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38 - IlGrigioneItaliano.ch

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Pos<strong>ch</strong>iavo - 20 settembre 2012 No. <strong>38</strong>CONTINUA DALLA PRIMA PAGINARicerca del nuovo parrocodi San Vittore Mauro:forse una s<strong>ch</strong>iarita?In conformità con le legislazioniaccennate, l’art. 1 cpv. 1 della Convenzione,affida il diritto di nominadei parroci ai comuni parroc<strong>ch</strong>iali.La procedura da applicare è laseguente: dapprima viene messo aconcorso il posto tramite adeguatapubblicazione. In seguito il Vescovodecide <strong>ch</strong>i proporre al Comune parroc<strong>ch</strong>ialequale candidato.Nell’ambito di un incontro vannodiscussi tutti gli aspetti rilevanti perla nomina. Se il Vescovo e l’Esecutivodel Comune parroc<strong>ch</strong>iale sono d’accordosul candidato, lo stesso vieneproposto all’Assemblea del Comuneparroc<strong>ch</strong>iale per la nomina definitiva.Qualora però il Vescovo e l’Esecutivodel Comune parroc<strong>ch</strong>iale nontrovassero un’intesa o l’Assembleadello stesso non avallasse la proposta,si procede ad una nomina provvisoriaoppure viene ripetuta l’interaprocedura di nomina. Il Vescovo puòaffidare provvisoriamente l’incarico aun parroco, a patto <strong>ch</strong>e l’esecutivo delComune parroc<strong>ch</strong>iale, quindi la Commissione,sia esplicitamente d’accordo.Dopo aver svolto tutto questo procedimentopurtroppo si è attualmenteancora al punto di partenza.Come ci ha comunicato il Vicariogenerale, reverendo Don Andrea Fu<strong>ch</strong>s,in occasione del nostro incontrodi domenica scorsa alle 17 in Centroparroc<strong>ch</strong>iale, alla presenza di DonDavide Redaelli, già da alcuni giorniil posto vacante di parroco dellaParroc<strong>ch</strong>ia di San Vittore Mauro èstato nuovamente messo a concorso(www.bistum-<strong>ch</strong>ur.<strong>ch</strong>).La Commissione del Comune parroc<strong>ch</strong>ialeper la nomina del parrocoha cercato in tutti i modi di trovareuna soluzione, <strong>ch</strong>e sia in grado disoddisfare le esigenze della nostraParroc<strong>ch</strong>ia. Essendo in due a decidere,è indispensabile la collaborazionee il consenso di entrambi.Purtroppo nel corso dell’intera procedurasiamo an<strong>ch</strong>e stati confrontaticon delle decisioni prese a nostrainsaputa.Per nessuna ragione al mondovogliamo fare polemica. Né abbiamotornaconti personali; lavoriamounicamente per il bene della Comunità.Il nostro intento fondamentaleè quello di cercare il dialogo, nel rispettodelle leggi e della guida episcopale.A questo punto della nostraattività, sentiamo il dovere, tramitequesto comunicato, di segnalare ainostri parroc<strong>ch</strong>iani <strong>ch</strong>e l’obiettivodella Commissione è quello di trovareal più presto una soluzione,condivisa da tutti.Commissionedi San Vittore Mauroper la nomina del parrocoDiscorso del Governoper il Digiuno federale 2012Care concittadine, cari concittadini,per lungo tempo le Chiese riconosciutedallo Stato e i loro comuniparroc<strong>ch</strong>iali hanno costituito inmodo presso<strong>ch</strong>é naturale una comunitàgiuridica e sociale con lo Stato.Il diritto di Stato riconosce le Chiesedi Stato, concede loro autonomia nellaregolazione delle loro questioni econsente loro di riscuotere impostedai membri. Questa comunità vieneora vieppiù messa in discussione. Ilmotivo va ricercato nei mutamentisociali, nella crescita di altre comunitàreligiose, nella