14 V I T A D I C O M U N I T ÀPos<strong>ch</strong>iavo - 20 settembre 2012 No. <strong>38</strong>In memoria di Theo HaslerCari fratelli e sorelle, la Chiesa oggi,in questa liturgia, ci raccoglie nellafede nella vita eterna e nella preghieraper il nostro fratello dr. Theo Hasler.Liebe Brüder und S<strong>ch</strong>western, einenbesonderen Gruss wende i<strong>ch</strong> den Familienangehörigen,den Verwandtenund den Freunden von Dr. Hasler an,die eine lange Reise ni<strong>ch</strong>t ges<strong>ch</strong>euthaben um an dieser Begräbnisfeier, inder wir für Theos Seele beten wollen,Anteil nehmen. Insbesondere Ihnenmöge meine Nähe und mein Gebetzukommen. Das Leben von Dr. Haslerkönnen wir in Anbetra<strong>ch</strong>t des Glei<strong>ch</strong>nissesvom barmherzigen Samaritersdeuten. Il Vangelo <strong>ch</strong>e abbiamoascoltato si apre con la domanda <strong>ch</strong>eun dottore della Legge pone a Gesù:«Maestro, <strong>ch</strong>e cosa devo fare per ereditarela vita eterna?» (Lc 10,25). Sapendoloesperto nelle Sacre Scritture,il Signore invita quell’uomo a darelui stesso la risposta, <strong>ch</strong>e infatti egliformula perfettamente, citando i duecomandamenti principali: amare Diocon tutto il cuore, tutta la mente e tuttele forze, e amare il prossimo comese stessi. Allora il dottore della Legge,quasi per giustificarsi, <strong>ch</strong>iede: «E <strong>ch</strong>iè mio prossimo?» (Lc 10,29). Questavolta, Gesù risponde con la celebreparabola del «buon Samaritano» (cfrLc 10,30-37), per indicare <strong>ch</strong>e sta a noifarci «prossimo» di <strong>ch</strong>iunque abbiabisogno di aiuto. Il testo evangelicoci aiuta a leggere la vita del nostrofratello Theo da un’altra prospettiva.Der Samariter nämli<strong>ch</strong> nimmt si<strong>ch</strong>um die Lage eines Unbekannten an,den die Räuber halbtot an der Straßeliegenließen; ein Priester und ein Levithingegen waren weitergegangen,da sie viellei<strong>ch</strong>t geda<strong>ch</strong>t hatten, daßsie aufgrund eines Gebots dur<strong>ch</strong> dieBerührung mit Blut unrein gewordenwären. Das Glei<strong>ch</strong>nis muß uns daherdazu veranlassen, unser Denkenentspre<strong>ch</strong>end der Logik Christi umzuformen,wel<strong>ch</strong>e die Logik der Liebe ist:Gott ist Liebe, und ihm zu huldigenheißt, den Brüdern und S<strong>ch</strong>westernmit aufri<strong>ch</strong>tiger und großherziger Liebezu dienen. Diese Erzählung aus demEvangelium bietet den “Maßstab”, dasheißt “die Universalität der Liebe, diesi<strong>ch</strong> dem Bedürftigen zuwendet, demman “zufällig” begegnet, wer immerer au<strong>ch</strong> sei. Das der Lehre Jesu entnommeneProgramm des Christenist das “sehende Herz”, das sieht, woLiebe not tut, und dana<strong>ch</strong> handelt.(cfr. Benedetto XVI, Enc.Deus caritasest, 25). Infatti, per la difesa e la tuteladella vita, della vita degna di ogniuomo e donna, a qualunque condizioneumana appartenga, si è impegnatoa lungo il dr. Hasler, significativafigura di questa Valle di Pos<strong>ch</strong>iavo.Un buon medico, e più ancora unmedico cristiano, infatti, sa bene <strong>ch</strong>eogni vita vale per se stessa, per<strong>ch</strong>étutti, indistintamente, siamo rivestitidella comune regale dignità di figlidi Dio. Nella enciclica Evangelium vitae,<strong>ch</strong>e un medico cattolico può benconsiderare quasi il codice deontologicocui ispirarsi, Giovanni Paolo II,ritornando sull’inscindibile sodaliziotra scienza e fede, dice: «La questionedella vita e della sua difesa e promozionenon è prerogativa dei soli cristiani.An<strong>ch</strong>e se dalla fede riceve lucee forza straordinarie, essa appartienead ogni coscienza umana <strong>ch</strong>e aspiraalla verità ed è attenta e pensosa perle sorti dell’umanità. Nella vita c’è sicuramenteun valore sacro e religioso,ma in nessun modo esso interpella isoli credenti: si tratta infatti di unvalore <strong>ch</strong>e ogni essere umano può coglierean<strong>ch</strong>e alla luce della ragione e<strong>ch</strong>e perciò riguarda necessariamentetutti» (n.5).Vogliamo ricordare il dr. Haslercome un uomo <strong>ch</strong>e si è speso, con passionee con intensità, per la promozionedella vita, <strong>ch</strong>e include e si estendea tutte le età della persona, dalla nascitaalla sua naturale conclusione.Sono tanti coloro <strong>ch</strong>e gli riconosconol’alta qualità delle sue prestazioni professionali,ma soprattutto, la sua umanitàe la sua presenza sollecita e premurosa,attenta ad ogni persona. Sononumerose in questa Valle le persone<strong>ch</strong>e gli devono riconoscenza. Lo testimoniala presenza di coloro <strong>ch</strong>e, inquesti giorni hanno voluto porgerglil’estremo saluto e voi, qui numerosi,presenti a questa celebrazione eucaristicadi commiato durante la qualepreghiamo il Signore per<strong>ch</strong>é perdonile sue umane fragilità e i suoi peccati.Oggi salutando un concittadino <strong>ch</strong>e,proprio per<strong>ch</strong>é ha creduto all’amoredi Dio, ha onorato questa nostra cittàservendo l’uomo come medico, vogliamosperare <strong>ch</strong>e an<strong>ch</strong>’Egli si sia lasciatotrasformare dall’amore di Dio,utilizzando la sua professione comemezzo e via di santificazione personale.La medicina, infatti, deve evitare ilris<strong>ch</strong>io di essere considerata soltantouna professione. Proprio la figura deldr. Hasler ci ricorda, e particolarmenteai colleghi medici e agli operatorisanitari, <strong>ch</strong>e professione, vocazione emissione si incontrano e si fondono.Sarebbe interessante <strong>ch</strong>iedersi: dovenasce, in un uomo, la peculiare sensibilitàper l’Uomo <strong>ch</strong>e soffre al puntoda intraprendere la carriera medica?Senz’altro il dr. Hasler l’avrà confidatoa qualcuno. Credo <strong>ch</strong>e per voi, carifigli, oltre alle tante cose <strong>ch</strong>e papà viha insegnato e trasmesso la rispostaa questo interrogativo sarà per voi ilsuo testamento spirituale. Sarà questoil modo di sentire ancora vicino a voi,insieme con la mamma, la sua presenza.Miei cari, la morte, com’è presentatadalla fede, ci insegna a vivere: ciinsegna <strong>ch</strong>e ogni giorno <strong>ch</strong>e ci è dato,è dono di Dio, da spendere nell’amareDio e il prossimo come Gesù ci ha insegnato.Per tutti noi, oggi, non cadainvano l’invito <strong>ch</strong>e il Signore ha rivoltoal dottore della legge: «Và, e an<strong>ch</strong>etu fa lo stesso!». Amen.Don Davide RedaelliTheo Hasler nasce nel 1932 a Rors<strong>ch</strong>a<strong>ch</strong>da Dora Hasler-Le<strong>ch</strong>ner e KarlHasler e cresce in compagnia di duefratelli e due sorelle, di cui una è presenteal funerale. Frequenta poi ilginnasio benedettino a Engelberg. Inquesto periodo muore suo padre prematuramente.Per il giovane Theo glianni a Engelberg sono un’occasioneimportantissima di formazione. Quigetta le sane radici per gli studi umanistici,la filosofia, la teologia, la fede!Più tardi frequenta gli studi di medicinae <strong>ch</strong>irurgia a Zurigo. Per Theola medicina e la <strong>ch</strong>irurgia non eranosolo un mestiere, ma una vocazione.Nel 1961 sposa Colette Mühlethaler,pianista e organista. Nel 1965 lagiovane famiglia arriva a Pos<strong>ch</strong>iavo esi trova subito a suo agio. Il dott. TheoHasler inizia la sua attività quale medico<strong>ch</strong>irurgo all’Ospedale San Sistoe apre uno studio privato. Apprendeil pusc’ciavin in poco tempo. Loparla con «accento pusc’ciavin, migazü<strong>ch</strong>in!». Il giovane medico e <strong>ch</strong>irurgorimane sempre affezionatissimoalla valle. Lo conoscevamo tutti: unuomo grande, capelli bian<strong>ch</strong>i già dagiovane, un umòn cun la pipa.È un uomo piuttosto s<strong>ch</strong>ivo, digrande volontà e statura morale, estraneoad ogni intrigo politico. Chi gli<strong>ch</strong>iedeva a quale partito appartenesse,con il suo sorriso soleva rispondere:«al partito del malato». Era una personamodesta, a cui piaceva la semplicitàdel quotidiano. Disdegnava ilmiraggio spettacolare, l’ambizione ele luci della ribalta: preferiva a tuttoquesto il bene del paziente. Qualcunoricorda: «Al suo cospetto ci si sentea proprio agio», oppure «si trova unsentimento timoroso di fronte a unuomo di grande statura, timore però<strong>ch</strong>e sparisce appena la sua voce, calmama decisa, ti parla». Era un profondoamatore dell’essere umano, unapersona profondamente religiosa, congrande rispetto per la vita.An<strong>ch</strong>e se molto assorbito dal suolavoro, amava soprattutto la sua famiglia.Amava profondamente sua moglieColette, ammirava il suo talentomusicale e la seguiva dovunque potevaai suoi concerti.Costantemente al