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jj☛ Il C.R.M. come strumento dell’attività aerea: dalla pianificazione alle lesson learnedFilosofia della Sicurezza Volo12Cosa si <strong>in</strong>tende per C.R.M.?Il C.R.M. è un sistema di gestioneper utilizzare al meglio le risorsea disposizione – equipaggiamenti,personale, procedure – al f<strong>in</strong>e dimigliorare la sicurezza e massimizzarel’efficacia delle operazioniaeree. Lo scopo del C.R.M. è qu<strong>in</strong>diquello di fornire uno strumento atutti i soggetti <strong>in</strong>teressati all’attivitàdi volo, al f<strong>in</strong>e di ottenere unagestione più efficace delle risorsedisponibili a bordo (e non solo abordo), attraverso l’identifica zionee la comprensione di aspetti quali:- il fattore umano;- elementi critici che condizionanola sicurezza e l’efficacia del volo;- elementi concettuali e tutti gli strumentiche facilitano il processo didecision mak<strong>in</strong>g;- impatto del proprio stile di comportamentonei rapporti <strong>in</strong>terpersonali.Come si è giunti e quandonasce il C.R.M.?Il C.R.M. nasce nel 1979 aseguito di una conferenza sponsorizzatadalla NASA e da alcuniimportanti rappresentanti del settoredel trasporto aereo commercialestatunitense. Negli anni ’70 <strong>in</strong>fatti, siè <strong>in</strong>iziato a notare, anche grazieall’<strong>in</strong>troduzione dei primi Flight DataRecorder e Cockpit Voice Recordera bordo degli aeroplani, una <strong>in</strong>versionedi tendenza nelle cause determ<strong>in</strong>antigli <strong>in</strong>cidenti di volo, osservandola preponderanza del fattoreumano rispetto al fattore tecnico.In molti casi si è evidenziato da<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i tecnicheconseguentiIl C.R.M. nasce nel1979 a seguito di unaconferenza sponsorizzatadalla NASA e da alcunirappresentanti delsettore del trasportoaereo commercialestatunitensead <strong>in</strong>cidenti divolo che almenoun mem bro dell’ e q u i p a g g i oaveva <strong>in</strong>dividuatoun evento ano -malo, senza tuttaviaavere lacapacità di co -municarlo <strong>in</strong> ma -niera efficace alcapo equipaggio.Da qui na -sce l’esigenza di preparare dei programmiformativi per il personale,al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>crementare la formazionee l’aggiornamento professionale.Le statistiche del M.A.C.(Military Airlift Command, primaorganizzazione militare ad utilizzareil C.R.M.) effettuate nel 1985evidenziano un calo di <strong>in</strong>cidenti del51%, a dimostrazione che era statapresa la strada giusta per la risoluzionedel problema Human Factor.Da questo momento <strong>in</strong> poiviene cambiato anche il metodoimpiegato per l’addestramentodegli equipaggi, <strong>in</strong>fatti si passa daun addestramento mirato al miglioramentodella performance dell’<strong>in</strong>dividuo(capacitàdi pilotaggio,conoscenzadegli impianti edelle procedure),ad un addestramentoche,oltre a non tralasciarequestiaspetti semprefondamentali nelbagaglio professionaledell’equipaggio,<strong>in</strong>troduceargomentiquali il processo di comunicazione,la suddivisione delle <strong>in</strong>formazioni edei compiti a bordo, i meccanismidel processo decisionale; <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tesi,ci si addestra alla crew coord<strong>in</strong>ation,con lo scopo di educare gliequipaggi di volo al lavoro di gruppo,al f<strong>in</strong>e di utilizzare <strong>in</strong> manieras<strong>in</strong>ergica ed efficace tutte le risorsepresenti a bordo.Allo stato attuale, il C.R.M. èancora focalizzato sulla lottaall’Errore Umano; è <strong>in</strong>dirizzato atutto il personale co<strong>in</strong>volto nelleoperazioni di volo (comandanti/formationleader, equipaggi di volo,controllori del traffico aereo e delladifesa aerea, personale addettoalla manutenzione, personaleaddetto ai servizi di supporto,ecc.), è composto da un <strong>in</strong>sieme dipr<strong>in</strong>cipi la cui applicazione è estesaa tutte le fasi dell’addestramentodegli equipaggi, ed <strong>in</strong>dividua l’impattosulla