8 LE LEGGI SULL’ABORTCASO ITALIAGli ultimi numerisull’aborto in ItaliaMIRELLA PARACHINIm.parachini@agendacoscioni.itVa dato atto al Ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> SaluteLivia Turco d’aver volutoanticipare <strong>la</strong> presentazione <strong>del</strong><strong>la</strong>re<strong>la</strong>zione annuale al Par<strong>la</strong>mentosul<strong>la</strong> attuazione <strong>del</strong><strong>la</strong>legge 194 al fine di rispettare ilsuo impegno istituzionale di riferiresull’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong>legge nel periodo di vigenza <strong>del</strong>proprio mandato.I dati presentati il 21 aprile 2008riguardano i definitivi <strong>del</strong> 2006e i preliminari <strong>del</strong> 2007. Unaprima valutazione generalenon può <strong>che</strong> essere positiva per<strong>la</strong> riduzione sostanziale <strong>del</strong><strong>la</strong>percentuale di aborti nel nostropaese. Il tasso di abortività (numero<strong>del</strong>le IVG per 1000 donnein età feconda tra 15-49 anni),<strong>che</strong> è l’indicatore più accuratoper una corretta valutazione<strong>del</strong><strong>la</strong> tendenza al ricorso all’IVG,nel 2007 è risultato pari a9.1 per 1000, con un decremento<strong>del</strong> 3.1% rispetto al 2006 (9.4per 1000). Tanto per fare unconfronto i tassi sono <strong>del</strong> 17.3per 1000 in Francia, <strong>del</strong> 18.3 per1000 in Inghilterra e <strong>del</strong> 20.6 per1000 in Svezia. Ma continua aessere confermata <strong>la</strong> discrepanzatra i dati riguardanti le donneitaliane e quelle straniere, <strong>che</strong>hanno rappresentato il 31.6 %<strong>del</strong>le IVG in Italia nel 2006. Infattinel 2006 se per le italiane viè stata una riduzione <strong>del</strong> 3.7%rispetto al 2005 e di oltre il 60%rispetto al 1982 (anno in cui leIVG sono state piu' numerose),per le donne straniere vi è statoincremento <strong>del</strong> 4,5% rispetto al2005. Questo dato conferma <strong>la</strong>necessità di attivare le misure diaccesso al<strong>la</strong> contraccezione, siada un punto di vista organizzativo<strong>che</strong> di "promozione" <strong>del</strong><strong>la</strong>contraccezione.Prevenzione- L'Italia è il paesedove si paga per <strong>la</strong> contraccezione(sia <strong>che</strong> si consideri quel<strong>la</strong> ormonale,ovvero pillo<strong>la</strong>, cerotto oanello vaginale, sia <strong>che</strong> si consideriquel<strong>la</strong> meccanica, ovverospirale e preservativo), ma dovel'interruzione volontaria <strong>del</strong><strong>la</strong>gravidanza è totalmente gratuita.Per <strong>la</strong> contraccezioned'emergenza (<strong>la</strong> cosiddetta pillo<strong>la</strong><strong>del</strong> giorno dopo) una donna<strong>che</strong> si rivolge al Pronto Soccorso(italiana o straniera) pagherà25 euro di prestazionequale "codice bianco" e 11 europer <strong>la</strong> confezione <strong>del</strong><strong>la</strong> pillo<strong>la</strong>.Aborti c<strong>la</strong>ndestini - La nuovastima degli aborti c<strong>la</strong>ndestini èaggiornata al 2005 con un'ipotesimassima di 15 mi<strong>la</strong> abortieffettuati al di fuori <strong>del</strong><strong>la</strong> legge194, correggendo al ribasso leprecedenti stime <strong>che</strong> indicavanotale soglia attorno ai 20 mi<strong>la</strong>aborti c<strong>la</strong>ndestini. Avremmovoluto avere un dato più aggiornatoe un'analisi accurata sul<strong>la</strong>persistenza <strong>del</strong> fenomeno.Obiezione di coscienza - Mail grande contributo <strong>che</strong> <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<strong>del</strong> Ministro rappresentanell’analisi di questa problematicain Italia, è l’aggiornamentodei dati sull’obiezione di coscienza.Il vero “tallone di Achille”– come dice Silvio Viale – <strong>del</strong><strong>la</strong>194. L'obiezione di coscienza(odc) dei medici è in aumento.Finalmente il Ministro presentauna