rinuncia di alcunepersone ad appartenere a una confessione,non<strong>ch</strong>é nelle nuove concezionidel rapporto tra Chiesa e Stato.Quale giorno migliore del Digiunofederale per formulare alcune riflessioniriguardo al cambiamento inatto. In fin dei conti, il discorso per ilDigiuno federale ha resistito per oltre165 anni a periodi caratterizzati damutamenti radicali. Originariamente,il Gran Consiglio gli diede vita alloscopo di raccomandare degni festeggiamentiin occasione di questo importantegiorno. Come risulta dal protocollodel Gran Consiglio del giugno1846, si voleva con ciò invitare i signoriecclesiastici a lasciare <strong>ch</strong>e nelleloro predi<strong>ch</strong>e dominasse lo spirito diamore e riconciliazione e ad astenersidagli accenni a controversie politi<strong>ch</strong>e.Riguardo a quest’ultimo punto,la cultura del dibattito è mutata nelcorso del tempo. Oggi si auspica <strong>ch</strong>ei rappresentanti di Chiesa e Statoconducano un vivace dibattito sullequestioni di interesse comune. Chiesae Stato sono sì competenti per ambitidiversi dell’esistenza umana edella vita sociale, condividono peròla responsabilità per la soluzione diquestioni scottanti riguardanti ilpresente e il futuro. Condividere laresponsabilità non significa tuttavianecessariamente cercare per ogniproblema soluzioni comuni e realizzareinsieme queste soluzioni. La responsabilitàcomune può essere esercitatain modo sensato an<strong>ch</strong>e se ciascunaistituzione contribuisce allasoluzione del problema con ciò <strong>ch</strong>erientra tra i suoi compiti principali.Tra i compiti dello Stato rientranotra l’altro la protezione della libertà,della pace e della dignità della persona,la garanzia della democrazia edello Stato di diritto, la promozionedella prosperità e dell’equità sociale,non<strong>ch</strong>é, quale peculiarità grigionese,la cura del trilinguismo e della molteplicitàculturale. Stando al preamboloalla Costituzione cantonale, loStato fa ciò cosciente della responsabilitàdinanzi a Dio. Le Chiese riconosciutedallo Stato, in stretta collaborazionecon i competenti organiecclesiastici, adempiono in particolarea compiti di assistenza spirituale,di educazione sotto forma di insegnamentodella religione e di lavorocon i giovani, non<strong>ch</strong>é di aiuto socialee di opere di carità. Gestiscono inoltreofferte di consulenza, ad esempioper questioni relative al matrimonio,alla famiglia e alla vita. In importantiambiti della vita, le Chiese riconosciutedallo Stato collaborano quindicon successo con lo Stato.Oltre a ciò, le Chiese riconosciutedallo Stato e i loro parroci e pastorisi fanno irrinunciabile carico, conassistenza spirituale e consulenza, dipersone disperate o in grave difficoltà.Forniscono sostegno, indicano lavia per uscire da situazioni difficili,danno alla vita dei contenuti <strong>ch</strong>e inun’epoca talvolta superficiale e freneticaris<strong>ch</strong>iano di scomparire: la fedein Dio, nell’amore e nella riconciliazione,la visione della collettività e laresponsabilità per se stessi, i proprifamiliari e il prossimo. Queste offertenon sono destinate solo ai membridelle Chiese riconosciute dallo Stato.Sono invece aperte a tutti e costituisconocosì un importante servizioper la comunità.Care concittadine e cari concittadini,in considerazione dei mutamenticitati all’inizio, non possiamoaccettare come semplicemente ovviele conquiste ottenute con la collaborazionedi successo tra Chiesa eStato. Il senso e il valore <strong>ch</strong>e hannoper la comunità vanno presentati inmodo convincente dai responsabilidi Chiesa e Stato. Le divergenze d’opinioneriguardo allo sviluppo dellacomunità di Chiesa e Stato vannorese trasparenti dagli esponentidelle istituzioni coinvolte e risoltepubblicamente. Il modo in cui vienesvolta la discussione è determinante.Il dibattito all’interno di Chiesa eStato, così come in particolare quellotra Chiesa e Stato devono esserecaratterizzati dal rispetto e dallatolleranza. Si deve evitare di ergersia maestro e rinunciare alle saccenterie.In questo senso i cittadini hannodiritto di conoscere la posizione e leopinioni dei loro rappresentanti inseno a Chiesa e Stato, affin<strong>ch</strong>é possanopartecipare personalmente adibattiti controversi.Ma torniamo al senso del discorsoper il Digiuno federale, ovvero lavolontà di raccomandare degni festeggiamentidi questo importantegiorno. Care concittadine, cari concittadini,auguriamo a voi e a noi laforza di affrontare i mutamenti delnostro mondo e della nostra societàcon disponibilità al dialogo e con discussionicostruttive. Possono darciquesta forza la fede in Dio, la responsabilitàper la comunità e la volontàdi agire nel senso del cristiano amoreper il prossimo. Con queste riflessioniinvo<strong>ch</strong>iamo per voi, care concittadinee cari concittadini, per il nostroprossimo e per noi stessi, la protezionedell’Onnipotente.In nome del GovernoLa Presidente Barbara Janom SteinerIl Cancelliere Dr. Claudio RiesenS O C I E T À«27 Poi Gesù se ne andò, con isuoi discepoli, verso i villaggi diCesarea di Filippo; strada facendo,domandò ai suoi discepoli:«Chi dice la gente <strong>ch</strong>e io sia?» 28Essi risposero: «Alcuni, Giovanni ilbattista; altri, Elia, e altri, uno deiprofeti». 29 Egli domandò loro: «Evoi, <strong>ch</strong>i dite <strong>ch</strong>e io sia?» E Pietrogli rispose: «Tu sei il Cristo». 30 Edegli ordinò loro di non parlare dilui a nessuno. 31 Poi cominciò a insegnareloro <strong>ch</strong>e era necessario <strong>ch</strong>eil Figlio dell’uomo soffrisse moltecose, fosse respinto dagli anziani,dai capi dei sacerdoti, dagli scribi,e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse.32 Diceva queste coseapertamente. Pietro lo prese daparte e cominciò a rimproverarlo.33 Ma Gesù si voltò e, guardandoi suoi discepoli, rimproverò Pietrodicendo: «Vattene via da me, Satana!Tu non hai il senso delle cosedi Dio, ma delle cose degli uomini».34 Chiamata a sé la folla coni suoi discepoli, disse loro: «Se unovuol venire dietro a me, rinunci ase stesso, prenda la sua croce e misegua. 35 Per<strong>ch</strong>é <strong>ch</strong>i vorrà salvarela sua vita, la perderà; ma <strong>ch</strong>i perderàla sua vita per amor mio e delvangelo, la salverà. 36 E <strong>ch</strong>e giovaall’uomo se guadagna tutto il mondoe perde l’anima sua? 37 Infatti,<strong>ch</strong>e darebbe l’uomo in cambio dellasua anima?». Marco 8.27-37. MettiDio al lavoro nella tua vita con lepiante della pace, continenza, passionee tempo.Cara comunità raccolta, tuttinoi sappiamo <strong>ch</strong>i sono i lavoratoria giornata. Ogni società li ha.