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Difendere la Moratoria che c'è I silenzi del Papa all'Onu

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COMMISSIONE AL CONGRESSO19RELAZIONE/1Tutti i paradossi <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 40DOMENICO DANZAPar<strong>la</strong>re oggi di fecondazione assistita in Italia ècome par<strong>la</strong>re di una terapia “in libertà vigi<strong>la</strong>ta”,stretta com’è tra i limiti e i divieti <strong>del</strong><strong>la</strong>Legge 40 e di Linee guida vinco<strong>la</strong>nti. Dovendospiegare i motivi <strong>del</strong><strong>la</strong> fecondazione in vitroa non addetti ai <strong>la</strong>vori in pochi minuti, misoffermerò su alcuni punti, direi scontati, econdivisi dal<strong>la</strong> maggior parte dei medici ma<strong>che</strong> vale affermare con rigore perché nel corso<strong>del</strong> dibattito pre e post referendum sono statioggetto di mistificazioni e interpretazioni fantasiose.Infertilità e ma<strong>la</strong>ttiaLa sterilità è una patologia e <strong>la</strong> fecondazioneassistita è una terapia medica. Vorrei sgombrareinnanzitutto il campo dal<strong>la</strong> affermazionepiù volte avanzata dai nemici <strong>del</strong>le tecni<strong>che</strong> diriproduzione assistita sul fatto <strong>che</strong> essa non sarebbeda considerarsi una terapia, poiché, assodatoquesto, le considerazioni <strong>che</strong> ne derivanomostrano il paradosso medico legis<strong>la</strong>tivoin cui viviamo.Dal<strong>la</strong> cura <strong>del</strong>l’Aids, a quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> diabete, finoai by pass e alle angiop<strong>la</strong>sti<strong>che</strong> per le ma<strong>la</strong>ttiecardiovasco<strong>la</strong>ri, <strong>la</strong> medicina interviene attraversoterapie <strong>che</strong>, pur non eliminando <strong>la</strong> patologiae, in partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> loro causa, sono a tuttigli effetti terapie medi<strong>che</strong> considerate essenzialie preziose sia al fine di preservare <strong>la</strong> vita<strong>del</strong> paziente <strong>che</strong> al miglioramento <strong>del</strong><strong>la</strong> suaqualità. Detto questo, i diabetici rimangonodiabetici, i sieropositivi, sieropositivi, i cardiopatici,cardiopatici. Eppure, l’argomento piùusato in tutti i dibattiti, par<strong>la</strong>mentari e pubblici,per affermare <strong>che</strong> le tecni<strong>che</strong> di fecondazioneassistita non sono terapie, è <strong>che</strong> si trattadi tecni<strong>che</strong> <strong>che</strong> non curano <strong>la</strong> causa e <strong>la</strong>scianoil paziente sterile o infertile esattamente comeprima <strong>del</strong><strong>la</strong> terapia.Questa premessa, ovviamente, ci conduce adun problema sostanziale: tutto il dibattito sulletecni<strong>che</strong> di riproduzione assistita ha, al<strong>la</strong> base,un giudizio di valore di tipo etico, cioè ilvalore <strong>che</strong> si da all’intento <strong>del</strong><strong>la</strong> cura. Ad esempio,nel caso di patologie come diabete, aidssi potrebbe par<strong>la</strong>re di cura poiché l’intento èquello di preservare <strong>la</strong> vita, mentre nel caso<strong>del</strong><strong>la</strong> sterilità non si par<strong>la</strong> di cura in quantol’intento e’ quello di riprodurre una vita esembra evidentemente <strong>che</strong> ciò non giustifichilo status di cura.Altrimenti nessuno, credo, potrebbe negare<strong>che</strong> l’infertilità sia una condizione patologica,non soltanto da ricondurre all’avanzare <strong>del</strong>l’etàriproduttiva - fenomeno questo socialmenteindotto dalle precarie condizioni occupazionalinel nostro paese e <strong>che</strong> spinge le coppiea differire l’epoca <strong>del</strong> concepimento - maan<strong>che</strong> da eventi morbosi quali ma<strong>la</strong>ttie infettive,sequele di interventi chirurgici, ma<strong>la</strong>ttiegeneti<strong>che</strong> e – non da ultimo - da fattori tossiciambientali <strong>che</strong> influiscono negativamentesull’apparato riproduttivo e in cui quindi èevidente una responsabilità politica e sociale.Vorrei fermarmi a riflettere, proprio a propositodi alterazioni patologi<strong>che</strong> e infertilità sottolineandocome sempre più studi sperimentalie clinici rendano più evidente il ruolo <strong>del</strong><strong>la</strong>presenza di agenti inquinanti sullo stato <strong>del</strong>l’apparatoriproduttivo. Alcuni recenti studimostrano