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Quattro porte su 'Petrolio', di Carla Benedetti - Il primo amore

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2. VisioniLeggiamo un passo dall’Appunto 3. Carlo cade a terra, <strong>su</strong>l terrazzino <strong>di</strong>casa.Carlo vede venire due esseri, <strong>di</strong> una natura che non è certamente umana;ma appare tuttavia naturale, inserendosi nella logica della Visione. Simettono uno <strong>di</strong> qua e uno <strong>di</strong> là del corpo <strong>di</strong> Carlo, coi pie<strong>di</strong> all’altezza della <strong>su</strong>atesta, e cominciano a parlare ...<strong>Il</strong> <strong>primo</strong> dei due <strong>di</strong>sputanti aveva un aspetto angelico, e Carlo sapevainteriormente che il <strong>su</strong>o nome era Polis; il secondo, invece, aveva un poveroaspetto infernale, <strong>di</strong> miserabile; e il <strong>su</strong>o nome era Tetis.Era Polis che aveva cominciato a parlare: “Questo corpo è mio, miappartiene. Esso è il corpo <strong>di</strong> un buono, <strong>di</strong> un obbe<strong>di</strong>ente...”“Sì, ma il Peso che ha dentro, invece, è mio...” ribatteva Tetis.Finché si trovano d’accordo: Polis prenderà il corpo <strong>di</strong> Carlo, Tetis siprenderà l’altro corpo che vi è dentro.Tetis non se lo fece ripetere due volte: tira fuori dalle <strong>su</strong>e sor<strong>di</strong>desaccocce un coltello, ne infila la punta nel ventre del corpo <strong>di</strong> Carlo e vi fa unlungo taglio.Poi con le mani lo apre, e, da dentro le viscere ne estrae un feto.Con una mano, passandola <strong>su</strong>lle labbra sanguinose del taglio, me<strong>di</strong>ca ecicatrizza la ferita; con l’altra alza il feto al cielo, come una levatrice felicedella <strong>su</strong>a opera. (pp. 13-4)Siamo appena all’inizio, e già la convenzione <strong>di</strong> realtà è infranta. E’avvenuta una sorta <strong>di</strong> rottura del muro del <strong>su</strong>ono del ralismo. Ma in una<strong>di</strong>rezione che non è nemmeno <strong>su</strong>rrealista (finta alternativa al realismo). E’semplicemente un’altra forma <strong>di</strong> rappresentazione. Una forma che si lascia allespalle il realismo, con tutta la <strong>su</strong>a convenzionalità, con tutto il <strong>su</strong>o illusionismo.Leggendo Petrolio si può infatti avere l’impressione che il realismo siaqualcosa <strong>di</strong> illusionistico, qualcosa che trasforma il mondo in una sorta <strong>di</strong>teatrino del mondo. E non solo il mondo che viene rappresentato, ma anchequello in cui siamo noi stessi mentre lo rappresentiamo. Se <strong>di</strong> solito non laavvertiamo è solo perché sono secoli ci viene prospettata come naturale.

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