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lotta alla tratta in capitanata - Progetto Roxana

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La <strong>tratta</strong> degli esseri umaniLa <strong>tratta</strong> di esseri umani è un crim<strong>in</strong>e che si fonda sulla compravendita e lo sfruttamento di esseri umani sottratti con violenzao <strong>in</strong>ganno dai luoghi di orig<strong>in</strong>e, portati nei Paesi occidentali e venduti come schiavi. Molte delle vittime della <strong>tratta</strong> sonostate rapite da bande <strong>in</strong>ternazionali, altre sono state vendute dalle proprie famiglie o adescate con false promesse di lavoro.La <strong>tratta</strong> è un fenomeno crim<strong>in</strong>ale legato <strong>alla</strong> malavita organizzata, con reti particolarmente estese, che ricava enormiprofitti dallo sfruttamento di esseri umani ed è spesso co<strong>in</strong>volta <strong>in</strong> altre attività crim<strong>in</strong>ali, quali traffico di droga e di armi.Secondo le stime dell’ONU e dell’Organizzazione mondiale dei migranti, 4 milioni di persone sono vittime di <strong>tratta</strong> nel mondo e 500.000entrano ogni anno nel territorio dell’Europa occidentale; pur non essendoci dati statistici ufficiali, esperti del settore ritengono che <strong>in</strong>Italia siano alcune dec<strong>in</strong>e di migliaia, le donne che vivono <strong>in</strong> condizioni di schiavitù.Non tutte le prostitute <strong>in</strong> strada o al chiuso sono donne trafficate, non tutti gli uom<strong>in</strong>i e le donne gravemente sfruttati sul lavoro sono<strong>in</strong> condizioni di schiavitù, ma è proprio questa confusione/mescolanza con la prostituzione e con lo sfruttamento lavorativo, che rendel’affare redditizio per le organizzazioni crim<strong>in</strong>ali.La Puglia (fonte: Regione Puglia – P.O. FESR, 2012 da Direzione Nazionale Antimafia e Transcrime) è una delle regioni di conf<strong>in</strong>emaggiormente <strong>in</strong>teressate ai flussi della <strong>tratta</strong> e del traffico di migranti; nel Mezzogiorno la Regione Puglia è quella <strong>in</strong> cui si segnala ilmaggior numero di procedimenti, le procure più <strong>in</strong>teressate sono quella di Lecce (946), Br<strong>in</strong>disi (556) e Foggia (51).Il numero delle vittime è <strong>in</strong> costante aumento e i flussi provenienti dai Paesi dell’Europa centrale e orientale, ugualmente <strong>in</strong> aumento,vanno ad aggiungersi ai flussi già esistenti orig<strong>in</strong>ari dell’Africa, dell’America, dei Caraibi e dell’Asia. Le donne e i bamb<strong>in</strong>i sono isoggetti più esposti a questa forma contemporanea di schiavitù, basata specialmente sullo sfruttamento sessuale. La conseguenza èche le vittime sono private di ogni diritto fondamentale, non dispongono di uno status giuridico e sono ridotte, attraverso m<strong>in</strong>acce emal<strong>tratta</strong>menti, ad uno stato di estrema dipendenza dai loro aguzz<strong>in</strong>i.La legislazione <strong>in</strong> vigore f<strong>in</strong>o al 1998 prevedeva al term<strong>in</strong>e del procedimento giudiziario, l’espulsione delle donne costrette a prostituirsiche avevano avuto il coraggio di denunciare il proprio trafficante e/o sfruttatore, poiché quasi mai esse erano <strong>in</strong> possesso di un regolarepermesso di soggiorno. La prospettiva di un rientro obbligato <strong>in</strong> patria, <strong>in</strong> una situazione il più delle volte di povertà e di emarg<strong>in</strong>azionesommata <strong>alla</strong> paura di ritorsioni, <strong>in</strong>duceva spesso le vittime a non denunciare gli sfruttatori.Nel campo della <strong>lotta</strong> <strong>alla</strong> <strong>tratta</strong> di esseri umani l’Italia si è dotata di un dispositivo - l’articolo 18 (“Soggiorno per motivi di protezionesociale”) del Testo Unico n. 286/1998 - che si dispiega su due direttrici pr<strong>in</strong>cipali: il contrasto vero e proprio, affidato a Magistratura eForze dell’Ord<strong>in</strong>e e l’azione sociale di protezione delle vittime, affidata ai servizi pubblici e al privato sociale; da cui il progetto “<strong>Roxana</strong>”.La logica <strong>alla</strong> base di tale dispositivo è stata successivamente ribadita e rafforzata d<strong>alla</strong> Legge 228/2003, “Misure contro la <strong>tratta</strong> dipersone”, da cui il progetto “Aquilone”.A partire da quanto previsto dal dettato normativo, azione sociale, azione giudiziaria e azione di polizia, hanno nel corso degli annisviluppato, ognuna per quanto di propria competenza, le loro rispettive possibilità di <strong>in</strong>tervento, confrontandosi con il mutare delfenomeno, con il mutare del contesto socio-politico, e con le caratteristiche proprie delle varie realtà locali che compongono il panoramaitaliano.La “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” approvata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea generale dell’O.N.U. afferma,all’articolo 4: “Nessuno deve essere tenuto <strong>in</strong> schiavitù o servitù; la schiavitù e il traffico degli schiavi devono essere proibiti <strong>in</strong> tutte leloro forme”. La schiavitù, nonostante l’universale condanna, è una realtà e un fenomeno complesso e <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua evoluzione.L’art. 18 del D.lsg. 286/98 “Testo unico delle disposizioni concernenti la discipl<strong>in</strong>a dell’immigrazione e norme sulla condizione dellostraniero”, prevede che quando sono accertate situazioni di violenza, di <strong>tratta</strong> o di grave sfruttamento nei confronti di uno stranieroed emergano concreti pericoli per la sua <strong>in</strong>columità: a) venga rilasciato uno speciale permesso di soggiorno della durata di 6 mesi(r<strong>in</strong>novabile s<strong>in</strong>o a un massimo di 18) convertibile per motivi di studio o di lavoro; b) venga garantito l’<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> un programmadi protezione ed <strong>in</strong>tegrazione sociale.L’art. 13 della legge 11 agosto 2003 n. 228 “Misure contro la <strong>tratta</strong> di persone”, prevede l’istituzione di uno speciale programma diassistenza che garantisce, <strong>in</strong> via transitoria, adeguate condizioni di alloggio, di vitto e di assistenza sanitaria, per tre mesi (r<strong>in</strong>novabiles<strong>in</strong>o a un massimo di 6), atte al pieno recupero psico-fisico, per le vittime dei reati previsti dagli articoli del Codice di procedura penale:a) art. 600 “Riduzione o mantenimento <strong>in</strong> schiavitù o <strong>in</strong> servitù”; b) art. 601 “Tratta di persone”.5

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