Il fenomeno della tratta Guida per gli operatori - Africa Insieme di Pisa
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<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriGLI INDICATORI PER L’IDENTIFICAZIONE DELLE VITTIMEUno dei problemi fondamentali del lavoro sulla <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umaniè l’identificazione delle vittime: riconoscere le situazioni <strong>di</strong> grave sfruttamentoe <strong>di</strong> limitazione <strong>della</strong> libertà è infatti il primo passo <strong>per</strong> agire, <strong>per</strong>contrastare <strong>gli</strong> sfruttatori e <strong>per</strong> garantire i <strong>di</strong>ritti delle <strong>per</strong>sone coinvolte.Tuttavia, l’identificazione delle vittime è compito tutt’altro che semplice:richiede tempo, competenze specifiche, ed è possibile solo in presenza<strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> fiducia con le <strong>per</strong>sone coinvolte.Attualmente, non esistono criteri certi e universalmente accettati <strong>per</strong>l’identificazione delle vittime. Alcune organizzazioni intergovernative -come l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni e l’OrganizzazioneInternazionale del Lavoro (OIM e OIL) – e non governative – come SaveThe Children – hanno definito de<strong>gli</strong> “in<strong>di</strong>catori” che possono aiutare nellavoro <strong>di</strong> riconoscimento. Si <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> elementi che possono far insorgereil sospetto <strong>di</strong> trovarsi davanti ad un caso <strong>di</strong> lavoro forzato o <strong>di</strong> gravesfruttamento: è bene chiarire sin da ora, <strong>per</strong>ò, che ogni situazione vaanalizzata nella sua specificità, e che non esiste un “metodo” certo eincontrovertibile <strong>per</strong> identificare le vittime <strong>di</strong> <strong>tratta</strong>.Come avverte Save The Children, infatti, <strong>gli</strong> “in<strong>di</strong>catori” in<strong>di</strong>viduati dalleagenzie specializzate «sono in<strong>di</strong>zi che non devono considerarsi vincolantiin nessun senso: da una parte, l’assenza <strong>di</strong> tutti <strong>gli</strong> elementi non serve aescludere che [la <strong>per</strong>sona] possa essere vittima <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> o sfruttamento;<strong>di</strong> contro, la presenza <strong>di</strong> uno o più <strong>di</strong> questi elementi non significa che [la<strong>per</strong>sona] sia certamente vittima <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> o sfruttamento. In altri termini,si <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni che non servono a creare certezze o ad accertareverità, ma solo a fare insorgere un sospetto che deve condurre l’o<strong>per</strong>atorea prendere certe precauzioni e ad attivare una serie <strong>di</strong> procedure».Sarà bene precisare anche che l’eventuale consenso <strong>della</strong> vittima nonin<strong>di</strong>ca, <strong>di</strong> <strong>per</strong> sé, l’assenza <strong>di</strong> sfruttamento, <strong>di</strong> coercizione e <strong>di</strong> limitazione<strong>della</strong> libertà <strong>per</strong>sonale. Una delle conseguenze più rilevanti <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>è infatti la riduzione <strong>della</strong> <strong>per</strong>sona coinvolta in uno “stato <strong>di</strong> soggezione<strong>per</strong>manente”, definibile come «una profonda e sistematica anomaliadell’assetto emotivo […] tale da ingenerare un accentuato stato <strong>di</strong><strong>di</strong>sarmante impotenza, <strong>di</strong> avvilente assenza <strong>di</strong> possibili alternative in unprossimo futuro, che conduce la vittima stessa (anche prestando unconsenso viziato) a essere sottoposta alla volontà dell’agente» (ladefinizione è ancora una volta <strong>di</strong> Save The Children).23