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Il fenomeno della tratta Guida per gli operatori - Africa Insieme di Pisa

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<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong><strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriSergio Bontempelli e Gaia Colombo“<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> “<strong>tratta</strong>” nonè solo una piaga che riguardalo sfruttamento delle donne,soprattutto immigrate,costrette a prostituirsi,ma colpisce un insieme <strong>di</strong> soggettimolto più ampio,che comprende i lavoratori,anche in questo caso soprattuttoimmigrati, assoggettati e sfruttatinel mercato del lavoro,ma anche i bambini, costrettiall’accattonaggioe al furto”Istituzione Centro Nord-Sud


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriPREFAZIONE<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> “<strong>tratta</strong>” non è solo una piaga che riguarda lo sfruttamentodelle donne, soprattutto immigrate, costrette a prostituirsi, macolpisce un insieme <strong>di</strong> soggetti molto più ampio, che comprende ilavoratori, anche in questo caso soprattutto immigrati, assoggettati esfruttati nel mercato del lavoro, ma anche i bambini, costrettiall’accattonaggio e al furto. <strong>Il</strong> concetto stesso <strong>di</strong> “<strong>tratta</strong>” comprendeun ampio venta<strong>gli</strong>o <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> sfruttamento, che vanno dalla servitùdomestica, all’inserimento forzato in attività illegali. Per affrontare il<strong>fenomeno</strong> sono necessarie strategie <strong>di</strong> contrasto <strong>di</strong>versificate e specifiche,come quelle che sono state messe in campo attraverso il progettoAnabasis, promosso dall’associazione “<strong>Africa</strong> <strong>Insieme</strong>” con un ampiopartenariato, costituito da soggetti istituzionali, dell’associazionismoe <strong>della</strong> coo<strong>per</strong>azione sociale e con il contributo del gruppo <strong>di</strong> lavoro delTavolo Tratta <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong>.L’obiettivo del progetto, finanziato dal Centro servizi <strong>per</strong> il volontariato<strong>della</strong> Toscana nell’ambito dei Percorsi <strong>di</strong> innovazione 2006, è quello <strong>di</strong>aumentare o suscitare una vera e propria consapevolezza <strong>della</strong> <strong>per</strong>icolositàe <strong>per</strong>vasività del <strong>fenomeno</strong>. Per far questo è necessario contrastarel’in<strong>di</strong>fferenza dell’opinione pubblica, fornendo a tutti i citta<strong>di</strong>ni elementiutili alla identificazione delle “potenziali” vittime, spesso nascoste<strong>di</strong>etro un’apparente normalità. Ma è necessario anche dare informazioniadeguate alle stesse vittime. Da questo punto <strong>di</strong> vista, <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori de<strong>gli</strong>sportelli informativi <strong>per</strong> immigrati e dei centri <strong>di</strong> acco<strong>gli</strong>enza, in generecompetenti solo su<strong>gli</strong> aspetti legati al soggiorno o al lavoro, <strong>per</strong> il lororuolo <strong>di</strong> cerniera con l’utenza immigrata o <strong>di</strong>sagiata, possono rappresentareun utile veicolo <strong>di</strong> informazione sui servizi offerti dal territorio <strong>per</strong>contrastare il <strong>fenomeno</strong>.Nell’ambito del progetto è stato così realizzato un spot televisivo moltosuggestivo, che è stato trasmesso attraverso le emittenti locali, e lapresente pubblicazione “<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori”.Mi auguro dunque che questo nuovo strumento possa contribuire asensibilizzare l’opinione pubblica, <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori de<strong>gli</strong> sportelli informativi<strong>per</strong> immigrati e centri <strong>di</strong> acco<strong>gli</strong>enza e le stesse vittime, a prenderecoscienza del problema e a dare coraggio alla vittime e a<strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori<strong>per</strong> far valere <strong>gli</strong> strumenti del <strong>di</strong>ritto e <strong>della</strong> legalità.Silvia PagninAssessore Cultura, Intercultura e integrazione,Coo<strong>per</strong>azione allo Sviluppo <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong>Presidente Istituzione Centro Nord-Sud1


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriINTRODUZIONE<strong>Africa</strong> <strong>Insieme</strong> è un’associazione laica che si batte, sin dalla sua fondazionenel 1987, sul territorio locale e regionale, <strong>per</strong> i <strong>di</strong>ritti dei migranti e <strong>per</strong>una piena e universale citta<strong>di</strong>nanza. Oltre a svolgere attività d’informazionee sostegno ai migranti, attraverso lo sportello informativo, promuoveattività <strong>di</strong> ricerca, stu<strong>di</strong>o e formazione nel campo dell’immigrazione.È proprio all’interno <strong>di</strong> questo secondo filone <strong>di</strong> lavoro che si colloca larealizzazione <strong>della</strong> presente guida, che si pone l’obiettivo principale <strong>di</strong>contribuire alla formazione sul tema <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani. “<strong>Il</strong><strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori” vuole essere uno strumentopratico <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e riflessione con <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori del settore.Riteniamo che fornire i mezzi <strong>per</strong> conoscere il <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>, <strong>gli</strong>strumenti ed i servizi offerti siano azioni basilari <strong>per</strong> poterlo contrastaree coo<strong>per</strong>are alla creazione <strong>di</strong> <strong>per</strong>corsi <strong>di</strong> prevenzione.La guida offre una panoramica sulla normativa internazionale e nazionalein materia, con un focus in particolare sull’articolo 18 del Testo Unicodelle <strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell’immigrazione e normesulla con<strong>di</strong>zione dello straniero (Decreto Legislativo 25 lu<strong>gli</strong>o 1998, n.286). L’intervista all’avvocato Callaioli, es<strong>per</strong>to del tema, si è concentratasui cambiamenti introdotti dalla messa in o<strong>per</strong>a del Pacchetto Sicurezza.<strong>Il</strong> testo si conclude, oltre che con il riferimento ai servizi specifici attivisul territorio, con una parte de<strong>di</strong>cata alla definizione de<strong>gli</strong> in<strong>di</strong>catori daconoscere <strong>per</strong> sa<strong>per</strong> riconoscere i casi <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> da parte de<strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori.I contenuti sono stati curati da Sergio Bontempelli e Gaia Colombo.2


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriLA NORMATIVA INTERNAZIONALELa Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzatatransnazionale, adottata dall’Assemblea Generale con la Risoluzione55/25 del 15 novembre 2000 e firmata a Palermo nel <strong>di</strong>cembre dellostesso anno, <strong>per</strong> la prima volta pone l’attenzione in modo sistematicosul <strong>fenomeno</strong> del traffico internazionale dei migranti. Essa è integratada tre Protocolli ad<strong>di</strong>zionali che hanno come focus specifici temi eparticolari manifestazioni <strong>della</strong> delinquenza organizzata. Vi sono infattiil Protocollo <strong>per</strong> prevenire, reprimere e punire la <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone, inparticolare donne e bambini, il Protocollo contro il traffico <strong>di</strong> migranti<strong>per</strong> via terrestre, aerea e marittima ed il Protocollo contro la fabbricazioneillecita e il traffico <strong>di</strong> armi da fuoco, delle loro parti, componenti emunizioni.Di particolare interesse sul tema <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>, sono ovviamente i primidue. La Convenzione <strong>di</strong>stingue, infatti, rispettivamente, la <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong>esseri umani (Trafficking in human beings) dal trasporto illegale deimigranti (Smug<strong>gli</strong>ng of migrants).La “<strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone” viene definita all’interno del Protocollo <strong>per</strong>prevenire, reprimere e punire la <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone, in particolare <strong>di</strong>donne e bambini, come “il reclutamento, il trasporto, il trasferimento,l’ospitare o l’acco<strong>gli</strong>ere <strong>per</strong>sone, tramite l’impiego o la minaccia d’impiego<strong>della</strong> forza o <strong>di</strong> altre forme <strong>di</strong> coercizione, <strong>di</strong> rapimento, frode, inganno,abuso <strong>di</strong> potere o <strong>di</strong> una posizione <strong>di</strong> vulnerabilità o tramite il dare oricevere somme <strong>di</strong> danaro o vantaggi <strong>per</strong> ottenere il consenso <strong>di</strong> una<strong>per</strong>sona che ha autorità su un’altra a scopo <strong>di</strong> sfruttamento. Lo sfruttamentocomprende, come minimo, lo sfruttamento <strong>della</strong> prostituzione altrui oaltre forme <strong>di</strong> sfruttamento sessuale, il lavoro forzato o prestazioniforzate, schiavitù o pratiche analoghe, l’asservimento o il prelievo <strong>di</strong>organi”.Fondamentale è ricordare ciò che è riba<strong>di</strong>to alla lettera b dell’articolo3, ossia che “il consenso <strong>di</strong> una vittima <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone allosfruttamento è irrilevante”.Al fine <strong>di</strong> <strong>per</strong>seguire i tre obiettivi ritenuti primari, che sono quelli <strong>di</strong>punire i trafficanti, tutelare le vittime, proteggendone i <strong>di</strong>ritti fondamentaliriconosciuti a livello internazionale, e prevenire la <strong>tratta</strong>, il presenteTrattato si propone <strong>di</strong> adottare un approccio internazionale globale, checonsenta <strong>di</strong> attivare misure d’intervento che o<strong>per</strong>ino simultaneamentenei paesi d’origine, <strong>di</strong> transito e <strong>di</strong> destinazione.Innanzitutto pone ad ogni Stato Parte l’impegno <strong>di</strong> conferire il carattere<strong>di</strong> reato alla condotta sopra descritta, se posta in essere intenzionalmente.3


