n° SociCOMMITTENTILa ripartizione del tempo lavoro per committenzaconferma il preponderante impegno richiesto da Comunie Comunità Montane mentre resta scarso il lavororichiesto dai privati.In aumento le commissioni region<strong>al</strong>i.SOCI E COLLABORATORII Soci dei 13 Consorzi indagati sono 2<strong>31</strong> e per lamaggioranza dei casi si tratta di Enti pubblici, inparticolare i Comuni. In <strong>al</strong>cuni casi la maggioranzaassoluta dei Soci è invece formata da imprese agricole.8070606% 1% 6%44%7%36%RegioneProvinceComuniPrivatiPrivati consorziatiAltri soggetti504030201001 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13consorziPercentu<strong>al</strong>e del tempo lavoro per tipologia di committenzaDistribuzione del numero di Soci nei 13 Consorzi indagatiCosì come evidenziato per le tipologie di lavoro, anche ladistribuzione delle tipologie di committenza si presentaeterogenea nei singoli consorzi, discostandosi anche dimolto d<strong>al</strong>la media.Per 4 consorzi i Comuni rappresentano il committente dimaggioranza assoluto (oltre il 50%).Così è anche per <strong>al</strong>trettanti Consorzi nei confronti dellacommittenza region<strong>al</strong>e.Un Consorzio ha, qu<strong>al</strong>e committente di maggioranza(70%) i privati non consorziati, mentre un solo <strong>al</strong>troConsorzio ha i privati consorziati come committenteprincip<strong>al</strong>e.In gener<strong>al</strong>e questi dati confermano la grande eterogeneitàd’azione dei Consorzi forest<strong>al</strong>i lombardi, legata più <strong>al</strong>lecaratteristiche socio-economiche rispetto a quelleterritori<strong>al</strong>i.La rete di collaboratori che i Consorzi hanno costruitonegli anni mette ulteriormente in ris<strong>al</strong>to il peso che iComuni rivestono per la re<strong>al</strong>tà consorzi<strong>al</strong>e. Dei 328soggetti collaboranti con i 13 Consorzi indagati, ben 139(il 42%) sono Enti pubblici.Buona la cooperazione con le imprese agricole (20%) maancora piuttosto scarsa quella con le imprese boschive(solo 23 su 190 registrate nell’Albo Region<strong>al</strong>e).Sono cinque i Consorzi forest<strong>al</strong>i che hanno aperto unacollaborazione con una centr<strong>al</strong>e a biomassa, positivosegn<strong>al</strong>e per le buone pratiche intraprese con il Patto difiliera e con i progetti di filiera portati avanti da RegioneLombardia, e ancor più perché dislocati su cinquedifferenti province (BG, BS, CO, PV, SO).I rapporti con le segherie appaiono ancora esigui: sono 5ma concentrati con due soli Consorzi.100%centr<strong>al</strong>i a biomassasegherie2%2%90%80%70%60%50%40%30%20%10%0%1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13Distribuzione percentu<strong>al</strong>e del tempo lavoro per tipologia dicommittenza nei 22 consorzi forest<strong>al</strong>i (in ascissa). V<strong>al</strong>e l<strong>al</strong>egenda del grafico precedente.consorzi forest<strong>al</strong>i 2%associazioni e fondazioni 5%imprese boschive7%<strong>al</strong>tre imprese o società10%professionisti11%imprese agricole20%enti pubblici42%Distribuzione percentu<strong>al</strong>e per tipo di collaboratoreRispetto ai precedenti anni vi è da sottolineare unacrescita e diversificazione nella rete di collaboratori,positivo riscontro di vivacità del settore.58
ASSOCIAZIONE REGIONALE DEI CONSORZI FORESTALI LOMBARDII Consorzi Forest<strong>al</strong>i Lombardidi anno in anno divengonosempre più insostituibili sulterritorio che è <strong>stato</strong> loroconferito in gestione. Creati piùdi vent’anni fa per volere diRegione Lombardia, che ne hafortemente incentivato laformazione in ogni parte del territorio, si sono consolidatinel tempo mantenendo, spesso anche a fatica, gli obiettiviloro posti da Regione Lombardia, che sono definiti d<strong>al</strong>l<strong>al</strong>.r. n°<strong>31</strong>/2008 e che consistono prev<strong>al</strong>entemente nelleattività di assistenza tecnica, selvicoltur<strong>al</strong>i e di <strong>al</strong>picoltura.Ora i C.F. riconosciuti da Regione Lombardia sono 25 egestiscono sia terreni pubblici che privati, per circa105mila ettari e forniscono lavoro a 270 operai e tecnici.Tutto questo rappresenta un grande v<strong>al</strong>ore per i territorisu cui sussistono i C.F., che si occupano non solo digestione, ma anche di progettazione e monitoraggio, conlo scopo di intervenire nelle zone a rischio idrogeologico,ma anche di prevenire dissesti di varia natura, utilizzandola manodopera loc<strong>al</strong>e.I Consorzi Forest<strong>al</strong>i Lombardi si