44Per il progetto della rete di polarizzazione di un amplificatore a BJT – come quello riprodotto inFig. S.30b – i passi da seguire sono simili; tuttavia, a differenza di quanto avviene nei MOSFET, iBJT sono più sensibili a fenomeni di fuga termica, intendendo con questo termine il processo per ilquale, dissipandosi potenza nel transistor, cresce la temperatura di giunzione. Nei BJT ciò porta adun aumento del che, a sua volta, fa aumentare la corrente di collettore e, di conseguenza, lapotenza dissipata, dando luogo ad una reazione destabilizzante che può determinare la distruzionedel dispositivo. Nei BJT si dimostra chedPCdTd IB2 VCEVCC , (S.64)dTe dato che dβ / dT è senz’altro maggiore di 0, al fine di verificare una delle condizioni per lastabilità termica, è opportuno scegliere il punto di riposo in modo che V CE sia minore di V CC /2 . Uncriterio di progetto è allora quello di ripartire la tensione di alimentazione V CC tra le tre cadute ditensione in modo che un terzo cada su R C , un terzo ai capi di V CE ed un terzo cada su R E .In breve, la stesura del progetto comporta i seguenti passi: Si fissa la corrente I C ; Si poneV CE = R E I C = R C I C = V CC /3 ;(S.65) Le formule (S.13) e (S.14) indicano che la resistenza equivalente del partitore d’ingressodeve essere sufficientemente piccola (rispetto a R E ) per potere considerare la corrente I Cindipendente da β. Tuttavia, se è troppo piccola, oltre a provocare un aumento della correnteassorbita dall’alimentatore, essa abbassa la resistenza d’ingresso in funzionamentodinamico. Un buon compromesso si raggiunge progettando il partitore come se funzionassea vuoto, cioè in modo tale che la corrente che scorre nella serie delle due resistenze R 1 ed R 2risulti maggiore della corrente I B spillata dalla base. Si può allora imporre cheI R1 ≈ I R2 = (0,1 ÷ 1)I E ;(S.66) Si ricavano R 1 e R 2 : VBVBE REIR2 IR2IR2VCCVBVCCR1 IR1CVIBER1 R IEC. (S.67)Per avere la massima dinamica del segnale d’uscita sarebbe meglio scegliere V CE in modo che sitrovi al centro della zona attiva. Per tale motivo, talvolta, alcuni testi suggeriscono di scegliereV CE = V CC /2 e una caduta di tensione sulla resistenza d’emettitore pari a 1/10 di V CC .Si osservi che, anche in questo caso, la resistenza R E può parzializzarsi con una capacità inparallelo, al fine di ottenere l’amplificazione di tensione desiderata.
45S.9 Un’applicazione tipica: impianto di riproduzione suonoIn Fig. S.31 è schematizzato un impianto per la riproduzione del suono comprendenti diversesorgenti. Ciascuna sorgente fornisce all’uscita segnali di ampiezza anche molto diversa e conpotenza associata assolutamente inadeguata a pilotare altoparlanti, che spesso devono diffonderepotenze sonore dell’ordine delle decine di watt.Fig. S.31 – Impianto di riproduzione suonoIn molti casi il preamplificatore e l’amplificatore di potenza costituiscono un’unicaapparecchiatura, sebbene in questa sede si è preferito scinderla in due per evidenziare un processodi amplificazione sostanzialmente diviso in due fasi. Preamplificatore:La sua funzione è quella di equiparare le caratteristiche di livello e di frequenza dei segnaliprovenienti dalle varie sorgenti, in modo da poter pilotare lo stadio finale di potenza con un livellodi riferimento uniforme. A questo scopo il preamplificatore è dotato di ingressi specifici per ognisorgente e ciascun segnale è sottoposto a processi di amplificazione diversificati.Il segnale proveniente dal giradischi (con pick-up magnetico) è dell’ordine di 5 ÷ 10 mV; quelliprovenienti dal registratore, dal lettore di CD e dal sintonizzatore hanno valori normalmente noninferiori a 500 mV. La testina di lettura del registratore fornisce un segnale di circa 1 mV, masubisce un processo di amplificazione interna. Inoltre, non in tutti gli amplificatori è previsto uningresso microfonico. Si può comunque dire che un microfono dinamico fornisce in uscita unsegnale piuttosto debole, dell’ordine di 2 mV, mentre un microfono a condensatore (conamplificatore incorporato) fornisce segnali di diverse centinaia di mV.Nella fase di preamplificazione si rimane nell’ambito di potenze piuttosto modeste, pertanto ilpreamplificatore deve essere sostanzialmente considerato come un amplificatore di tensione.