È quel «serbatoio di braccia» <strong>ch</strong>esi raduna all’alba su un angolo distrada o, una piazza, e lì aspettanoguardano e sperano <strong>ch</strong>e qualcunogli dia un lavoro. An<strong>ch</strong>e Gesù neparla nel Nuovo Testamento. È unvivere senza sapere da dove pioveràil prossimo salario o se arriveràdel tutto, cercando di guadagnarsii soldi per la cena o da mandarea casa. È un’esistenza grama,stentata, un azzardo quotidiano,ras<strong>ch</strong>iando «il fondo del barile».A livello mondiale il numero deidisoccupati cresce e le abitudinicambiano. Molte persone tornanoa casa con la famiglia o emigrano.Quando sei disoccupato, la metanon è un futuro migliore, ma arrivarea sera. È la vita dei lavoratoria giornata <strong>ch</strong>e aspettano di essereimpiegati.Molti qui si guadagnano da viverecon il lavoro manuale, su unatastiera di computer, altri con lamateria grigia. Per far questo haidovuto sviluppare una tua abilità<strong>ch</strong>iave. Questi talenti lavorativi,nostro orgoglio, dovrebbero portarcia un buon lavoro e a una percezionedi autonomia e pienezza personale.È quando le nostre abilitàsono premiate, però, <strong>ch</strong>e siamo piùtentati di licenziare non un dipendentema Dio. Se è drammatica lacrisi occupazionale, questa è ancorapiù critica. Con un finto senso dilibertà e «fai da sé» abbiamo resoDio disoccupato, perdendo fiduciain lui. Quando sbattiamo contro ilmuro, però, quando le nostre finanzesvaniscono, la nostra famiglia èin crisi o per una malattia grave,una valanga ci sommerge e il fuocodivampa, allora desideriamo riassumereDio. Cer<strong>ch</strong>iamo in fretta ilfilo di contatto, mettiamo la cenerein testa, sperando di evitare lepesanti bastonate <strong>ch</strong>e diciamo, cistia tirando «Quello lassù». Alloralanciamo un perfetto SOS «PadreNostro», un estremo appello, unultimo tentativo al potere divinodi tirarci fuori delle strette. È difficileora però capire <strong>ch</strong>e il Signorenon è un «bastonatore folle» ma<strong>ch</strong>i ci promette un futuro, già quie ora, e <strong>ch</strong>e la sua volontà è grazia.Gli insegnamenti cristiani nonsono un manualetto da mettere viae riprendere all’occorrenza ma unabussola <strong>ch</strong>e ci orienta nella vita equando cadi in una buca, non vi siesce magicamente. È una questionedi posizione. Fino a quando Gesùprende polvere dalle mie Nike, è«inattivo», ma se io raccolgo polveredai suoi sandali, è «operativo»lui, e nel mio seguirlo, lo sonoan<strong>ch</strong>’io. In questi tragici tempi, ladisoccupazione più critica è quelladel Signore, creata dalla falsa autonomiaumana. È temibile per<strong>ch</strong>ésenza sequela di Dio, non hai l’energiapura nel motore.Nel testo evangelico di oggi, perla prima volta, Gesù rivela ai suoidiscepoli cos’è il genuino discepolato.Ed essi non gradiscono. La verità?Sono terrificati. Quando Gesùdice <strong>ch</strong>e come Messia deve incontraresofferenza, rifiuto e morte,Festa Federale11Pietro si convince <strong>ch</strong>e avesse persola testa. Le parole usate sono forti:«i discepoli presero il Maestroda parte per “rimproverarlo”», insintesi, per cacciare un demoneda lui. Il discorso di Gesù apparivaloro come follia. Così Pietros’incarica di «esorcizzare» Gesù.Questa volontà divina risuonavaalle orec<strong>ch</strong>ie umane come un ridicoloordine di lavoro. Per loro, ilMessia doveva venire in trionfo,portare la vittoria a uno sconfittoIsraele, dare gloria e onore al popoloeletto. I discepoli «bocciano»l’assurdo piano salvifico di Gesù.Dio è licenziato dai loro idoli,dall’avidità politica, dall’orgoglioed etnocentrismo, dai sogni diuna riconquistata grandezza: «seGesù fosse il vero Messia, allorai discepoli sarebbero stati in unaposizione privilegiata e avrebberoavuto un buon posto, sarebberostati onorati, lodati e potentati.Gesù spiegava, invece, un’oppostaidentità