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriL’assistenza alle vittime comprende la tutela dell’incolumità, <strong>della</strong>riservatezza e dell’identità, il supporto nei proce<strong>di</strong>menti giuri<strong>di</strong>ci edamministrativi, anche ai fini <strong>di</strong> un risarcimento <strong>per</strong> il danno subito, el’attuazione <strong>di</strong> misure relative al recu<strong>per</strong>o fisico, psicologico e sociale,tenendo in considerazione le specificità legate ad età e sesso, conun’attenzione particolare <strong>per</strong> la situazione dei minori.Ai fini <strong>della</strong> prevenzione del crimine, <strong>gli</strong> Stati Parte si impegnano, anchetramite la coo<strong>per</strong>azione bilaterale o multilaterale, ad avviare attività <strong>di</strong>ricerca ed informazione e ad adottare o potenziare misure legislative o<strong>di</strong> altro tipo <strong>per</strong> ridurre la vulnerabilità e scoraggiare la richiesta cheincrementa lo sfruttamento e conduce, <strong>di</strong> conseguenza, alla <strong>tratta</strong>.Riconoscendo alle <strong>per</strong>sone oggetto <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> lo status <strong>di</strong> vittime, <strong>gli</strong> StatiParte, inoltre, prendono in considerazione l’adozione <strong>di</strong> strumenti <strong>per</strong>consentire alle vittime <strong>di</strong> restare sul territorio nazionale, a titolotemporaneo o <strong>per</strong>manente, nei casi ritenuti opportuni, anche attraversoil rilascio <strong>di</strong> <strong>per</strong>messi <strong>di</strong> soggiorno.Per “trasporto illegale <strong>di</strong> migranti” il Protocollo ad esso de<strong>di</strong>cato intende,invece, “il procurare, al fine <strong>di</strong> ricavare, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente,un vantaggio finanziario o materiale, l’ingresso illegale <strong>di</strong> una <strong>per</strong>sonain uno Stato Parte <strong>di</strong> cui la <strong>per</strong>sona non è citta<strong>di</strong>na o residente <strong>per</strong>manente”.Se da un lato viene esclusa la responsabilità penale del migrante seppurconsenziente, dall’altro il Protocollo impone a<strong>gli</strong> Stati Parte <strong>di</strong> adottaretutte le misure legislative e <strong>di</strong> altro tipo <strong>per</strong> penalizzare <strong>gli</strong> autori delleattività connesse al traffico <strong>di</strong> migranti.Nello specifico poi, vengono delineate le misure <strong>di</strong> coo<strong>per</strong>azione e<strong>di</strong>nformazione da attivare <strong>per</strong> contrastare il traffico dei migranti via mare,secondo quanto stabilito dal <strong>di</strong>ritto internazionale del mare, e <strong>per</strong>rafforzare i controlli alle frontiere <strong>per</strong> prevenire ed in<strong>di</strong>viduare il trafficoillegale <strong>di</strong> migranti.Per come si sono delineati i due fenomeni, a partire dalla loro definizionegiuri<strong>di</strong>ca, si può affermare che, pur rifacendosi entrambi ad una matrice<strong>di</strong> criminalità organizzata ed essendo possibili sovrapposizioni ed intreccitra i due, lo smug<strong>gli</strong>ng of migrants si <strong>di</strong>fferenzia dal trafficking principalmente<strong>per</strong> l’elemento consensuale che prevale rispetto a quellocoercitivo, pur non avendo una rilevanza penale. Inoltre spesso ciò checambia è la durata del rapporto tra le organizzazioni criminali e le vittime.Nel caso dello smug<strong>gli</strong>ng <strong>di</strong> norma la relazione si interrompe una voltagiunti nel paese <strong>di</strong> destinazione, mentre nel trafficking lo sfruttamentodelle vittime prosegue nel tempo.4


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriAnche l’Unione Europea, sin dalla metà de<strong>gli</strong> anni 90, si è interrogatasulla strategia comunitaria da mettere in campo <strong>per</strong> contrastare il<strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. Ciò fin dal Trattato sull’Unione in cui vi è unesplicito riferimento alle azioni <strong>di</strong> coo<strong>per</strong>azione da attuare <strong>per</strong> larepressione <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani e dei reati contro i minori.Nella scia <strong>della</strong> nutrita serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni, raccomandazioni e decisionielaborate ne<strong>gli</strong> anni successivi dalle istituzioni europee, particolarmenterilevante e degna <strong>di</strong> nota è la Decisione quadro del Consi<strong>gli</strong>o dell’UnioneEuropa numero 629 del 2002 sulla lotta alla <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani.Essendo un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> portata in<strong>di</strong>viduale, si in<strong>di</strong>rizza ai singoliStati Membri ed è obbligatoria in tutti i suoi elementi. Tale Decisione èvolta a <strong>di</strong>rimere le <strong>di</strong>vergenze nelle impostazioni giuri<strong>di</strong>che de<strong>gli</strong> Statimembri e a contribuire all’attivazione <strong>di</strong> un’efficace coo<strong>per</strong>azionegiu<strong>di</strong>ziaria e <strong>di</strong> polizia in materia penale.L’obiettivo è quello <strong>di</strong> uniformare le <strong>di</strong>sposizioni normative e legislativeaffinché il reato <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani sia affrontato tramiteun’impostazione penale con<strong>di</strong>visa da tutti <strong>gli</strong> Stati membri. Viene introdottol’obbligo comunitario <strong>di</strong> incriminazione <strong>di</strong> condotte riconducibili a reatirelativi alla <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani ai fini dello sfruttamento <strong>di</strong>manodo<strong>per</strong>a o sessuale. Le sanzioni penali introdotte dai singoli Statimembri devono essere efficaci, proporzionate e <strong>di</strong>ssuasive e possonocomportare l’estra<strong>di</strong>zione.La Decisione quadro prende in considerazione all’articolo 4 il ruolo delle<strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che, ossia <strong>di</strong> quelle organizzazioni collettive dotate <strong>di</strong>capacità giuri<strong>di</strong>ca e titolari <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti e doveri, affermando che la lororesponsabilità è complementare a quella delle <strong>per</strong>sone fisiche. <strong>Il</strong> fattoche le <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che, possano essere ritenute responsabili dei reaticommessi a loro vantaggio da qualsiasi soggetto, che agisca a titoloin<strong>di</strong>viduale o in quanto membro <strong>di</strong> un organo <strong>della</strong> <strong>per</strong>sona giuri<strong>di</strong>ca oche eserciti un potere <strong>di</strong> decisione, non impe<strong>di</strong>sce l’avvio <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mentipenali contro le <strong>per</strong>sone fisiche.Per limitare conflitti sull’attribuzione delle competenze giuri<strong>di</strong>che, laDecisione quadro stabilisce poi che ciascun Stato membro può applicarela propria giuris<strong>di</strong>zione e l’esercizio dell’azione penale qualora:• il reato sia commesso sul suo territorio,• l’autore del reato sia un suo citta<strong>di</strong>no,• il reato sia commesso a beneficio <strong>di</strong> una <strong>per</strong>sona giuri<strong>di</strong>ca che ha sedesul suo territorio.E’ bene riba<strong>di</strong>re che l’avvio <strong>di</strong> indagini o <strong>di</strong> azioni penali relative a reaticontemplati dalla presente Decisione quadro non <strong>di</strong>pendono dalla denuncia<strong>della</strong> vittima. I minori inoltre devono essere considerati vittime partico-5


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atorilarmente vulnerabili e vengono <strong>per</strong>tanto adottate misure <strong>per</strong> garantireadeguata protezione alla loro fami<strong>gli</strong>a.La Direttiva 2004/81 emanata dal Consi<strong>gli</strong>o dell’Unione Europea riguardanello specifico il titolo <strong>di</strong> soggiorno da rilasciare ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> paesi terzivittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> o coinvolti in un’azione <strong>di</strong> favoreggiamentodell’immigrazione illegale che coo<strong>per</strong>ino con le autorità competenti.Considerando la definizione delle con<strong>di</strong>zioni d’ingresso e <strong>di</strong> soggiornode<strong>gli</strong> stranieri come parte integrante <strong>della</strong> costruzione <strong>di</strong> una politicacomune dell’immigrazione, la Direttiva in questione si pone l’obiettivo<strong>di</strong> in<strong>di</strong>care quali siano i criteri in<strong>di</strong>spensabili da rispettare affinché levittime <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> e, a <strong>di</strong>screzione del singolo Stato, coloro che sonocoinvolti in azioni <strong>di</strong> favoreggiamento del reato, possano ottenere emantenere un titolo <strong>di</strong> soggiorno.Si <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> una cosiddetta norma premiale che subor<strong>di</strong>na il rilascio del<strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno alla collaborazione con <strong>gli</strong> organi <strong>della</strong> giustiziapenale. <strong>Il</strong> vantaggio cioè è con<strong>di</strong>zionato alla collaborazione offertanell’ambito <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento penale.Inoltre il <strong>di</strong>ritto al soggiorno, secondo questa <strong>di</strong>rettiva, ha carattereprovvisorio. <strong>Il</strong> <strong>per</strong>messo, infatti, ha la durata <strong>di</strong> almeno sei mesi ed èrinnovabile, a meno che non sussistano motivi ostativi attinenti all’or<strong>di</strong>nepubblico e alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>della</strong> sicurezza nazionale.E’ dello scorso marzo, invece, la notizia che la Commissione Europea haadottato due nuove proposte legislative <strong>di</strong>rette ad inasprire la lottacontro la <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani che sono all’esame del Consi<strong>gli</strong>o deiMinistri dell'UE e che, una volta approvate, dovranno essere recepitenelle normative nazionali.La proposta relativa alla lotta contro la <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani, oltrea garantire misure <strong>di</strong> protezione e sostegno <strong>per</strong> le vittime, rafforzerebbele azioni investigative e la coo<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> polizia, consentendo <strong>di</strong><strong>per</strong>seguire <strong>gli</strong> autori del reato, anche nel caso in cui il crimine sia statocommesso all’estero. Si incoraggia poi l’introduzione <strong>di</strong> sanzioni controi clienti <strong>della</strong> prostituzione ed i datori <strong>di</strong> lavoro de<strong>di</strong>ti allo sfruttamento<strong>di</strong> manodo<strong>per</strong>a.La proposta relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessualedei minori, invece, renderebbe penalmente <strong>per</strong>seguibili nuove forme <strong>di</strong>abuso come l’adescamento <strong>di</strong> minori su internet (il cosiddetto grooming)ed il possesso <strong>di</strong> materiale pedopornografico, anche se solo visionato enon scaricato su supporti informatici. <strong>Il</strong> turismo sessuale potrà inoltreessere <strong>per</strong>seguito anche in seguito al rientro in patria dell’autore delreato.6


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriRisale al 2005 la Convenzione n. 197 sulla lotta contro la <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> esseriumani del Consi<strong>gli</strong>o d’Europa, organizzazione internazionale con sede aStrasburgo che riunisce 47 Stati democratici d’Europa, la cui missione èquella <strong>di</strong> promuovere la democrazia, i <strong>di</strong>ritti dell’uomo e l’identitàculturale europea. Occorre porre attenzione a non confondere il Consi<strong>gli</strong>od’Europa, istituito nel 1949 e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione paneuropea, con il Consi<strong>gli</strong>odell’Unione Europea e con il Consi<strong>gli</strong>o europeo, enti afferenti a tutti <strong>gli</strong>effetti all’Unione Europea.La Convenzione in questione si propone <strong>di</strong> sintetizzare il lavoro fatto e<strong>di</strong> adottare un efficace sistema comune <strong>di</strong> prevenzione e contrasto <strong>della</strong><strong>tratta</strong>. Viene a tal fine attivato uno specifico meccanismo <strong>di</strong> monitoraggioche prevede l’istituzione <strong>di</strong> un gruppo d’es<strong>per</strong>ti sulla lotta contro la <strong>tratta</strong>de<strong>gli</strong> esseri umani, denominato GRETA, incaricato <strong>di</strong> vigilare sull’attuazione<strong>della</strong> Convenzione.Basandosi su un approccio non <strong>di</strong>scriminatorio e riconoscendo la <strong>tratta</strong>come una violazione dei <strong>di</strong>ritti umani ed un’offesa alla <strong>di</strong>gnità e all’integritàdell’essere umano, la Convenzione, inoltre, impone a<strong>gli</strong> Stati firmatari<strong>di</strong> realizzare una serie <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> protezione delle vittime. Si va dalla<strong>di</strong>fesa <strong>della</strong> vita privata, all’assistenza psicologica, me<strong>di</strong>ca e sociale, finoall’ammissione al gratuito patrocinio e alla garanzia del risarcimento daparte de<strong>gli</strong> autori del reato, anche attraverso la costituzione <strong>di</strong> un fondo<strong>per</strong> l’indennizzo delle vittime. E’ stabilita altresì la previsione all’interno<strong>della</strong> legislazione nazionale <strong>di</strong> un <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o e riflessione <strong>di</strong>almeno 30 giorni quando sussistano ragionevoli motivi <strong>per</strong> ritenere chela <strong>per</strong>sona sia una vittima, in cui non sarà possibile mettere in atto alcunor<strong>di</strong>ne d’espulsione contro <strong>di</strong> essa. Alle vittime viene poi rilasciato un<strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno rinnovabile.Non essendo <strong>per</strong>ò un organismo dell’Unione Europea, il Consi<strong>gli</strong>o d’Europanon ha il potere <strong>di</strong> emanare raccomandazioni vincolanti, ma solo quello<strong>di</strong> proporre la stipula <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> tra <strong>gli</strong> Stati membri. Di conseguenza lavali<strong>di</strong>tà giuri<strong>di</strong>ca effettiva de<strong>gli</strong> atti emanati dal Consi<strong>gli</strong>o d’Europa èstrettamente subor<strong>di</strong>nata alla ratifica da parte del singolo Stato, cosache a tutt’oggi, ad esempio, l’Italia ancora non ha fatto.7


