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Dall'Intelletto all'Intuizione.pdf - Alice Bailey

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1415tra in contatto col suo ambiente. Ma esistono, tra noi, uomini che non sono soltantomacchine. Abbiamo il diritto di misurare i limiti delle nostre capacità e la nostra grandezzapotenziale in base ai conseguimenti dei migliori fra noi; tali uomini non sonoprodotti dal capriccio divino o da un cieco impulso evolutivo, sono invece la garanziadel compimento finale dell’umanità nel suo complesso.Irving Babbitt osserva che nella natura dell’uomo vi è qualcosa “che lo distingue,semplicemente come uomo, dagli altri animali, e ciò è stato definito da Cicerone “unsenso d’ordine, di decoro, di misura, negli atti e nelle parole” 9 . Babbitt soggiunge (equesto è il punto da notare) che “il mondo sarebbe migliore di quanto non sia, se unnumero maggiore di uomini si fossero assicurati di essere veramente umani, prima diatteggiarsi a superuomini” 10 . Vi è, forse, uno stadio intermedio in cui funzioniamo comeuomini, osservando i rapporti umani, sbrigando i compiti che ci spettano e adempiendoin tal modo il nostro destino attuale. C’è da domandarsi se persino tale stadio siatuttora generalmente in atto, se pensiamo che ancora oggi vi sono al mondo milioni dianalfabeti!Ma, contemporaneamente a questo tendere verso la pura e semplice umanità e aquesto divergere dal livellamento uniforme dell’unità umana, emerge un gruppo di uominicui viene dato il nome di mistici. Essi testimoniano di un altro mondo di esperienzee di contatti. Testimoniano di realizzazioni personali, di manifestazioni fenomenichee di stati d’animo, di cui l’uomo comune non sa nulla. Come dice C. A. Bennett: “I misticistessi hanno descritto il loro raggiungimento come penetrazione del significatodell’universo e come comprensione dell’unità del tutto. Essi hanno trovato la chiave” 11 .Sono apparsi attraverso i secoli ed hanno proclamato unanimi: vi è un altro regno dellanatura. Esso ha leggi, relazioni e fenomeni propri. È il regno dello spirito. L’abbiamoscoperto, ed anche voi potete accertarne la natura. Questi testimoni si dividono in duegruppi: i ricercatori puramente mistici ed emotivi, che pervengono alla visione e sonorapiti in estasi dinanzi alla bellezza che hanno percepito, ed i conoscitori, i quali aggiungonoal rapimento emotivo un conseguimento intellettuale (un orientamento dellamente) che consente loro qualcosa di più che intuire e gioire. Comprendono, sanno, e siidentificano con quel nuovo mondo dell’essere verso cui il mistico puro si protende. Lalinea di demarcazione fra i conoscitori delle cose divine e coloro che percepiscono lavisione è assai sottile.Vi è però una zona di terreno neutro, fra i due gruppi, dove ha luogo una grandetransizione. Vi è un interludio nell’esperienza e nello sviluppo, che trasforma il misticovisionario in conoscitore pratico. Esiste un procedimento tecnico, al quale il misticopuò sottoporsi per raggiungere la coordinazione e sviluppare in sé un nuovo e sottileapparato che gli permetterà non soltanto di vedere la realtà divina, ma di essere quellarealtà stessa. È, proprio con questo processo di transizione, con questa educazione delmistico, che la meditazione ha a che fare. È ciò di cui tratteremo in questo libro.Permettere all’uomo di entrare in possesso della sua eredità in quanto essere umano,è la funzione degli educatori e degli psicologi. Sono essi che debbono guidarlo fino allesoglie del mondo mistico. Per quanto possa sembrare paradossale, il compito di condurloal suo retaggio spirituale spetta invece alla religione e alla scienza. M. Pupin dice:“La scienza e la religione si sorreggono a vicenda: sono i due pilastri del portale attraversocui l’anima umana penetra nel mondo in cui dimora la divinità” 12 .Diamo al vocabolo “spirituale” un significato ampio. Non parlo qui di verità religiose;le varie formulazioni che ci provengono da teologi ed ecclesiastici appartenenti allegrandi organizzazioni religiose, sia orientali che occidentali, possono essere vere, o no.Usiamo la parola “spirituale” per intendere quel mondo di luce e di bellezza, di ordine edi proposito, del quale parlano le sacre Scritture, quel mondo che è oggetto di attenta ri-9 Babbitt, Irving: Umanesimo: Un saggio per definirlo.10 Ibidem.11 Bennett, Charles A.: op. cit. pag. 81.12 Pupin, Michael: La Nuova Riforma pag. 217.10

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