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Natura e ambiente - Abruzzo Promozione Turismo

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I SAPORI DEL PARCOABRUZZO ITALIA 9ACAMPOTOSTO si produce uno dei salumi abruzzesi piùpregiati e ricercati, la strepitosa mortadellina di Campotosto,salame di carne di suino lavorata a mano, macinata a granafine e con una caratteristica barretta di lardo inseritaall’interno (lardello). Ha forma ovoidale ed è in generecommercializzata a coppie, per questo è anche nota con lacolorita denominazione di “coglioni di mulo”. Nell’area diCASTEL DEL MONTE (una delle “capitali” abruzzesi dellapastorizia, uno splendido paese medievale il cui nome èun’evidente conferma dei collegamenti e degli scambistrettissimi che <strong>Abruzzo</strong> e Puglia intrattenevano sulleplurimillenarie rotte della transumanza, che univa le pianuredel Tavoliere ai pascoli di Campo Imperatore) i pecorini tipicisono il canestrato ed il marcetto. Il canestrato di Castel delMonte è un formaggio di media e lunga stagionatura, a pastadura, dall’aroma intenso ricco di fragranze legate alle essenzespontanee presenti nelle erbe di pascolo e nei foraggiutilizzati per l’alimentazione delle pecore, e talvolta hasapore lievemente piccante. Il marcetto deve il nome e lecaratteristiche organolettiche allo sviluppo nelle forme delpecorino, durante il periodo di stagionatura, di larve dellamosca Piophila casei, che attivano un processo didegradazione che trasforma la pasta in forma cremosa. Sipresenta dunque come un formaggio spalmabile, dal gustonotevolmente piccante, un prodotto molto particolare perveri estimatori. Più in generale il pecorino, uno dei prodottisimbolo d’<strong>Abruzzo</strong>, è prodotto in tutti i territori dellatransumanza. È un formaggio a pasta dura o semidura ed è ilprodotto tipico di quella antichissima forma di gestione delterritorio del sud dell’Italia. Insieme alle giuncate ed allaricotta, consumate fresche, ha rappresentato, fino a pochidecenni or sono, la base economica e alimentare dei pastoriche si spostavano con gli armenti tra Puglia ed <strong>Abruzzo</strong>,secondo il naturale ciclo delle stagioni, alla ricerca di pascoliche, diversificando il nutrimento delle greggi, conferivanoaromi e fragranze del tutto unici ai prodotti della pastorizia.Un pecorino particolarmente qualificato e originale siproduce nel distretto agropastorale di FARINDOLA, utilizzantecaglio di suino, che gli conferisce odore e sapore tipici. Tra iprodotti della terra sono da citare le lenticchie di SANTOSTEFANO DI SESSANIO, coltivate in un’area ristretta cheabbraccia i territori dei comuni di S. Stefano di Sessanio,Calascio, Barisciano, Castelvecchio Calvisio e Castel delMonte, tutti alle pendici del Gran Sasso. Si distinguonoprincipalmente per le dimensioni ridotte (3-5 mm didiametro), per il colore più scuro, e per una resistenza allacottura che ne preserva integre tutte le qualità nutrizionali.Rispetto alle comuni lenticchie sono molto ricche di ferro.Particolarmente saporite, vengono utilizzate per lapreparazione di calde e gustose zuppe abbinate a diversiformati di pasta fatta in casa. Nella zona del Parco la cura deicastagneti e la raccolta dei loro frutti è una pratica di cui si hatestimonianza sin dal XIII secolo. La formazione delle“ricciaie” e la “curatura” delle castagne sono pratiche chevenivano utilizzate fin da allora per prolungare nel tempo laconservazione del prodotto che era alla basedell’alimentazione popolare. È qui che nasce il marrone diValle Castellana, che si raccoglie nel territorio dell’omonimocomune e che appartiene al gruppo del marrone fiorentino,del quale conserva le caratteristiche tipiche. Il marrone diVALLE CASTELLANA presenta dimensioni molto variabili, comeconseguenza dell’adozione di metodi di coltivazioneesclusivamente biologici.<strong>Abruzzo</strong> <strong>Promozione</strong> <strong>Turismo</strong> - Corso V. Emanuele II, 301 - 65122 Pescara - Email info@abruzzoturismo.it

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