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriLA NORMATIVA ITALIANAL’articolo 12 del Testo Unico sull’immigrazione (D.Lgs. 286/98) ai commi3 e 5 introduce le misure da attuare contro il favoreggiamentoall’immigrazione clandestina. Si richiama dunque ciò che nella legislazioneinternazionale viene definito smug<strong>gli</strong>ng of migrants.<strong>Il</strong> comma 3, infatti, precisa che chiunque al fine <strong>di</strong> trarre profitto, anche<strong>di</strong> natura in<strong>di</strong>retta, compie atti allo scopo <strong>di</strong> procurare l’ingresso illegaleè punito con la reclusione da quattro a quin<strong>di</strong>ci anni e con la multa <strong>di</strong>15.000 euro <strong>per</strong> ogni <strong>per</strong>sona coinvolta nel traffico <strong>di</strong> migranti. Le pene,inoltre, sono aumentate se <strong>per</strong> procurare l'ingresso o la <strong>per</strong>manenzaillegale la <strong>per</strong>sona vittima <strong>di</strong> smug<strong>gli</strong>ng è stata esposta a <strong>per</strong>icolo <strong>per</strong> lasua vita o la sua incolumità o se è stata sottoposta a <strong>tratta</strong>mento inumanoo degradante (D. Lgs 286/98, art. 12 comma 3 bis lettere b e c).“Se i fatti <strong>di</strong> cui al comma 3 sono compiuti al fine <strong>di</strong> reclutare <strong>per</strong>soneda destinare alla prostituzione o comunque allo sfruttamento sessualeo riguardano l'ingresso <strong>di</strong> minori da impiegare in attività illecite al fine<strong>di</strong> favorirne lo sfruttamento, la pena detentiva è aumentata da un terzoalla metà e si applica la multa <strong>di</strong> 25.000 euro <strong>per</strong> ogni <strong>per</strong>sona” cosìrecita il comma 3-ter, innalzando le sanzioni penali applicabili neiconfronti de<strong>gli</strong> autori del reato <strong>di</strong> trafficking. Anche il legislatore italiano<strong>di</strong>mostra, dunque, <strong>di</strong> aver inteso chiaramente il collegamento e l’intreccioesistente tra i fenomeni <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> e <strong>di</strong> traffico dei migranti.<strong>Il</strong> favoreggiamento <strong>della</strong> <strong>per</strong>manenza, oltre a quello dell’ingresso, nelterritorio dello Stato italiano, in violazione delle norme del Testo unicosull’immigrazione, è punito severamente. Vi è la reclusione fino a quattroanni, a cui si aggiunge un’ammenda economica (art. 12 comma 5).La legge 11 agosto 2003 n. 228 “Misure contro la <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone” ha attuatouna vera e propria riforma sul tema delle nuove schiavitù, che ha portatoalla completa riformulazione <strong>di</strong> alcuni articoli sui delitti contro la <strong>per</strong>sonadel Co<strong>di</strong>ce penale, al fine <strong>di</strong> stabilire pene certe e gravi.L’articolo 600 “Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù” è statocosì riscritto: “Chiunque esercita su una <strong>per</strong>sona poteri corrispondenti aquelli del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> proprietà ovvero chiunque riduce o mantiene una <strong>per</strong>sonain uno stato <strong>di</strong> soggezione continuativa, costringendola a prestazioni lavorativeo sessuali ovvero all'accattonaggio o comunque a prestazioni che ne comportinolo sfruttamento, è punito con la reclusione da otto a venti anni”.L’introduzione del riferimento al <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> servitù, oltre che aquello più scontato <strong>della</strong> schiavitù, è particolarmente interessante <strong>per</strong>ché,a seconda delle interpretazioni, potrebbe delineare situazioni in cui lavittima si trova in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> soggezione fisica o psicologica8


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoripiuttosto che <strong>di</strong> vera e propria costrizione. Ciò potrebbe riproporretipicamente casi <strong>di</strong> servitù domestica o lavorativa.<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> viene, poi, chiaramente ricondotto non più soloall’atto <strong>della</strong> riduzione in schiavitù o in servitù ma anche al mantenimentoprolungato in tale stato. Viene punito chi esercita su <strong>di</strong> un essere umanoi poteri propri del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> proprietà così come chi lo riduce o lo mantienein uno stato <strong>di</strong> soggezione continuativa. Lo stato <strong>di</strong> soggezione continuativasi realizza, come riferisce il comma 2, quando: “la condotta è attuatame<strong>di</strong>ante violenza, minaccia, inganno, abuso <strong>di</strong> autorità o approfittamento<strong>di</strong> una situazione <strong>di</strong> inferiorità fisica o psichica o <strong>di</strong> una situazione <strong>di</strong>necessità, o me<strong>di</strong>ante la promessa o la dazione <strong>di</strong> somme <strong>di</strong> denaro o <strong>di</strong>altri vantaggi a chi ha autorità sulla <strong>per</strong>sona.”La configurazione del reato <strong>di</strong> riduzione in schiavitù non si concretizzaesclusivamente quando vi è sfruttamento <strong>di</strong> natura sessuale, ma attieneanche alla sfera dello sfruttamento lavorativo e dell’accattonaggio,specialmente quando situazioni <strong>di</strong> questo tipo siano accompagnate allaprivazione dei documenti.<strong>Il</strong> quadro sanzionatorio prevede che <strong>gli</strong> autori del reato siano puniti conla reclusione da 8 a 20 anni e si inasprisce ulteriormente, come riferisceil comma 3, qualora il reato sia commesso ai danni <strong>di</strong> minori o ai fini<strong>della</strong> prostituzione o del prelievo <strong>di</strong> organi.L’articolo 2 <strong>della</strong> legge 228/2003 sostituisce l’articolo 601 del Co<strong>di</strong>ce Penale,integrando la nozione <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone ed affermando che commettereato chiunque induca, a proprio vantaggio, un in<strong>di</strong>viduo non solo a fareingresso, ma anche a soggiornare, ad uscire dal territorio dello Stato o atrasferirsi al suo interno <strong>per</strong> uno de<strong>gli</strong> scopi illeciti contemplati. Recitainfatti: “Chiunque commette <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sona che si trova nelle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> cui all'articolo 600 ovvero, al fine <strong>di</strong> commettere i delitti <strong>di</strong> cui al primocomma del medesimo articolo, la induce me<strong>di</strong>ante inganno o la costringeme<strong>di</strong>ante violenza, minaccia, abuso <strong>di</strong> autorità o approfittamento <strong>di</strong> unasituazione <strong>di</strong> inferiorità fisica o psichica o <strong>di</strong> una situazione <strong>di</strong> necessità, ome<strong>di</strong>ante promessa o dazione <strong>di</strong> somme <strong>di</strong> denaro o <strong>di</strong> altri vantaggi alla<strong>per</strong>sona che su <strong>di</strong> essa ha autorità, a fare ingresso o a soggiornare o a usciredal territorio dello Stato o a trasferirsi al suo interno, é punito con lareclusione da otto a venti anni. La pena é aumentata da un terzo alla metàse i delitti <strong>di</strong> cui al presente articolo sono commessi in danno <strong>di</strong> minorede<strong>gli</strong> anni <strong>di</strong>ciotto o sono <strong>di</strong>retti allo sfruttamento <strong>della</strong> prostituzione o alfine <strong>di</strong> sottoporre la <strong>per</strong>sona offesa al prelievo <strong>di</strong> organi”.L’obiettivo, come ricorda la relazione illustrativa <strong>della</strong> legge, “ è quello<strong>di</strong> colpire il traffico in qualunque suo segmento, anche quando il territoriodello Stato non sia la destinazione finale <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> ma solo un passaggionecessario <strong>per</strong> raggiungere altre destinazioni ”.9


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriL’articolo 3 si occupa invece <strong>della</strong> riformulazione dell’articolo 602 delCo<strong>di</strong>ce Penale sull’acquisto e l’alienazione <strong>di</strong> schiavi. Tale previsione <strong>di</strong>reato è <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile applicazione dal momento che, come afferma l’es<strong>per</strong>taMaria Grazia Giammarinaro, occorre provare la compraven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong>conseguenza, il passaggio <strong>di</strong> denaro ed il collegamento <strong>di</strong> natura causalecon l’acquisto <strong>di</strong> una <strong>per</strong>sona.La legge 228/2003 punisce dunque severamente <strong>gli</strong> autori dei reatiin<strong>di</strong>viduati da<strong>gli</strong> articoli 600, 601 e 602 del Co<strong>di</strong>ce Penale. Sono previsteanche sanzioni amministrative nei confronti <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che, societàe associazioni <strong>per</strong> delitti contro la <strong>per</strong>sonalità in<strong>di</strong>viduale (art. 5).Scopo <strong>della</strong> normativa in esame è anche quello <strong>di</strong> provvedere tramitemisure concrete al recu<strong>per</strong>o ed al reinserimento sociale delle vittime.Per questo, l’articolo 12 <strong>della</strong> legge 228/2003 ha previsto l’istituzione<strong>di</strong> un Fondo <strong>per</strong> le misure anti-<strong>tratta</strong>, finalizzato al finanziamento <strong>di</strong>programmi <strong>di</strong> assistenza, <strong>di</strong> integrazione e protezione sociale in favoredelle vittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. A norma dell’articolo 13, inoltre, è istituitouno speciale programma <strong>di</strong> assistenza <strong>per</strong> le vittime dei reati previstida<strong>gli</strong> articoli 600 e 601 del Co<strong>di</strong>ce Penale, che garantisca loro, in viatransitoria, adeguate con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> alloggio, <strong>di</strong> vitto e <strong>di</strong> assistenzasanitaria, idonee al loro recu<strong>per</strong>o fisico e psichico.<strong>Il</strong> Decreto n. 237/2005 istituisce il Regolamento <strong>di</strong> attuazione dell’articolo13 <strong>della</strong> legge 11 agosto 2003 n. 228 che specifica nel detta<strong>gli</strong>o come sidebba procedere <strong>per</strong> la concretizzazione del programma <strong>di</strong> assistenzaalle vittime.Innanzitutto attuatori <strong>di</strong> tale programma sono regioni, enti locali o soggettiprivati ad essi convenzionati. Tali soggetti <strong>per</strong> poter accedere ai fon<strong>di</strong>messi a <strong>di</strong>sposizione devono presentare alla Commissione interministeriale,prevista appositamente a norma dell’articolo 3, progetti <strong>di</strong> fattibilità incui siano in<strong>di</strong>cati i tempi, le modalità d’azione, <strong>gli</strong> obiettivi e le struttureorganizzative e logistiche specificamente destinate. <strong>Il</strong> contributo messoa <strong>di</strong>sposizione dallo Stato è pari all’80%.I progetti <strong>per</strong> poter essere ammissibili devono tener conto delle specificheesigenze legate alla tipologia <strong>di</strong> vittime, all’età, al tipo <strong>di</strong> sfruttamentosubito e prevedere, secondo il comma 3 dell’articolo 1:• fornitura alle vittime <strong>di</strong> alloggio e ricovero in strutture ad in<strong>di</strong>rizzosegreto;• <strong>di</strong>sponibilità <strong>per</strong> le vittime <strong>di</strong> servizi socio-sanitari <strong>di</strong> pronto intervento;• convenzioni con <strong>gli</strong> enti impegnati in programmi <strong>di</strong> assistenza eintegrazione sociale ai sensi dell'articolo 18 del decreto legislativo 25lu<strong>gli</strong>o 1998, n. 286, in programmi <strong>di</strong> rientro volontario assistito ecomunque con i servizi sociali de<strong>gli</strong> enti locali.10