servizio dellapopolazione, le esigenze del malatoerano prioritarie. Si concedeva rarevacanze. Su e giù per la valle, incidentisul passo, maggesi... Qualcunosi ricorda: «Per il dott. Hasler ognigiorno era considerato “giornata delmalato”».Con l’arrivo a Pos<strong>ch</strong>iavo del DottorHasler il reparto di <strong>ch</strong>irurgia all’OspedaleSan Sisto diventò un serviziopolivalente, <strong>ch</strong>e nulla aveva da invidiareai grandi ospedali, senza tuttaviaperdere il suo carattere familiare,così caro alla popolazione. Formavauna vera simbiosi con l’ospedale allaguida delle Suore Agostiniane e apprezzavafortemente la affidabilitàdelle suore. Era un primario <strong>ch</strong>e stavain piedi per le sue azioni prima <strong>ch</strong>eper le sue parole. Un uomo il cui pensieroera sempre coerente con il propriocomportamento.Era un maestro di pazienza nell’ascoltaretutti, an<strong>ch</strong>e <strong>ch</strong>i «pasticciava»nell’elencare i propri mali. Sarebbestato un ottimo pastore di anime oinsegnante. La sua attività era in strettissimocontatto con il destino dellepersone e famiglie della valle. Pazienti«famosi»: una superstite della tragediadella Titanic, una inglese.Vada un sentito grazie ad Afra Zanetti,segretaria per più di 40 anni,mano destra e tuttofare in pratica.Theo Hasler era membro della Societàdei Samaritani, del Lions Clubdi Pos<strong>ch</strong>iavo – sei di loro portano labara – ed era an<strong>ch</strong>e membro del MotoclubPos<strong>ch</strong>iavo.All’arrivo in Valle apre la praticanella grande casa, allora proprietà diElena e Teopisto Vassella: quel vastissimocorridoio al primo piano era «lapiù grande sala d’attesa della Svizzera».Il restauro della casa in occasionedell’alluvione: l’esterno e l’interno furonoopera di Colette e Theo.La sua casa era luogo di speranzaper molti pazienti, ma an<strong>ch</strong>e luogo dicultura :– a musica della moglie Colette: alpianoforte e al cembalo;– gli incontri con amici d’oltre alpe,musicisti (p.es. Arturo BenedettiMi<strong>ch</strong>elangeli), or<strong>ch</strong>estre intere, pittori,scultori, letterati...Amava il Cantone dei Grigioni.Sua moglie aveva una casa a Bergün.Da fanciullo e giovane Theo andavaa pascolare le capre nella regione diPreda. Quattro figli rendevano ancorapiù vivace la famiglia: Franziska,Niklaus, Christian e Antonia; più tarditre nipotine aprirono la porta allaprossima generazione.Indimenticabili restano le vacanzein Italia e in Spagna, <strong>ch</strong>e però iniziaronomodestamente in roulotte aUrgnasc! Dopo parec<strong>ch</strong>i anni intensidi lavoro muore la moglie 64enne, inpiena vitalità e attività concertistica.«Ti diciamo “addio”, poi<strong>ch</strong>é ognuno,per legge di natura, quella <strong>ch</strong>e tu haiconosciuto in tutte le sfaccettature,deve proseguire il proprio cammino.An<strong>ch</strong>e se il vuoto non verrà mai colmato,Tu hai riempito i nostri cuori difermezza, di amore» scrivono i figli.Theo era un’enciclopedia ambulante,dotto universale: gli interessavanole scienze naturali (spec. fisica, astronomia),l’arte, la musica, la storia (europea+ della Chiesa), parlava cinquelingue, era preso an<strong>ch</strong>e dal fascinodelle autovetture oldtimer...Suonava abbastanza bene il violoncello.Amava Ba<strong>ch</strong> (Kurt Hess suoneràuna Sarabande <strong>ch</strong>e suonava con dedizionelui stesso). Aveva conosciutosua moglie Colette suonando nell’or<strong>ch</strong>estraa Zurigo; lei suonava il contrabbasso:era un grande ammiratoredella musica classica. Aveva imparatoautodidatta la <strong>ch</strong>itarra e il liuto,an<strong>ch</strong>e se poi il lavoro non gli consentìdi continuare; studiava con passionela storia dei liutai italiani, tedes<strong>ch</strong>i efrancesi.Tracciava modellini anatomici eccezionali,disegnava molto bene ritratti,talento ereditato da sua mammamolto dotata. Gli aereomodelli telecomandatilo affascinavano: smise dopo<strong>ch</strong>e quasi perse un dito per far partirel’elica. Un’altra passione <strong>ch</strong>e condividevacon sua moglie Colette erano itrenini Märklin (del dopoguerra).Il Motoclub Pos<strong>ch</strong>iavo era fiero diaverlo fra i soci, an<strong>ch</strong>e se era il membropiù anziano. Lo ricordiamo tuttisulla Honda Africa Twin o sulla miticaGoldwing.La vela: era un suo grande