benedetto XVI si proc<strong>la</strong>ma“dialogante” ma per opportunismo e non per convinzione:il confronto con i non credenti è imposto da “condizionistori<strong>che</strong> concrete [<strong>che</strong>] non consentono di fare altrimenti”.Nelle recenti dichiarazioni <strong>del</strong> papa e dei più altirappresentanti <strong>del</strong><strong>la</strong> religione cattolica (e dei cosiddetti“atei clericali” <strong>che</strong> Zagrebelsky vede come coloro <strong>che</strong> nonsi curano partico<strong>la</strong>rmente <strong>del</strong><strong>la</strong> verità e <strong>del</strong><strong>la</strong> morale <strong>del</strong><strong>la</strong>Chiesa ma <strong>che</strong> piuttosto “tengono in gran conto il suopatrimonio di autorità, da investire politicamente”) si intravedepiuttosto una sorta di disprezzo: come chiamarloaltrimenti “l’ami<strong>che</strong>vole” sentimento <strong>che</strong> suggerisce ainon credenti di «vivere come se Dio esistesse»?Il problema è certamente an<strong>che</strong> lo Stato, <strong>che</strong> ha <strong>la</strong> granderesponsabilità di non salvaguardare con il rigore necessariole proprie prerogative e di accettare l’invadenza <strong>del</strong><strong>la</strong>Chiesa nelle cose temporali senza opporre, su molte questioni,un deciso: “Non possumus”.Per Zagrebelsky è importante ricordare e rivendicare conforza il cammino storico compiuto dalle democrazie liberaliper divenire società seco<strong>la</strong>rizzate, <strong>la</strong> loro lotta control’autorità prestabilita, quel<strong>la</strong>, appunto, <strong>del</strong><strong>la</strong> Chiesa <strong>che</strong>,istituzionalizzandosi, ha privilegiato un’etica <strong>del</strong><strong>la</strong> veritàbasata su norme dottrinali generali e astratte e ha rigettatoil principio evangelico <strong>del</strong><strong>la</strong> carità.Il cosiddetto «scisma sommerso» in tema di etica con ilquale oggi <strong>la</strong> Chiesa si deve confrontare nasce proprio dalfatto <strong>che</strong> essa risponde al<strong>la</strong> domanda di carità con paroledi verità e legalità: “in tema di concepimento <strong>del</strong><strong>la</strong> vita,maternità, cure terapeuti<strong>che</strong>, eutanasia, questioni di bioeticain generale, il magistero <strong>del</strong><strong>la</strong> Chiesa par<strong>la</strong> più di Vita<strong>che</strong> di viventi; in tema di sessualità più di Ordine naturale<strong>che</strong> di persone sessualmente caratterizzate; in tema diunioni tra esseri umani, più di Famiglia <strong>che</strong> non di soggetti<strong>che</strong> hanno tra loro re<strong>la</strong>zioni di vita concreta. Ogni impostazioneastratta dei problemi etici sacrifica necessariamenteposizioni concrete, le quali, secondo <strong>la</strong> carità, dovrebberotrovare anch’esse ragione di essere riconosciutee sono invece disconosciute, spesso con grandi sofferenzepersonali”.Gli spunti offerti da queste pagine sono molti, ma Zagrebelskyci spinge soprattutto a raccogliere <strong>la</strong> sfida <strong>del</strong><strong>la</strong> democrazia,a rafforzarne i suoi principi, avendo come unicae preziosa garanzia <strong>la</strong> libertà medesima.segna<strong>la</strong>zioni - www.lucacoscioni.it/tag/in_libreriaValeria Parrel<strong>la</strong>, Lo spaziobianco, Einaudi, 2008, pp. 112,euro 14,80Succede <strong>che</strong> un imprevistointerrompa il corso normale<strong>del</strong><strong>la</strong> vita: un accidente simette di traverso, e d'untratto il tempo si biforca. Al<strong>la</strong>drammatica rapidità <strong>del</strong>l'istantesi affianca un tempodiverso, di<strong>la</strong>tato e fermo:il tempo <strong>del</strong>l'attesa. «Io nonsono buona ad aspettare”dice Maria, <strong>la</strong> protagonistadi questo romanzo.Eppure non può fare altro,perché sua figlia Irene è arrivatatroppo presto: dietrol'oblò <strong>del</strong>l'incubatrice, Mariaosserva le ore passarecome una sequenza di possibilità.E tutto intorno Napoli,con le sue imperscrutabilicontraddizioni, si rive<strong>la</strong>lo scenario ideale perchi comincia a capire <strong>che</strong> <strong>la</strong>vita e <strong>la</strong> morte, <strong>la</strong> speranzae <strong>la</strong> paura sono aspetti <strong>del</strong><strong>la</strong>stessa realtà.Serge Latou<strong>che</strong>,Breve trattato sul<strong>la</strong>decrescita serena,Bol<strong>la</strong>ti Boringhieri,2008, pp. 135, euro 9,00Se ormai è riconosciuto <strong>che</strong>il perseguimento indefinito<strong>del</strong><strong>la</strong> crescita è incompatibilecon un pianeta finito, leconseguenze (produrre econsumare meno) sono invecelungi dall'essere accettate.Se non vi sarà un'inversionedi rotta ci attendeuna catastrofe ecologica eumana. Per Latou<strong>che</strong> siamoancora in tempo perimmaginare, serenamente,un sistema basato su un'altralogica: quel<strong>la</strong> di una "societàdi decrescita" o, meglio,di “acrescita”. Si può e sideve quindi immaginareuno stile di vita basato sull’austeritàma non necessariamentesul sacrificio, unadecrescita conviviale. Il problemadei rifiuti è mondialema il miglior rifiuto è quellonon prodotto.Massimo Pedroni,Al<strong>la</strong> salute! Viverecon <strong>la</strong> sclerosi multip<strong>la</strong>, Memori,2008, pp. 176, euro 14,00“Non possiamo e non dobbiamopermetterci di cadereammaliati nelle spire <strong>del</strong><strong>la</strong>rassegnazione”. Questo èlo spirito con cui MassimoPedroni (autore radiotelevisivoe, attualmente, consigliered’amministrazione<strong>del</strong> Teatro Argentina di Roma)affronta il suo diario diviaggio nel mondo <strong>del</strong><strong>la</strong>sclerosi multip<strong>la</strong>, superandoil pudore e il riserbo discrivere com’era <strong>la</strong> sua vitaprima e com’è cambiatadopo <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia. Il libroracconta <strong>la</strong> battaglia quotidianadi Pedroni contro il“ragno” <strong>che</strong> gli rosicchia legambe e i suoi sforzi perconquistare un’apparentenormalità, <strong>la</strong> sua battagliacontro <strong>la</strong> burocrazia, l’ignoranzae l’indifferenza,quando non l’arroganza,dei “sani”.