S.V. di modelli comportamentalie attitud<strong>in</strong>ali offrendol’opportunità ad ogni <strong>in</strong>dividuo diesam<strong>in</strong>are e migliorare il propriocomportamento.E’ questo il motivo per il quale ilC.R.M. si presenta come un validissimoausilio da potersi utilizzareda parte di tutti <strong>in</strong> qualsiasi fase delvolo, “dalla pianificazione dellamissione alle lessons learned” e diseguito se ne approfondiranno gliaspetti <strong>in</strong> dettaglio.PLANNINGCiò che accade durante la pianificazioneè di fondamentaleimportanza poiché rappresenta labase della nostra missione, e ilmodo <strong>in</strong> cui il leader/comandanteimposta il lavoro <strong>in</strong> questa fase puòfavorire <strong>in</strong> ogni membro dell’equipaggiolo sviluppo di sentimentipositivi, di partecipazione e di stimoloal lavoro di squadra.Ma non sarebbe del tutto correttoidentificare la pianificazione comeuna fase che <strong>in</strong>izia qualche oraprima dell’esecuzione del volo e che<strong>in</strong>teressa solo i membri dell’equipaggioche stanno per effettuarequel volo. Infatti un’ accurata pianificazione,a mio avviso, <strong>in</strong>izia dalmomento <strong>in</strong> cui la missione vieneorganizzata a livello di sezione operazioni/sezioneaddestramento.È questo <strong>in</strong>fatti il momento <strong>in</strong>cui bisognerebbe lavorare <strong>in</strong> modos<strong>in</strong>ergico con i capi di tutti i nucleipresenti al gruppo volo, la SezioneTecnica e l’Ufficio Operazioni perottimizzare l’impiego delle risorsedisponibili, allo scopo di soddisfarecosì le molteplici esigenze (esigenzeoperative, esigenze addestrativee S.V., disponibilità velivoli, esigenzeA.T.C., ecc.), e poter cosìpermettere il massimo ritornoaddestrativo; <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tesi: operatività<strong>in</strong> sicurezza.Anche questo è un lavoro s<strong>in</strong>ergicodi team, ed anche se il gruppoche lo ha eseguito non sarà lostesso che effettuerà il volo, la suaimportanza è fondamentale, ed ilcontributo di ogni membro è determ<strong>in</strong>antead i f<strong>in</strong>i S.V.Basti pensare <strong>in</strong>fatti a quantopuò essere utile il supporto delnucleo addestramento ai f<strong>in</strong>i dell’organizzazionedell’attività volativaa breve term<strong>in</strong>e (attività settimanale)quando ci si trova di frontead equipaggi <strong>in</strong> addestramentoche devono effettuare missionicon particolari requisiti addestrativi;per esempio missioni <strong>in</strong> cui èrichiesto il supporto di assettiesterni (AAR, Red Air, o addiritturaassetti di altre Forze Armate),oppure qualora ci siano equipaggiche evidenziano problemi addestrativie necessitano di uno statusdi monitoraggio del prosieguoaddestrativo <strong>in</strong> particolari forme divolo (es: voli notturni, esecuzionedi procedure simulate di emergenze<strong>in</strong> volo, combattimento <strong>in</strong> volo,volo BBQ <strong>in</strong> missioni complessetipo COMAO, ecc.).È già da questa fase che, usandoopportunamente le LessonsLearned delle missioni precedenti,si potrà permettere al Flight Leaderdella missione di mettere all’operatutti gli strumenti del C.R.M. al f<strong>in</strong>edi <strong>in</strong>staurare un lavoro di gruppo econseguire l’obiettivo prefissato.Naturalmente tutto questo haun costo: c’è bisogno di tempo e dipersonale.Ma è proprio a questo puntoche ci viene <strong>in</strong>contro ancora unavolta il C.R.M., <strong>in</strong>segnando che,non solo <strong>in</strong> volo, ma anche a terra,si devono usare tutte le risorse utilizzabilie, se il personale navigantea disposizione è numericamentelimitato, nulla vieta di addestrare esuccessivamente co<strong>in</strong>volgere nelprocesso di pianificazione, anche ilpersonale non navigante.Questa gestione sgraverebbel’equipaggio da lavori di rout<strong>in</strong>e afavore di attività che richiedonomaggiore tempo e professionalità.Filosofia della Sicurezza Volo13Sicurezza del Volo n. 268/2008Sicurezza del Volo n. 268/2008

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