sognofare le traversate del Mediterraneo,ma il troppo lavoro… Comunque nel1993 fece il B-S<strong>ch</strong>ein per alto mare,come diceva con visibile orgoglio ean<strong>ch</strong>e lieve sorriso.Era un ammiratore di Tommasod’Aquino e una stretta amicizia lo legavaal grande teologo svizzero HansUrs von Balthasar. Leggeva la Bibbiain greco e conosceva i Padri dellaChiesa. A Natale il Weihna<strong>ch</strong>tsoratoriume a Pasqua la Matthäuspassione<strong>ch</strong>eggiavano dalla stüa; Ba<strong>ch</strong> erail compositore <strong>ch</strong>e egli amava tantoper la sua complessità polifonica <strong>ch</strong>etrasmette una fede profonda, quasidrammatica e al contempo mistica.Nel 1999 dopo un ictus termina lasua attività di <strong>ch</strong>irurgo. Negli ultimidieci anni la malattia limitò semprepiù le sue attività e le sue possibilitàdi movimento. Dovette ricorrere piùvolte al medico e an<strong>ch</strong>e la Spitex prestòdei preziosi servizi.Grazie a Valentina Albanesi per piùdi 25 anni di servizio da domestica ebadante. Specialmente in questi ultimianni difficili gli è stata accanto,fidatissima e conforto nei momentidifficili.Theo è morto domenica scorsa,circondato dai suoi cari <strong>ch</strong>e si eranotrovati a casa per il fine settimana.È stato un grande conforto per i figliaverlo avuto fra loro in casa per questiultimi giorni.Ora può riposare nel cimitero accantoalla sua amata moglie Colette.Lieber Theo,Deine Eltern haben Dir einen anspru<strong>ch</strong>svollenNamen gegeben: Theodor.Und Du bist diesem Anspru<strong>ch</strong>gere<strong>ch</strong>t geworden: Theo heisst Gott,dòron heisst Ges<strong>ch</strong>enk, Gabe. Du bistfür viele Mens<strong>ch</strong>en, für das Tal Pos<strong>ch</strong>iavoein Ges<strong>ch</strong>enk Gottes gewesen.Wir danken für diese wertvolle Gabe.Cari Francesca, Niklaus, Christian,Antonia e parenti tutti,Mesta assemblea,«Non rattristiamoci di averlo perso,ma ringraziamo di averlo avuto».Con queste parole di S. Agostino ciaccingiamo a porgere l’ultimo salutoe ad esprimere la nostra più profondagratitudine al caro dottor Theo Hasler.Nell’autunno del 1965, a 33 anni,il dott. Hasler inizia la sua missionenella Valle di Pos<strong>ch</strong>iavo dopo averottenuto il titolo di <strong>ch</strong>irurgo FMH eassolto varie esperienze in anestesia,<strong>ch</strong>irurgia e pediatria. Subentra al collegadottor Zeno Meier. Una missionededicata completamente alla cura dellapopolazione della Valle di Pos<strong>ch</strong>iavo24 ore su 24, per la quasi totalitàdelle giornate <strong>ch</strong>e un anno può contare.Il suo vivace entusiasmo, il suo innatoaltruismo verso gli afflitti dallamalattia, la sua spiccata polivalenzae la sua incondizionata disponibilitàhanno fatto del dottor Hasler una personalitàdi spicco stimato e apprezzatoda tutti. A Pos<strong>ch</strong>iavo, in periferiae lontano dai grandi centri ha trovatola sua indipendenza, la sua tranquillitàinteriore e ha concretizzato il suosogno di essere medico di famiglia acontatto diretto con la gente.Presso l’ospedale San Sisto assumela funzione di <strong>ch</strong>irurgo e contribuisceimmediatamente di prima personaalla modernizzazione delle apparec<strong>ch</strong>iaturee dello strumentario per la<strong>ch</strong>irurgia addominale e traumatologica.Nel 1968 diventa medico distrettuale,ruolo <strong>ch</strong>e occupò fino al 31 marzo2002.Negli anni Ottanta partecipa allaristrutturazione della radiologia edella sala operatoria e negli anni Novantaè membro attivo nel gruppo dilavoro per la progettazione del nuovoospedale.Alla fine del 2001 termina la suafunzione di medico accreditato delSan Sisto dopo 36 anni di assidua eintensa attività, venuta meno a decorreredal 1999 quando purtroppo lasalute d’un tratto non gliel’ha più permesso.Con l’uscita del dottor Haslersi è <strong>ch</strong>iusa un’importante pagina distoria dell’ospedale San Sisto.Nel rapporto medico del 1966, ilprimo scritto dal compianto, si legge:«Un numero importante di interventiha provato l’utilità degli acquisti fatti.Siamo attrezzati perfettamente perassicurare un servizio <strong>ch</strong>irurgico dipronto soccorso e di <strong>ch</strong>irurgia generale.Con questo l’ospedale San Sisto rispondead un bisogno elementare perla Valle di Pos<strong>ch</strong>iavo».L’aumento considerevole