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Linee guida AIAC 2010 per la gestione e il trattamento della - Stopfa

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Tabel<strong>la</strong> 10. Raccomandazioni pratiche <strong>per</strong> <strong>il</strong> mantenimento del ritmo sinusale<br />

con farmaci antiaritmici.<br />

Quando gli accessi sono più frequenti e prolungati ma <strong>la</strong> loro<br />

incidenza non è eccessivamente elevata (1/mese) e/o mal<br />

tollerati emodinamicamente, <strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi con farmaci antiaritmici<br />

rappresenta, indubbiamente, <strong>il</strong> <strong>trattamento</strong> da ut<strong>il</strong>izzare<br />

in prima istanza. La profi<strong>la</strong>ssi non è indicata quando <strong>la</strong> FA è secondaria<br />

ad un fattore precipitante che può essere corretto.<br />

Data l’efficacia limitata di tutti i farmaci antiaritmici oggi disponib<strong>il</strong>i,<br />

appare ovvio che una recidiva di FA non rappresenta<br />

di <strong>per</strong> sé motivo <strong>per</strong> sostituire una terapia antiaritmica; occorre<br />

valutare non una singo<strong>la</strong> recidiva ma una diminuzione più o<br />

meno consistente del numero totale delle recidive stesse.<br />

LINEE GUIDA <strong>AIAC</strong> <strong>2010</strong> PER LA GESTIONE E IL TRATTAMENTO DELLA FA<br />

Trattare al meglio <strong>la</strong> cardiopatia di fondo, qualora presente.<br />

Correggere un’eventuale causa reversib<strong>il</strong>e (es. i<strong>per</strong>tiroidismo) o<br />

consigliare al paziente di evitare, nei limiti del possib<strong>il</strong>e, i trigger nei<br />

rari casi in cui appaiono presenti (es. abuso di alcool o di cibo,<br />

ecc.).<br />

Dopo <strong>il</strong> primo episodio di FA non vanno generalmente somministrati<br />

farmaci antiaritmici, a meno che <strong>la</strong> tachiaritmia non abbia indotto<br />

un deterioramento emodinamico o <strong>il</strong> paziente non sia considerato<br />

ad alto rischio di recidive.<br />

In presenza di episodi rari di FA, che non compromettono <strong>la</strong> qualità<br />

di vita e di breve durata (poche ore), può non essere indicato<br />

alcun <strong>trattamento</strong> antiaritmico.<br />

Nei pazienti con episodi di FA frequenti e/o che compromettono<br />

<strong>la</strong> qualità di vita è generalmente indicato un <strong>trattamento</strong> profi<strong>la</strong>ttico<br />

antiaritmico. Per <strong>la</strong> scelta e <strong>la</strong> posologia del farmaco occorre<br />

valutare attentamente le condizioni cliniche del paziente e <strong>il</strong> peso<br />

corporeo.<br />

La recidiva di FA non rappresenta di <strong>per</strong> sé motivo <strong>per</strong> <strong>la</strong> sostituzione<br />

del farmaco antiaritmico; occorre valutare se tale farmaco ha<br />

indotto una diminuzione più o meno consistente delle recidive<br />

stesse ed eventualmente bisogna prendere in considerazione un<br />

aumento del<strong>la</strong> posologia.<br />

Un <strong>trattamento</strong> antiaritmico può essere iniziato al di fuori dell’ospedale,<br />

salvo condizioni in cui sia necessario un attento monitoraggio<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> rischio di gravi proaritmie o effetti col<strong>la</strong>terali.<br />

FA, fibr<strong>il</strong><strong>la</strong>zione atriale.<br />

Circa <strong>la</strong> sede dove iniziare <strong>la</strong> somministrazione dei farmaci<br />

antiaritmici, i dati del<strong>la</strong> letteratura sono modesti e non <strong>per</strong>mettono<br />

di trarre conclusioni al riguardo. In linea di massima <strong>la</strong><br />

somministrazione può essere iniziata al di fuori dell’ospedale. La<br />

complicanza più temib<strong>il</strong>e, quando si prende questa decisione,<br />