messianica <strong>ch</strong>e frantumavai loro piani. Un qualcosa da fermaresubito, per<strong>ch</strong>é nel loro futuropiano non rientrava il soffrire, lapersecuzione e la morte». Ecco ilrimprovero: «caro Gesù, rivedi ituoi piani divini. Noi ti seguiamoma secondo la nostra visione».Gesù insegna ai discepoli <strong>ch</strong>e seessi volevano davvero salvare lapropria vita e averla trasformata,avrebbero dovuto seguire l’operadi Dio. Se impieghi Dio, lui t’impiegalì, dove gli servi. «Prendi latua croce e seguimi». Non significaaccettare i problemi della vita conrassegnazione, tipo «mi è capitatoe ora lo subisco». Gesù invita ilcredente a far parte di un progettoeterno e questo lo porterà a doversuperare grandi ostacoli o persinodare la vita per il regno di Dio.Metti Dio al primo posto in ciò <strong>ch</strong>efai e non butterai via la tua vitama la gusterai appieno ogni secondo.Non è: «Vivi e lascia vivere». Èpiù un «testa giù e pedalare», unospaccarsi la s<strong>ch</strong>iena nella vigna diDio, «mani sull’aratro» nel quotidianoimpiego divino. Noi abbiamopaura <strong>ch</strong>e se ci doniamo a Dio,buttiamo via la vita, mentre è veroil contrario! Collaborare con Dio,seguire Gesù all’ombra della croce,è l’offerta di lavoro data a tuttii potenziali discepoli. Così, <strong>ch</strong>ecosa significa per noi occupare Dionella nostra vita? Cer<strong>ch</strong>erò di daresemplicità a qualcosa di complesso.Forse potrà sembrare banale maè per rendere l’idea. Mettere Dioall’opera nella tua vita, può significareridiventare giardinieri dellanostra vita quotidiana nel nostrovillaggio. Fa parte della nostra Genesigenetica stare nella creazionecome giardinieri. E come tali nondevono mancare queste piante.Coltiva tre file di piante di pace.La pace della mente, del cuore edell’animo. La pace non viene danoi ma Gesù stesso è la pace.Semina quattro fila di piante di«contegno». Contieni le maldicenze,l’indifferenza, i brontolii e l’egoismo.Gesù prima controllò sei discepoli potevano ascoltare lavoce degli altri: «Chi dicono gli altri<strong>ch</strong>e io sia?». Solo dopo, Gesù gli<strong>ch</strong>iese di ascoltare i loro cuori: evoi <strong>ch</strong>i dite <strong>ch</strong>e io sia? L’opera divinaè svolta in comunità eterogenee,in cui ci sono visioni diverse e vocian<strong>ch</strong>e discordanti. Abbiamo bisognodi ascoltare queste voci, maan<strong>ch</strong>e di conoscere quelle nei nostricuori. Ascoltare gli altri è buono,ascoltare Gesù è imperativo.Per mettere Dio all’opera nellatua vita e comunità, devi an<strong>ch</strong>epiantare quattro tipi «di passione».Appassionati alla fedeltà, allagenerosità, alla pazienza e l’amorereciproco sia caloroso. Questi seminon sono cose melense ma le radicidi una vita nel segno della pace.Nel nostro giardino non devemai mancare il tempo. Il tempoper l’altro, per la famiglia, per gliamici. Gesù aveva solo tre anni perla sua missione e come spese queltempo? Nel suo team. Erano personecon difetti ma Gesù non li mollòmai. È stato detto <strong>ch</strong>e «amore» sisillaba con T-E-M-P-O. Gesù davatempo. Si fermò al pozzo per parlarecon una donna dalla dubbiareputazione. Discorreva con fariseie stava con i lebbrosi, visitava lecase dei centurioni romani ed esattoridelle tasse, stava con gli amici.Non considerava tempo perso quellotrascorso con i bambini. Daretempo è prendersi cura.Manca ancora un albero nell’orto:la pianta della «conversione».Ti convertirai dall’aver disoccupatoDio dalla tua