del numerodegli interventi <strong>ch</strong>irurgici eseguitia decorrere dal 1966 e negli anni aseguire an<strong>ch</strong>e ai pazienti provenientida altre regioni sono la prova e la testimonianzatangibile della professionalitàdel caro dottor Hasler, ovunqueconosciuto.Una figura, la sua, di grande spessoreprofessionale.Dalle numerose relazioni redattedall’estinto <strong>ch</strong>e contraddistinguonol’operato medico nell’ambito dei rapportiannuali dell’OSS, si evinconodue caratteristi<strong>ch</strong>e essenziali. Dapprimal’ammirazione e la profondariconoscenza nei confronti delleSuore Agostiniane attive al San Sisto,dei collaboratori e dei colleghi<strong>ch</strong>e esercitano il loro lavoro al serviziodegli ammalati con la massimapremura, delicatezza e con lo spiritodi sacrificio sempre vivo.Quindi la ferrea volontà e l’impegnoad ampliare l’offerta dei servizimedico-sanitari a favore dellanostra popolazione, in loco, senzadover ricorrere a strutture sanitarieoltre Bernina. In più occasioni econ assoluta convinzione si è fattopromotore di questa rivendicazionean<strong>ch</strong>e di fronte alle autorità cantonali.Ha continuamente lottato per ilriconoscimento del San Sisto qualeospedale regionale con i servizi di<strong>ch</strong>irurgia, ginecologia-ostetricia emedicina interna. Con estrema soddisfazioneha sempre affermato <strong>ch</strong>el’ospedale San Sisto è strumentoefficace ed essenziale per la salvaguardiadella salute pubblica nellanostra Valle.Dal rapporto del 1970 cito: «Un avvenimentodella storia della medicinalocale fu la prima implementazionedi una endoprotesi totale dell’anca,eseguita nel nostro Ospedale dalProf. Dott. Huggler di Coira». Oppure:«In cinque casi di emergenza siamoricorsi al trasporto con elicottero.Ringraziamo la S<strong>ch</strong>weizeris<strong>ch</strong>e Rettungsflugwa<strong>ch</strong>tper il pronto interventoan<strong>ch</strong>e in condizioni meteorologi<strong>ch</strong>edifficilissime».Nel 1972 il dottor Hasler esprimerisolutezza. Dice infatti: «Ci tengoa dire <strong>ch</strong>e an<strong>ch</strong>e il pubblico può edeve contribuire in modo decisivoad un lavoro indisturbato delle infermieree dei medici. In primo luogonel rispettare rigorosamente gliorari delle visite. Il fenomeno per sépositivo <strong>ch</strong>e la popolazione valligianasi trovi come a casa propria nelnostro Ospedale, ha il lato negativo<strong>ch</strong>e certi sono tentati di stabilireloro stessi quando e quanto tempo ein quale camera sono da ricoverare.Tali presunzioni mettono spesso ingrave imbarazzo <strong>ch</strong>i deve disporredei posti liberi. Si prega di lasciareprendere queste decisioni al medico ealla Direzione dell’Ospedale».L’amore e l’impegno sempre dispensatodal dottor Hasler nel propriolavoro permetteranno di non far maiaffievolire il ricordo di una di quellepersonalità <strong>ch</strong>e, senza clamore, hannolasciato un segno indelebile nell’ospedaleSan Sisto e nelle tante persone<strong>ch</strong>e hanno avuto la fortuna di poterlavorare con lui. I pazienti lo ricorderannoquale medico sempre pronto adaccorrere in loro aiuto, a qualsiasi oradel giorno e della notte.Lui ha sempre concepito la suaprofessione non solamente come unaautentica passione, ma an<strong>ch</strong>e come<strong>ch</strong>iara espressione di solidarietà neiconfronti delle persone più bisognose.Di questo la comunità gliene saràsempre grata. Chi ha avuto il privilegiodella sua amicizia nutre per luigrande rispetto per<strong>ch</strong>é sa <strong>ch</strong>e il dottorHasler ha fatto della sua disponibilitàverso il prossimo la priorità assolutadel suo vivere quotidiano.I collaboratori dell’ospedale SanSisto, in un numero del giornalinointerno di oltre venti anni fa scrivevano,cito: «Spesso, tra il personale, parliamodella “Famiglia del San Sisto”per<strong>ch</strong>é grazie an<strong>ch</strong>e alle dimensioniridotte del nostro ente, ci sentiamoeffettivamente una famiglia. Una famigliaha però bisogno di qualcuno,un padre, <strong>ch</strong>e la sappia guidare; peril San Sisto il papà è sempre stato lei,carissimo dott. Hasler. In una sua recenteintervista ha affermato di nonessersi mai sentito “una personalità”;invece per la popolazione e in particolareper noi del San Sisto, Lei è semprestata una personalità essenziale eun punto di