occupano, per statuto,soprattutto della gestione forest<strong>al</strong>e del territorio, ma inmodo integrato, non solo come imprese, per loro naturavolte esclusivamente <strong>al</strong>la produzione di reddito, ma ancheeffettuando tutti i lavori sussidiari <strong>al</strong> taglio checonsentono di mantenere fruibili ed in equilibrio ipopolamenti forest<strong>al</strong>i ed il territorio nel suo complesso.L’opera progettu<strong>al</strong>e ed operativa dei C.F. è regolamentatad<strong>al</strong>le Direttive sulla Costituzione e sulle Procedure diRiconoscimento dei Consorzi Forest<strong>al</strong>i (D.G.R.n°20554/2005 integrata da D.G.R. n°3621/2006) chericonoscono esplicitamente la funzione di pubblica utilitàdei C.F. proprio per la ricaduta soci<strong>al</strong>e (forza lavoroassunta direttamente), ambient<strong>al</strong>e (monitoraggio eprevenzione) ed economica (affidamento dei lavori amacchiatico positivo <strong>al</strong>le Imprese Boschive ev<strong>al</strong>orizzazione del legname mediante aste per la vendita).A t<strong>al</strong> proposito è bene evidenziare gli ultimi dati di cuidispone Regione Lombardia: nel <strong>2011</strong> i C.F. hanno tagliato47.000 mc. di legname di cui il 47% da opera ed il 53% aduso energetico, i cui destinatari princip<strong>al</strong>i (47%) sonostate le Imprese Boschive.Alla luce della poliedricità dei Consorzi Forest<strong>al</strong>iLombardi l’anno appena trascorso è <strong>stato</strong> caratterizzatoda luci ed ombre: gli aspetti positivi sono rappresentatid<strong>al</strong>la proficua collaborazione in essere con la Dirigenza edi Funzionari di Regione Lombardia, che permette diprogettare in modo lungimirante e tecnicamente proficuoil lavoro sul territorio, mentre le difficoltà maggiori sonoquelle spesso riscontrate nelle sedi amministrativeperiferiche a causa della poca conoscenza delle re<strong>al</strong>tàconsortili da parte di t<strong>al</strong>uni Enti Delegati, conconseguente inefficienza e perdite economiche legate aritardi burocratici.Molto positivo continua a rivelarsi il Patto per la FilieraBosco-Legno-Energia, voluto d<strong>al</strong>l’Assessorato SistemiVerdi e Paesaggio, che ha permesso ai soggetti del settoredi confrontarsi ed iniziare una costruttiva sinergia.Continua la proficua collaborazione con ERSAF, giàconsolidata con l’emanazione del Prezziario per i lavoriforest<strong>al</strong>i e l’estensione dei Costi Standard anche <strong>al</strong>lamisura 226.Un <strong>al</strong>tro aspetto molto positivo è rappresentato d<strong>al</strong>larecente approvazione da parte di Regione Lombardiadella Nuova Legge Difesa Suolo che riconosce i C.F. tra isoggetti attuatori dei lavori.Nei prossimi mesi l’Associazione si impegnerà a fondo perv<strong>al</strong>utare il nuovo PSR 2014-2020, <strong>al</strong> fine di continuare lacollaudata collaborazione con Regione Lombardia,mettendo a disposizione il lavoro del Comitato Tecnicodei Direttori che, grazie <strong>al</strong>le competenze acquisite ed <strong>al</strong>l<strong>al</strong>oro conoscenza capillare delle re<strong>al</strong>tà dei vari territorilombardi, potranno continuare a lavorare in sinergia coifunzionari region<strong>al</strong>i.Un importante riconoscimento del ruolo che staassumendo la nostra Associazione, anche <strong>al</strong> di fuori deiconfini region<strong>al</strong>i, è la partecipazione <strong>al</strong> CoordinamentoCARTE, la cui prima azione è stata il confronto con ilGoverno sulle migliori iniziative da promuovere perriconoscere il ruolo dei produttori di energie rinnovabilida biomasse.In conclusione, si continua a lavorare affinché vengariconosciuta ad ogni livello decision<strong>al</strong>e l’importanzadell’attività svolta dai Consorzi Forest<strong>al</strong>i, che troppospesso viene compresa e v<strong>al</strong>orizzata solo nel caso dieventi c<strong>al</strong>amitosi o come antidoto a problemi diinquinamento e di occupazione in territori deboli etrascurati. Al contrario la gestione consortile del territorioè insostituibile e complessa, in quanto sinergica a tutte leattività che traggono risorse sia natur<strong>al</strong>i sia economiche,per la v<strong>al</strong>orizzazione dell’ambiente sotto ogni suo aspetto:d<strong>al</strong>la produzione di legname <strong>al</strong>l’attività turistica, d<strong>al</strong>lariduzione dell’inquinamento <strong>al</strong>la prevenzione dei rischiidrogeologici, senza dimenticare il ruolo soci<strong>al</strong>e che ogniConsorzio non può e non dovrà mai trascurare.Carmelino PuntelPresidente59