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Faber Industrie S.p.A. - Mediobanca Ricerche e Studi S.p.A.

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1.2 Ingresso nel business del metano per autotrazioneAlla fine del 1973, con la crisi energetica, si creò una forte richiesta di bomboleper metano ad uso autotrazione, quale alternativa ai carburanti liquidi. Le bombole<strong>Faber</strong> erano troppo piccole per il nuovo utilizzo, ma modificando una linea diproduzione originariamente progettata per bombole fino a 14 litri, si riuscì aprodurne fino ad una capacità doppia. Seguirono tre anni di intensa attività produttivae progettuale che consentì elevati utili. La produzione salì a 100.000bombole/anno, i dipendenti a circa 100 unità, l’area dello stabilimento si quadruplicòe furono iniziate le prime esportazioni (10-15% del fatturato).Il mercato delle bombole per il metano ad uso autotrazione richiedeva un prodottospecifico: maggiori capacità, dimensione e leggerezza. Nessun produttore al mondosoddisfaceva queste esigenze. Fu deciso, nonostante il parere tecnico negativodel fornitore del know-how, di avviare la costruzione di una seconda linea produttivadi bombole, sempre avvalendosi della tecnologia dello stampaggio profondodi dischi da lamiera, ma, questa volta, per un prodotto di dimensione trevolte superiore. L’investimento fu realizzato con gli utili aziendali e il concorso difinanziamenti a medio termine.Alla fine del 1976 il metano, che godeva di vantaggi fiscali se usato comecarburante per autoveicoli, fu tassato pesantemente ed il ricco mercato dellebombole si dissolse rapidamente. I due anni che seguirono furono difficili. Sidovettero cercare settori alternativi ampliando la percentuale di esportazioni econtenendo i costi. Accanto a tali questioni emersero anche una serie di problemiinterni: la messa a punto della nuova linea di produzione procedeva lentamenteper cause tecniche e le acciaierie non riuscivano a fornire la materia prima dellaqualità richiesta; il personale, arrivato a 120 unità, richiedeva inoltre una riqualificazione.I bilanci si chiusero sempre in attivo, ma con utili non elevati.1.3 Lo sviluppo dei mercati esteriIl 1979, anno della seconda crisi energetica, fu un anno di svolta. I problemitecnico-produttivi sulla nuova linea furono infine risolti ottenendo un prodottoadatto ad un mercato la cui domanda era tornata sostenuta. Si andava delineandoun nuovo periodo favorevole al metano, come conseguenza della nuova crisienergetica, anche questa non limitata all’Italia, ma estesa anche ad altri Paesi,primo fra tutti la Nuova Zelanda.Il fatturato salì rapidamente e gli utili con esso. Cominciò per la <strong>Faber</strong> l’era dellebombole per il metano ad uso autotrazione. Quando la domanda cominciò adeclinare in Italia e in Nuova Zelanda la società ampliò le esportazioni in Canada,4–

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