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriI progetti <strong>di</strong> fattibilità <strong>di</strong> durata annuale devono essere tesi alla realizzazionedei progetti in<strong>di</strong>vidualizzati <strong>di</strong> assistenza a favore delle vittime <strong>di</strong> <strong>tratta</strong>che hanno una durata <strong>di</strong> tre mesi e sono prorogabili <strong>per</strong> un ulteriore<strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> pari durata.La presentazione dei progetti <strong>di</strong> fattibilità deve essere corredata da:una relazione illustrativa sulla tipologia e la natura de<strong>gli</strong> interventi conle in<strong>di</strong>cazioni circa:• <strong>gli</strong> obiettivi da conseguire, i tempi <strong>di</strong> realizzazione e le varie fasi incui si articola il progetto;• le metodologie utilizzate e la tipologia delle azioni;• i destinatari dei progetti e la rete dei soggetti pubblici e privaticoinvolti;• le risorse umane utilizzate e le strutture, <strong>gli</strong> immobili e le attrezzatureoccorrenti, i costi previsti;• una analisi costi-benefici relativa alla finalità da <strong>per</strong>seguire in<strong>di</strong>rizzataverso i seguenti in<strong>di</strong>catori:• numero <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone destinatarie;• effetto moltiplicatore;• trasferibilità dei risultati;• promozione delle buone pratiche;• ed una scheda contenente tutti i dati relativi alla natura ed allecaratteristiche del soggetto attuatore se <strong>di</strong>verso dal proponente,con l'in<strong>di</strong>cazione delle es<strong>per</strong>ienze maturate.Quelli <strong>di</strong> seguito elencati sono <strong>gli</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> valutazione:• competenze e capacità organizzativa;• impatto sul contesto territoriale <strong>di</strong> riferimento;• impatto e qualità del progetto rispetto ai destinatari, in relazione alcosto complessivo del progetto;• impatto e qualità delle forme <strong>di</strong> collaborazione in rete, in relazioneal costo complessivo del progetto;• ulteriori elementi <strong>di</strong> qualità e analisi costi/benefici.Sin dal 2006 e fino all’agosto 2009 si sono susseguiti quattro appositiavvisi, contenenti <strong>gli</strong> schemi alle domande e i formulari da allegare allemedesime. Le risorse programmate pari a 2.500.000,00 euro si sonomantenute inalterate ne<strong>gli</strong> anni, così come la ripartizione del finanziamentodelle iniziative che <strong>per</strong> l’80% spetta allo Stato e <strong>per</strong> il 20% a<strong>gli</strong> enti locali.A partire dall’avviso del 2007 si precisa <strong>per</strong>ò che il 20% a carico de<strong>gli</strong> entilocali può essere corrisposto non solo in denaro ma anche in valorizzazioni<strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale, beni, mezzi e attrezzature.11


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriCiascun proponente può presentare un solo progetto. Sempre a partiredall’avviso del 2007, si specifica poi che <strong>per</strong> ciascun progetto possonoessere contemplati più soggetti attuatori e possono essere in<strong>di</strong>cate forme<strong>di</strong> partenariato con enti privati e/o <strong>di</strong> collaborazione istituzionale consoggetti pubblici.Particolare rilievo dall’avviso del 2007 è data alla <strong>di</strong>mensione territorialedei progetti che deve essere chiaramente specificata, al fine <strong>di</strong> valutarecorrettamente l’impatto potenziale e definire il massimale <strong>di</strong> finanziamentoapplicabile. Con l’avviso dello scorso agosto, la <strong>di</strong>mensione territorialeviene ulteriormente specificata, dal momento che i progetti dovrannonecessariamente avere almeno ambito provinciale ed essere in gradoquin<strong>di</strong> <strong>di</strong> coprire un’area territoriale <strong>di</strong> estensione pari o maggiore <strong>di</strong>quella provinciale.L’avviso n. 4 del 2009 raccomanda, al fine <strong>di</strong> garantire maggiore efficaciaalle attività in corso <strong>di</strong> realizzazione, l’attivazione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> sinergiae raccordo tra i progetti <strong>di</strong> fattibilità con i meccanismi esistenti d’interventovolti a favorire l’emersione e la fuoriuscita dai circuiti <strong>di</strong> sfruttamento.<strong>Il</strong> riferimento va in particolare all’apposito Numero verde istituito dalDipartimento <strong>per</strong> le pari opportunità. L’attività del Numero verde800.290290, avviato formalmente nel 2000, è stata recentemente rinnovata.Dal gennaio 2007, quando è stato riattivato, infatti, fornisce assistenzaed informazioni anche <strong>per</strong> le vittime <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> a scopo <strong>di</strong> sfruttamentolavorativo e non solo <strong>per</strong> sfruttamento sessuale.12


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriCOSA PREVEDE L’ARTICOLO 18 DEL TESTO UNICO SULL’IMMIGRAZIONECome ben sanno <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori che lavorano sul campo, all’interno <strong>della</strong>normativa italiana sul tema, c’è in particolare un articolo del Testo Unicosull’immigrazione (Decreto Legislativo 286/98) che fino ad oggi ha svoltoun’azione fondamentale nel garantire la tutela delle vittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>.L’articolo 18 si intitola, in modo eloquente, “Soggiorno <strong>per</strong> motivi <strong>di</strong>protezione sociale”. Prevede, infatti, il rilascio <strong>di</strong> uno speciale <strong>per</strong>messo<strong>di</strong> soggiorno qualora siano accertate situazioni <strong>di</strong> violenza o <strong>di</strong> gravesfruttamento nei confronti <strong>di</strong> uno straniero. <strong>Il</strong> fatto che la violenza e<strong>di</strong>l grave sfruttamento siano poste come con<strong>di</strong>zioni alternative, che nondevono cioè sussistere contemporaneamente, è particolarmente rilevantepoiché sta ad in<strong>di</strong>care che l’istituto dell’articolo 18 ha un ambito <strong>di</strong>applicazione vasto. È applicabile, infatti, tanto allo sfruttamento <strong>della</strong>prostituzione, alla <strong>tratta</strong>, alla riduzione in schiavitù quanto, ad esempio,allo sfruttamento lavorativo e alla servitù domestica.Devono emergere anche concreti <strong>per</strong>icoli <strong>per</strong> l’incolumità dello straniero,<strong>per</strong> effetto dei tentativi <strong>di</strong> sottrarsi ai con<strong>di</strong>zionamenti <strong>di</strong> un’associazionea delinquere oppure delle <strong>di</strong>chiarazioni rese nel corso del proce<strong>di</strong>mentopenale: non è cioè strettamente in<strong>di</strong>spensabile, ai fini del rilascio del<strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno, che la <strong>per</strong>sona coinvolta fornisca <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong>particolare natura, o faccia i nomi dell’organizzazione criminale <strong>di</strong> cuiè vittima. <strong>Il</strong> <strong>per</strong>messo, infatti, non ha una natura “premiale”, ma hacome unica finalità quella <strong>di</strong> proteggere lo straniero dalla violenza o dalgrave sfruttamento.Tra i reati chiamati in causa nel testo ci sono quelli in<strong>di</strong>cati all’articolo3 <strong>della</strong> legge n. 75 del 20 febbraio 1958, denominata “Abolizione <strong>della</strong>regolamentazione <strong>della</strong> prostituzione e lotta contro lo sfruttamento <strong>della</strong>prostituzione altrui”, più nota come “Legge Merlin”, dal nome <strong>della</strong> suapromotrice, la senatrice Lina Merlin. Ci si riferisce, dunque, a delitticonnessi all’induzione, al favoreggiamento e allo sfruttamento <strong>della</strong>prostituzione. Ma, come abbiamo già accennato, l’art. 18 non proteggesolo le <strong>per</strong>sone prostitute, avendo un campo <strong>di</strong> applicazione ben piùampio.Viene richiamato anche l’articolo 380 del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale cheregola l’arresto obbligatorio in flagrante <strong>per</strong> un delitto non colposo,consumato o tentato, <strong>per</strong> il quale la legge stabilisce la pena dell’ergastoloo <strong>della</strong> reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni e nel massimoa vent’anni. Fra i reati in<strong>di</strong>cati, figurano al comma 2 lettera d la riduzionein schiavitù, la prostituzione minorile, la pornografia minorile e le iniziativeturistiche volte allo sfruttamento <strong>della</strong> prostituzione minorile.In base al dettato dell’articolo 18, la situazione <strong>di</strong> violenza o <strong>di</strong> sfruttamento13