fotografia aggiornata<strong>del</strong><strong>la</strong> situazione. Fra i ginecologil’odc è passata dal 58,7% al69,2%; fra gli anestesisti dal45,7% al 50,4%; fra il personalenon medico dal 38,6% al 42,6%.Questi dati, aggiornati dalle Regioni(i dati precedenti risalivanoal 2003 e in alcuni casi al1999) evidenziano <strong>la</strong> situazione<strong>che</strong> gli operatori <strong>del</strong><strong>la</strong> 194 denuncianoda anni ormai. In alcunesituazioni quali <strong>la</strong> Campania,l'obiezione di coscienza peri ginecologi passa dal 44,1%all'83%; per gli anestesisti dal40,4% al 73,7%; per il personalenon medico dal 50% al 74%. InSicilia, si va dal 44,1% all'84,2%dei ginecologi; dal 43,2% al76,4% degli anestesisti; dal41,1% al 84,3% <strong>del</strong> personalenon medico. "Questi livelli sonotali - afferma il ministro - daprefigurare un'oggettiva condizionedi grave difficolta' per ledonne nell'accesso ai servizi. Inquesto senso viene ribadita <strong>la</strong>raccomandazione : “di monitorarel’adeguata offerta <strong>del</strong>le prestazioni,an<strong>che</strong> in re<strong>la</strong>zione all’aumento<strong>del</strong> fenomeno <strong>del</strong>l’obiezionedi coscienza da parte<strong>del</strong> personale dei servizi, al fineda una parte di garantire <strong>la</strong>libertà di obiezione - riconosciutadall’articolo 9 <strong>del</strong><strong>la</strong> legge194/1978 - e dall’altra di garantire<strong>la</strong> continuità assistenziale.[…] Le Regioni […] devonocontrol<strong>la</strong>re e garantire l’attuazione<strong>del</strong><strong>la</strong> legge, an<strong>che</strong> attraverso<strong>la</strong> mobilità <strong>del</strong> personale”“Obiezione” sul<strong>la</strong> Basilicata -Rimane un grosso punto interrogativo:in Basilicata, <strong>la</strong> percentualedei ginecologi obiettoririsulterebbe <strong>del</strong> 44%; in realtàè il doppio! Ci troviamo di frontea un'eccezione (peraltro denunciatada noi radicali - e inprimis da Maurizio Bolognetti -da almeno due anni) o <strong>la</strong> nonverifica dei dati costituisce <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>per tutte le altre regioni? Senel 91.5% dei casi <strong>la</strong> degenza èrisultata inferiore ad 1 giorno el’isterosuzione, in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong>metodica secondo Karman,rappresenta <strong>la</strong> tecnica più utilizzata(84.7%), (comportandorischi minori di complicanzeper <strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong> donna) permaneelevato (84.8%) il ricorsoall’anestesia generale. Risultaevidente - dice <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione - <strong>che</strong>tale procedura non appare giustificata,soprattutto se si tieneconto <strong>del</strong> dato <strong>che</strong> l’80% <strong>del</strong>leIVG viene effettuato entro <strong>la</strong> decimasettimana gestazionale,ed è in contrasto con le indicazioniformu<strong>la</strong>te a livello internazionale.In tal senso, l’attivazionedi corsi di aggiornamentoprofessionale per modificarele attuali procedure anesteti<strong>che</strong>è raccomandata.Aborti terapeutici - Il numerodegli aborti terapeutici, effettuatidopo il 90mo giorno digravidanza, è rimasto invariato.La loro percentuale nel 2006 èstata complessivamente <strong>del</strong>2,9%, di cui il 2,2% effettuati tra<strong>la</strong> 13ma e 20ma settimana e lo0,7% dopo <strong>la</strong> 21ma settimana.Questo dato è davvero incoraggiante,a fronte <strong>del</strong>l'aumentovertiginoso <strong>del</strong><strong>la</strong> diagnosticaprenatale. Ma ancora va rilevata<strong>la</strong> discrepanza tra le donne italianee quelle straniere.L'obiezione di coscienzadei medici è in aumento.Nel Sud addirittura sipassa al raddoppio.Ru486 - La re<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> Ministrodà contoufficialmente <strong>del</strong>l'iterburocratico <strong>che</strong> l'immissionein Italia <strong>del</strong><strong>la</strong> RU 486 oMifepristone sta seguendo. Partico<strong>la</strong>rmentesignificativo è ildato citato <strong>che</strong> riguarda <strong>la</strong> situazionenegli altri paesi europei(Francia, Gran Bretagna,Svezia) dove questa metodica èormai usata dagli anni Novanta:nel 2006 più di un quarto<strong>del</strong>le donne ha scelto l'abortofarmacologico, senza <strong>che</strong> <strong>la</strong> suaintroduzione abbia modificatol'andamento <strong>del</strong> tasso di abortivitàe il rischio di complicanze.La Commissione Europea,come tra l'altro già riportatonell'ultima re<strong>la</strong>zione presentataal Par<strong>la</strong>mento, ha an<strong>che</strong> approvatole raccomandazioni<strong>del</strong>l'Emea per uniformare le indicazioni<strong>del</strong> farmaco nell'UnioneEuropea. Cosa aspettail consiglio di amministrazione<strong>del</strong>l'Aifa ad esprimere il proprioparere finale sul<strong>la</strong> autorizzazioneall'immissione in commercio<strong>del</strong> medicinale?Tempi di attesa - Ancora undato significativo: nel 2006 è diminuita<strong>la</strong> percentuale di IVGeffettuate entro 14 giorni dal ri<strong>la</strong>scio<strong>del</strong> certificato rispetto al2004 ed è di conseguenza aumentata<strong>la</strong> percentuale di IVGeffettuate dopo oltre tre settimane:18.0% nel 2006 rispetto a16.4% nel 2005. Questo significa<strong>che</strong> <strong>la</strong> paziente <strong>che</strong> chiedeuna IVG aspetta un periodomaggiore rispetto a quello raccomandatodalle linee guidapiù accreditate nei protocolli diriferimento.Questo dato è damettere in re<strong>la</strong>zione alle deficienzeorganizzative <strong>del</strong> nostrosistema sanitario <strong>che</strong> contienein sé le ragioni per effettuarel’IVG nelle condizioni meno favorevolinel rispetto <strong>del</strong><strong>la</strong> salute<strong>del</strong><strong>la</strong> donna.Consiglio d’Europa - Questoè il senso <strong>del</strong><strong>la</strong> raccomandazione<strong>che</strong> ci viene dall’assembleapar<strong>la</strong>mentare <strong>del</strong> Consigliod'Europa <strong>che</strong> ha votato il 16Aprile una risoluzione <strong>che</strong> chiede<strong>che</strong> venga garantito il dirittoall'aborto senza rischio e legalein Europa (lucacoscioni.it/consiglioeu).La risoluzione denunciaquel<strong>la</strong> <strong>che</strong> viene chiamata <strong>la</strong>"inaccessibilità de facto" neipaesi membri dove l'aborto è legaleper i numerosi vincoli imposti<strong>che</strong> di fatto restringonol'accesso ad un aborto senza rischi:l'assenza dei medici <strong>che</strong> accettinodi praticare l'aborto (perle c<strong>la</strong>usole di obiezione di coscienza);l'assenza di strutture dicura; le consulenze medi<strong>che</strong> obbligatorieripetute; i lunghi tempidi riflessione e d'attesa.
O NEL MONDO 20079LE LEGGI SULL’ABORTO NEL MONDO (2007)a cura <strong>del</strong> Center for Reproductive Rights, in col<strong>la</strong>borazione,per <strong>la</strong> versione italiana, con l’Associazione Luca Coscionie Non C’è Pace Senza Giustizia. Center for ReproductiveRights ( www.reproductiverights.org) è un’organizzazionenon profit per <strong>la</strong> promozione e <strong>la</strong> difesalegale dei diritti riproduttivi <strong>del</strong>le donne di tutto ilmondo.Attualmente, più <strong>del</strong> 60% <strong>del</strong><strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione mondiale vivein paesi dove l’aborto medico è permesso in un’ampiaserie di casi o senza restrizioni con riguardo alle motivazioni.Per contro, circa il 26% di tutta <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione risiede inpaesi dove l’aborto è generalmente proibito. I paesi sono divisiin categorie in base al grado con cui è permesso l’accesso all’aborto.I paesi <strong>del</strong><strong>la</strong> categoria I hanno le leggi più restrittive inmateria. Quelli <strong>del</strong>le categorie successive riconoscono