vita, al seguire tule sue orme? Con la sua disoccupazionefinirà an<strong>ch</strong>e la tua! Se vivraicosì, il tuo «Padre Nostro«, SOS nelpericolo, non sarà un estremo appellodi aiuto, ma la fedele confessionedi fiducia <strong>ch</strong>e «tutto cooperaal bene di <strong>ch</strong>i ama Dio». Coltiva neltuo giardino la pianta della pace,gli alberi del contegno, gli arbustidella passione, sapendo <strong>ch</strong>e percrescere, c’è bisogno di T-E-M-P-O.Il Signore è lì sulle strade e sullepiazze <strong>ch</strong>e percorri, per farsi impiegareo meglio, per impiegartinella sua vigna, per donarti vita efuturo. Inverti il tuo senso di marcia,Egli vuole essere il Dio <strong>ch</strong>e tidona la vera vita. Amen.TRA LE NOVITÀ IL PRIMO PARLAMENTOGRIGIONESE PER LE RAGAZZENuovo futuro 2012ha in serbo ulteriori progettiGiovedì 8 novembre2012 si terrà intutta la Svizzerala giornata Nuovofuturo. L’Ufficiocantonale di coordinamentoper le pari opportunitàha in serbo due nuoveofferte per ragazze e ragazzi.Al centro vi è il primo parlamentogrigionese per le ragazzea Coira.Il primo parlamento grigioneseper le ragazze verrà inaugurato nelpomeriggio dell’8 novembre nellasala del Gran Consiglio. Politici dilunga data affian<strong>ch</strong>eranno le ragazze.La Presidente del Gran ConsiglioElita Florin-Caluori modereràil dibattito. Possono partecipare120 ragazze tra i 13 e i 16 anni. Ilparlamento per le ragazze vienestrutturato sul modello del Cantonedi Vaud, dove la manifestazioneviene organizzata ogni anno congrande successo. Insieme all’iscrizione,le ragazze sono pregate diproporre temi per il dibattito.Il pomeriggio dell’8 novembre,il Centro di formazione in camposanitario e sociale CSS di Coirapropone per la prima volta delleinteressanti postazioni per ragazzidagli 11 ai 13 anni, nelle quali vengonopresentati più da vicino ciclidi studio e professioni del settoresanitario e dell’assistenza e durantele quali essi hanno la possibilitàdi parlare con gli apprendisti. Perla seconda volta, l’8 novembre pressol’Alta scuola pedagogica di Coirasi terrà la giornata per ragazzi«L’avventura dell’insegnamento».Il mattino i ragazzi ottengono unapanoramica sulla formazione diinsegnante, mentre il pomeriggiopossono calarsi nei panni di un insegnantestando loro stessi davantia una classe. I posti a disposizionesono 12. È possibile iscriversiall’indirizzo www.nuovofuturo.<strong>ch</strong>. Su questo sito si trovano an<strong>ch</strong>einformazioni in merito a ulterioriofferte nei Grigioni, ad esempio informaticaper ragazze.Trovate ulteriori informazioni ela possibilità di iscrivervi al primoparlamento grigionese per le ragazzee alla manifestazione presso ilCSS all’indirizzo www.stagl.gr.<strong>ch</strong>.Combinazionecon la fiera professionale Fiuts<strong>ch</strong>erDal 6 all’11 novembre 2012, aCoira tutti gli interessati potrannovisitare la fiera professionaleFiuts<strong>ch</strong>er. L’Ufficio di coordinamentoper le pari opportunità saràpresente con un proprio spazioespositivo. Ragazze e ragazzi <strong>ch</strong>estanno imparando una professioneatipica si presenteranno come ambasciatoridelle loro professioni.L’8 novembre è possibile combinareuna visita a Fiuts<strong>ch</strong>er e al parlamentoper le ragazze o alle postazionipresso il CSS. Le classi <strong>ch</strong>esi iscrivono sul sito www.fiuts<strong>ch</strong>er.<strong>ch</strong> possono recarsi a Coira gratuitamentecon i mezzi pubblici.

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