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoripuò essere appurata nel corso <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> polizia, <strong>di</strong> indagini, <strong>di</strong>proce<strong>di</strong>menti <strong>per</strong> i reati <strong>di</strong> cui sopra, oppure nello svolgimento <strong>di</strong> interventiassistenziali dei servizi sociali promossi da<strong>gli</strong> enti locali. Anche in questocaso, è bene sottolineare che il <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno, pur rilasciatodalla Questura, può essere rilasciato anche sulla base delle segnalazionidei servizi sociali.<strong>Il</strong> <strong>per</strong>messo rilasciato dal Questore, anche – ma non necessariamente –su proposta del Procuratore <strong>della</strong> Repubblica, o con il parere favorevole<strong>della</strong> stessa autorità, consente allo straniero sia <strong>di</strong> sottrarsi alla violenzae ai con<strong>di</strong>zionamenti dell'organizzazione criminale, sia <strong>di</strong> partecipare adun programma <strong>di</strong> assistenza ed integrazione sociale.Con la proposta o il parere <strong>di</strong> rilascio, secondo quanto descritto dalcomma 2, al Questore devono essere riferite, da un lato, la gravità el’attualità del <strong>per</strong>icolo corso, e, dall’altra, la rilevanza dell’eventualecontributo offerto dallo straniero <strong>per</strong> l’efficace contrasto dell’organizzazionecriminale, <strong>per</strong> l’in<strong>di</strong>viduazione o la cattura dei responsabili deidelitti in<strong>di</strong>cati nel comma 1.In sintesi, i presupposti <strong>per</strong> il rilascio dello speciale <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiornosono:• una situazione <strong>di</strong> violenza o <strong>di</strong> grave sfruttamento accertata;• un <strong>per</strong>icolo concreto, grave ed attuale;• l’ipotesi <strong>di</strong> reati in<strong>di</strong>cati all’articolo 3 <strong>della</strong> legge 75/58, all’ articolo380 del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale o quando siano accertate situazioni<strong>di</strong> violenza o grave sfruttamento;• l’adesione ad un programma <strong>di</strong> assistenza ed integrazione sociale.<strong>Il</strong> <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno, rilasciato a norma dell’articolo 18 del TestoUnico sull’immigrazione, ha durata <strong>di</strong> sei mesi e può essere rinnovato<strong>per</strong> un anno o “<strong>per</strong> il maggior <strong>per</strong>iodo occorrente <strong>per</strong> motivi <strong>di</strong> giustizia”.Consente l’accesso ai servizi assistenziali e allo stu<strong>di</strong>o, nonché l’iscrizionenelle liste <strong>di</strong> collocamento e lo svolgimento <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato, fattisalvi i requisiti minimi <strong>di</strong> età. Nel caso in cui, alla scadenza, sia in corsoun rapporto <strong>di</strong> lavoro, il <strong>per</strong>messo può essere ulteriormente prorogatoo rinnovato <strong>per</strong> la durata stessa del rapporto lavorativo. Se questo è atempo indeterminato, la proroga o il rinnovo avviene con le modalitàstabilite <strong>per</strong> tale motivo <strong>di</strong> soggiorno. Si può richiedere la conversione<strong>per</strong> motivi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, qualora il titolare sia iscritto ad un corso regolare<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>. Può avvenire la conversione in <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>di</strong> lavoro,secondo quanto stabilito dall’articolo 27 del DPR 394/99, come mo<strong>di</strong>ficatodall’articolo 21 del D.P.R. 334/2004. <strong>Il</strong> medesimo articolo in<strong>di</strong>ca ancheche il <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> l’articolo 18 deve contenere comemotivazione esclusivamente la <strong>di</strong>citura “motivi umanitari”, senza che sia14


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriin<strong>di</strong>viduabile il motivo reale del rilascio. L’intenzione del legislatore èstata quella <strong>di</strong> tutelare maggiormente la privacy delle vittime ed evitarepossibili <strong>di</strong>scriminazioni. In passato, infatti, erano sorte delle problematicheapplicative connesse al fatto che talune questure apponevano suldocumento la <strong>di</strong>zione “motivi <strong>di</strong> protezione sociale” o “art. 18”, cherichiamavano <strong>di</strong>rettamente attività connesse con la prostituzione, negandoalle vittime il <strong>di</strong>ritto alla riservatezza.Anche lo straniero che ha terminato l’espiazione <strong>di</strong> una pena detentiva,inflitta <strong>per</strong> reati commessi durante la minore età, e ha già dato provaconcreta <strong>di</strong> partecipazione a un programma <strong>di</strong> assistenza e integrazionesociale, può ottenere il <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> l’articolo 18, comeprevisto dal comma 6. La richiesta è fatta anche su proposta del Procuratore<strong>della</strong> Repubblica o del Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> sorve<strong>gli</strong>anza presso il Tribunale <strong>per</strong> iminorenni, all’atto delle <strong>di</strong>missioni dall’istituto <strong>di</strong> pena. Nei casi in cuisussistano i requisiti, dunque, l’articolo 18 consente <strong>di</strong> o<strong>per</strong>are anche afavore <strong>della</strong> tutela dei minori.La revoca del <strong>per</strong>messo avviene in caso <strong>di</strong> interruzione del programma,<strong>di</strong> condotta incompatibile con le finalità dello stesso o qualora venganomeno le altre con<strong>di</strong>zioni che ne hanno giustificato il rilascio. Tali con<strong>di</strong>zionipossono essere segnalate <strong>di</strong>rettamente dal Procuratore <strong>della</strong> Repubblicao, <strong>per</strong> quanto <strong>di</strong> competenza, dal servizio sociale dell’ente locale coinvolto,o comunque accertate dal Questore.L’autorizzazione alla <strong>per</strong>manenza in Italia ai sensi dell’articolo 18, comesi è detto, non ha valore premiale. La presentazione <strong>di</strong> una denuncia daparte dello straniero o la sua collaborazione con <strong>gli</strong> organi <strong>di</strong> polizia ocon l’autorità giu<strong>di</strong>ziaria non sono considerate requisiti necessari <strong>per</strong>accedere a<strong>gli</strong> strumenti <strong>di</strong> tutela previsti. Di conseguenza, come haricordato il Consi<strong>gli</strong>o <strong>di</strong> Stato nel 2006 (Sentenza del Consi<strong>gli</strong>o <strong>di</strong> Stato– sez. VI del 10 ottobre 2006 n. 6023), il rilascio del <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiornoè del tutto in<strong>di</strong>pendente dal buon andamento delle indagini e dall’esitodel processo penale. La norma <strong>per</strong>segue, infatti, l’intuizione <strong>di</strong> darepriorità alla protezione sociale, consentendo al tempo stesso <strong>di</strong> agire conefficacia al fine <strong>della</strong> repressione del reato. Proprio <strong>per</strong> la sua naturanon premiale, l’articolo 18 è stato considerato uno strumentoall’avanguar<strong>di</strong>a e ha fatto da esempio <strong>per</strong> <strong>gli</strong> altri paesi europei. L’idea<strong>di</strong> scindere il versante <strong>della</strong> protezione sociale delle vittime dallarepressione del reato ha <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> dare risposte adeguate all’esigenzasul piano sociale <strong>di</strong> assicurare imme<strong>di</strong>ato soccorso alla parte debole,vittima <strong>di</strong> violenza o grave sfruttamento, pur tutelando l’urgenza <strong>di</strong><strong>per</strong>seguire i colpevoli del reato. Questa impostazione teorica si è tradottanei fatti nella definizione del sistema cosiddetto del “doppio binario” <strong>per</strong>aver accesso alle tutele <strong>di</strong> tipo giuri<strong>di</strong>co e sociale in<strong>di</strong>cate dall’articolo 18.15


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriVi è il <strong>per</strong>corso giu<strong>di</strong>ziario che si intraprende qualora la situazione <strong>di</strong>violenza e grave sfruttamento sia accertata nel corso del proce<strong>di</strong>mentopenale sorto a seguito <strong>della</strong> denuncia. Occorre che sia il Procuratore<strong>della</strong> Repubblica ad emettere un parere sulla possibilità <strong>di</strong> rilasciare lospeciale <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno, offrendo al Questore anche <strong>gli</strong> elementinecessari a valutare la gravità e l’attualità del <strong>per</strong>icolo.Nel caso del <strong>per</strong>corso sociale, invece, la situazione <strong>di</strong> violenza e gravesfruttamento viene accertata nel corso <strong>di</strong> interventi dei servizi sociali ela decisione è presa autonomamente dal Questore e non vi è la necessità<strong>di</strong> acquisire il parere del Procuratore <strong>della</strong> Repubblica.<strong>Il</strong> comma 6 bis dell’articolo 18, introdotto dalla legge 17/2007, in<strong>di</strong>cache le <strong>di</strong>sposizioni previste si applicano anche ai citta<strong>di</strong>ni de<strong>gli</strong> Statimembri dell’Unione Europea che si trovano in una situazione <strong>di</strong> gravitàed attualità <strong>di</strong> <strong>per</strong>icolo.Diverse sono le circolari esplicative emanate dal Ministero dell’Internoal fine <strong>di</strong> <strong>per</strong>venire ad una maggiore chiarezza necessaria al conseguimento<strong>di</strong> una omogenea applicazione del <strong>di</strong>sposto dell’articolo 18.La circolare del 23 <strong>di</strong>cembre 1999 in<strong>di</strong>ca che qualora il <strong>per</strong>messo <strong>di</strong>soggiorno <strong>per</strong> l’articolo 18 riguar<strong>di</strong> uno straniero già destinatario <strong>di</strong> unprovve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> espulsione, si dovrà richiedere al Prefetto competente,con apposita istanza dell'interessato, <strong>di</strong> adottare un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>sospensione o revoca <strong>della</strong> stessa espulsione.La circolare del 4 agosto 2000 <strong>per</strong> la prima volta in<strong>di</strong>ca l’importanza <strong>di</strong>tener conto nella valutazione dei singoli casi <strong>di</strong> eventuali conseguenzedei rischi <strong>per</strong> l’incolumità <strong>per</strong>sonale, ai quali potrebbero essere espostinei Paesi d’origine <strong>gli</strong> stranieri interessati e i loro familiari, a seguito delrimpatrio.La circolare del 2 gennaio 2006 riba<strong>di</strong>sce che, ai fini dell’emersione delcrimine, un ruolo essenziale può essere assunto da ogni apporto <strong>di</strong> carattereinformativo fornito da <strong>per</strong>sone <strong>di</strong>verse dalla vittima, seppur non siconcretizzi in una denuncia. In questa <strong>di</strong>rezioni, si ritiene in<strong>di</strong>spensabilepromuovere un sistema capillare d’informazione e sensibilizzazione <strong>della</strong>società civile sul tema <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani.La circolare del 28 maggio 2007, oltre a specificare le procedure daseguire <strong>per</strong> l’attuazione del <strong>per</strong>corso giu<strong>di</strong>ziario e <strong>di</strong> quello sociale,sottolinea <strong>di</strong> nuovo l’importanza che la valutazione del singolo casoconsideri attentamente i <strong>per</strong>icoli <strong>per</strong> la sicurezza <strong>della</strong> vittima e <strong>della</strong>sua fami<strong>gli</strong>a connessi al rimpatrio nel paese d’origine.La circolare del 4 agosto 2007 si concentra sullo sfruttamento dei lavoratoriimmigrati. Si puntualizza, in particolare, che l’articolo 18 è azionabileogni volta che siano accertate situazioni <strong>di</strong> violenza o <strong>di</strong> grave sfruttamentonei confronti <strong>di</strong> uno straniero, anche in ambito lavorativo.16