l’associazione tra aumentati livellidi diossina ed endometriosi (causa di sterilità),così come donne ed uomini esposti a pesticidiriportano danni <strong>del</strong><strong>la</strong> fertilità, gli uominiimpiegavano a concepire il doppio <strong>del</strong>tempo rispetto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione normale e come,nel caso di concepimento, le loro donneavevano un rischio di aborto fino a dodici voltesuperiore. Ulteriori studi sui distruttori endocrini(fta<strong>la</strong>ti, bisfenolo ecc.) infatti, presentiin molte sostanze di uso quotidiano, mostranosempre più come essi agiscano disordinandoil sistema endocrino, danneggiando ilfunzionamento <strong>del</strong><strong>la</strong> tiroide e interferendo inmaniera significativa con lo sviluppo <strong>del</strong>lefunzioni sessuali con ricadute a più livelli, sullecapacità riproduttive umane. Tutti questiNessuno potrànegare <strong>che</strong>l’infertilità sia unacondizionepatologica daricondurre an<strong>che</strong> afattori tossiciambientali in cui èevidente unaresponsabilitàpolitica e sociale. Enon è paradossalecurare “in libertàvigi<strong>la</strong>ta” unapatologiaimportante sul<strong>la</strong>quale agisconopure responsabilitàsociali <strong>che</strong> non èpossibile ignorare?Domenico DanzaGinecologo, è Presidente <strong>del</strong>l’Associazione Medici e Biologi <strong>del</strong><strong>la</strong>Riproduzione Umana, nonché Direttore <strong>del</strong> Centro Mediterraneo diMedicina <strong>del</strong><strong>la</strong> Riproduzione a Salerno.Siamo di fronte adun paradossomedico: nell’era<strong>del</strong><strong>la</strong>farmacogenomica,in cui si progettanoi farmaci in base alprofilo <strong>del</strong> DNA <strong>del</strong>paziente, noitroviamo nel testolegis<strong>la</strong>tivo il numerodi ovociti dainseminare e quellida trasferire.elementi sono tutt’altro <strong>che</strong> rassicuranti sul futuro<strong>del</strong> fenomeno infertilità in termini di diffusione.E questo dovrebbe spingere <strong>la</strong> societàintera a interrogarsi sui danni <strong>che</strong> le politi<strong>che</strong>ambientali e gli stili di vita attuali hannocausato al<strong>la</strong> nostra qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita e al<strong>la</strong> nostrasalute, compresa quindi an<strong>che</strong> quel<strong>la</strong> riproduttiva.Tutto ciò non fa <strong>che</strong> condurmi alcuore <strong>del</strong> mio intervento e cioè il paradosso dicurare in libertà vigi<strong>la</strong>ta una patologia importante,sul<strong>la</strong> quale ci sono cause e responsabilitàsociali <strong>che</strong> non è possibile ignorare.Medicina <strong>del</strong>l’individuo e medicina“seriale”E’ dunque un paradosso medico contemporaneol’oggetto <strong>del</strong><strong>la</strong> mia re<strong>la</strong>zione. Nell’era<strong>del</strong><strong>la</strong> farmacogenomica, in cui si progettano ifarmaci in base al profilo <strong>del</strong> DNA <strong>del</strong> paziente,noi - codice civile al<strong>la</strong> mano - troviamo neltesto legis<strong>la</strong>tivo il numero di ovociti da inseminaree quelli da trasferire. Con buona pace<strong>del</strong>le cause di sterilità, con buona pace <strong>del</strong><strong>la</strong>diversità biologica e soprattutto, permettetemi,con buona pace <strong>del</strong><strong>la</strong> coscienza <strong>che</strong> mi vedetrattare due pazienti diversi, con problemati<strong>che</strong>opposte, allo stesso modo, secondo unalogica industriale e non medica, dando lorochance di successo, ovviamente, assolutamentedifferenti.E’ inutile, a questo punto, per spiegare questoparadosso, entrare nel dettaglio di come si esegueun ciclo di fecondazione assistita. Basti sapere<strong>che</strong> si preparano le donne ad aumentare<strong>la</strong> produzione ovocitaria, si prelevano gli ovocitiattraverso un breve intervento in anestesiae, dopo <strong>la</strong> fecondazione, <strong>che</strong> avviene in <strong>la</strong>boratorio,si trasferiscono gli embrioni qualorasi siano formati.Inutile ripetere come tutto questo sia attraversatodal<strong>la</strong> fatica fisica, resa ancora più difficiledalle emozioni e dalle attese <strong>che</strong> questo processoinnesca di fronte a un desiderio <strong>che</strong>, nonsolo direi è legittimo, ma ancestrale e può assolutamentefare <strong>la</strong> differenza rispetto al<strong>la</strong> qualità<strong>del</strong><strong>la</strong> vita futura e al<strong>la</strong> felicità di una coppia,senza per