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Quattro porte su 'Petrolio', di Carla Benedetti - Il primo amore

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L’omologazione non è terribile in sé, ma per ciò che la rende possibile. Peromologare i corpi bisogna prima farli <strong>di</strong>ventare corpi docili. Cioè sottrarreloro il peso. Amputarli <strong>di</strong> tutto ciò che in essi sta ra<strong>di</strong>cato altrove, fuori dalraggio <strong>di</strong> azione <strong>di</strong> questo potere, e che non è solo la tra<strong>di</strong>zione o l’antica culturaconta<strong>di</strong>na, ma anche la propria storia, la propria in<strong>di</strong>vidualità (Peso è un parolache compare in Petrolio, lo vedremo tra poco).Questo potere quin<strong>di</strong> non è repressivo ma, come <strong>di</strong>rebbe Foucault,costruttivo. Esso forgia la vita, stilizzandola. Propone stili <strong>di</strong> vita da imitare. Econ ciò costruisce in<strong>di</strong>vidui, così come si coniano le monete. Entra, o cerca<strong>di</strong> entrare, negli strati più recon<strong>di</strong>ti. Sottrae peso, semplifica, schematizza. Cioètoglie realtà.Quin<strong>di</strong>, rendere visibile il potere in tutte le <strong>su</strong>e forme, dalle trame allacollusione, dalla sottrazione <strong>di</strong> peso alla stilizzazione dei corpi. Mostrare comeesso penetri (e coinvolga) molte più cose <strong>di</strong> quelle che <strong>di</strong> solito vengono messe<strong>su</strong>l <strong>su</strong>o conto. Che la fenomenologia del potere è più ampia <strong>di</strong> quella cherivelano sia le <strong>su</strong>e descrizioni complottistiche, sia quelle economiciste, siaquelle me<strong>di</strong>atico-spettacolari. A rendere visibile il potere in tutti i <strong>su</strong>oi aspettimirano appunto le Visioni.Ma prima <strong>di</strong> aprire questa seconda porta, ci resta da <strong>di</strong>re qualcosa <strong>su</strong>i“vincoli puerili”.1.5Proviamo a fare qualche ipotesi. Una prima interpretazione <strong>di</strong> cosa volesse<strong>di</strong>re Pasolini con “vincoli puerili” potrebbe essere questa: la ribellione èillusoria. La prendo in considerazione, ma solo per escluderla.<strong>Il</strong> verdetto, esplicito o implicito, <strong>di</strong> quasi tutto il pensiero criticonovecentesco, dal pensiero negativo <strong>di</strong> Adorno a Debord, dai movimentirivoluzionari all’esperienza delle avanguar<strong>di</strong>e, è che l’opposizione al potereviene sempre in qualche modo rimangiata dal potere stesso. Se <strong>di</strong><strong>su</strong>bbi<strong>di</strong>sci,ubbi<strong>di</strong>sci. La trasgressione rafforza la legge. Lo scandalo viene normalizzatoecc. Questo è anche lo stigma della tarda modernità, che in Italia ha poi nutritoanche il cinismo della sinistra, l’arte <strong>di</strong> arrangiarsi nelle pieghe del potere ecc.Pasolini conosce bene quel verdetto. In molti testi, anche saggistici,descrive con acutezza sia l’impasse dell’avanguar<strong>di</strong>a, sia quella della prassirivoluzionaria, e poi della contestazione giovanile. Ribellarsi al potere è stare algioco del potere. E infatti, come il figlio che in Orgia non vuole uccidere ilpadre, o come il protagonista <strong>di</strong> Porcile che non va a Berlino a manifestare, così

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