riferimento per qualsiasisituazione. Con la sua professionalità,la sua grande esperienza, ma soprattuttocon la sua grande umanità hasempre saputo rassicurare e confortarenon solo i pazienti ed i loro parenti,ma an<strong>ch</strong>e tutto il personale».Caro dottor Hasler: non ci sono paroleappropriate per ringraziarti ditutto ciò <strong>ch</strong>e hai fatto per l’ospedaleSan Sisto e la popolazione della Valledi Pos<strong>ch</strong>iavo. Ti ricorderemo perla tua profonda umanità, per la tuagrande disponibilità, per la tua cordialitàe sensibilità. Per tutti noi hairappresentato una fonte a cui attingereinestimabili valori umani e dotiprofessionali <strong>ch</strong>e ci hanno aiutato acrescere. Nelle nostre menti rimarràper sempre impresso il ricordo di unmedico <strong>ch</strong>e ha dato a noi il meglio disé stesso come un padre nei confrontidei suoi figli.A nome del Consiglio di Fondazionee della direzione dell’ospedale SanSisto e della Casa Anziani come purea nome di tutti i collaboratori delledue istituzioni porgiamo ai figli e atutti i familiari le più sentite condoglianze.Caro Dottor Hasler riposa in pace.Guido Badilatti«Quaggiù con Dio la grazia è vita,lassù gioia infinita: persuasi <strong>ch</strong>e Dionon turba mai la gioia dei suoi figli senon per prepararne una più certa epiù grande» S. Agostino.Alla carissima famiglia Hasler inlutto,a Francesca, Niklaus, Christian eAntonia con le rispettive famiglie,mi accingo ad inviarvi le mie e nostrepiù sentite condoglianze per ladipartita del vostro carissimo papà enostro stimato dottore.An<strong>ch</strong>e per noi è stato come un veropadre, sempre premuroso e disponibile.Ci apprezzava tanto e questo celo faceva intuire con il suo discretomodo di agire.Pur non vedendolo più fisicamentelo portiamo nel cuore quale personamolto stimata e onesta. Ne serberemoper sempre un caro ricordo e gli assicuriamola nostra preghiera di suffragio.Certo, la sua dipartita lascia nelcuore una ferita <strong>ch</strong>e solo il tempo potràrimarginare.Ringraziamo il Signore di avercelodonato per tanti anni. Abbiamo avutola gioia di lavorare insieme in una«splendida armonia». Il dottor Haslerera sempre buono, paziente, coerente,sereno e si potrebbero aggiungereancora tante altre doti, ma il Signorele conosce tutte! Ha svolto un lavorointensissimo, con molta precisione egrande capacità per aiutare tante personebisognose del suo aiuto. Per luiniente era troppo; le sue risorse eranograndi e da ammirare per il suo equilibrio,pazienza e capacità. Era unmedico <strong>ch</strong>irurgo eccellente in tutti isensi.Insieme alla Comunità esprimoil mio e nostro grazie <strong>ch</strong>e sgorga dalcuore con grande riconoscenza.Caro Dott. Hasler, riposa in paceSuor Maurizia Giuliani,madre della comunitàdelle Suore Agostiniane
Pos<strong>ch</strong>iavo - 20 settembre 2012 No. <strong>38</strong>V I T A D I C O M U N I T À15Gli ospiti di CasaAnziani salutanoil dott. Theo HaslerCar Sciur Dutur,noi, ospiti della Casa Anziani,vorremmo in questo momento dirLegrazie, anzi mille volte grazie.Grazie <strong>ch</strong>e da giovane medico hadeciso di lasciare la città per venirenella nostra valle a lavorare, curaree operare.Grazie per<strong>ch</strong>é è stato uno di noi,ha curato poveri e ric<strong>ch</strong>i, grandi epiccoli, tutti i membri delle nostrefamiglie: dai nonni ai genitori, danoi stessi ai nostri figli.Chi era malato ha trovato in Leiuna persona competente, disponibile24 ore su 24 e molto comprensiva.Ci ha curati nello studio, a casa, suimonti, all’ospedale. Ha imparato aconoscere in fretta la strada, il sentieroper raggiungere la nostra casa:ed è lì <strong>ch</strong>e arrivava il Sciur Dutur.Ognuno di noi in questo momentopotrebbe raccontare le sue esperienzee le sue storie personali.Gli anni sono passati per tutti, tantepersone <strong>ch</strong>e ha curato sono mortee all’entrata del paradiso Le sarannovenute incontro per accoglierLa e lodareeternamente il Signore, nostrodonatore di vita.Noi siamo ancora in pellegrinaggiosu questa terra e siamo certi <strong>ch</strong>eal nostro arrivo lassù Lei ci verrà incontroper presentarci al Medico Celeste,il nostro Signore e Redentore.Ripetiamo riconoscenti il nostrograzie.Gli ospiti di Casa AnzianiIn memoria di Dante CostaChiesa cattolicaCOMUNE DI POSCHIAVOwww.valpos<strong>ch</strong>iavo.