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriRisale al 3 agosto del 2007, la circolare emanata dal Ministero <strong>della</strong> Saluteche ha ad oggetto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> i citta<strong>di</strong>ni comunitari, in cuisi specifica che le <strong>per</strong>sone citta<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> paesi dell’Unione Europea ammesseai programmi <strong>di</strong> assistenza ed integrazione sociale, previsti dall’articolo18 del decreto legislativo 286/1998, possono iscriversi al Servizio SanitarioNazionale (SSN). Occorre presentare un’attestazione rilasciata dal Questoreo, nelle more, una <strong>di</strong>chiarazione dell’ente o associazione che gestisceil programma <strong>di</strong> assistenza ed integrazione sociale, <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodocorrispondente alla durata del programma. L’iscrizione si interrompe sela <strong>per</strong>sona abbandona il programma. Al termine del programma si potràmantenere l’iscrizione al SSN se si detengono i requisiti previsti.L’articolo 27 del Regolamento <strong>di</strong> attuazione (DPR 394/99) del Testo unicodelle <strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell'immigrazione e normesulla con<strong>di</strong>zione dello straniero è de<strong>di</strong>cato a chiarire i contenuti e laportata dell’articolo 18. Oltre quanto già specificato in merito alla <strong>di</strong>citura“motivi umanitari” da riportare sul documento e alla possibilità <strong>di</strong>convertire <strong>per</strong> lavoro lo speciale <strong>per</strong>messo regolati dall’articolo 21 delmedesimo Regolamento <strong>di</strong> attuazione, è bene citare alcune specifichecontenute nell’articolo 27. In particolare, titolari <strong>della</strong> proposta <strong>per</strong> ilrilascio del <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> motivi <strong>di</strong> protezione sociale, qualoravengano rilevate situazioni <strong>di</strong> violenza o <strong>di</strong> grave sfruttamento, non sonoesclusivamente il Procuratore <strong>della</strong> Repubblica e i servizi sociali de<strong>gli</strong>enti locali. Vi è possibilità d’azione, infatti, anche <strong>per</strong> <strong>gli</strong> organismiiscritti al Registro delle associazioni e de<strong>gli</strong> enti che svolgono attività afavore de<strong>gli</strong> immigrati, istituito in base all’articolo 52 presso il Ministerodel lavoro e delle politiche sociali, che o<strong>per</strong>ano in convenzione con l’entelocale <strong>di</strong> riferimento, come riferisce il comma 1.A norma del comma 2, alla richiesta <strong>di</strong> <strong>per</strong>messo occorre allegare:• il parere del procuratore <strong>della</strong> Repubblica, quando necessario;• il programma <strong>di</strong> assistenza ed integrazione sociale relativo allostraniero;• l’adesione dello straniero al medesimo programma, previa avvertenzadelle conseguenze previste in caso <strong>di</strong> interruzione del programma o<strong>di</strong> condotta incompatibile con le finalità dello stesso;• l’accettazione de<strong>gli</strong> impegni connessi al programma da parte delresponsabile <strong>della</strong> struttura presso cui il programma deve essererealizzato.Dal <strong>di</strong>cembre del 1999 si sono susseguiti annualmente, ad eccezione del 2003,<strong>gli</strong> avvisi emanati dal Dipartimento <strong>per</strong> le pari opportunità <strong>per</strong> la presentazionee la selezione dei progetti inerenti ai Programmi <strong>di</strong> assistenza e <strong>di</strong> integrazionesociale previsti dall’articolo 18 del Testo Unico sull’immigrazione (286/1998)17


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atorie da<strong>gli</strong> articoli 25 e 26 del Regolamento <strong>di</strong> attuazione (DPR. 349/99).L’ultimo avviso <strong>di</strong>sponibile risale al 10 febbraio 2009.I progetti devono prevedere, come minimo, le seguenti fasi:• attività pro-attive e attività <strong>di</strong> primo contatto volte all’emersionedelle <strong>per</strong>sone trafficate a scopo <strong>di</strong> sfruttamento (unità <strong>di</strong> strada,sportello, altri servizi a bassa so<strong>gli</strong>a);• acco<strong>gli</strong>enza abitativa;• protezione (assistenza sanitaria, psicologica, legale e consulenzevarie);• attività mirate all’ottenimento del <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno ex art. 18;• formazione (alfabetizzazione linguistica ed informatica, corsi <strong>di</strong>formazione professionale);• attività mirate all’inserimento socio-lavorativo (borse-lavoro, tirocinilavorativi).I progetti, <strong>di</strong> durata annuale possono essere presentati in qualità <strong>di</strong>proponenti da Regioni, enti locali od organismi ad essi convenzionati,iscritti nell’apposita sezione del Registro previsto all’articolo 52.L’ammontare delle risorse <strong>di</strong>sponibili è <strong>di</strong> ¤ 4.600.000,00. Le attivitàvengono finanziate <strong>per</strong> il 70% da risorse statali e <strong>per</strong> il restante 30%, chepuò essere corrisposto in denaro e/o valorizzazioni, dalle Regioni odell’Ente locale. Destinatari dei progetti sono esclusivamente le <strong>per</strong>sonestraniere ed i citta<strong>di</strong>ni comunitari che intendano sottrarsi alla violenzaed ai con<strong>di</strong>zionamenti <strong>di</strong> soggetti de<strong>di</strong>ti al traffico <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone a scopo <strong>di</strong>sfruttamento.18


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriDALL’ARTICOLO 18 AL PACCHETTO SICUREZZA:INTERVISTA ALL’AVVOCATO ANDREA CALLAIOLISono passati più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni dall’introduzione, nella normativa inmateria <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni stranieri, <strong>di</strong> un <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> motivi<strong>di</strong> protezione sociale. Qual è il suo giu<strong>di</strong>zio su questa es<strong>per</strong>ienza?Si <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> una novità molto importante nel panorama giuri<strong>di</strong>co europeoanche <strong>per</strong>ché, in sostanza, rappresenta uno strumento fortementeinnovativo nell’ambito del concetto <strong>di</strong> “risarcimento” <strong>della</strong> vittima:l’articolo 18 del Testo Unico sull’Immigrazione introduce infatti <strong>di</strong>sposizionioriginali ed innovative, non solo <strong>per</strong> l’Italia. Si <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> un vero e proprio“unicum”, che pone il nostro paese all’avanguar<strong>di</strong>a nel contrasto altraffico de<strong>gli</strong> esseri umani e nella protezione delle vittime. Non a caso,la nostra normativa in materia è stu<strong>di</strong>ata, approfon<strong>di</strong>ta e – se posso <strong>di</strong>recosì – “invi<strong>di</strong>ata” da<strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori e da<strong>gli</strong> specialisti del settore in tutti ipaesi europei.Anche nella normativa comunitaria si parla <strong>di</strong> un <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno<strong>per</strong> le vittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>, ma in quel caso lo strumento ha connotazioniprevalentemente “giu<strong>di</strong>ziarie”: mira cioè a proteggere le <strong>per</strong>sone finchéqueste possono svolgere un ruolo nelle aule dei tribunali, <strong>per</strong> esempiocome testimoni. In Italia, già attorno alla metà de<strong>gli</strong> anni ’90 – in unodei cosiddetti “decreti Dini”, più volte reiterati e mai convertiti in legge– fu inserita una <strong>di</strong>sposizione specifica <strong>per</strong> le vittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Il</strong><strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno, in quel contesto, aveva un valore “premiale”: eracioè una contropartita <strong>della</strong> collaborazione giu<strong>di</strong>ziaria. L’idea era quella<strong>di</strong> dare un titolo <strong>di</strong> soggiorno a chi collaborasse nell’identificazione delleorganizzazioni criminali, facendo nomi e cognomi delle <strong>per</strong>sone coinvolte.Proprio questa natura “premiale” venne criticata, allora, da molti o<strong>per</strong>atoridel settore. Si temevano <strong>gli</strong> “effetti <strong>per</strong>versi” <strong>di</strong> questa normativa: <strong>per</strong><strong>di</strong>rla in termini brutali, il timore era che le vittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> facesseronomi e cognomi <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone che non erano davvero coinvolte nelleorganizzazioni criminali, con il solo scopo <strong>di</strong> ottenere un <strong>per</strong>messo <strong>di</strong>soggiorno. D’altra parte, chi o<strong>per</strong>ava “sul campo”, a sostegno dellevittime, osservava che l’obbligo <strong>di</strong> collaborare con la giustizia rischiava<strong>di</strong> escludere proprio le <strong>per</strong>sone più fragili: <strong>per</strong> esempio chi è appenaarrivato in Italia, che spesso non conosce l’organizzazione che lo sfruttae che, quin<strong>di</strong>, non può fornire alcuna utile collaborazione.Furono proprio questi rilevi critici a spingere il legislatore, nel 1998, atrasformare profondamente l’impianto <strong>della</strong> normativa. Con l’articolo19


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori18, si introduce infatti un <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno finalizzato prevalentementealla protezione delle vittime, e solo in seconda istanza a favorire lacollaborazione con le forze dell’or<strong>di</strong>ne e con le autorità giu<strong>di</strong>ziarie. Einfatti, il rilascio del <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno non è necessariamente legatoad un <strong>per</strong>corso giu<strong>di</strong>ziario: può nascere anche da un <strong>per</strong>corso “sociale”.E questa connotazione è stata poi successivamente rafforzata da ulterioriinterventi normativi (si pensi all’articolo 13 <strong>della</strong> L. 228/03 in materia<strong>di</strong> repressione <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>, che istituisce uno speciale programma <strong>di</strong>assistenza <strong>per</strong> le vittime) o amministrativi (si pensi alle numerose circolariemanate in materia dal Ministero dell’interno, spesso in recepimento <strong>di</strong>“buone prassi” s<strong>per</strong>imentate sul campo).Proprio questa natura “sociale”, <strong>di</strong> protezione delle vittime, e nonesclusivamente premiale, è la vera novità <strong>della</strong> normativa italiana,l’elemento che la <strong>di</strong>stingue nel panorama europeo, soprattutto <strong>per</strong>chéla protezione <strong>della</strong> vittima si pone con uno sguardo più lungo e si proiettaassai più avanti, consentendo un inserimento stabile nel tessuto socialee lavorativo del nostro Paese.Quali sono i risultati nell’applicazione <strong>della</strong> normativa in tutti questi anni?Tutti dati a <strong>di</strong>sposizione in<strong>di</strong>cano, mi pare, risultati più che lusinghieri.A livello nazionale, i servizi <strong>per</strong> il contrasto alla <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umanihanno contattato e assistito quasi 50.000 <strong>per</strong>sone tra il 2000 e il 2006;nello stesso <strong>per</strong>iodo, più <strong>di</strong> 10.000 vittime delle <strong>tratta</strong> sono state inseritein progetti <strong>di</strong> protezione sociale, e più <strong>di</strong> 5.000 sono state avviate anormali attività lavorative, al <strong>di</strong> fuori dei circuiti <strong>di</strong> sfruttamento.A livello locale, già nel 2004 – si parla dunque <strong>di</strong> cinque anni fa – eranostate contattate più <strong>di</strong> 700 <strong>per</strong>sone dalle unità <strong>di</strong> strada, e più <strong>di</strong> 150vittime <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> erano state inserite in progetti <strong>di</strong> acco<strong>gli</strong>enza.Molto efficaci sono state le <strong>di</strong>sposizioni che prevedono la possibilità, <strong>per</strong>i titolari <strong>di</strong> <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> protezione sociale, <strong>di</strong> iscriversi alServizio Sanitario Nazionale, <strong>di</strong> lavorare, stu<strong>di</strong>are, e anche <strong>di</strong> convertireil titolo <strong>di</strong> soggiorno, ottenendone uno <strong>per</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato.Che succede ora, con il nuovo pacchetto sicurezza e in particolarecon l’introduzione del reato <strong>di</strong> immigrazione clandestina? Vi sonomo<strong>di</strong>fiche rilevanti alla <strong>di</strong>sciplina in materia <strong>di</strong> contrasto alla <strong>tratta</strong>e al rilascio <strong>di</strong> un <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> le vittime?Va anzitutto precisato che il cosiddetto “pacchetto sicurezza” – la legge94/2009 – non interviene sull’art. 18 del Testo Unico sull’Immigrazione20