PAGINA 3:CONTROIL CONFORMISMO29LA SCOMPARSA DI MAJORANASciascia e il caso Majorana.Ovvero <strong>la</strong> scienza e <strong>la</strong> morale.VALTER VECELLIOUn paese <strong>che</strong> non ha cari i suoiscienziati viventi, figuriamoci sepossa serbare il ricordo e <strong>la</strong> memoriadi quelli <strong>che</strong> non ci sonopiù. Il caso Majorana letto daSciasciaInvitato a motivare <strong>la</strong> sua decisionedi candidarsi al Par<strong>la</strong>mentoitaliano e a quello europeo nelleliste <strong>del</strong> Partito Radicale, LeonardoSciascia risponde: “Per romperei compromessi e le compromissioni,i giochi <strong>del</strong>le parti, lemafie, gli intral<strong>la</strong>zzi, i <strong>silenzi</strong>, leomertà. Per rompere questa speciedi patto tra <strong>la</strong> stupidità e <strong>la</strong>violenza <strong>che</strong> si viene manifestandonelle cose italiane”.C’è tutto lo Sciascia scrittore e polemista“civile” <strong>che</strong> conosciamo,e <strong>che</strong> ci si aspetta. Poi aggiunge:“Per rompere l’equivalenza tra ilpotere, <strong>la</strong> scienza e <strong>la</strong> morte <strong>che</strong>sembra stia per stabilirsi nelmondo…”.E’ una frase chiave; per comprenderequello <strong>che</strong> Sciascia intende,è utile <strong>la</strong> lettura di un esile librettoscritto anni prima, dedicato al<strong>la</strong>vicenda di Ettore Majorana(“La scomparsa di Majorana”, appunto),lo scienziato misteriosamentescomparso il 26 marzo1938. Settant’anni fa: poteva esserel’occasione per una riflessionesul potere, <strong>la</strong> scienza e <strong>la</strong> morte,e <strong>la</strong> letale equivalenza <strong>che</strong>sempre più si va saldando. Ma viviamoin un paese <strong>che</strong> non ha carii suoi scienziati viventi, figuriamocise serba ricordo e memoriadi quelli <strong>che</strong> non ci sono più.Per tornare al libretto su Majorana:“E’ storia ormai a tutti nota”,scrive Sciascia, “<strong>che</strong> Fermi e i suoicol<strong>la</strong>boratori ottennero senza accorgersene<strong>la</strong> fissione <strong>del</strong> nucleodi uranio nel 1934... Quelli <strong>che</strong> venivanochiamati i ‘Ragazzi di Panisperna’erano arrivati a questorisultato senza rendersene conto…”.Ancora Sciascia, in un’intervista<strong>del</strong> 1978: “Sono stati quelli di viaPanisperna a scrivere <strong>che</strong> <strong>la</strong> Provvidenzali aveva ‘accecati’, impedendoloro di trarre tutte le spaventoseconseguenze <strong>del</strong>le loroscoperte. Perché Majorana nonavrebbe potuto vedere quel <strong>che</strong>gli altri non avevano visto per ragionidi ‘Provvidenza’?”.Sciascia definisce Majorana “sicilianobuono”; e chiarisce <strong>che</strong> “cometutti i siciliani migliori non eraportato a fare gruppo, a stabiliresolidarietà e a stabilirvisi”; mentresono quelli “peggiori”, ad avereil gusto e il genio <strong>del</strong> gruppo,<strong>del</strong><strong>la</strong> cosca. Poi annota <strong>che</strong> traMajorana e il resto <strong>del</strong> gruppo divia Panisperna, c’era una differenzaprofonda: quelli “cercavano”,lui “trovava”; per gli altri <strong>la</strong>scienza era un fatto di volontà,per lui di natura. Quelli l’amavano,<strong>la</strong> scienza; volevano raggiunger<strong>la</strong>,e posseder<strong>la</strong>. Majorana,forse senza amar<strong>la</strong>, <strong>la</strong> “portava”.Usa proprio questa espressione:“<strong>la</strong> portava”. Si “porta” qualcosa;e Sciascia <strong>la</strong>scia intendere <strong>che</strong> adun certo punto Majorana non hapiù voluto “portare”; come chi hatimore di farlo; e si ferma su unasoglia al di là <strong>del</strong><strong>la</strong> quale non può,non vuole andare. Per Sciascia,Majorana è “il simbolo <strong>del</strong>l’uomodi scienza <strong>che</strong> rifiuta di mettersiin quel<strong>la</strong> prospettiva di morte cuialtri, con disinvoltura, a dir poco,si erano avviati”.Torniamo al libro. C’è una paginailluminante, <strong>che</strong> ben descriveil “sentire” di Sciascia. “Chi, siapur sommariamente, conosce <strong>la</strong>storia <strong>del</strong>l’atomica è in grado difare questa semplice e penosaconstatazione: <strong>che</strong> si comportaronoliberamente, cioè da uominiliberi, gli scienziati <strong>che</strong> percondizioni oggettive non lo erano;esi comportarono da schiavi,e furono schiavi, coloro <strong>che</strong> invecegodevano di una oggettivacondizione di libertà. Furono libericoloro <strong>che</strong> non <strong>la</strong> fecero.Schiavi coloro <strong>che</strong> <strong>la</strong> fecero”.Majorana è il campione di questischiavi-liberi: “gli schiavi ne ebberopreoccupazione, paura, angoscia.Mentre i liberi, senza alcunaremora, e persino con unapunta di