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Natura e ambiente - Abruzzo Promozione Turismo

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In questo scenario si inserisce la vegetazione, che si sussegue infasce parallele dai fondovalle alle vette. Nei settori più bassi eassolati vegeta una boscaglia composta da aceri campestri, ornelli,carpini, roverelle e, nelle zone più soleggiate e rocciose, lecci dallachioma sempreverde su un sottobosco di terebinti, pruni,biancospini, aceri minori, rose selvatiche e rovi. Al livello del suolole fioriture includono la scarpetta di Venere, l’iris marsica, il gigliorosso e numerose specie di orchidee selvatiche ed anche elleborifetidi, ciclamini, pungitopi, scille bifolie, anemoni, digitali e tantealtre specie che formano un tappeto interrotto qua e là daemergenze pietrose. Più in alto si trovano boschi di cerro,l’imponente quercia dal portamento slanciato e dalle ghiande inparte ricoperte da una cupola irta di “peli”, che forma estesipopolamenti insieme a meli selvatici, sorbi e altre caducifoglie dimezza montagna.Salendo verso le vette domina incontrastata la faggeta che, dai1800/2000 metri di altitudine, cede il passo a bassi cespuglipulvinari di ginepro e di pino mugo che, a loro volta, si dissolvononella prateria montana che ricopre le alte pendici e i crinali neiluoghi dove le rupi e i brecciai non la fanno da padroni. In alcunisiti dell’alta valle del Sangro, oltre al faggio, rari aceri di monte egruppi di betulle, sono presenti schiere aromatiche e folte di pinineri, nella varietà autoctona e unica che proprio per questo non sichiama semplicemente pino nero d’Austria, ma si intitola ad unpaese del Parco, posto sulla riva sinistra del Sangro: pino nero diVilletta Barrea.La biodiversità del Parco Nazionale d’<strong>Abruzzo</strong>, Lazio e Molise, cosìricca e varia per quanto riguarda il regno vegetale, non è da menonel campo della vita animale. Quasi 6000 specie di insetti che nepopolano il territorio rappresentano un record della faunaentomologica italiana e comprendono bellissimi coleotteri come laRosalia alpina o la Chrysochola sipari, molto rare e localizzate.Tra imammiferi che hanno reso famoso il Parco sono presenti oltreall’orso, che è il simbolo del più antico Parco Nazionale d’Italia, illupo appenninico, compatto, robusto e dalle caratteristicheorecchie rossicce, la cui presenza all’interno del Parco èimportante, perché contribuisce a mantenere in buona salute lapopolazione degli erbivori che, crescendo troppo di numero,potrebbe diventare nociva alla vegetazione; il camoscio d’<strong>Abruzzo</strong>,considerato per la mole, la grandezza delle corna e la colorazionedel mantello, una specie a sé che conta circa 500 esemplari; ilcinghiale, il cervo, la lince, la volpe, il tasso, la faina, la donnola e loscoiattolo meridionale.Tra i volatili, oltre all’aquila, meritano unasegnalazione la poiana, il gheppio, il falco pellegrino, il gufo reale, lacivetta, il grifone ed il rarissimo picchio dorsobianco, tipico dellaforesta. Sui pascoli si osservano le coturnice e il gracchio corallino,<strong>Abruzzo</strong> <strong>Promozione</strong> <strong>Turismo</strong> - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email info@abruzzoturismo.it

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