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ARDEA - il Caffè

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CRONACHEn. 235 - dal 9 al 22 febbraio 2012 33La società idrica è stata condannata dal Tar a pagare 8 m<strong>il</strong>ioni di euro ai Consorzi di Bonifica, ma <strong>il</strong> debito è ancora più altoAcqualatina deve oltre 11 m<strong>il</strong>ioni alla BonificaA rischio la gestione del delicatoequ<strong>il</strong>ibrio idrogeologicoLAVORI DA PAGAREManutenzione dei canali curata(e pagata finora) dalla BonificaGIUSEPPE ADDESSIPresidente di Acqualatina SpaALDO CAPPONIDirettore dei Consorzi di Bonifica lazialiContinuano a fare ricorsiattaccandosi a cav<strong>il</strong>li, ma i loromancati pagamenti incidonosulla nostra sopravvivenzaIl Tribunale Amministrativo Regionale hacondannato Acqualatina a pagare i Consorzi diBonifica: otto m<strong>il</strong>ioni di euro per <strong>il</strong> periodo 2006– 2010. Si allunga la serie di batoste giudiziarieche sta subendo <strong>il</strong> gestore del servizio idrico dell'Ato4, tanto che ormai si fa fatica a starvi dietro.Tanto, grosso modo, <strong>il</strong> copione è sempre lostesso e i protagonisti pure. Solo gli attori diventanosempre più noiosi. Cosa è successo stavolta?Essendo dei veri e propri consorzi obbligatoriche devono gestire <strong>il</strong> delicato equ<strong>il</strong>ibrio idrogeologicodella nostra zona, i tre Consorzi di Bonifica(Pratica di Mare, Agro Pontino e Piana diFondi), in virtù di una legge regionale e dellaConvenzione di gestione, ossia <strong>il</strong> contratto stipulatonel 2002 con l'Ato 4, da anni stanno chiedendoad Acqualatina di versare i contributi dovuti,esattamente come fa per qualsiasi consorziato.Ma da quest'orecchio la società (51% di proprietàpubblica) non ci sente proprio. Oltre anon versare quanto reclamato, si è sempre rifiutatadi stipulare la specifica convenzione previstadalle norme, costringendo la Regione Lazio(proprietaria dei Consorzi), che nel frattempone ha finanziato le spese di funzionamento, a nominareun apposito commissario ad acta. Quest'ultimo,appena insediatosi, stipulò l'appositaconvenzione con i tre enti ed intimò ad Acqualatina<strong>il</strong> pagamento dei relativi canoni. Ne nacqueuna pioggia di ricorsi al TAR presentati dallastessa società e dalla Provincia di Latina; questa,come specificato dal Consiglio di Stato, si eracostituita <strong>il</strong>legittimamente in giudizio per contodell'Ato 4. Il risultato è stato una serie interminab<strong>il</strong>edi sconfitte, tanto che dopo le prime sentenze<strong>il</strong> Consorzio di Bonifica dell'Agro Pontinoha fatto pignorare i conti correnti della societàda parte della Gerit-Equitalia. L'evento è consideratotra i più nefasti nel contratto di finanziamentodei 114,5 m<strong>il</strong>ioni di euro stipulato nel2007 tra Acqualatina e la pericolante banca tedescaDepfa Bank, perché mette a rischio i prodottifinanziari derivati che ne sono collegati. Prodottiderivati sono quei rischiosissimi titoli chehanno intossicato la finanza scatenando l'attualecrisi mondiale. Acqualatina è stata costretta asottoscrivere ben 48 rate per rientrare del debitonel frattempo maturato. Ma <strong>il</strong> 14 dicembre 2010,con una delle ormai classiche deliberazioni tesesempre a favorire la società, l'Ato 4 si è accollataquel debito, scaricando sui cittadini rischi e debiti.Acqualatina deve inoltre pagare i canoni aivari Comuni per la concessione di reti e impianti.Ma l'Ato ha “abbuonato” quelle somme ad Acqualatinafino al 2014, affinché le usi per pagarei Consorzi di Bonifica. Perciò i Comuni non le riceveranno(compresi quelli che non sono socidell Spa come Bassiano e Pontinia). Nemmenola Bonifica è però stata pagata. Ma ora è arrivatala nuova sentenza del TAR che condanna la societàa pagare i Consorzi, i quali senza quellesomme hanno rischiato letteralmente di fallire.Scontato <strong>il</strong> ricorso della