allegria, <strong>la</strong> proposero, vi<strong>la</strong>vorarono, <strong>la</strong> misero a punto, esenza porre condizioni o chiedereimpegni, <strong>la</strong> consegnarono apolitici e militari”.E’ un tema di scottante attualitàquesto <strong>del</strong><strong>la</strong> responsabilità morale<strong>del</strong>l’uomo di scienza; temapoco dibattuto in generale; e ancormeno dagli scrittori, e daquanti hanno <strong>la</strong> capacità, i mezzi,il tempo per tener desta <strong>la</strong> propriaintelligenza; proprio coloro<strong>che</strong> più di altri dovrebbero e potrebberofarlo, sono i più assenti.Qui conta poco se Majorana si siasuicidato, come vuole <strong>la</strong> versioneufficiale; o se il suicidio l’abbia simu<strong>la</strong>to,volontariamente confinandosiin un convento, come ritieneSciascia (il Vaticano potrebbedire una paro<strong>la</strong> chiarificatrice:impossibile <strong>che</strong> là qualcuno nonsappia se Majorana si sia o no esiliatoin un monastero). Conta <strong>che</strong>abbia intuito le spaventose conseguenze<strong>del</strong><strong>la</strong> fissione nucleare,e in preda ad angoscia e spaventoabbia escogitato come unica viad’uscita lo scomparire: per nonessere costretto a “portare” quel<strong>la</strong>scienza <strong>che</strong> lo atterriva.Ma oltre al rapporto uomo-scienza-verità,ne “La scomparsa diMajorana”, c’è un altro tema <strong>che</strong>è un po’ l’“ossessione” di Sciascia:<strong>la</strong> giustizia. Una sorta di libro nellibro:Nell’estate <strong>del</strong> 1924,in casa di AntoninoAmato, benestante catanese,un bambino – unico figlio<strong>del</strong>l’Amato – brucia nel<strong>la</strong> cul<strong>la</strong>…Nonsi pensa a un <strong>del</strong>itto senon quando dai resti <strong>del</strong><strong>la</strong> combustioneviene il sospetto e poi <strong>la</strong>certezza <strong>che</strong> <strong>del</strong> liquido infiammabileera stato sparso. Da chi, siarriva subito a scoprirlo: una camerieradi sedici anni, Carme<strong>la</strong>Gagliardi. E perché un <strong>del</strong>itto cosìtremendo? La ragazza spiega:perché mia madre si ostinava atenermi a servizio in casa Amato,mentre io volevo tornare a serviredai P<strong>la</strong>tania, ai quali mi ero affezionatae <strong>che</strong> mi volevano bene.La spiegazione, appunto perchéconvincente, non convince…La spiegazione “convincente” ère<strong>la</strong>tiva a una complicata questionedi eredità. In breve: non civuole molto a far dire al<strong>la</strong> ragazza<strong>che</strong> ha agito “per mandato”. Dopolunga ed estenuante “pressione”,Carme<strong>la</strong> “coglie” un nome,Majorana appunto; <strong>che</strong> però sonodue: Giuseppe e il fratelloDante. Dopo un non breve tergiversare,viene “scelto” Dante; siarresta il fidanzato <strong>del</strong><strong>la</strong> sorel<strong>la</strong>,Rosario Sciotti; il fratello di Carme<strong>la</strong>,Giovanni, <strong>la</strong> madre. I trenegano ogni cosa, e non confessandonon rendono possibilel’arresto di Dante. Sono <strong>la</strong>sciati incarcere, per “ammorbidirsi”; e al<strong>la</strong>fine, si “convincono”: fanno inomi di complici, istigatori, mandanti.Una lunga lista, in cima al<strong>la</strong>quale ci sono Dante Majoranae <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> Sara:Inchiodati dalle accuse <strong>del</strong><strong>la</strong> ragazza(ritenute veritiere doppiamentein ordine a due criteri <strong>che</strong>possiamo definire consueti nell’amministrazione<strong>del</strong><strong>la</strong> giustizia:<strong>che</strong> i minori in età, e specialmentei bambini, sempre dicono <strong>la</strong>verità, e <strong>che</strong> un imputato o un testimoneè più facile menta nel<strong>la</strong>prima dichiarazione <strong>che</strong> nel<strong>la</strong> seconda),altra salvezza per loronon c’era <strong>che</strong> accusare, <strong>che</strong> coinvolgerequante più persone potevano:fino al parossismo, fino all’assurdo.Soltanto raggiungendol’assurdità il processo poteva –enorme mongolfiera – ricaderesul terreno <strong>del</strong> buon senso, <strong>del</strong><strong>la</strong>verità. E così fu. Dal 4 aprile al 13giugno <strong>del</strong> 1932 – Dante e SaraMajorana da tre anni in carcere,gli altri da otto; e Giovanni Gagliardiera intanto impazzito – <strong>la</strong>Corte d’Assise di Firenze tornò aquel piccolo grumo di verità, al<strong>la</strong>miserabile (commiserabile) verità<strong>del</strong> “<strong>del</strong>itto ancil<strong>la</strong>re”. Disperatamentepiangendo, ormai donna,Carme<strong>la</strong> Gagliardi per <strong>la</strong> secondavolta, dopo otto anni, <strong>la</strong>confessò: Io so<strong>la</strong> sono colpevole.E soltanto il suo pianto, il suo rimorso,ricordarono <strong>che</strong> al centrodi quel <strong>la</strong>birinto di odio, di menzogna,di disperazione, c’era ilpiccolo Cicciuzzu Amato, il bambinobruciato nel<strong>la</strong> cul<strong>la</strong>…Una macchinazione giudiziariaesemp<strong>la</strong>re, raccontata in po<strong>che</strong>,dense, paginette; <strong>che</strong> raccontanoQuello <strong>del</strong><strong>la</strong>responsabilitàmorale<strong>del</strong>l’uomo discienza è temapoco dibattutoan<strong>che</strong> dagliscrittori, daquanti hanno <strong>la</strong>capacità, i mezzi,il tempo pertener desta <strong>la</strong>propriaintelligenza.Proprio coloro<strong>che</strong> più di altridovrebbero epotrebbero farlo,sono i piùassenti.come “ieri”, al pari di “oggi” <strong>la</strong> giustizia,i suoi “pa<strong>la</strong>zzi”, e chi <strong>la</strong> giustizia<strong>la</strong> celebra, “siano qualcosada cui è saggio cercare di stare ilpiù lontani possibile”, come scrivevaGiuseppe Prezzolini in unalettera <strong>del</strong> 1914 a GiovanniAmendo<strong>la</strong>. Lo si dice con avvilimentoe pena; quel consigliopurtroppo è ancora eccellente.Ettore Majorana (Catania, 5 agosto 1906 – 1938?) è statoun fisico italiano scomparso misteriosamente nel 1938.“Al mondo ci sono varie categorie di scienziati;gente di secondoe terzo rango,<strong>che</strong> fanno <strong>del</strong> loro meglio ma non vannolontano.C'è an<strong>che</strong> gente di primo rango,<strong>che</strong> arriva a scopertedi grande importanza,fondamentale per lo sviluppo<strong>del</strong><strong>la</strong> scienza.Ma poi ci sono i geni come Galileo e Newton.Ebbene Ettore era uno di quelli.Majorana aveva quel <strong>che</strong>nessun altro al mondo ha.Sfortunatamente gli mancavaquel <strong>che</strong> è invece comune trovare negli altri uomini:il semplicebuon senso”. (Enrico Fermi)


30DAL CORPO DEIMALATI AL CUOREDELLA POLITICASTORIA DISPERANZAGIUSEPPINA DEROSSISono una mamma di Trieste con un bambino di 17mesi, Sebastiano, ma<strong>la</strong>to di atrofia musco<strong>la</strong>re spinaledi primo tipo (o sindrome di Werdnig-Hoffman), unapatologia genetica rara <strong>che</strong> di solito provoca <strong>la</strong> morteentro i primi 12 mesi di vita. A fatica e lottando controle istituzioni siamo riusciti a fare applicare <strong>la</strong> NIV(Non Invasive Venti<strong>la</strong>tion) al nostro piccolo. Loaspiriamo, lo nutriamo via sondino naso gastrico, gliripuliamo i polmoni con un In-Exsuff<strong>la</strong>tor, lomassaggiamo, cerchiamo di fargli fare una vitanormale: an<strong>che</strong> se non riesce a stare in piedi e areggere <strong>la</strong> testa è un bambino vivace e pieno di vita.Sebastiano ha 3 fratelli poco più grandi di lui perciò èinserito in un ambiente famigliare positivo estimo<strong>la</strong>nte.A giugno <strong>del</strong>l'anno scorso, dopo <strong>che</strong> Sebastiano hasuperato una grave crisi respiratoria <strong>che</strong> lo ha tenutoin ospedale per un mese e mezzo (ormai lo davanoper spacciato), sono rientrata al <strong>la</strong>voro usufruendo<strong>del</strong>le 2 ore di permesso giornaliero previsto dal<strong>la</strong>legge 104. Fino ad oggi mi sono avvalsa di un totale di6 settimane di congedo straordinario e di due giornidi ma<strong>la</strong>ttia per riprendermi dopo <strong>che</strong> mio figlio, aNatale, ha avuto un arresto respiratorio <strong>che</strong> io stessaho risolto con <strong>la</strong> respirazione artificiale. Ho sempre<strong>la</strong>vorato bene e rispettato le scadenze, <strong>che</strong> non sidifferenziano da quelle dei miei colleghi <strong>che</strong> <strong>la</strong>voranoa tempo pieno; mi sono data da fare e ho cercato dinon tirarmi mai indietro. Da circa un mese ho iniziatoa ricevere pressioni da parte <strong>del</strong>l’azienda, sempre pertelefono e quindi ben poco impugnabili. In questigiorni ho pensato molto e ho fatto una sceltasicuramente non facile: ho deciso di rinunciare aibenefici <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 104 così da non poter essereaccusata di mettere in difficoltà il mio capo e diimpedire l'efficienza e <strong>la</strong> produttività aziendali con leATROFIA MUSCOLAREGIUSEPPINARITORSIONICONTROUNA MAMMAmie assenze.Si par<strong>la</strong> tanto di tute<strong>la</strong>re <strong>la</strong> vita e <strong>del</strong><strong>la</strong> legge sull'abortoma <strong>la</strong> triste realtà è <strong>che</strong> se si mette al mondo un figliocon un grave handicap, come il mio, si finisce peressere discriminati ed emarginati. La legge <strong>che</strong> tute<strong>la</strong>contro le discriminazioni vale per i portatori dihandicap ma mio figlio è troppo piccolo quindi èdiscriminata <strong>la</strong> sua famiglia. La verità è <strong>che</strong> i bambinigravemente ma<strong>la</strong>ti