di basequanto consentito dal<strong>la</strong> categoria precedente più ulteriori motivi.Sul<strong>la</strong> base di fattori quali l’opinione pubblica, le vedute deifunzionari di governo e dei medici curanti, oltre <strong>che</strong> di circostanzeindividuali, le leggi di ogni categoria possono essere interpretatein senso più estensivo o più restrittivo rispetto al<strong>la</strong> loro c<strong>la</strong>ssificazione.Per maggiori informazioni si veda il rapporto World’sAbortion Laws o <strong>la</strong> versione integrale <strong>del</strong><strong>la</strong> cartina, entrambidisponibili sul sito www.reprorights.orgPILLOLA DEL GIORNO DOPOObiezione di coscienzao illecito penale?ALESSANDRO GERARDIbastogne10@hotmail.comNel 2006, dopo un nostroesposto, <strong>la</strong> Procura <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblicadi Roma ha apertoun’inchiesta per accertarel’eventuale esistenza di comportamentipenalmente rilevantinel<strong>la</strong> condotta dei medici<strong>che</strong> si rifiutano di prescrivere<strong>la</strong> c.d. “pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopo”.L’inchiesta, allo stato, ècontro ignoti e tra i reati ipotizzatia carico dei medici obiettorivi è l’omissione d’atti d’ufficio.Una volta compiuti gliaccertamenti ad opera <strong>del</strong><strong>la</strong>polizia giudiziaria, però, ilpubblico ministero tito<strong>la</strong>re<strong>del</strong>le indagini ha deciso dichiedere al GIP l’archiviazione<strong>del</strong> procedimento in quantonel caso di specie il medico<strong>che</strong> si è richiamato all’obiezionedi coscienza non avrebbefatto altro <strong>che</strong> esercitare unsuo legittimo diritto.Al<strong>la</strong> richiesta <strong>del</strong><strong>la</strong> procura cisiamo ovviamente opposti illustrandoi motivi giuridicoscientificisul<strong>la</strong> base dei quali,a nostro avviso, i medici obiettoridi coscienza dovrebberoinvece essere chiamati a risponderein sede penale <strong>del</strong>loro operato. Da un punto divista medico, infatti, <strong>la</strong> questioneè chiara. Il Norlevo è unfarmaco, disponibile in doseunica, <strong>che</strong> non ha controindicazionimedi<strong>che</strong> e <strong>che</strong> vieneprescritto semplicemente sul<strong>la</strong>base <strong>del</strong>le dichiarazioni <strong>del</strong><strong>la</strong>donna <strong>che</strong> ha avuto l’incidentecontraccettivo. Del resto,<strong>che</strong>cché ne dicano il ComitatoNazionale di Bioetica e<strong>la</strong> Pontifica Accademia per <strong>la</strong>Vita, <strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno doposerve esclusivamente ad inibirel’ovu<strong>la</strong>zione e non ha pertantoalcuna efficacia abortivanon agendo sull’impianto <strong>del</strong>l’ovulofecondato, come peraltrodimostrano tutte le più recentievidenze scientifi<strong>che</strong>,tanto è vero <strong>che</strong> è inserita dall’OMSnel<strong>la</strong> “c<strong>la</strong>sse 1 – senzarestrizioni d’uso” poiché soddisfatutti i criteri per un prodottoda banco: tossicità moltobassa, nessun rischio di sovradosaggio,nessuna dipendenza,nessuna necessità diaccertamenti medici, né dimonitoraggio <strong>del</strong><strong>la</strong> terapia,non significative controindicazionimedi<strong>che</strong>, semplice dausare, dosaggio preciso, nessunpericolo in caso di assunzioneimpropria e minimeconseguenze in caso di uso ripetutoo ravvicinato nel tempo.Insomma, come ricordatoan<strong>che</strong> dal dott. Silvio Viale nelparere da noi sottoposto all’attenzione<strong>del</strong> Giudice per le Indaginipreliminari, <strong>la</strong> pericolosità<strong>del</strong> Norlevo è inferiore aquel<strong>la</strong> di un qualunque antinfiammatorioo antidolorificoda banco e <strong>la</strong> conferma vienedal fatto <strong>che</strong> questo farmacosia diventato un prodotto dabanco in moltissimi paesi europeied extraeuropei e persinoin paesi sudamericani ovel’aborto è vietato tipo