società al Consiglio diStato. Tanto a pagare tutte le spese saranno isudditi utenti. Oltre agli 8 m<strong>il</strong>ioni di euro dellacondanna davanti al Tar, restano altre somme daquantificare per gli anni dal 2003 al 2005.Aldo Capponi, Direttore regionale dei Consorzidi Bonifica del Lazio e dei Consorzi di Bonificadi Pratica di Mare e dell'Agro Pontino, è allibito:«Acqualatina, non so quanti ricorsi ha fatto eperso finora, e ha presentato altri due ricorsi alTar, giocando su cav<strong>il</strong>li in tema di metodi dellariscossione, a spese degli utenti che devono pagarglipure gli avvocati per tutte queste cause.Noi però – annuncia a Il <strong>Caffè</strong> - stiamo chiedendoalla Regione Lazio di nominare un commissarioad acta che prenda <strong>il</strong> posto della Provincia diLatina per stipulare la convenzione tra Ato 4 econsorzi di bonifica, ormai scaduta <strong>il</strong> 31/12/2010.Perciò da allora continuano a non pagare i canoniper <strong>il</strong> servizio di difesa idraulica e la pulizia difossi e canali, canoni che stiamo anticipandonoi. Questi mancati pagamenti incidono in modoimpressionante sulla nostra attività e sopravvivenza.Compresi i canoni per <strong>il</strong> 2011, si arrivaa oltre 11 m<strong>il</strong>ioni di euro di mancati pagamenti,1,2 per Pratica di Mare, circa 8,5 per l'Agro pontinoe circa un altro m<strong>il</strong>ione e mezzo per <strong>il</strong> SudPontino». Chi sono i veri morosi?Lessio e BudaPOMEZIA Una delle strade statali più pericolose del Lazio con <strong>il</strong> freddo è diventata impercorrib<strong>il</strong>e, tra ghiaccio scivoloso e bucheLa neve regala a Pomezia una Pontina sconquassataC’è chi si aspettava di ripeterela magia del 2010, quandoper ben due volte è nevicatonelle province di Roma e Latina.E invece, del tanto conclamatoallarme meteo ci sono rimasti solo ibambini pronti a giocare a palle dineve, <strong>il</strong>lusi dalla televisione che lapropria città potesse trasformarsi inuna piccola Cortina D'Ampezzo.Nulla di tutto questo: solo Pomeziaha avuto un assaggio di neve, per <strong>il</strong>resto Apr<strong>il</strong>ia, Ardea, Anzio e Nettunosono rimaste a bocca asciutta. Ementre scuole e uffici pubblici nellecittà in provincia di Roma sono rimastechiuse lunedì 6 febbraio, adApr<strong>il</strong>ia neanche quello: come se nullafosse accaduto. La città è stata solo'omaggiata' di un freddo polareUN’OCCASIONE PER GIOCARELa neve, non molto comune a Pomezia e dintorni, ha divertito icittadini che hanno colto l’occasione per giocare in centroche molti cittadini ancora non avevanoconosciuto in pianura.Tuttavia, della neve caduta a Pomeziasono rimasti gli effetti ben visib<strong>il</strong>ianche da chi la neve non l'havista: la Pontina completamentesventrata, costellata di buche e pezzidi asfalto abbandonati pericolosamentesulla strada.A chi è capitato di percorrere la148 tra Pomezia e l'Eur, in entrambele direzioni, si sarà accorto dellepessime condizioni del manto stradaleche ha letteralmente ceduto,l'asfalto si è aperto come conseguenzadel freddo intenso e del passaggiodei pesanti camion, rimastiper ore bloccati in autostrada, chehanno attraversato la Pontina giàprovata da ghiaccio e nevischio. Eadesso quanto tempo ci vorrà primache qualcuno intervenga a sistemarela situazione? Agli automob<strong>il</strong>ist<strong>il</strong>a Pontina appare come le montagnerusse, le auto sobbalzano incertesull'asfalto e intanto le ruote si rovinano,si squarciano e perdono icerchioni con un gran trambusto,manco fossero su un percorso sterratodi autocross. Ecco allora venireUNA TORVAIANICA INASPETTATALa neve ha ricoperto anche la spiaggiaalla mente un'idea: invece della tantasospirata Formula 1 all'Eur perchénon realizzare un percorso diautocross su una delle strade statalipiù pericolose del Lazio? Quando sidice che <strong>il</strong> rischio non è un gioco.Laura Alteri

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