sono scomodi per <strong>la</strong> società e anessuno interessa <strong>che</strong> mio figlio non siadiversamente abile ma un bimbo so<strong>la</strong>re e felice divivere, an<strong>che</strong> se a modo suo. Sebastiano negli attiquotidiani vive diversamente ma in tutto il resto è unbambino come gli altri, an<strong>che</strong> capriccioso.Potevo scegliere di <strong>la</strong>sciare <strong>che</strong> <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia facesse ilsuo decorso e ora non lo avrei più e forse non avreiperso il mutuo regionale e non starei rischiando ilmio <strong>la</strong>voro. Ma è davvero possibile <strong>che</strong> non esistanessuna legge <strong>che</strong> tuteli una mamma come me? Sipar<strong>la</strong> tanto di tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> maternità e <strong>del</strong> disabile, mapoi al<strong>la</strong> fine an<strong>che</strong> se esiste una legge <strong>che</strong> mi permettedi seguire e curare mio figlio perché non esisteniente <strong>che</strong> mi permetta di usufruirne senza subireritorsioni? E il prepensionamento per i genitori didisabili gravi? Se va avanti così non arriverò neppureal<strong>la</strong> pensione perché se perdo questo <strong>la</strong>voro chi miassumerà sapendo <strong>che</strong>, in teoria, potrei avvalermi<strong>del</strong><strong>la</strong> 104?Ho letto <strong>la</strong> storia di Luca Coscioni e ritengo <strong>che</strong>quanto detto e iniziato debba andare avanti, perchéle ma<strong>la</strong>ttie geneti<strong>che</strong> rare non sono così rare ed è undiritto poter far nascere figli sani e fare in modo <strong>che</strong> sene vadano nel modo più dolce possibile.@pprofondisciPer leggere e commentare questa ed altre “storiedi speranza”, ww.lucacoscioni.it/flexinode/list/10ISCRITTI NEL MESE DI APRILEIscritti: Lanfranco Turci € 12.000,00;Sandra Bardin € 500,00; PietroColombo € 400,00; Anna CristinaPontani Coscioni € 300,00; RemigioBenni € 200,00; C<strong>la</strong>udio Bucalossi €200,00; Carme<strong>la</strong> Galeone € 200,00;Patrizia Beatrice Albertano € 100,00;Frida Alberti € 100,00; BrunoAmbrosetti € 100,00; Lara Arosio €100,00; Antonio Bartoletti € 100,00;Bernardo Bassoli € 100,00; StefanoBertotti € 100,00; Renzo Boatelli €100,00; Luca Bosisio € 100,00;Serafino Bruni € 100,00; NorbertoCapriolo € 100,00; C<strong>la</strong>udia Caputi €100,00; Andrea Cardillo € 100,00;Paolo Cardoni € 100,00; PatriziaCattaneo € 100,00; FrancescoCavalcoli € 100,00; Fiorenzo Cazzato €100,00; Fabrizio Ceciliani € 100,00;Maria Cianchi € 100,00; FabrizioColongo € 100,00; Gianni Conti €100,00; Antonino Cusimano € 100,00;Ezio Dallo € 100,00; Domenico Danza€ 100,00; Piero D'aversa € 100,00;Maria Luisa De Banfi<strong>del</strong>d € 100,00;Rosalba De B<strong>la</strong>sio € 100,00; DanieleDe Matteis € 100,00; Roberto Defez €100,00; Maurizio Del Verme € 100,00;Luigi Dell'orto € 100,00; Luca Di Monte€ 100,00; Dario Fassini € 100,00;Alessandro Galli € 100,00; CristinaGiannetto € 100,00; Giulia Innocenzi €100,00; Antonio Intorcia € 100,00;Marisa Jaconi € 100,00; GiuseppeAndrea Lamanna € 100,00; MariaMe<strong>che</strong>lli € 100,00; Giancarlo Nobile €100,00; Eleonora Palma € 100,00;Luisel<strong>la</strong> Palumbo € 100,00; AlbertoPenna € 100,00; Maria Ange<strong>la</strong> Perelli €100,00; Bianca Piazzese € 100,00;Andrea Picchi € 100,00; Maria Piccione€ 100,00; Roberto Pillitteri € 100,00;Andrea Pisoni € 100,00; Mauro Piva €100,00; Giovanni Porto € 100,00;Eugenio Probati € 100,00; Luigi Righini€ 100,00; Paolo Ripanti € 100,00; MihaiRoberto Romanciuc € 100,00; ElenaRomani € 100,00; Abdalfattah Saadawi€ 100,00; Stefano Saba € 100,00;Barbara Salerno € 100,00; DonataPer <strong>la</strong> libertàdi ricerca scientificaSandri € 100,00; Alessandra Scaccia €100,00; Sandro Sideri € 100,00; CarloTatarano € 100,00; Danie<strong>la</strong> Rita Vacirca€ 100,00; Giordano Vignali € 100,00;Gabriel<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong>ri € 100,00; Fabio Marazzi€ 100,00; Sandro Ottelli € 100,00;Sandro Ottelli € 100,00; Rino Pieroni €100,00; Giovanni Vegetti € 100,00;Sergio Tatarano € 45,00; SilviaColombo € 25,00; Lina Moschini €11,00; Roberta Costabile € 10,00(Iscritta Sotto I 20 Anni)Contributi: Gigi Omar Modica €400,00; Patrizia Lavia € 100,00;Luciano Massetti € 100,00; LucaGianaroli € 93,29; Antonio Addeo €50,00; Mario Aluigi € 50,00; Serenel<strong>la</strong>Bronzini € 50,00; Marina Carreras €50,00; Mario Ciocca € 50,00;Francesco Cristaudo € 50,00; AndreaCrivelli € 50,00; Nicolo' Di Grado €50,00; Ugo Ferri € 50,00; Mario Niolu €50,00; Maria Antonietta Pontani €50,00; Giovanni Re € 50,00; Pietro2008"Non possiamo aspettareAssociazione di promozione socialele scuse di uno dei prossimi Papi"Luca CoscioniSoggetto