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gennaio-febbraio - Carte Bollate

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CulturaArte – Anche le sculture vanno in galeraPietà Rondanini: fine pena 2014Il 20 novembre 2012 il Consiglio comunalemilanese ha preso la decisionedi trasferire la Pietà Rondanini diMichelangelo dal carcere di San Vittore(in attesa di riportarla al CastelloSforzesco sua sede naturale) nella cappellacentrale del Panottico, la rotonda.Nell’intervista al Corriere della Sera ilsindaco Giuliano Pisapia dice: “la PietàRondanini avrà un luogo dedicato chepermetterà a tutti di ammirare questascultura purtroppo da tempo in ombra.Anche nelle sue collocazioni temporanee,San Vittore e Tribunale, l’operasarà esaltata nel suo valore simbolico”.Si può trovare un simbolismo con questomettere in carcere la Pietà Rondanini?O forse si spera che questa statuametta in risalto i gravi problemi carcerari,prima di tutti il sovraffollamento?Credo proprio che di pietà non ne abbiamobisogno noi detenuti, a noi serveessere considerati, al di fuori dei reati,come persone e trattate con civiltà erispetto e non stare chiusi, come succedepurtroppo nella maggior parte dellecarceri, 22 ore nell’inattività assoluta.La Pietà Rondanini, acquistata per 135milioni di lire nel 1952 dal Comune diMilano grazie a una raccolta popolaredi fondi lanciata dall’allora sindacoFerrari, era stata collocata nel CastelloSforzesco in una piccola stanza seminascosta e impedita ai disabili in carrozzella.Si pensa che entro il 2014 lanuova sala di 600 metri quadri saràpronta a ospitarla degnamente.Michelangelo Buonarroti, pittore, scultore,poeta e architetto, nacque ad Arezzonel 1475 e morì a Roma nel 1564; dilui abbiamo un ritratto del Vasari conservatonel palazzo della Cancelleria aRoma. Figlio del podestà di Caprese,fin da piccolo incominciò a lavorare in“bottega”, si ricordano le opere marmoreecome il Davide, il Mosé, il Cupidoe l’affresco della Cappella Sistina delGiudizio universale. La Pietà Rondanini,Opera tarda, e unica a essere statafirmata ,è un’opera decisamente anticlassicae testimonia l’emergere di nuovetendenze che prenderanno formacol manierismo (corrente artistica deltardo Rinascimento basata sull’imitazionedi un modello, sia in arte che inletteratura).Pa.S.IL LIBRO – L’opera di Mo Yan, cinese, premio Nobel per la letteratura 2012Il supplizio del legno di sandalo,un romanzo duro e poeticoIl supplizio del legno di sandalo di Mo Yan, cinese,premio Nobel per la letteratura 2012, è un libro duro, cheracconta vicende risalenti ai primi del ‘900, in Europamisconosciute e dimenticate. La rivolta dei Boxer controgli europei che volevano colonizzare la Cina; lo scontro tradue civiltà che nulla avevano in comune, orgogliose e fortientrambe. La storia si svolge nella campagna, in cittadinelontane da Pechino e dalla costa, è descritto un popolo legatoalle tradizioni in modo molto forte, ancora medievale, in cuii funzionari sono espressione della Corte centrale, a essa rispondonoe da essa dipendono, non certamente dal popolo. Lavita è un bene come un altro, si può avere e perdere. La penadi morte e i supplizi sono prassi comuni. Gli europei si inserisconoin questo contesto con la loro arroganza, tracotanzae indifferenza, considerandosi gli unici depositari del bene edel sapere, agiscono di conseguenza e con violenza. In questocontesto la storia di due anziani, Sun Bing e Zhao Jia, artistinel loro campo, che si affrontano dando il meglio di sé.Il primo, contadino, è artista di strada dell’Opera dei Gatti; ilsecondo è un boia che ha lavorato per il Ministero per moltianni raffinando via via il suo lavoro fino a farlo divenire unamacabra arte. Sono consuoceri e non si amano, ma sono parentie il vincolo familiare è tale che il boia preparerà all’artistail supplizio e la morte più onorevoli possibili. Così che ilpatibolo diventa un palcoscenico e la morte una rappresentazione,sacra, dell’Opera dei Gatti. La crudezza delle descrizioni,la violenza di un mondo passato sono raccontati in modorealistico, ma anche poetico; spesso viene usata la tecnica delfeed-back, dei ricordi, per strutturare la personalità di personaggi.Lo scrittore ci porta con decisione dentro un mondoe una storia che inizialmente vorremmo evitare, ma che allafine ci prende e ci affascina.Mo Yan è nato in Cina, nella provincia dello Shandong, da unafamiglia di contadini, nel 1955. Per molti anni ha lavorato alDipartimento culturale delle Forze armate. Fra le sue numeroseopere narrative, Einaudi ha finora pubblicato Sorgo rosso,L’uomo che allevava i gatti (entrambe nel 1997), Grandeseno, fianchi larghi (2002) e Le sei reincarnazioni diXimen Nao (2009). Nel 2005 ha vinto il Premio Nonino. Nel2012 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la letteratura.(biografia tratta dall’edizione Feltrinelli) Pa. S.12 carte<strong>Bollate</strong>

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