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jjIncidenti e Inconvenienti di Volo32☛Anatomia di un ... AIRPROXsu questo punto ed <strong>in</strong>tervenire conazioni efficaci e coord<strong>in</strong>ate, anchea mezzo di varianti alle IstruzioniPermanenti Interne, alle ProcedureOperative di Base, o ricorrendo aLettere di Accordo ad hoc tra Entidel traffico e della Difesa Aerea.L’obiettivo è raggiungere un’accettabilestandardizzazione delle procedure,aff<strong>in</strong>ché l’uscita da un’areariservata avvenga a volo livellato,possibilemente con la restrizione diraggiungere il FL autorizzato entrole 5NM (cioè la buffer standard) dalbordo dell’area; <strong>in</strong> tal modo si avràla ragionevole certezza di averacquisito la separazione dalrestante traffico, <strong>in</strong> particolare daquello presente nell’aerovia che <strong>in</strong>ostri velivoli IOAT si apprestanoad impegnare.FATTORE TECNICO“MOMENTANEA AVARIADEL TRANSPONDER”Entrambi i velivoli militari, nonappena usciti dall’area risultavanoprivi della risposta sul Modo C.Tale situazione ha impedito alloSCC/AM di verificare efficacementee cont<strong>in</strong>uativamente attraversol’uso del radar la quota effettivamenteimpegnata dalla formazione.Inoltre, ne è conseguito un rallentamentodei tempi necessari per l’acquisizionedel contatto radar, che èstato conseguito attraverso identificazionedel gregario sul codice cheera stato precedentemente utilizzatonella attività addestrativa <strong>in</strong>zona, dopo tre tentativi non positivioperati nei confronti del leader. Ilcontrollore straniero, prima dell’uscitadall’area, aveva chiesto al n.2 di mettere <strong>in</strong> stand-by l’IFF perevitare sovrapposizione di tracce.In sede di analisi successiva, ilcapo formazione ha riferito diun’improvvisa avaria completa deltrasponder di bordo, occorsa pro-babilmente <strong>in</strong> occasione dell’operazionedi <strong>in</strong>serimento del codiceSSR assegnato dal SCC/AM.L’assenza delle risposte SSRModo C, durante l’<strong>in</strong>tero arco temporalerelativo all’evento da partedi entrambi i velivoli militari, ha<strong>in</strong>oltre comportato la mancata attivazionedell’allarme visivo STCA(Short Term Conflict Alert) nelsistema di presentazione radar.Per la medesima ragione il sistemaTCAS di bordo del velivolo B737,anch’esso basato sulla rilevazioneSSR Modo C, non ha rilevato lapresenza conflittuale del trafficomilitare <strong>in</strong> rotta opposta. In aggiunta,si rileva che l’ultima risposta delModo C osservata dall’Operatoreradar dello SCC/AM risaliva ad unaposizione della traccia ancoraall’<strong>in</strong>terno della zona di lavoro <strong>in</strong>prossimità del conf<strong>in</strong>e della stessa,e riportava FL318. La lettura di talequota ha lasciato presumere alCTA che il Ranger 15 fosse <strong>in</strong> proc<strong>in</strong>todi raggiungere e livellareFL320, <strong>in</strong> conformità al livello coord<strong>in</strong>atoed autorizzato.FATTORE TECNICO“QUALITA’ DELLECOMUNICAZIONI T/B/T”La qualità delle comunicazioniradio ha fortemente <strong>in</strong>ficiato i primicontatti con il SCC/AM, pregiudicandola comprensione del livellodi volo raggiunto dai velivoli. Lecomunicazioni T/B/T, registratesimultaneamente sia a bordo deivelivoli che presso gli apparati delSCC/AM, riportano due trasmissionieffettuate dal leader delRanger 15, nelle quali si notificavail livello di volo effettivamenteimpegnato. La qualità ed <strong>in</strong>telligibilitàdella ricezione può ritenersi nonottimale, ma comunque di misuraassimilabile ai normali livelli degliapparati <strong>in</strong> dotazione.Entrambe le comunicazioni, <strong>in</strong>l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, sono state ricevutedal SCC/AM, ed <strong>in</strong>tese comeFL320.La comprensione della cifrarelativa all’<strong>in</strong>dicazione di quota èdiversa da quanto riportato nelleregistrazioni di bordo delle medesimedue comunicazioni T/B/T, <strong>in</strong>cui il livello notificato risulta essereFL360.FATTORE UMANO“CRM IN FASE DICOORDINAMENTO”Uno degli aspetti più importantiall’orig<strong>in</strong>e del problema risiede nell’<strong>in</strong>sufficientecoord<strong>in</strong>amento tra gliEnti <strong>in</strong> fase di <strong>in</strong>bound warn<strong>in</strong>g. IlSCC/AM coord<strong>in</strong>a con il CRAV illivello di volo 320, <strong>in</strong> quanto unicolivello disponibilea causa di trafficocivile neglialtri livelli, compresoil FL360occupato propriodal B737 di lì apoco <strong>in</strong>teressatodall’evento. Il li -vello coord<strong>in</strong>atoviene riportato aBEAR, che peròdà il ricevutosenza mai ripetere<strong>in</strong> chiaro il li -vello autorizzato. So stan zial mente, ilprocesso di co muni cazione pre sentauna dicotomia