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Esposizione Cucine FEBAL - Comune di Fontanarosa

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Fede e. cultura in IrpiniaBenedetto LattilaUna dotta ed autorevole figura <strong>di</strong> TaurasiArma dei Latilla: due palme unite fra loro in campo azzurro, sormontateda una stella d'oroBenedetto Latilla, al secolo TommasoLatilla, nacque a Napoli il 20giugno 1710 dai Baroni <strong>di</strong> Taurasi,Cannine Latilla, dottore in legge e,Caterina <strong>di</strong> Roma.Fu educato severamente e cristianamente.Vestì l'abito talare dei CanoniciLateranesi <strong>di</strong> Pie<strong>di</strong>grotta, ove graziealla non comune intelligenza, <strong>di</strong> cuiera dotato, progredì negli stu<strong>di</strong>,imponendosi all'attenzione dei superiori, godendo stima e ammirazione,per cui fu nominato maestro deiNovizi e lettore <strong>di</strong> Filosofia.La fama del suo ingegno giunsesino al re che, per suo or<strong>di</strong>ne il 17aprile 1749, fu nominato a reggerela cattedra <strong>di</strong> Filosofia nell'Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Napoli.Fu un valente oratore, merito chelo portò a ricoprire la carica <strong>di</strong> Abategeneralene, a Roma.dell'Or<strong>di</strong>Da papa Benedetto XIV, il 16<strong>di</strong>cembre 1754, funominato<strong>di</strong>Avellino.VescovoSi pro<strong>di</strong>gò per ilrestauro del Duomoe dell'annesso Seminario, ampliandolo con la costruzione <strong>di</strong> due dormitorie <strong>di</strong> una secondacappella.Appenagli era possibile,veniva con immensa gioia a soggiornare nel castelloavito <strong>di</strong> Taurasi,dove sono ancoratutt'oggiconservatii paramenti sacriche indossava per la celebrazioneEucaristica nella vicina ChiesaMadre, alla quale <strong>di</strong>ede <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong>Duomo e contribuì notevolmente alsuo restauro nel 1745.In occasione della visita pastoraledel 1758 reintegrò delle insegnecanonicali la riceltizia <strong>di</strong> Taurasi,come è testimonialo da due antichepergamene che trattano della richiesta fatta dal clero locale per lareintegrazione negli antichi privilegicanonicali e della concessione fattadall'autoritàecclesiastica.Monsignor Benedetto Latilla fondò monti per incentivare l'agricoltura ed assicurare la dote alle nubien<strong>di</strong>povere; contribuendovi personalmente con ingenti somme, specialmente in Avellino, Frigento, Gesualdo,Mirabella Eclano, Can<strong>di</strong>da, Sant'Angelo all'Esca, <strong>Fontanarosa</strong>.Nel 1764, a beneficio dellapopolazione <strong>di</strong> Taurasi prettamenteagricola, eresse un monte frumentario.Re Carlo, nominò il Latillaistruttore del figlio Fer<strong>di</strong>nando, <strong>di</strong>cui fu il confessore personale,allorquando Fer<strong>di</strong>nando <strong>di</strong>venne Re<strong>di</strong>Napoli.Presumibilmente, per i serviziresi al re, ottenne per la sua famigliail titolo nobiliare <strong>di</strong> "Marchese".Nel 1760, lasciò la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong>Avellino-Frigento per recarsi a Corte.L'Abate Francesco Longano, nel1764, ammirato dalle doti noncomuni del Latilla, gli de<strong>di</strong>ca la suaopera: "Piano <strong>di</strong> un corpo <strong>di</strong>Filosofia morale, o sia Estratto d'uncorso <strong>di</strong> Etica, <strong>di</strong> economia epolitica".Ricor<strong>di</strong>amo che, in seguito allanomina <strong>di</strong> precettore <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nandoe l'abbandono della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong>Avellino-Frigento, papa ClementeXIII gli conferì il titolo <strong>di</strong> Arcivescovo <strong>di</strong> Mira.Fece parte attiva della giuntasegreta che, su pressione del ministro Tanucci, decretò l'espulsionedei Gesuiti <strong>di</strong> Napoli, avvenuta perregio decreto il 31 ottobre 1767.A corte rimase sino al 1767,quando colpito da mortale infermità,finì i suoi giorni in Napoli il 28<strong>di</strong>cembre 1767, all'età <strong>di</strong> 57 anni.BIBLIOGRAFIAPasqualinoPalermo- G. Zigarelli: Storia della Cattedra <strong>di</strong> Avellino e dei SuoiPastori' - Voi. I • il • Stamperia del Vaglio - Napoli • 1856.- G. A. Arena: La rivolta <strong>di</strong> un abate - Liguori - Napoli1971.■ A. Ferri: Taurasi - Valsele Tipografica - Materdomini 1982.- P. Palermo: Taurasi nei secoli XVI-XVIII - Dattiloscritto inproprio - Taurasi 1983.FONTANAROSA OGGI Gen. Giù. 92 - PAG. 12

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