questo <strong>che</strong> nessuno di noi possao debba azzardarsi in una valutazione <strong>che</strong>attiene al<strong>la</strong> sfera privatissima <strong>del</strong>l’esistenza e<strong>del</strong><strong>la</strong> propria personale intuizione <strong>del</strong> mondo.Ma <strong>la</strong> legge, invece, entra in questa sfera, assumendo- come ovvio - <strong>che</strong> <strong>la</strong> realizzazione<strong>del</strong> desiderio di maternità in una donna fertileè socialmente ed eticamente legittimo e edificante,mentre lo stesso desiderio viene consideratoun’ostinazione in una donna o in unuomo con difficoltà a procreare. Cosicché inbarba al<strong>la</strong> coscienza, e soprattutto al<strong>la</strong> scienza,io devo trattare allo stesso modo un’infertilitàtubarica e un’infertilità maschile , nel<strong>la</strong>piena consapevolezza <strong>che</strong> <strong>la</strong> seconda ha menopossibilità di successo. L’esito più evidente diqueste paradossali incongruenze è <strong>la</strong> migrazionecontinua nei centri stranieri <strong>che</strong>, come mostranoi dati, an<strong>che</strong> se non ufficiali, an<strong>che</strong> se<strong>la</strong>cunosi, an<strong>che</strong> se parziali e frammentati, tutticoncordano nel dire <strong>che</strong> sempre più coppiescelgono di andare all’estero e, sorpresa, manon troppa, in misura maggiore quelle <strong>che</strong> ricorronoall’inseminazione omologa, a testimonianza<strong>che</strong> ormai si va all’estero an<strong>che</strong> perciò <strong>che</strong> <strong>la</strong> legge dice di consentire. Unico elementodiscriminante, in questo caso, le dimensionidei portafogli <strong>del</strong>le coppie infertili,<strong>che</strong> rappresenta <strong>la</strong> vera forma di differenzabiologica <strong>che</strong> questa legge esalta.I risultati dopo <strong>la</strong> legge: cronaca diuna sconfitta annunciataLa re<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> ministro al Par<strong>la</strong>mento hamostrato già <strong>la</strong> riduzione <strong>del</strong> tasso di successo<strong>del</strong>le gravidanze con l’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> leggee un sottostudio pilota ha già mostrato comeil fattore maschile sia quello più penalizzatodal limite <strong>del</strong>l’inseminazione degli ovociti.Una legge impugnata da tanti tribunali, maormai fissa nel codice civile fino a quando leCamere non vorranno ripristinare una qual<strong>che</strong>forma di coerenza nel nostro sistema legis<strong>la</strong>tivoin materia di tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong>donna e di maternità responsabile, restituendocosì an<strong>che</strong> ai medici - non mi stan<strong>che</strong>ròmai di ripeterlo - <strong>la</strong> possibilità di curare in modolibero e responsabile.E per ultime ad essere impugnate dal Tribunalesono state le Linee Guida, uni<strong>che</strong> tra leLinee Guida in medicina ad essere vinco<strong>la</strong>ntiper il medico, tradendo così lo spirito tradizionale<strong>del</strong>le Linee Guida <strong>che</strong> vogliono essereper il Medico un orientamento documentatoe mai un’imposizione. E non è strano <strong>che</strong> quest’ultimasentenza, questa volta <strong>del</strong> Tar, le definisce“illegittime per eccesso di potere”. Dettoquesto, con buona pace di quest’ultimasentenza, nonostante essa ripristini <strong>la</strong> possibilità<strong>del</strong><strong>la</strong> diagnosi pre-impianto, con il persistentelimite <strong>del</strong>l’inseminazione di soli treovociti, resta pressoché arduo eseguire <strong>la</strong> geneticapre-impianto per cui un altro paradossoè servito.Inseminare per forza non più di tre ovociti ,impiantare per forza tutti gli embrioni ottenutiqualunque sia il loro stato di salute, nonpoter effettuare una diagnosi pre-impianto,sono gli elementi di una legge basata su supposizioni,mediazioni eti<strong>che</strong> ed ideologi<strong>che</strong>,contro ogni criterio di good medical practice.Ma, mi chiedo, mentre devo evitare di crioconservareun embrione, mentre non possostudiare se è sano, per evitare <strong>che</strong> si possa scegliere,quello sano piuttosto <strong>che</strong> ma<strong>la</strong>to, perallontanare fantasmi di eugenetica come nellospirito <strong>del</strong><strong>la</strong> legge: <strong>che</strong> ne sarà di quel fetoattaccato all’utero <strong>del</strong><strong>la</strong> madre su cui un’amniocentesidiagnostica una trisomia 21? Co-

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