tra l’<strong>in</strong>put - FL320 ricevutodal SCC/AM - e l’output - FL360comunicato ai velivoli -.Il coord<strong>in</strong>atore di BEAR non haeffettuato alcun read-back, tra l’altromai richiesto né sollecitato. E’ benespecificare che ad un punto di vistaprettamente normativo il read-back èriportato come obbligatorio nel rilasciodi autorizzazioni e di alcuneistruzioni ed <strong>in</strong>formazioni tra controllorie naviganti, mentre tale obbligonon è sancito per i coord<strong>in</strong>amenti traEnti ATC e DA. Stessa cosa dicasiper il processo di hear-back, ovviamentenon presente, che dovrebbeconcludere positivamente il processodi una comunicazione efficace (quest’ultimofattore dovrebbe essereconsiderato fattore organizzativo).FATTORE UMANO“ASPETTATIVA DEICONTROLLORI”Per completezza di analisi, non sipuò né deve escludere l’ipotesi che iL’evento deverappresentare per noitutti un momento diriflessione e di crescitaprofessionale, fornendogli spunti per rifletteresu alcune delle nostreazioni quotidianeControllori e i Coord<strong>in</strong>atori co<strong>in</strong>voltipotrebbero aver subito un condizionamentoda aspettativa, vale a direuna propensione ad <strong>in</strong>tendere ognunoil livello di volo che si attendeva diricevere. Il coord<strong>in</strong>atore di BEAR, chesi attendeva un FL360 per l’uscitadall’area, come già visto non effettuaalcun read-back e come si ev<strong>in</strong>ce dalsuccessivo chiarimento telefonicoautorizza i jet aFL360. Ana lo ga -mente, il Con trol -lore del SCC/AM<strong>in</strong> as senza dicomunicazioniradio chi are e diuna ri sposta delMO DO C, <strong>in</strong>izialmentenon hamotivo di dubitareche i velivoliabbiano livellatoFL320 come au -torizzati e allarichiesta al leader del Ranger 15della quota comprende FL320, unicolivello di volo coord<strong>in</strong>ato con il CRAVe comunicato a BEAR.* * * * * *Gli <strong>in</strong>segnamenti <strong>in</strong> questo eventosono dunque tanti. Le Autoritàcompetenti a tutti i livelli si sono subitoattivate per predisporre le azionicorrettive necessarie, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con ifattori causali sopra <strong>in</strong>dicati, con<strong>in</strong>terventi di carattere normativo, tecnicoe procedurale. L’evento deveperò rappresentare per noi tutti unmomento di riflessione e di crescitaprofessionale, fornendo gli spunti perriflettere su alcune delle nostre azioniquotidiane e, perché no, suggerirepiccoli varianti comportamentali chepotrebbero modificare sostanzialmentelo svolgimento degli eventi.Un esempio su tutti: si è dettoche il read-back nei coord<strong>in</strong>ament<strong>in</strong>on è obbligatorio; e se rendessimoobbligatori read-back e hear-back,per nostra scelta o a mezzo di unOrd<strong>in</strong>e di Servizio <strong>in</strong>terno, nonsarebbe uno strumento per garantirela qualità dei coord<strong>in</strong>amenti? qN.d.A.nota dell’AutoreE’ statovolutamenteutilizzato s<strong>in</strong>dal titolo il term<strong>in</strong>e <strong>in</strong>gleseAirprox, abbreviazione di AircraftProximity, per una scelta precisae non certo per mancanza dirispetto della nostra l<strong>in</strong>gua.Si teme <strong>in</strong>fatti che la traduzioneitaliana, “Mancata Collisione”,riportata nella normativa <strong>in</strong>vigore, sia perlomeno fuorviantee possa <strong>in</strong>durre ad equivoci.Vediamo la def<strong>in</strong>izione ufficialeriportata nei documenti:Mancata collisione (Aircraftproximity) È una situazione nellaquale, a giudizio del pilota o di unaddetto ai servizi del trafficoaereo, la distanza tra gliaeromobili così come le loroposizioni e velocità relative, sonostate tali che la sicurezza degliaeromobili <strong>in</strong>teressati potrebbeessere stata compromessa o ètale da compromettere la lorosicurezza. Un aircraft proximity èclassificata come segue:- Rischio di collisione: laclassificazione del rischio di unaircraft proximity nella qualeè esistito un seriorischio di collisione;- Sicurezza non assicurata: laclassificazione del rischio di unaircraft proximity nella quale lasicurezza di un aeromobile puòessere stata compromessa;- Nessun rischio di collisione: laclassificazione del rischio di unaircraft proximity nella qualenon è esistito alcun rischiodi collisione;- Rischio non determ<strong>in</strong>ato: laclassificazione del rischio di unaircraft proximity per la qualenon sono disponibili sufficienti<strong>in</strong>formazioni per ladeterm<strong>in</strong>azione del rischio corsooppure, per la quale prove nonconv<strong>in</strong>centi o contraddittorieimpediscono la determ<strong>in</strong>azionedel rischio di collisione.Incidenti e Inconvenienti di Volo33Sicurezza del Volo n. 268/2008Sicurezza del Volo n. 268/2008

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