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Sussidi Amplificator.. - dieet

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47V B1 ≈ V BE1 ≈ 0,6 ÷ 0,7 V. Anche assumendo un valore di abbastanza piccolo, dell’ordine di30 ÷ 40 (visto che diminuisce molto per correnti piccole), sulla serie costituita da R 1 e R 5 la cadutadi tensione non supera 0,15 ÷ 0,2 V (infatti per = 30 ÷ 40, si ha I B1 = I C1 / = 1,25 ÷ 1,5 A, dacui si ottiene che la caduta di tensione su R 1 + R 5 è (R 1 + R 5 ) × I B1 = 0,15 ÷ 0,2 V). Pertanto si hache V E2 = V R5 + V R1 + V B1 ≈ 0,75 ÷ 0,8 V, da cui segue I C2 ≈ V E2 / R 6 ≈ 0,8 mA. La tensione sulcollettore di T1 è allora V C1 = V BE2 + V E2 = 1,5 V. Come si nota, la tensione V C1 non è troppodistante da quella supposta di 1 V, pertanto anche la corrente su R 2 è sostanzialmente uguale aquella ipotizzata e I B2 non supera 8 A (per = 100). Si calcola infine V C2 = 12 V – 6,8 k × 0,8mA ≈ 6 V.Dal punto di vista dinamico, la resistenza d’ingresso del transistor T1 è almeno di qualchedecina di k, tenuto conto della presenza di R 3 sull’emettitore e dell’alto valore assunto da r (> 10k) a causa del basso valore di I C1 (dato che r è inversamente proporzionale a g m , ma g m èdirettamente proporzionale a I C ). Pertanto la resistenza d’ingresso del preamplificatore R i non saràdi molto inferiore a R 1 = 10 k. Questo livello consente l’adattamento con vari tipi di sorgenti disegnale (in particolare microfoni).La resistenza d’uscita R o è circa uguale a R 4 = 6,8 k. L’amplificazione di tensione è elevata:considerando per il secondo stadio una resistenza d’ingresso R i2 non inferiore a 100 k, si calcolaapprossimativamente A = (R 4 / R 6 ) × [(R 2 // R i2 ) / R 3 ] ≈ 467.La bassa corrente del primo stadio ha come fine quello di minimizzare il rumore. <strong>Amplificator</strong>e di potenza:In questa fase del processo di amplificazione il dato caratteristico maggiormente significativo èla potenza disponibile in uscita, più del livello di tensione che può raggiungere anche alcune decinedi volt. Appare quindi importante fornire un’interpretazione energetica del processo diamplificazione, il quale avviene secondo lo schema di Fig. S.33.Un dispositivo attivo (ad esempio un BJT) converte la potenza continua P a erogatadall’alimentazione, in potenza P o disponibile sul carico, variabile in relazione alla caratteristiche delsegnale proveniente dalla sorgente. In realtà, una parte della potenza ceduta dall’alimentazioneviene dissipata dal dispositivo sotto forma di calore e quindi perduta. Pertanto, se in uno stadio dipreamplificazione il rendimento del processo di conversione della potenza assume poca rilevanza(per l’esiguità delle potenze in gioco), il suo valore diventa invece della massima importanza in unostadio finale di potenza.

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