è <strong>la</strong> comparsa di proaritmie ventrico<strong>la</strong>ri che si osservano prevalentemente<br />

nei primi giorni di <strong>trattamento</strong> 312,313 . Tuttavia, in un<br />

sottostudio dell’AFFIRM è emerso che quando i farmaci anti -<br />

aritmici sono scelti sul<strong>la</strong> base delle caratteristiche cliniche del<br />

paziente, l’incidenza di proaritmie ventrico<strong>la</strong>ri è estremamente<br />

bassa 314 . I soggetti più a rischio di proaritmia sono quelli di età<br />

molto avanzata oppure con episodi di scompenso cardiaco, con<br />

QT lungo o con turbe dell’eccitoconduzione (bradicardia sinusale,<br />

intervallo PR prolungato, blocco di branca sinistra o bifascico<strong>la</strong>re)<br />

312,315 . In questi soggetti appare opportuno iniziare <strong>il</strong><br />

<strong>trattamento</strong> in ospedale. Altri fattori che possono predisporre<br />

all’insorgenza di proaritmie ventrico<strong>la</strong>ri sono <strong>la</strong> disfunzione ventrico<strong>la</strong>re<br />

sinistra, <strong>la</strong> marcata i<strong>per</strong>trofia ventrico<strong>la</strong>re, l’ipokaliemia,<br />

l’insufficienza renale; in presenza di tali fattori occorre valutare<br />

caso <strong>per</strong> caso dove iniziare <strong>il</strong> <strong>trattamento</strong> 315 .<br />

In caso di recidive tachiaritmiche <strong>la</strong> scelta del farmaco deve<br />

essere <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e individualizzata in base alle caratteristiche<br />

cliniche del paziente (Figura 1, Tabel<strong>la</strong> 11). Vediamo qui di<br />

seguito le varie possib<strong>il</strong>ità.<br />

Scelta del farmaco antiaritmico nelle varie<br />

situazioni cliniche<br />

Assenza di cardiopatia o cardiopatia lieve<br />

I farmaci di prima scelta sono <strong>il</strong> dronedarone, <strong>la</strong> flecainide, <strong>il</strong> propafenone<br />

e <strong>il</strong> sotalolo, <strong>il</strong> primo e l’ultimo, in partico<strong>la</strong>re, quando<br />

gli accessi tachiaritmici si accompagnano ad elevata frequenza<br />

ventrico<strong>la</strong>re305 . L’ut<strong>il</strong>izzo dell’amiodarone appare discutib<strong>il</strong>e in<br />

questo contesto e non è indicato nei pazienti più giovani.<br />

Cardiopatia i<strong>per</strong>tensiva<br />

I farmaci di prima scelta sono <strong>il</strong> dronedarone, <strong>la</strong> flecainide, <strong>il</strong><br />

propafenone e <strong>il</strong> sotalolo, in caso di i<strong>per</strong>trofia lieve-moderata,<br />

e <strong>il</strong> dronedarone e l’amiodarone in caso di i<strong>per</strong>trofia marcata<br />

(parete posteriore ≥1.5 cm). In questo secondo caso, <strong>la</strong> flecainide,<br />

<strong>il</strong> propafenone e <strong>il</strong> sotalolo sono controindicati <strong>per</strong> <strong>il</strong> rischio<br />

di proaritmie che <strong>il</strong> loro uso comporta.<br />

Cardiopatia ischemica<br />

I betabloccanti, se non controindicati, devono essere sempre<br />

somministrati, ma non sono partico<strong>la</strong>rmente efficaci nel<strong>la</strong> pre-<br />

Tabel<strong>la</strong> 11. Farmaci di prima scelta <strong>per</strong> <strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi farmacologica del<strong>la</strong> fibr<strong>il</strong><strong>la</strong>zione atriale ricorrente in base alle caratteristiche cliniche del paziente.<br />

Patologia di base Farmaco di prima scelta<br />

Pazienti senza cardiopatia, con lieve cardiopatia o con i<strong>per</strong>tensione arteriosa Dronedarone, flecainide, propafenone, sotalolo<br />

senza importante i<strong>per</strong>trofia ventrico<strong>la</strong>re sinistra<br />

Pazienti con importante i<strong>per</strong>trofia ventrico<strong>la</strong>re sinistra Dronedarone, amiodarone<br />

Pazienti con cardiopatia ischemica Dronedarone, sotalolo, amiodarone<br />

Pazienti con scompenso cardiaco lieve/moderato (c<strong>la</strong>sse NYHA I/II) Dronedarone, amiodarone<br />

e/o frazione di eiezione

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