jjAttività di Prevenzione nel Campo ManutentivoCap.Lorenzo RispoliCosa mettonel mio“Crash Kit”Attività di Prevenzione nel Campo Manutentivo2425La risposta è immediata: tutto quello chevuoi. In realtà, perché sia realmente utileed efficace occorre prevedere a priori glioggetti che lo costituiranno, <strong>in</strong>dividuaregli strumenti potenzialmente utili,preservarli <strong>in</strong> modo tale da evitarne il degrado neltempo (ad esempio utilizzando sacchetti persottovuoto o casse stagne), conservarliagevolmente negli spazi/luoghi a disposizione.Inoltre, perché siano effettivamente impiegabili è<strong>in</strong>dispensabile che siano facilmente trasportabili erischierabili <strong>in</strong>sieme al Gruppo Volo. Solo se il kitrisponde a tali requisiti, nel momento del bisogno,quella scatola chiusa e riposta sullo scaffale sitrasformerà <strong>in</strong> una “manna dal cielo”.Sicurezza del Volo n. 268/2008 Sicurezza del Volo n. 268/2008
jjAttività di Prevenzione nel Campo Manutentivo26☛ Cosa metto nel mio “Crash Kit”In realtà, per concretizzare edidentificare analiticamente la listadi equipaggiamenti necessari, è<strong>in</strong>dispensabile, <strong>in</strong> primo luogo,capire a cosa serva un “Crash Kit”e soprattutto quale garanziedebba offrire. L’obiettivo pr<strong>in</strong>cipaleche ci dobbiamo porre è quellodi rendere disponibile immediatamentetutto il materiale necessarioper svolgere <strong>in</strong> sicurezza leprime attività degli <strong>in</strong>vestigatori,anche <strong>in</strong> ambienti isolati e condizionimeteorologiche avverse. Inprimo luogo, qu<strong>in</strong>di, occorre prevederela possibilità di operaresul luogo dell’<strong>in</strong>cidente, la possibilitàdi identificarlo su mappe ecircoscriverlo.Lavorare <strong>in</strong> luoghi impervi,con condizione di luce marg<strong>in</strong>alee pioggia può rendere difficileanche attività che potrebberoapparire banali, come fotografarecomplessivi del velivolo o dettaglidei rottami, diagrammare la distribuzionedei particolari, raccoglierecampioni di fluidi, identificarele parti di maggior <strong>in</strong>teresse emagari apporre delle targhette.La vera domanda che occorreporsi è qu<strong>in</strong>di un’altra: cosadovrà fare ed <strong>in</strong> quale contestogeografico-climatico-tattico si troveràad operare l’<strong>in</strong>vestigatorenelle prime 24 ore dal momentodell’<strong>in</strong>cidente?Per rispondere a tali quesiti, equ<strong>in</strong>di def<strong>in</strong>ire cosa <strong>in</strong>serire nelcrash kit, è dunque <strong>in</strong> realtà premianteadottare un approccio“metodico”, più che ricorrere allapropria <strong>in</strong>tuizione.Gli strumenti che si dimostranosempre più validi quale strumentodi pianificazione e di prevenzionesono quelli forniti dalla metodologianota come gestione del rischio(O.R.M.), card<strong>in</strong>e che bene siattaglia a qualsiasi pianificazionedi attività complesse.In primo luogo è v<strong>in</strong>cente ladef<strong>in</strong>izione delle “6 fasi”:a. Identificazione dei pericoli/aspetticritici (Scenario Process/”Whatif” tool);b. Valutazione del rischio (matricedi rischio);c. Identificazione delle misure correttive(def<strong>in</strong>izionedispositivi/procedure);d. Decisione sul livello di rischioresiduo da accettare;e. Implementazione delle misure dicontrollo (ad es. provarlo durantele esercitazioni);f. Supervisione/feedback (lessonslearned).Applicando tale metodo si arriveràalla def<strong>in</strong>izione scientifica edanalitica di uno strumento efficiente,ma soprattutto efficace ad assoverele attività <strong>in</strong>vestigative prelim<strong>in</strong>ari.Infatti, l’adozione di tale strumento,i cui step sono spesso <strong>in</strong>tuitivima estremamente strutturati,costituirà il fulcro con cui si def<strong>in</strong>iscono,si affrontano e si gestisconogli aspetti critici <strong>in</strong>siti nelle primefasi dell’<strong>in</strong>vestigazione e che ciconsentiranno di def<strong>in</strong>ire un “kitmirato” alla tipologia di velivolo,allo scenario delle operazioni,all’armamento….In questa sede non avrebbemolto senso applicare il processodi O.R.M. ad un caso generico,poiché non risponderebbe a nessunodei casi reali e contesti cont<strong>in</strong>gentia cui potremmo essere chiamatia gestire.Ci limiteremo ad <strong>in</strong>dicare alcunispunti di riflessione ed alcuni suggerimentiche l’esperienza <strong>in</strong>vestigativaci suggerisce.Pertanto, tornando al quesito<strong>in</strong>iziale, possiamo def<strong>in</strong>ire lemacro aree a cui dobbiamo dedicarela nostra attenzione: equipaggiamento<strong>in</strong>dividuale, attrezziper lavoro, procedure, possibilitàdi relazionare e comunicare.Una buona strategia potrebbeessere quella di allestire un kitestremamente basico, necessarioed <strong>in</strong>dispensabile <strong>in</strong> ogni contestoe poi dei moduli “scenario” dascegliere <strong>in</strong> funzione del contesto(mar<strong>in</strong>o, montano, desertico…).In tal modo si può avere unagrossa flessibilità d’impiego