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Nello zaino - Sezione Vicenza

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Lettere in redazione - 29Un riuscitissimo EducampGrazie agli alpiniIl vice presidente provinciale del Coni, Emiliano Barban, alpino, ha inviato al presidente dell’Ana di <strong>Vicenza</strong>Giuseppe Galvanin una lunga lettera di ringraziamento rivolta a tutti gli alpini che hanno aiutato e supportatoin “Educamp”, centri estivi organizzati dal Coni, rivolti a ragazzi e ragazze dai 5 ai 14 anni. Per motivi di spazione pubblichiamo alcuni alcuni passaggi.“Abbiamo ottenuto un enorme successo tanto che i consulenti del Coni dopo Firenze hanno scelto <strong>Vicenza</strong> comepunto di riferimento per il Nord Italia, per sviluppare un progetto iniziato un anno e mezzo fa. Il progetto hacoinvolto molte discipline sportive ed interessato molte società ed associazioni tra le quali il Gruppo alpini Savegnagodi San Bortolo che ci ha dato un grandissimo ed importantissimo apporto, ospitando i piccoli ragazzi peril pranzo. E’ stata meravigliosa l’opportunità che ci è stata data e soprattutto e stata splendida la disponibilità: Peri bambini essere nella sede degli alpini attorniati da quadri, vecchi cappelli con la penna nera e da moltissimi cimelistorici, era diventato una cosa importante e di orgoglio, in quanto dicevano ai loro genitori e compagni piùgrandi: noi mangiamo al ristorante degli alpini, sono bravissimi.Gli alpini non aspettavano altro che i ragazzini facessero loro delle domande per poter rispondere ed incuriosirli:hanno fatto loro vedere i filmati delle loro sfilate, fatto capire cosa vuol dire essere alpino e cosa vuol dire patria,e la bandiera. Hanno cantato canzoni di montagna e suonato l’armonica a bocca incuriosendo ancora di più ibambini e non per ultimo è stato organizzato per tutti i partecipanti all’Educamp, accompagnatori compresi, l’alzabandiera:a tutti i bambini gli alpini hanno voluto donare una bandierina simbolo dell’Italia e da buoni alpini,dopo aver deposto un mazzo di fiori sul cippo all’esterno della loro sede e regalato un fiore alle accompagnatrici,hanno invitato i più grandi a bere in compagnia. Sicuramente per me è stata un’esperienza unica, che rimarrà semprenel mio cuore.GRAZIE”Emiliano BarbanDon Paolo ha capito lo spirito alpinoIl 15 gennaio sono stato invitato dal gruppo di Maloall’annuale festa della Famiglia Alpina; dopo l’alzabandieraed aver reso gli onori al monumento ai Cadutiabbiamo assistito alla celebrazione della messa.Fino a qui tutto rientra nei canoni classici delle nostrecerimonie, ma la sorpresa l’ho avuta quando, prima dell’omelia,il vice parroco don Paolo ha chiesto a tutti glialpini di indossare il cappello. Tra lo sbigottito ed il divertitoci siamo guardati ed abbiamo eseguito. Ha poiproseguito improntando la predica sul significato delcappello e domandando se è lui a fare gli alpini o senon lo sono piuttosto le nostre azioni ed i nostri valori.Aggiungendo sorpresa a sorpresa, giunto il momentodella recita del “Padre nostro”, ci ha chiamato tutti attornoa sé sull’altare col cappello indossato e tenendociper mano abbiamo pregato assieme provando unagrande emozione. Alla fine di questa cerimonia, per meunica per come si è comportato don Paolo mi sono fattouna domanda : “Perché esistono disparità di comportamentotra i sacerdoti nei nostri confronti ?” Secondome il giovane don Paolo ha capito esattamentelo spirito che ci anima ed ha capito che quello che facciamosi rifà all’insegnamento di Cristo che ci vuolevicini a chi ha bisogno. Non mi spiego però come maisacerdoti più anziani e che ci conoscono da molto piùtempo, siano restii ad assecondare il nostro desideriodi esprimere durante le funzioni liturgiche il nostro esserealpini. Grazie don Paolo e non cambiare, perché ècomportandosi come te che si riesce ad avvicinare anchecolui che non è interessato o non vuole essere coinvoltonelle nostre e nelle tue cerimonie. Grazie per lalezione che ci hai impartito.Enzo Paolo Simonelli

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