costituente<strong>del</strong> Partito Radicale NonviolentoRomagnoli € 50,00; Ambrogio Spinelli€ 50,00; Bruno Zambianchi € 50,00;Filomena Zea € 50,00; Achille Caprotti€ 30,00; Pietro Cavallo € 30,00; AndreaDel<strong>la</strong> Bosca € 30,00; Antonel<strong>la</strong> Laveglia€ 30,00; Mara Cavazzi € 25,00;Francesca Romana Gamba € 25,00;Chiara Leone € 25,00; Dante Pozzoli €25,00; Roberto Scarsciotti € 25,00;Raffae<strong>la</strong> Senatore € 25,00; StefanoSpoltore € 25,00; Mario Andreoli €20,00; Pierluigi Di Pisa € 20,00;Francesco Paolo Fazio € 20,00; GianPaolo Hansen € 20,00; MassimoPacces € 20,00; Zarko Prebil € 20,00;Angelino Spanu € 20,00; RaffaeleVil<strong>la</strong>nova € 20,00; Guglielmina De Biasi€ 17,00; Anna Maria D'andrea € 15,00;Anna Maria Izzo € 15,00; RobertoSciannimanico € 15,00; PaoloArgenziano € 10,00; Pierluigi Capuozzo€ 10,00; Alberto Marengoni € 10,00;Fiore Aurelia Schiavo € 10,00; MarioBianchini € 5,00; Paride Leinardi €5,00; Ange<strong>la</strong> Maria Ramacci € 2,00Pac<strong>che</strong>tto: FBruno Aceto; VincenzinaAntonelli; Antonio Balestri; AngioloBandinelli; Enrico Benvenuti;Francesco Benzi; Corrado Bohm;Giampiero Buonomo; Giorgio Cataldi;Marco Cirinei; Simona Colombo; MarcoCremonini; Roberto D'achille; RobertoDelle Chiaie; Roberto Di Luzio; AntonioDi Maio; Marco Elifani; Aloisia Felici;Franco Fioretti; Raffaele Fortino;Cesare Friggi; Nico<strong>la</strong> Ghiotto;Giovanna Grasso; Guelfo Guelfi;Raffaele Ianniruberto; Milena Lorenzini;Stefano Magini; Alessandro Marsigli;Catello Masullo; Armando Miliazza;Elisabetta Mirra; Maria Teresa Morvillo;Maurizio Or<strong>la</strong>n<strong>del</strong><strong>la</strong>; Maria AntoniettaOttino; Maria Luigia Pa<strong>la</strong>ma'; SergioPuglioli; Elena Rigoli; Car<strong>la</strong> Rossi;Paolo Ruggiu; Antonel<strong>la</strong> Sacco; MatteoSeppi; Giulia Simi; Silvana Tei;Leonardo Tomasello; Giuliano Toniazzo;Simone Vignini; Gian Gaspare ZuffaAumento quota: Anna CristinaPontani Coscioni € 600; Anna CristinaPontani Coscioni € 300; Catena LeaRadici € 300; Dominique Ve<strong>la</strong>ti € 300;Vittorio Beneduce € 200; RobertoFrezzato € 100; Francesco Orabona €100; Sandro Ottelli € 100; SandroOttelli € 100; Rino Pieroni € 100;Catena Lea Radici € 100; AlbertoRavasin € 100; Giuseppina Ricci € 100;Margherita Rosso € 100; Vidmer Scaioli€ 100; Francesco Voena € 100; AureliaVenturini Biondi € 80; Sergio Rovasio €65,70; Italo Benso € 50; Elena Betta €50; Giorgio Cusino € 50; Fiorina DeBiasi € 50; Silvia Colombo € 25;Alfredo D'aloia € 20; Franca Moretti €20; Mauro Mugnai € 10


DETTAL’AGENDALETTERE31lettere@agendacoscioni.itI lettori di Agenda Coscioni ci possono scrivere all’indirizzo lettere@agendacoscioni.itoppure a Via di Torre Argentina 76 - 00186 RomaRu486, dove?Salve sono una ragazza incinta di 6 settimanee vorrei ricorrere all'aborto tramite ru486 enon con un intervento. Volevo sapere poteteindicarmi a chi posso rivolgermi in Italia o sedevo necessariamente andare all'estero. Graziemille cordiali saluti. EmmaIo sono andata in SvizzeraCiao a tutti! Voglio poter dare una mano a chicome me si è trovata o si potrebbe trovare inuna situazione <strong>del</strong>icata, dolorosa sia come persona<strong>che</strong> come donna. Ho utilizzato <strong>la</strong> RU486ma non in Italia poiché le tempisti<strong>che</strong> tra <strong>la</strong> visitae l'inizio <strong>del</strong> trattamento sarebbero statetroppo lunghe e avrei rischiato di oltrepassare<strong>la</strong> linea <strong>del</strong> 49° giorno tempo limite dopo il qualenon è possibile legalmente usufruire <strong>del</strong><strong>la</strong> pillo<strong>la</strong>.In Italia, per effetto <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 194 (intoccabile!)dal<strong>la</strong> richiesta di interruzione di gravidanzaal<strong>la</strong> prenotazione <strong>del</strong><strong>la</strong> prestazione sia essachirurgica o farmacologica deve passare unasettimana e davvero troppo facilmente si rischiadi oltrepassare i termini. Io mi sono rivoltaal<strong>la</strong> clinica <strong>del</strong> dott. Stamm a Locarno. E' unaclinica per <strong>la</strong> fertilità ma tratta an<strong>che</strong> l'uso <strong>del</strong>Mifegyne. Il centro è davvero serio e loro moltoprofessionali. Il giorno <strong>del</strong> trattamento verrannodate tre pillole e dopo 48 ore occorrerà tornareal centro per l'assunzione di altre due pastiglie.Vi assicuro <strong>che</strong> è un metodo più umanoe meno violento, invasivo e doloroso sia dalpunti di vista fisico <strong>che</strong> psicologico. Il numero<strong>del</strong> centreo è +41 918114538. Un abbraccio atutte! LauraLa mia cannabis terapeuticaVolevo solo portare <strong>la</strong> mia esperienza non comemo<strong>del</strong>lo da seguire ma so<strong>la</strong>mente comepura e