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vademecum definitivo - Centro COME

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5. Lo spazio / laboratorio di L2Luogo, simboli, materiali● Con i bambini più piccoli, portandoli a lavorare in spazi separati, fuoridalla classe, non si corre il rischio di allontanarli dai compagni e dimettere l’accento sulle differenze ? Non è meglio che stiano il più possibilein classe per socializzare con i compagni ?Per i ragazzi inseriti nella scuola secondaria il problema, in genere, non si pone. Si organizzanoi laboratori in momenti e a volte anche in luoghi extrascolastici, oppure si sostituisce, perperiodi limitati, la frequenza oraria ad alcune materie con il corso di italiano come secondalingua. Invece, per i bambini più piccoli, sarà opportuno considerare diversi aspetti. La classe diinserimento, per esempio: un bambino inserito in prima classe all’inizio dell’anno è meglio cheimpari insieme ai compagni. Altri fattori da considerare sono la lingua materna e il precedentepercorso di scolarizzazione. Ci sono poi fattori legati alla realtà di istituto quali la gestione dellerisorse professionali, l’organizzazione delle attività, il numero di bambini. Non c’è quindi unaregola fissa da attuare prescindendo dalle persone, ma piuttosto un accorto utilizzo delle risorsee l’attenzione ai messaggi impliciti che con le “uscite” dalla classe vengono dati al bambino e aisuoi compagni. In generale comunque gli interventi specifici sono necessari e il laboratorio diitaliano L2 costituisce il luogo adatto per svilupparli.● Che cosa serve del laboratorio di italiano come seconda lingua ?Un prima attenzione riguarda il clima relazionale del laboratorio. E’ un luogo nel quale l’alunnosi sente autorizzato a provare senza aver paura di sbagliare. C’è spazio per il presente, il “qui eora”, ma anche per il “prima”, il paese di origine e la vita prima dell’immigrazione. Si apprendel’italiano, ma si valorizzano le competenze già possedute, in particolare quelle relative allelingue materne. Riferendosi alla scuola primaria – ma le indicazioni valgono in gran parte anche26

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