<strong>ch</strong>/<strong>ch</strong>ieseLocalità Sabato DomenicaPos<strong>ch</strong>iavo S. Vittore 18.00 09.00Monastero 07.00Cologna 19.30Angeli Custodi 08.30San Carlo 10.00 19.30Pagnoncini 08.30Prada 10.30Annunziata 19.30S. Antonio 08.45Cantone 17.30Le Prese 10.15Chiesa evangelica riformata Valpos<strong>ch</strong>iavoDomenica 23 settembre ore 10.00 a Pos<strong>ch</strong>iavo: CultoChiesa Neo apostolicaDomenica 23 settembre ore 09.30 Culto domenicale a Pos<strong>ch</strong>iavoCOMUNE DI BRUSIOChiesa cattolicaLocalità Sabato DomenicaBrusio 10.00 19.30Viano 09.00Campocologno 18.00COMUNE DI BREGAGLIAChiesa evangelica riformata: Culto domenicaleDomenica 23 settembre 09.00 CasacciaDomenica 23 settembre 10.30 SoglioChiesa cattolicaFUNZIONICari amici, la morte è sempredolorosa. Ad ogni età. Lo è soprattuttoquando giunge improvvisa atoglierci dal fianco le persone <strong>ch</strong>eamiamo, quelle su cui contavamoancora e la cui presenza è stataparte fondamentale della nostravita. Perciò la morte del nostro fratelloDante, in questo momento, cipesa di più. Ai familiari vogliamodire <strong>ch</strong>e, per questo motivo, siamoloro vicini, come famiglia di Dio,come membri della Chiesa e vi diciamotutta la nostra partecipazionee vicinanza <strong>ch</strong>e qui si esprimecon la nostra presenza e la nostrapreghiera di suffragio.«Nessuno vive per se stesso» ciha ricordato San Paolo nella lettura<strong>ch</strong>e abbiamo ascoltata. Ciò significa<strong>ch</strong>e ciascuno di noi ha una missione<strong>ch</strong>e va oltre la nostra persona.Noi siamo stati <strong>ch</strong>iamati allavita per essere collaboratori di Dioe realizzare il suo progetto a serviziodell’uomo. E’ di questo <strong>ch</strong>eun giorno dovremo rendere conto aDio. Gesù è il modello di servo <strong>ch</strong>eDio ci ha dato per<strong>ch</strong>é, come lui, noirivelassimo al mondo la sua presenzae il suo amore. Davanti a Dioci presenteremo un giorno completamentenudi; ric<strong>ch</strong>i soltantodel bene <strong>ch</strong>e avremo seminato nelcuore degli altri. Noi, infatti, possederemoveramente soltanto ciò<strong>ch</strong>e avremo donato. La nostra vitaallora assume un valore soltanto sesi fa dono, cioè nella misura in cuila mettiamo a servizio di quel Dio<strong>ch</strong>e è amore. È così <strong>ch</strong>e mi piacepensare alla vita di Dante. Una vitalunga, semplice ma anzitutto donata:prima a Dio, nel sacramentodel matrimonio poi alla sua sposa,ai suoi figli e a tutta la sua grandefamiglia.I gemelli Dante e Leone nacqueroa Prada Alto, il 4 maggio 1931 daiconiugi Giovanni ed Elisa Costa-Battilana. Poi<strong>ch</strong>é a quel tempo lavita era dura Dante fu affidato allacura dei nonni paterni. Dopo lescuole dell’obbligo, imparò il mestieredi falegname presso il SignorFelice Battilana a Li Curt. In seguito,si recò per un po’ di esperienzaprima a Basilea poi a Will, nel CantoneSan Gallo. Ritornato in ValleDante lavorò, per più di trent’anni,presso la ditta Gervasi. Qui in valleconobbe Attilia e, il 1º maggio1958, si unirono in matrimonio.Dalla loro unione e dal loro amorenacquero sei figli: Fernanda, Sonia,Renata, Fabrizia, Marco e Marzia.Lungo gli anni sono arrivati an<strong>ch</strong>e14 beadig e presto giungerà an<strong>ch</strong>eil quindicesimo. Amava la famiglia,la caccia, il monte Terzana e,a Prada, il suo giretto quotidiano.«Beati i misericordiosi per<strong>ch</strong>éotterranno misericordia». Gesù nelVangelo ha proclamato beati, cioèeredi del suo Regno, non solo coloro<strong>ch</strong>e di<strong>ch</strong>iarano la loro appartenenzareligiosa ma an<strong>ch</strong>e coloro<strong>ch</strong>e vivono quei valori profondamenteumani ed evangelici sintetizzatinelle beatitudini <strong>ch</strong>e abbiamoascoltato. L’umiltà, la partecipazionealle sofferenze degli altri,la trasparenza del cuore, il rifiutodi ogni fariseismo, l’impegno perunire anzi<strong>ch</strong>é dividere! Dante, mihanno ricordato i suoi cari in questigiorni, con una certa ironia diceva<strong>ch</strong>e le tante preghiere recitateda piccolo gli sarebbero bastate pertutta la vita. Pur nella libertà diquesto suo modo di vivere la fedeil Signore, però, gli ha riservato ungrande segno della sua misericordiaaccogliendo l’ultimo suo respiroproprio nell’atto del sacramentodell’unzione dei malati <strong>ch</strong>e il cappellanodell’ospedale di Coira glistava impartendo.Noi non giudi<strong>ch</strong>iamo. Solo Dioconosce le intenzioni dei cuori.Osserviamo semplicemente e incuor nostro rinnoviamo la promessae il desiderio di essere cristianivigilanti nell’attesa del Signorecosic<strong>ch</strong>é, se all’improvviso verrà aprenderci, ci trovi tutti degni delparadiso <strong>ch</strong>e ci ha promesso. Vogliamopregare il Signore in questacelebrazione eucaristica per<strong>ch</strong>é ilbene compiuto da Dante in questavita gli ottenga il premio eterno, ilperdono di tutte le fragilità e deipeccati commessi a causa della nostraumana condizione.Don Davide RedaelliRELIGIOSEPastora S. Rau<strong>ch</strong>Pastora S. Rau<strong>ch</strong>Calata la sera di quel giornoGesù disse loro:«Passiamo all’altra riva».Marco 4,35Improvvisamente ci ha lasciati il mio amato marito, nostro caropapà, nonno, suocero, fratello e cognatoDante Costa-Pola4 maggio 1931 - 13 settembre 2012Con immenso dolore ne annunciano la morte:la moglie Attiliai figli Fernanda e Jürg con Sara, Celine con MiguelSonia e Andreacon Matteo, Laura con Daniel, MircoRenata e Livio con Linda, LucaFabrizia e Tinocon Manuele con Selena, Marco con Mara,Silvano, Romano con CristinaMarco e Sonia con LisaMarzia e Emanuel con Jil, Colinle sorelle Elvira e Arduina con le rispettive famiglieil fratello Renato e famigliala cognata Yvette e famigliaparenti e amici tutti.Eventuali offerte in memoria del nostro caro verranno devoluteall’Ospedale San Sisto, BCG CA 239.066.300.RINGRAZIAMENTOCommossi e riconoscenti per le numerose testimonianze distima e affetto tributate al nostro caro ringraziamo tutti coloro<strong>ch</strong>e con visite, scritti, offerte, fiori e presenza ai funeralihanno onorato la sua memoria.A funerale avvenuto ringraziamo: il servizio ambulanza OSS,la dott. med. M. Darmstadt, il dott. med. T. Menghini, Sandroe Stefano, il personale ospedaliero di Pos<strong>ch</strong>iavo e Coira,don Davide, il Coro San Bernardo, Lino Semadeni.Chiediamo venia per eventuali involontarie dimenticanze.Valga il presente quale ringraziamento personale.RINGRAZIAMENTOReto Crameri-TriaccaNell’impossibilità di farlo individualmente desideriamo esprimerela nostra più sincera gratitudine a tutti coloro <strong>ch</strong>e ci sonostati vicini nella nostra sofferenza con le innumerevoli cartedi condoglianze, offerte per Sante Messe, partecipazione aifunerali, fiori e donazioni ai piccoli di «Sorrisi africani».Un grazie particolare vada a:– don Ippolito e don Giusto;– Corale Santa Cecilia Le Prese;– Lino Semadeni, Antonia Crameri e il personale medico eparamedico dell’Ospedale San Sisto Pos<strong>ch</strong>iavo;– coetanei;– colleghi maestri conducenti;– amici di caccia.Con il vostro sostegno avete contribuito ad alleviare il nostrodolore.Chiediamo venia per eventuali involontarie dimenticanze.Valga il presente quale ringraziamento personale.La moglie e i figli con le rispettive famiglieUN BEBÈ SUQUATTRO PIANGE DOPOAVER BEVUTO.L’acqua sporca causa dolorose malattiediarroi<strong>ch</strong>e e la morte di 4000 bambinial giorno. Helvetas costruisce pozzi sicuri.An<strong>ch</strong>e voi potete aiutare.CP 80-3130-4 www.helvetas.<strong>ch</strong>Località Sabato DomenicaVicosoprano 09.15Promontogno 17.00 10.30PROGRAMMAZIONE RELIGIOSA ALLA RSISegni dei Tempi - settimanale evangelico condotto da Paolo Tognina -sabato 22 settembre 2012, RSI LA1, 12.00, lunedì 24 settembre 2012, RSILA1, dopo il TG notte (replica)Strada Regina - settimanale cattolico condotto da don Italo Molinaro - sabato22 settembre 2012, RSI LA1, ore 18.30 - domenica 23 settembre 2012, RSILA1, ore 07.20 ca. (replica).Tempo dello spirito - pensiero evangelico, meditazione biblica, agenda - domenica23 settembre 2012, ore 08.00 ca., RSI Rete2.Chiese in diretta - settimanale d’informazione religiosa a cura di Paolo Togninae don Italo Molinaro - domenica 23 settembre 2012, ore 08.30 ca., RSI Rete1.Santa Messa - domenica 23 settembre 2012, ore 09.00, RSI Rete2.RettificaNell’annunciare la dipartita del nostro caro Pietro Rossi abbiamo involontariamenteomesso tra <strong>ch</strong>i lo comunicava il cognato Gian AndreaPool con Carla e famiglia.Ci scusiamo per la dimenticanzaIn fede i familiariwww.valpos<strong>ch</strong>iavo.<strong>ch</strong>/<strong>ch</strong>iese