semplice esperienza personale. Da ragazzinoho subito a seguito di incidente <strong>la</strong>frattura <strong>del</strong><strong>la</strong> quinta vertebra lombare <strong>che</strong> miha causato fortissimi mal di schiena e frequenticefalee. Dietro consiglio di un amicomedico con i miei stessi problemi ho iniziatoa fumare cannabis o ad assumer<strong>la</strong> oralmenteattraverso il suo consumo sotto forma di biscottida me preparati. Questo uso va avantiormai da 5 o 6 anni ed ho iniziato a produr<strong>la</strong>da solo in casa dal momento <strong>che</strong> non intendoalimentare il narcotraffico e per evitarel'incontro con personaggi poco affidabili comemarocchini ed altro. Da tempo i miei maldi schiena sono notevolmente ca<strong>la</strong>ti sia comefrequenza <strong>che</strong> come intensità e non ho praticamentepiù il mio solito mal di testa. Ho provatoan<strong>che</strong> a sospendere l'uso di cannabis maho subito notato il ricomparire <strong>del</strong><strong>la</strong> mia solitalombosciatalgia <strong>che</strong> m’impedisce spesso di<strong>la</strong>vorare in cantiere e dal momento <strong>che</strong> costruiscoabitazioni e non posso non <strong>la</strong>vorarefisicamente a causa di tali mal di schiena horipreso il rego<strong>la</strong>re consumo <strong>del</strong><strong>la</strong> mia cannabis.Vivo costantemente nel terrore di una visita<strong>del</strong>le forze <strong>del</strong>l'ordine. Voglio precisare<strong>che</strong> non sono dedito allo spaccio o altro e sonoil presidente di una società di un settoreimportante quindi tutt'altro <strong>che</strong> uno spiantato.Cordiali saluti, M.M.Una figlia e <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong><strong>del</strong> giorno dopoMi sono ma<strong>la</strong>uguratamente trovata a dovesperimentare sul<strong>la</strong> mia pelle - anzi, su quel<strong>la</strong>di mia figlia minorenne - <strong>la</strong> penosa esperienzadi aver urgente bisogno <strong>del</strong><strong>la</strong> prescrizione<strong>del</strong><strong>la</strong> cosiddetta pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopo. Tuttii consultori di sabato sono chiusi e quindi misono rivolta al pronto soccorso <strong>del</strong>l'Ospedaledi zona. Il ginecologo di guardia, contattatointorno alle ore 12.30, avvertito telefonicamentedall'infermiera <strong>del</strong>l'accettazione, si èrifiutato di effettuare <strong>la</strong> prescrizione medicain quanto obiettore. L'infermiera mi ha alloraconsigliato di rivolgermi al vicino nosocomioevitandone esplicitamente un altro inquanto "lì sono tutti obiettori". Mi sono precipitataal suddetto ospedale (ore 13), dato <strong>che</strong>il farmaco va assunto preferibilmente entro leprime 12 ore dal rapporto a rischio e al massimoentro le 72 successive ma a scapito <strong>del</strong>l'efficacia<strong>del</strong> prodotto, ma mi sono ritrovata unaltro muro davanti. Un altro sedicente medicoobiettore: ma di <strong>che</strong>? Trattasi di "contraccettivoorale di emergenza". Sempre protettodal filtro <strong>del</strong>l'infermiera, si è rifiutato di effettuare<strong>la</strong> prescrizione. Alle mie proteste - inpiedi davanti al bancone <strong>del</strong>l'accettazione sigil<strong>la</strong>toda vetri per cui tutto il colloquio, richiesta,spiegazioni <strong>del</strong>l'accaduto, negazione<strong>del</strong> farmaco, etc., è avvenuto sia inquesto caso <strong>che</strong> nell'ospedale precedente difronte a tutti i pazienti in attesa, in perfettavio<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> privacy e senza mai poterpar<strong>la</strong>re con un medico – l'infermiera mi ha allungatoun foglio "preparato dal medico responsabileper tute<strong>la</strong>rsi". Nel foglio si allude auna c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> di un documento redatto dal ComitatoNazionale di Bioetica <strong>che</strong> preve<strong>del</strong>'obiezione di coscienza per <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giornodopo. Vorrei sapere da quando le leggi <strong>del</strong>loStato sono soggette a tale Comitato. Maqual è secondo voi <strong>la</strong> procedura più indicata -lettera all'Ordine dei medici, esposto - per poterprotestare efficacemente contro questocomportamento illegale? Ho segna<strong>la</strong>to l'episodioal Ministero <strong>del</strong><strong>la</strong> Salute <strong>che</strong> però, ora,cambierà registro. Mi<strong>che</strong><strong>la</strong>L'associazione le metterà a disposizione,tramiteil servizio di Soccorso Civile,un supportolegale gratuito per denunciare l'episodio allecompetenti autorità (come abbiamo già fattoa Roma).Boselli e <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong><strong>del</strong> giorno dopoHo chiesto all'Onorevole