Cile, Argentina,Uruguay, Colombia eMessico.Dal punto di vista pratico sappiamoinoltre <strong>che</strong> per avere <strong>la</strong>massima possibilità di evitareil concepimento e <strong>la</strong> gravidanza,l’assunzione deve essereprecoce, poiché l’efficacia sidimezza ogni 12 ore dal rapportosessuale. L’assunzioneottimale deve quindi notoriamenteavvenire entro le 24ore, il <strong>che</strong> rende facilmenteimmaginabili le conseguenzealle quali si trova esposta unadonna <strong>che</strong> abbia <strong>la</strong> necessitàdi reperire una ricetta di nottee nei week end, quando cioè imedici di base e i consultorisono chiusi e le guardie medi<strong>che</strong>giudicano spesso con “fastidio”questa prestazione. Incasi come questi, com’è facilmenteintuibile, <strong>la</strong> donna sitrova spesso costretta ad affrontareuna vera e propria“corsa contro il tempo”, spessodall’esito drammatico senon riesce a trovare il medicodisponibile a ri<strong>la</strong>sciarle <strong>la</strong> ricettanecessaria per l’acquisto<strong>del</strong>le compresse di Norlevo.Con il nostro esposto intendiamopertanto ribadire unelementare principio giuridicoovvero <strong>che</strong> <strong>la</strong> libertà di coscienza<strong>del</strong> medico <strong>che</strong> operaall’interno di una struttura sanitariapubblica non può in alcunmodo incidere negativamentesul<strong>la</strong> possibilità da parte<strong>del</strong><strong>la</strong> donna di accederesenza disagi aggiuntivi ad unprincipio farmacologico legalmentein commercio da ottoanni, an<strong>che</strong> perché il richiamoall’obiezione di coscienza èammissibile solo nei casiIntendiamo ribadire un elementareprincipio giuridico ovvero <strong>che</strong> <strong>la</strong>libertà di coscienza <strong>del</strong> medico diuna struttura pubblica non può inalcun modo incidere negativamentesul<strong>la</strong> libertà <strong>del</strong><strong>la</strong> donna.espressamente previsti dal<strong>la</strong>legge (aborto e/o fecondazioneassistita). Su questo attendiamofiduciosi l’udienza <strong>del</strong>05/06/2008 allorquando ilGiudice <strong>del</strong>le indagini preliminaripresso il Tribunale di Romasarà chiamato a deciderese ed in <strong>che</strong> misura respingere<strong>la</strong> richiesta di archiviazioneavanzata dal Pubblico Ministerocon ciò disponendo, comeda noi espressamente richiesto,il prosieguo <strong>del</strong>le indaginie quindi il processo acarico dei medici obiettori dicoscienza.Nel frattempo continueremo alottare an<strong>che</strong> sul fronte politico-amministrativoaffinché ilprossimo Ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> Salute:a) decida una volta per tuttedi abolire l’obbligo <strong>del</strong><strong>la</strong> ricettamedica per l’acquisto<strong>del</strong><strong>la</strong> pillo<strong>la</strong> <strong>del</strong> giorno dopocosì da adeguare <strong>la</strong> nostra legis<strong>la</strong>zionea quel<strong>la</strong> degli altriPaesi europei; b) accerti e verifichi,in base ai poteri <strong>che</strong> gliconferisce l’art. 117 <strong>del</strong><strong>la</strong> Costituzione,se, nel rifiutarsi diprescrivere questo tipo di contraccettivo,il personale medicooperante all’interno <strong>del</strong>lestrutture sanitarie pubbli<strong>che</strong> sicomporta conformemente aipropri obblighi professionali ose invece si rende responsabiledi vio<strong>la</strong>zioni di carattere disciplinare;c) comunque provvedaaffinché l’esercizio <strong>del</strong><strong>la</strong>c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> di coscienza da partedei medici non implichi difficoltàrilevanti ed una restrizionedi fatto <strong>del</strong>le libertà e dei diritticivili e sociali <strong>del</strong>le donne(fino a prova contraria è lo Statoa dover garantire <strong>la</strong> reperibilitàdi medici non obiettori, sonoi servizi pubblici a doversifare carico <strong>del</strong>le richieste <strong>del</strong>lepazienti).