esoprattutto la facoltà di trasportaresolo ciò che serve.Di seguito è riportata una listadi materiali che l’esperienza <strong>in</strong>dicacome normalmente utili per condurrel’<strong>in</strong>vestigazione <strong>in</strong> sicurezzasul luogo dell’<strong>in</strong>cidente.Equipaggiamento <strong>in</strong>dividuale:a. guanti da lavoro (una dozz<strong>in</strong>a didiversa misura) ed <strong>in</strong> lattice(scatola da 100);b. targhette o altri ausili (berretti,fasce colorate, ecc.) per identificareil personale dellaCommissione o autorizzato adoperare sul luogo dell’<strong>in</strong>cidente;c. registratore a cassette, o memoriesolide alimentato a pile conscorta di pile;d. bussola, GPS (utile per la localizzazionedei rottami se dissem<strong>in</strong>atisu vasta area);e. torce elettriche con pile di riserva;f. <strong>in</strong>setticida;g. coltello multi-uso;h. stivali/anfibi (utili anche <strong>in</strong>ambiente secco <strong>in</strong> caso di fuoriuscitacarburante, fluidi idraulici,..);i. mascher<strong>in</strong>e protezione vie respiratorie,con filtro;j. tute usa e getta (antipioggia eanticontam<strong>in</strong>azione);k. acqua potabile;l. carta igienica/asciugamani;m.<strong>in</strong> mare: medic<strong>in</strong>ali anti “mal dimare”;n. maschera NBC o alternativa certificata(per contam<strong>in</strong>azione damateriali compositi);o. cassetta di pronto soccorso,completa di medicamenti per iltrattamento immediato di ustionie p<strong>in</strong>zette per rimozioneschegge.Strumenti/attrezzi da lavoroa. Mappe della zona (scala1:25000 o <strong>in</strong>feriore);b. cassetta di pronto soccorso,completa di medicamenti per iltrattamento immediato di ustionie p<strong>in</strong>zette per rimozione scheggec. vernice spray;d. lente d’<strong>in</strong>grandimento;e. fettuccia metrica (almeno 20 m);f. set di attrezzi (cacciaviti, chiavi<strong>in</strong>glesi, tronchesi, martello, p<strong>in</strong>ze,seghetto, trancia cavi, ecc.);g. acqua distillata;h. teli protettivi di plastica (utili perevitare che la pioggia distruggatracce);i. teli ombra/gazebo;j. attrezzo per sgonfiaggio pneumaticidel velivolo;k. nastro adesivo ed etichette adesive;l. picchetti, nastro per transennare;m.sacchetti di plastica;n. kit per il prelievo di campioni difluido – (oli lubrificanti, idraulici,carburante);o. materiale fotografico: fotocameraditale, se reflex pellicole acolori 200 ASA (può essere utilequalcherull<strong>in</strong>o ASA 400 e 1600),obiettivi di varia lunghezza focale(almeno uno zoom 28-70 mmed un obiettivo macro i 100mm), flash (meglio due, di cuiuno <strong>in</strong>dipendente), batterie discorta (con clima rigido la durataè <strong>in</strong>feriore), videocamera;p. sacchetti con sali disidratanti (perla conservazione di apparecchiatureelettroniche d’<strong>in</strong>teresse);q. miscela cera pavimenti/acqua(10:1) con nebulizzatore ( perstabilizzare e preservare i materialicompositi).Manuali/procedurea. Catalogo velivolo (GeneralVehicle,General System);b. checklist <strong>in</strong>vestigazione (una perciascun membro);c. recapiti telefonici d’<strong>in</strong>teresse.Comunicazioni/telecomunicazionia. Telefono cellulare ed almenouna coppia di radio trasmittenti(<strong>in</strong> alcune zone non esistecopertura rete mobile);b. materiale di cancelleria: cartamillimetrata, matite, pennarelli<strong>in</strong>delebili, bloc-notes, tavoletteporta-appunti, righe, squadre,compassi, ecc.;c. computer portatile, meglio secon connessione wireless ad<strong>in</strong>ternet (posta elettronica).Ovviamente, qualunque cosadecidiamo di <strong>in</strong>serire nel crashkit, è <strong>in</strong>dispensabile che ad essosia associato un responsabile edun <strong>in</strong>ventario <strong>in</strong> cui siano riportatele scadenze/controlli dei materialicontenuti. In particolare ilresponsabile del controllo dovràriportare ben <strong>in</strong> evidenza la datadella “prima scadenza” e provvederead effettuare ispezioniperiodiche.Parte di questo materiale puòessere solo previsto per il kit (es.telefoni, computer, videocamereetc.), l’importante che nel kit siaelencato e chiaramente <strong>in</strong>dividuatele modalità di immediata acquisizione<strong>in</strong> caso di necessità.Per esempio, i reparti dotati diun laboratorio video-fotograficocon relativo personale possonosemplicemente dotarsi nel kit dellemodalità (quick-response checklist) per avere prontamente disponibileil personale (precedentementeaddestrato ad operare sulluogo dell’<strong>in</strong>cidente) con il materialenecessario ad operare i rilievisotto la direzione dell’<strong>in</strong>vestigatore(Ufficiale S.V., Membro Tecnico,Membri Sanitario…..).Come si può vedere non esisteun kit completamente standardizzato,deve esistere però un accurataed attenta pianificazione preventivadi tutto ciò che può servire e,possibilmente, periodiche esercitazioni<strong>in</strong> cui mettere alla prova predisposizionie materiali. qAttività di Prevenzione nel Campo Manutentivo27Sicurezza del Volo n. 268/2008Sicurezza del Volo n. 268/2008