Enrico Boselli perchénel suo patto <strong>la</strong>ico non si chiedesse l'abolizione<strong>del</strong>l'obbligo di ricetta per <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong>giorno dopo. Segnalo <strong>la</strong> risposta rivoltami daBoselli sul tema: “non è questione di esserepoco <strong>la</strong>ici: <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopo è una medicina<strong>che</strong> può avere seri effetti col<strong>la</strong>terali e,come tutte le medicine non da banco, necessitadi ricetta medica. Dobbiamo essere <strong>la</strong>ici,ma an<strong>che</strong> garantire <strong>la</strong> salute <strong>del</strong>le donne” (dawww.enricoboselli.com). Ho fatto presente<strong>che</strong> <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopo è senza ricettanei seguenti paesi: <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopoè disponibile SENZA RICETTA in Francia e neiseguenti paesi: Stati Uniti (FARMACO DABANCO), Svizzera, Regno Unito, Sudafrica, Albania,Algeria, Belgio, Canada (Québec), Cile,Danimarca, Fin<strong>la</strong>ndia, Grecia, Israele, Messico,Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Svezia.Mi chiedo, questi paesi attentano al<strong>la</strong> salute<strong>del</strong>le donne? Nessuna risposta da Boselli. Saluti,Leonardo Dei RossiI numeri arretrati di “Agenda Coscioni”sono liberamentewww.agendacoscioni.itscaricabili all’indirizzo:Commenta gli articoli sul sito!IL NUMERO CINQUE/08 DI “AGENDA COSCIONI” È STATO CHIUSO LUNEDÌ 28 APRILE 2008Il mensile “Agenda Coscioni”, giunto al suo ventunesimo numero, ha una tiratura media di 40.000 copie,distribuite via posta su sca<strong>la</strong> nazionale.DIRETTORERocco BerardoCAPO REDATTOREMarco Valerio Lo PreteGRAFICAMihai RomanciucHANNO COLLABORATOAngiolo Bandinelli, MarcoCappato, AlessandroCapriccioli, Josè De Falco,Maria Antonietta FarinaCoscioni, Filomena Gallo,Giulia Innocenzi, MarziaMazzer, Simona Nazzaro, MariaPamini, Alberto Pati, MarcoPerduca, Carmen Sorrentino,Giulia SimiIllustrazioni: Paolo CardoniINVIA UN CONTRIBUTO E RICEVERAI ILNOSTRO GIORNALE AGENDA COSCIONIGli indirizzi utilizzati per inviare questa rivista sono utilizzati dall’Editore esclusivamenteper far pervenire questa pubblicazione ai destinatari. I dati di recapito, se non sono statiforniti direttamente dall’interessato, provengono da liste pubbli<strong>che</strong> e non vengono utilizzatidall’Editore per fini ulteriori. Per integrare, modificare, aggiornare o far cancel<strong>la</strong>retali dati basta scrivere a info@associazionecoscioni.org


Una nostra campagnadi primavera è vinta!Lo Stato dovrà fornire alle persone con grave disabilità comunicativa letecnologie per tornare a poter esprimersi. Grazie al<strong>la</strong> lotta iniziata da LucaCoscioni e continuata poi da Piergiorgio Welby e Franco Cuccaro, daGiovanni Nuvoli e Egidio Sisinni, grazie all’impegno di Severino Mingroni,Sabrina Di Giulio, Antonio Tessitore, Giuseppe Pulcini e Rosma Scuteri,grazie al<strong>la</strong> nonviolenza di Lucio Berté, Dominique Ve<strong>la</strong>ti e di tanti altrimilitanti <strong>del</strong>l’Associazione Coscioni! Un passo fondamentale per <strong>la</strong> libertàdi comunicazione per le persone gravemente disabili è stato compiuto.per quello <strong>che</strong> abbiamodimostrato di saperfare, e <strong>che</strong> vogliamo /contributocontinuare a fare,contribuisci o iscriviti!www.lucacoscioni.it/contribuisciwww.lucacoscioni.it/5x1000ISCRIVITI CON CARTA DI CREDITOsu www.lucacoscioni.itoppure telefonando allo 06 68979.286Per destinare il 5 per milleall’Associazione Luca Coscioni èsufficiente: apporre <strong>la</strong> propria firma nelriquadro “Sostegno <strong>del</strong> volontariato, <strong>del</strong>leassociazioni non lucrative di utilitàsociale, <strong>del</strong>le associazioni di promozionesociale, <strong>del</strong>le associazioni riconosciute<strong>che</strong> operano nei settori di cui all'art. 10,c.1, lett a), <strong>del</strong> D.Lgs. n. 460 <strong>del</strong> 1997”;riportare il codice fiscale<strong>del</strong>l’Associazione Luca Coscioni(97283890586) nell’apposito spazio subito sotto <strong>la</strong> firma.Per chiarimenti scrivi a: donazioni@associazionecoscioni.orgISCRIVITI CON CONTO CORRENTE POSTALEn. 41025677 intestato a "Associazione Luca Coscioniper <strong>la</strong> libertà di ricerca scientifica",Via di Torre Argentina n. 76 - cap 00186, RomaISCRIVITI CON BONIFICO BANCARIOintestato a Associazione Luca Coscioni presso <strong>la</strong> Bancadi Credito Cooperativo di Roma ag. 21 IBAN:IT79E0832703221000000002549 BIC: ROMAITRRLE QUOTE DI ISCRIZIONESocio sostenitore almeno 200 euroSocio ordinario almeno 100 euroSE HAI MENO DI 20 ANNITi puoi iscrivere con soli 10 euro

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