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori(quello che <strong>di</strong>sciplina, appunto, il <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> le vittime<strong>della</strong> <strong>tratta</strong>). Formalmente, dunque, la normativa in materia restainalterata. <strong>Il</strong> problema è semmai come il nuovo reato <strong>di</strong> immigrazioneclandestina possa – <strong>per</strong> così <strong>di</strong>re – “interferire” con la <strong>di</strong>sciplina sul<strong>per</strong>messo <strong>per</strong> motivi <strong>di</strong> protezione sociale.È infatti evidente che l’articolo 18 si riferisce quasi esclusivamente a<strong>per</strong>sone irregolari (altrimenti, non si parlerebbe <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> un <strong>per</strong>messo<strong>di</strong> soggiorno), che, ai sensi <strong>della</strong> nuova legge, solo <strong>per</strong> il fatto <strong>di</strong> esserepresenti sul territorio italiano commettono un reato. <strong>Il</strong> paradosso è che,in questo contesto, il Questore può – ovviamente – avviare le procedure<strong>per</strong> il rilascio <strong>di</strong> un <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> motivi <strong>di</strong> protezione sociale(come previsto dall’articolo 18), ma deve anche, contestualmente, darenotizia del reato all’Autorità Giu<strong>di</strong>ziaria. E <strong>gli</strong> effetti <strong>di</strong> una cosa delgenere possono essere devastanti, a vari livelli.Anzitutto, c’è un livello che attiene alla fiducia che le vittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>debbono riporre nelle forze <strong>di</strong> polizia e ne<strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori in genere: e ilfatto <strong>di</strong> obbligare <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori ad avviare una denuncia non è certo lacon<strong>di</strong>zione mi<strong>gli</strong>ore <strong>per</strong> conquistare la fiducia delle <strong>per</strong>sone.Poi c’è un livello <strong>di</strong> conseguenze concrete. La vittima <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> saràcondotta dal Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Pace, che dovrà decidere del reato <strong>di</strong> immigrazioneclandestina. In caso <strong>di</strong> condanna, proprio il pacchetto sicurezza <strong>di</strong>spone(con la mo<strong>di</strong>fica all’art. 16 del Testo Unico) la possibilità <strong>di</strong> sostituire lapena pecuniaria con l’espulsione, che <strong>per</strong>ò avverrà – o dovrebbe avvenire– con imme<strong>di</strong>atezza.Semplificando, si può affermare che, in tal modo, si giunge al paradosso<strong>di</strong> una <strong>per</strong>sona destinataria – contemporaneamente – <strong>di</strong> una espulsionee <strong>di</strong> un rilascio <strong>di</strong> un <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno: due cose formalmenteincompatibili, <strong>per</strong> come è strutturata la normativa in materia <strong>di</strong> stranieri,e che sarà <strong>di</strong>fficile conciliare.La norma, così come è configurata, non sembra lasciare spira<strong>gli</strong>: <strong>di</strong>fattiè prevista esclusivamente un’eccezione <strong>per</strong> i richiedenti la protezioneinternazionale – cioè l’asilo politico o comunque lo status <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonavittima <strong>di</strong> <strong>per</strong>secuzioni – (eccezione rappresentata dalla sospensione delproce<strong>di</strong>mento penale in attesa <strong>della</strong> definizione <strong>di</strong> quello relativo allaprotezione internazionale) ma nulla è previsto <strong>per</strong> coloro che potrebberobeneficiare <strong>della</strong> protezione sociale in quanto vittime <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> osfruttamento.21


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori<strong>Il</strong> rischio è che un’applicazione “letterale” <strong>della</strong> norma porti all’estinzionedei <strong>per</strong>corsi <strong>di</strong> inclusione sociale, cioè alla fine dell’articolo 18 così comel’abbiamo conosciuto.Ci sono margini <strong>per</strong> una interpretazione <strong>di</strong>versa?Dovremmo, su questo, aspettare la giurisprudenza, le sentenze dei Giu<strong>di</strong>ci<strong>di</strong> pace e dei tribunali, anche in sede amministrativa, nonché <strong>gli</strong> eventualichiarimenti ministeriali. Tuttavia al momento no on vedo margini positivi,anche se s<strong>per</strong>o tanto, sul punto, <strong>di</strong> aver preso un clamoroso abba<strong>gli</strong>o…22


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriGLI INDICATORI PER L’IDENTIFICAZIONE DELLE VITTIMEUno dei problemi fondamentali del lavoro sulla <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umaniè l’identificazione delle vittime: riconoscere le situazioni <strong>di</strong> grave sfruttamentoe <strong>di</strong> limitazione <strong>della</strong> libertà è infatti il primo passo <strong>per</strong> agire, <strong>per</strong>contrastare <strong>gli</strong> sfruttatori e <strong>per</strong> garantire i <strong>di</strong>ritti delle <strong>per</strong>sone coinvolte.Tuttavia, l’identificazione delle vittime è compito tutt’altro che semplice:richiede tempo, competenze specifiche, ed è possibile solo in presenza<strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> fiducia con le <strong>per</strong>sone coinvolte.Attualmente, non esistono criteri certi e universalmente accettati <strong>per</strong>l’identificazione delle vittime. Alcune organizzazioni intergovernative -come l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni e l’OrganizzazioneInternazionale del Lavoro (OIM e OIL) – e non governative – come SaveThe Children – hanno definito de<strong>gli</strong> “in<strong>di</strong>catori” che possono aiutare nellavoro <strong>di</strong> riconoscimento. Si <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> elementi che possono far insorgereil sospetto <strong>di</strong> trovarsi davanti ad un caso <strong>di</strong> lavoro forzato o <strong>di</strong> gravesfruttamento: è bene chiarire sin da ora, <strong>per</strong>ò, che ogni situazione vaanalizzata nella sua specificità, e che non esiste un “metodo” certo eincontrovertibile <strong>per</strong> identificare le vittime <strong>di</strong> <strong>tratta</strong>.Come avverte Save The Children, infatti, <strong>gli</strong> “in<strong>di</strong>catori” in<strong>di</strong>viduati dalleagenzie specializzate «sono in<strong>di</strong>zi che non devono considerarsi vincolantiin nessun senso: da una parte, l’assenza <strong>di</strong> tutti <strong>gli</strong> elementi non serve aescludere che [la <strong>per</strong>sona] possa essere vittima <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> o sfruttamento;<strong>di</strong> contro, la presenza <strong>di</strong> uno o più <strong>di</strong> questi elementi non significa che [la<strong>per</strong>sona] sia certamente vittima <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> o sfruttamento. In altri termini,si <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni che non servono a creare certezze o ad accertareverità, ma solo a fare insorgere un sospetto che deve condurre l’o<strong>per</strong>atorea prendere certe precauzioni e ad attivare una serie <strong>di</strong> procedure».Sarà bene precisare anche che l’eventuale consenso <strong>della</strong> vittima nonin<strong>di</strong>ca, <strong>di</strong> <strong>per</strong> sé, l’assenza <strong>di</strong> sfruttamento, <strong>di</strong> coercizione e <strong>di</strong> limitazione<strong>della</strong> libertà <strong>per</strong>sonale. Una delle conseguenze più rilevanti <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>è infatti la riduzione <strong>della</strong> <strong>per</strong>sona coinvolta in uno “stato <strong>di</strong> soggezione<strong>per</strong>manente”, definibile come «una profonda e sistematica anomaliadell’assetto emotivo […] tale da ingenerare un accentuato stato <strong>di</strong><strong>di</strong>sarmante impotenza, <strong>di</strong> avvilente assenza <strong>di</strong> possibili alternative in unprossimo futuro, che conduce la vittima stessa (anche prestando unconsenso viziato) a essere sottoposta alla volontà dell’agente» (ladefinizione è ancora una volta <strong>di</strong> Save The Children).23


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriRiferendosi alla <strong>tratta</strong> dei minori – ma il <strong>di</strong>scorso può essere evidentementeesteso anche a<strong>gli</strong> adulti – l’organizzazione umanitaria rileva che «moltospesso i minori che si trovano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sfruttamento […] non si<strong>per</strong>cepiscono come vittime e non considerano <strong>gli</strong> adulti coinvolti comesfruttatori. Lo sfruttatore, infatti, è spesso <strong>per</strong>cepito dal minore come la<strong>per</strong>sona che <strong>gli</strong> ha consentito <strong>di</strong> entrare in Italia, <strong>gli</strong> ha fornito supporto<strong>per</strong> la sistemazione abitativa, <strong>gli</strong> ha messo a <strong>di</strong>sposizione i mezzi e leconoscenze <strong>per</strong> svolgere l’attività da cui il minore trae guadagno […].Tutto questo conduce le vittime a non <strong>per</strong>cepire questa <strong>di</strong>namica in chiave<strong>di</strong> sfruttamento, ma a spiegarla in termini <strong>di</strong> rispetto dei patti informalistipulati con l’adulto. <strong>Il</strong> rapporto che si crea con lo sfruttatore è dunqueambivalente e porta con sé la volontà <strong>di</strong> rispettare tali patti informali».Tra i principali in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> una possibile situazione <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> o <strong>di</strong> gravesfruttamento, vanno rilevati quei casi in cui l’organizzazione criminalefa leva sullo status giuri<strong>di</strong>co irregolare del migrante <strong>per</strong> mantenerlo inuno stato <strong>di</strong> soggezione. Così, <strong>per</strong> esempio, il fatto che l’organizzazionevieti allo straniero ogni contatto con le autorità pubbliche, o che ostacoliogni forma <strong>di</strong> regolarizzazione del soggiorno, o che – ancora – trattengail passaporto e i documenti <strong>di</strong> identificazione <strong>della</strong> vittima, sono in<strong>di</strong>ziimportanti che possono in<strong>di</strong>care un <strong>fenomeno</strong> <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani.Altri in<strong>di</strong>zi sono tutte le forme <strong>di</strong> limitazione <strong>della</strong> libertà <strong>per</strong>sonale e<strong>di</strong> movimento <strong>della</strong> vittima. A titolo <strong>di</strong> esempio, l’OrganizzazioneInternazionale delle Migrazioni cita la coabitazione coatta in un alloggioo in un luogo in<strong>di</strong>cato dall’organizzazione, l’isolamento e lo sra<strong>di</strong>camento<strong>della</strong> <strong>per</strong>sona, ma anche – nel caso <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> a scopo <strong>di</strong> prostituzione– la costrizione al lavoro <strong>di</strong> strada, la gestione de<strong>gli</strong> orari o l’impe<strong>di</strong>mentoal rimpatrio, nonché – nel caso <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> a scopo <strong>di</strong> sfruttamento lavorativo– l’impossibilità <strong>di</strong> lasciare il posto <strong>di</strong> lavoro <strong>per</strong> il costante e continuocontrollo, l’obbligo <strong>di</strong> alloggiare sul posto <strong>di</strong> lavoro, la tolleranza sistematicasul luogo <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> “caporali” o sorve<strong>gli</strong>anti.Per quanto riguarda la <strong>tratta</strong> a scopo <strong>di</strong> sfruttamento lavorativo, altri“in<strong>di</strong>catori” sono costituiti dalle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro: in proposito,l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni in<strong>di</strong>ca, tra i possibili“in<strong>di</strong>zi”, la negazione dei <strong>di</strong>ritti sindacali, le trattenute irragionevoli epunitive sul salario, l’imposizione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni economiche e normativegravemente al <strong>di</strong> sotto dei minimi previsti dalle norme giuri<strong>di</strong>che econtrattuali, la costrizione al lavoro in luoghi gravemente insalubri/insicurio le gravi violazioni delle normative giuslavoristiche, previdenziali,24


