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Quattro porte su 'Petrolio', di Carla Benedetti - Il primo amore

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Partito Comunista Italiano che nei confronti <strong>di</strong> quel potere si comportacome uno stato nello stato, cioè con <strong>di</strong>plomazia.Anche la banalità del potere è dunque un potere che non si vede. Nonperché segreto, come quello delle trame, ma perché entra nelle formae mentis enel comportamento quoti<strong>di</strong>ano, producendo la <strong>su</strong>a stessa innocenza. Su questoPasolini insiste molto in Petrolio.La Signora F. aveva qualcosa <strong>di</strong> ‘<strong>su</strong>periore’ da perseguire. Lecontrad<strong>di</strong>zioni sia del fine che dei mezzi venivano lasciate in quello stato <strong>di</strong>particolare incoscienza che è la ragionevolezza (p. 111).Soprattutto vi insiste riguardo a Carlo. Innocente vuol <strong>di</strong>re per Pasoliniincosciente, nascosto in parte alla coscienza, ma non inconscio (egli esclude lapsicoanalisi, come ogni altra psicologia del profondo: rifiuta anche questiocchiali per analizzare il potere). L’innocenza è piuttosto una specie <strong>di</strong>intontimento che rende invisibile la relazione <strong>di</strong> potere in cui si è presi. Così ilpotere può mettere a frutto le parti buone dell’in<strong>di</strong>viduo, ad esempio, nel caso<strong>di</strong> Carlo, una certa onestà cattolica – naturalmente intricata con l’ipocrisia, laquale favorisce quell’incoscienza, senza tuttavia rompere l’unità dell’in<strong>di</strong>viduo.<strong>Il</strong> potere infatti non provoca <strong>di</strong>ssociazione, al contrario impone “l’ossessionedell’identità e la <strong>su</strong>a frantumazione”.Carlo però a un certo punto si <strong>di</strong>vide in due. Non ce la fa a salvare l’unità.Egli infatti non è “abbastanza intellettuale da poter vivere le contrad<strong>di</strong>zionisociali e politiche del nostro tempo attraverso quella coscienza che assicural’unità dell’in<strong>di</strong>viduo, facendo dello stato schizoide uno stato naturale edell’ambiguità un modo <strong>di</strong> essere”.1.3 Sotto il segno del misto<strong>Il</strong> potere agisce in un “terreno misto, <strong>su</strong>turale”.Anche <strong>su</strong> questo Pasolini insiste molto. <strong>Il</strong> salotto della signora F., peresempio, sta sotto il “segno del Misto” (pp. 97-98). Esso si trova infattial punto <strong>di</strong> incrocio tra un universo e l‘altro, metà <strong>di</strong> qua e metà <strong>di</strong> là,metà in un dominio metà in un altro. E la <strong>su</strong>a ambiguità fonderà il senso dellastoria <strong>di</strong> Carlo e delle <strong>su</strong>e scelte (p. 106).

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