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriinfortunistiche. Le aziende che fanno ricorso costante alla interme<strong>di</strong>azioneo alla somministrazione abusiva (L. Biagi art. 18), o che impieganomanodo<strong>per</strong>a irregolare in numero consistente (36 bis “Decreto Bersani”),possono essere coinvolte in fenomeni <strong>di</strong> traffico e <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> esseriumani.25


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriI SERVIZI ATTIVI SUL TERRITORIO PROVINCIALE:ASSOCIAZIONE DONNE IN MOVIMENTOVia Possenti 23/A, 56121 <strong>Pisa</strong>Tel. 050.503852 - 050.2201488 - 340.7031986L’associazione, sin dalla sua fondazione nel 1997, promuove attività cone <strong>per</strong> le donne immigrate e gestisce servizi rivolti a coloro che sonocoinvolte in scenari <strong>di</strong> marginalità. O<strong>per</strong>a inoltre <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o e ilreinserimento sociale delle donne vittime <strong>di</strong> <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> esseri umani ecostrette alla prostituzione. Gestisce tre strutture d’acco<strong>gli</strong>enza ed unosportello informativo a bassa so<strong>gli</strong>a <strong>per</strong> donne immigrate. Tre sono <strong>gli</strong>ambiti d’intervento principali d’attività: presa in carico, acco<strong>gli</strong>enza eaccompagnamento verso l’autonomia; orientamento, formazione,inserimento socio-lavorativo e lavoro <strong>di</strong> rete con le <strong>di</strong>verse realtàterritoriali.CASA DELLA DONNAVia Galli Tassi 8, 56126 <strong>Pisa</strong>Tel. e Fax 050.550627e-mail: casadonna@comune.pisa.it" e segreteria.casa@tiscali.itLa Casa <strong>della</strong> Donna è un’associazione <strong>di</strong> promozione sociale attiva sulterritorio locale dal 1996. <strong>Il</strong> Centro antiviolenza è un servizio rivolto adonne e minori che subiscono o hanno subito mal<strong>tratta</strong>menti e abusi eoffre sostegno e aiuto <strong>di</strong> tipo psicologico e sociale. Vi si accede contattandoil Telefono Donna al numero telefonico 050.561628. Dal 2000 l’Associazionegestisce, in collaborazione con il Settore Politiche Sociali del Comune <strong>di</strong><strong>Pisa</strong>, la Casa <strong>di</strong> acco<strong>gli</strong>enza <strong>per</strong> donne mal<strong>tratta</strong>te.COOPERATIVA SOCIALE IL CERCHIOvia Vespucci 48, 56125 <strong>Pisa</strong>Tel. 050.24166 Fax 050.506372e-mail: info@coo<strong>per</strong>ativailcerchio.comLa coo<strong>per</strong>ativa sociale <strong>Il</strong> Cerchio o<strong>per</strong>a nei campi <strong>della</strong> progettazione edell’erogazione <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> assistenza, prevenzione ed animazione in tresettori principali: Infanzia, Adolescenza e Giovani ed Alta Marginalità.In quest’ultimo ambito, in particolare, sin dal 1997 <strong>Il</strong> Cerchio ha lavorato<strong>per</strong> la riduzione del danno e la lotta all’esclusione sociale attraverso lamessa in campo <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> strada <strong>per</strong> <strong>per</strong>sone tossico<strong>di</strong>pendenti, senzafissa <strong>di</strong>mora e donne vittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>, costrette a prostituirsi. Gestisce,inoltre, un Centro <strong>di</strong> prima acco<strong>gli</strong>enza <strong>per</strong> citta<strong>di</strong>ni extracomunitari.26


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriCOOPERATIVA SOCIALE IL PROGETTOVia <strong>Pisa</strong>na, 15 - Pontedera (<strong>Pisa</strong>)Tel. 0587.52562/59810 Fax 0587.211712e-mail:info@coopilprogetto.itLa coo<strong>per</strong>ativa nasce nel 1988 <strong>per</strong> svolgere attività <strong>di</strong> tipo culturale,sociale, educativo, e <strong>di</strong> animazione del tempo libero. Assume comeelemento fondamentale <strong>della</strong> missione e del suo orientamento progettualela tematica <strong>della</strong> promozione dell’infanzia come soggetto titolare <strong>di</strong><strong>di</strong>ritti e l’impegno a <strong>di</strong>fenderne i <strong>di</strong>ritti, promuoverli e applicarli nei<strong>di</strong>versi contesti sociali e o<strong>per</strong>ativi. Sul tema <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> lavora ai Programmi<strong>di</strong> assistenza e acco<strong>gli</strong>enza <strong>per</strong> le vittime.<strong>Il</strong> numero verde 800.290.290 contro la <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani è gratuitoed attivo 24 ore su 24.Per la Provincia <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong> è attivo anche il numero 340.7031986 gestitodall’associazione Donne in Movimento.27


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriBIBLIOGRAFIABontempelli S., Migranti irregolari, <strong>tratta</strong> e sfruttamento nella Provincia <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong>,Ricerca intervento svolta nell’ambito del Progetto Emergendo, Iniziativa ComunitariaEqual, ottobre 2006Commissione Europea, Rapporto del gruppo <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ti sulla <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umani,2005.De Bon F., La <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone nel protocollo ad<strong>di</strong>zionale alla Convenzione delleNazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, tesi <strong>di</strong> laurea, annoaccademico 2004-2005, Facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza, Università de<strong>gli</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Trento,www.stu<strong>di</strong><strong>per</strong>lapace.itDi Pietro F., L’impiego <strong>di</strong> lavoratori extracomunitari ai fini dello sfruttamento,settembre 2004, www.lavoroprevidenza.comFerrero M., La tutela giuri<strong>di</strong>ca delle vittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>, Newsletter n. 3 gennaio2009, www.aicree.itGiammarinaro M., Riflessioni sull’applicazione <strong>della</strong> legge 11 agosto 2003, n. 228“Misure contro la <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone”. Aspetti positivi e no<strong>di</strong> criticiMotta C., Smug<strong>gli</strong>ng of migrant e trafficking in <strong>per</strong>sons. Normativa a livello internazionale,10 <strong>di</strong>cembre 2008, www.aicree.itNicodemi F., Riduzione in schiavitù e programmi <strong>di</strong> integrazione in Consorti P. (a cura<strong>di</strong>), Tutela dei <strong>di</strong>ritti dei migranti, E<strong>di</strong>zioni Plus, 2009Ronco M., Ar<strong>di</strong>zzone S., Co<strong>di</strong>ce Penale i<strong>per</strong>testuale, Utet, 2007Rosi E., Criminalità organizzata e transnazionale e sistema penale italiano. Laconvenzione Onu <strong>di</strong> Palermo, Ipsoa, 2007Trucco L., <strong>Il</strong> <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> soggiorno <strong>per</strong> protezione sociale (art. 18 T.U. sull’immigrazione)in Prostitute, prostituite, clienti. Che fare? a cura <strong>di</strong> Da Pra Pocchiesa M. e GrossoL., Ega, Torino, 200128


<strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>della</strong> <strong>tratta</strong>. <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atoriI RIFERIMENTO NORMATIVIConsi<strong>gli</strong>o d’Europa, Convenzione sulla lotta contro la <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> esseri umani e relazioneesplicativa, Varsavia, 16 maggio 2005Consi<strong>gli</strong>o dell’Unione Europea, Decisione quadro 2002/629/GAI del 19 lu<strong>gli</strong>o 2002,sulla lotta alla <strong>tratta</strong> de<strong>gli</strong> esseri umaniConsi<strong>gli</strong>o dell’Unione Europea, Direttiva 2004/81/CE del 29 aprile 2004 riguardanteil titolo <strong>di</strong> soggiorno da rilasciare ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> paesi terzi vittime <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> <strong>di</strong>esseri umani o coinvolti in un'azione <strong>di</strong> favoreggiamento dell'immigrazione illegaleche coo<strong>per</strong>ino con le autorità competenti, Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L261/19, 6 agosto 2004Consi<strong>gli</strong>o <strong>di</strong> Stato, Sentenza – sez. VI del 10 ottobre 2006 n. 6023Disegno <strong>di</strong> legge recante: “Misure contro la <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone” - Relazione illustrativa,www.giustizia.itParlamento italiano, Legge 11 agosto 2003, n. 228 – “Misure contro la <strong>tratta</strong> <strong>di</strong><strong>per</strong>sone”, Gazzetta Ufficiale <strong>della</strong> Repubblica Italiana n. 195 del 23 Agosto 2003Parlamento italiano, Legge 26 febbraio 2007, n. 17 – “Conversione in legge, con mo<strong>di</strong>ficazioni,del decreto-legge 28 <strong>di</strong>cembre 2006, n. 300, recante proroga <strong>di</strong> termini previsti da<strong>di</strong>sposizioni legislative. Disposizioni <strong>di</strong> delegazione legislativa”, Gazzetta Ufficiale <strong>della</strong>Repubblica Italiana n. 47 del 26 febbraio 2007 - Supplemento Or<strong>di</strong>nario n. 48Presidente <strong>della</strong> Repubblica Italiana, Decreto Legislativo 25 lu<strong>gli</strong>o 1998, n. 286,“Testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell'immigrazione e normesulla con<strong>di</strong>zione dello straniero”, Gazzetta Ufficiale <strong>della</strong> Repubblica Italiana n. 191del 18 agosto 1998 – Supplemento Or<strong>di</strong>nario n. 139Presidente <strong>della</strong> Repubblica Italiana, Decreto 31 Agosto 1999, n. 394, “Regolamentorecante norme <strong>di</strong> attuazione del testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplinadell'immigrazione e norme sulla con<strong>di</strong>zione dello straniero, a norma dell'articolo 1,comma 6, del decreto legislativo 25 lu<strong>gli</strong>o 1998, n. 286”, Gazzetta Ufficiale <strong>della</strong>Repubblica Italiana n. 258 del 3 novembre 1999 – Supplemento or<strong>di</strong>nario n. 190Presidente <strong>della</strong> Repubblica Italiana, Decreto 18 ottobre 2004, n. 334, “Regolamentorecante mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni al decreto del Presidente <strong>della</strong> Repubblica 31 agosto1999, n. 394, in materia <strong>di</strong> immigrazione, Gazzetta Ufficiale n. 33 del 10 febbraio 2005Presidente <strong>della</strong> Repubblica Italiana, Decreto 19 settembre 2005, n. 237, “Regolamento<strong>di</strong> attuazione dell'articolo 13 <strong>della</strong> legge 11 agosto 2003, n. 228, recante misure controla <strong>tratta</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone”, Gazzetta Ufficiale <strong>della</strong> Repubblica Italiana n. 270 del 19Novembre 2005Onu, United Nations Convention against transnational organized crime and the protocolsthereto, <strong>di</strong>cembre 200029


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