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ARDEA - il Caffè

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n. 235 - dal 9 al 22 febbraio 2012 RIFIUTI & POLITICA35La Provincia chiede la bonifica del sito al confine di Ardea e Pomezia. Smentita l’autorizzazione per l’inceneritoreDiscarica di Roncigliano, è allarme veleniL’inceneritore fu approvato perché“non c’erano criticità”. In realtàla falda acquifera è contaminataFrancesco BudaTutto ok, acqua e aria sono sottocontrollo. Quindi si può autorizzarel'inceneritore a Roncigliano, a Cecchina.Parola del direttore del Dipartimentoistituzionale e territorio RegioneLazio, regnante Marrazzo. Eral'apr<strong>il</strong>e del 2009.In realtà le cose stanno molto diversamente.Tanto che persino la timidaProvincia di Roma si è vista costrettaa prendere posizione davantia zone d'ombra che spaventano politicie dintorni. Il 19 gennaio scorso <strong>il</strong>suo Dipartimento IV “Servizi di tutelaambientale” con una determina dirigenzialeha diffidato i gestori della discaricaaffinché provvedano a bonificarel'area. Ha chiesto alla PontinaAmbiente di predisporre un piano diintervento urgente contro l'inquinamentodella falda acquifera già accertatodall'Agenzia regionale per la protezioneambientale del Lazio <strong>il</strong> 18 novembre,oltre ad aprire una procedurad'infrazione. Inoltre, ingiunge laProvincia, i padroni della bomba ecologicadovranno effettuare campionamentidelle acque ogni mese, manon più solo coi loro tecnici di fiducia,ma alla presenza dell'Arpa Lazio“in contraddittorio”.Questo grave intervento della Provinciadi Roma arriva dopo che l'ArpaLazio, nei pozzi spia, là sotto hacontinuato a trovare la falda acquiferacontaminata da vari veleni, con valorifino a 10 volte sopra i limiti di legge:bromuri e dibromoclorometanoVILLAGGIO <strong>ARDEA</strong>TINOIl 7° invaso è a 175 metri dall’abitato.Distanza minima di legge: 1.000 mtLa voce dei padroni: nessuna responsab<strong>il</strong>ità«Riteniamo che allo stato dei fattinon si possa accreditare la ns. responsab<strong>il</strong>itàin merito all'oggetto della diffida.[...] Non risulta che codesta AmministrazioneProvinciale abbia svolto indaginitali da motivare l'addebito di responsab<strong>il</strong>itàalla scrivente società».Questa la risposta dei capi della discaricaalla Provincia di Roma che li diffidaa pompare su e portare via immediatamentel'acqua avvelenata e a fare analisicome si deve. Ma loro negano, anzifanno «riserva di ogni atto a ns. tutela».Capito? Come se la polizia ti fermacon l'auto non in regola e tu gli dici: «L'-ho presa usata, non dipende da me, dimostramiche i fari rotti, l'assicurazionenon pagata e le gomme lisce sono colpamia... io sono semplicemente <strong>il</strong> proprietarioe stavo solo guidando».(8 volte sopra <strong>il</strong> massimo consentito),fluoruri e tribromometano (6 volte),benzene (3 volte), ferro (10 volte),arsenico e manganese(2 volte oltrei limiti).Come negareLaProvinciaingiunge anche difare un monitoraggiovero inseme coitecnici dell’Arpa,anziché“fai da te”ancora? Tuttociò documental'esatto contrariodei presuppostiper l'autorizzazionedell'inceneritoree conferma unavolta di più le preoccupazioniigienico-sanitarienon solo dei cittadini e di variesperti da essi consultati, ma anchedell'Asl RmH, che diede un fermo parerecontrario al megaforno. Parereignorato <strong>il</strong> 20 apr<strong>il</strong>e2009 nella seduta dellaConferenza deiServizi, <strong>il</strong> tavolo traRegione Lazio (parerefavorevole), Provinciadi Roma (parerefavorevole), Arpa,Asl RmH e Comuni di Albanoe Ardea (contrari). Inquella Conferenza Regione eProvincia sancirono <strong>il</strong> “sì” definitivoall'inceneritore, proprio sul presuppostoche acqua e aria fosserosenza “elementi di criticità”, comesostenne <strong>il</strong> dirigente regionaleFegatelli. Così quel giornoè stata “messa a posto”la pratica, a favore dell'enormealtofornoper bruciare immondiziache <strong>il</strong> consorzioCoema (Ama, Acea egruppo Cerroni)vuole realizzare aRoncigliano, nel Comunedi Albano al confinecon Pomezia ed Ardea.Il tecno-burocrate regionale,in quella seduta, disse solo chec'era “la necessità di procedere, abreve, alla chiusura dei bacini precedentementeut<strong>il</strong>izzati e presso i qualinon vengono più conferiti rifiuti”. Neanchequi i conti tornano: ora si scopreche quegli invasi, <strong>il</strong> 4°, <strong>il</strong> 5° e <strong>il</strong> 6°,non risultano ancora chiusi con <strong>il</strong> cosiddetto“capping”, ossia definitivamentericoperti da pozzolana, terra evegetazione, né tantomeno dotati diadeguato sistema di monitoraggiodei gas prodotti dalla macerazionedei rifiuti che la legge impone per 40anni. Inoltre, scrive l'Arpa Lazio: “datala scarsità di informazioni relativeall'inquadramento geologico ed idrogeologicodell'area, si ritiene vengavalutata da parte della Regione Laziola possib<strong>il</strong>ità di far effettuare da Entiterzi competenti (quali IRSA-CNR edENA) studi approfonditi […] del sitoove insistono discarica ed annessoimpianto TMB che consentano di valutarel'idoneità effettiva dellarete di controllo delle acquesotterranee individuatadalla Società”.Inattuatele prescrizioni:3 invasi andavanochiusi ma dopoquasi due anni nonsono ancora“tombati”Cioè: fate verificareda esperti sericome sono <strong>il</strong>terreno e la situazionedelleacque lì sottononché se e comefunzionano icontrolli sull'inquinamentofatti dal gestoredella discarica.Del resto proprio accantoa quell'impianto TMB (dove dividonoi materiali e li trasfromano inCdr, <strong>il</strong> combustib<strong>il</strong>e per inceneritori)alcune persone hanno rinvenuto edocumentato uno scarico poi classificatoin laboratorio come “assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>ea percolato di discarica d<strong>il</strong>uito inparte dalle piogge stagionali”.Varie altre evidenze dicono l'esattocontrario di ciò su cui fa perno l'autorizzazionedell'inceneritore: bastadare un’occhiata al riquadro qui inpagina. Non si capisce più chi debbaverificare e far rispettare le regole(quelle legali), né se esista qualcunointenzionato a farlo nei palazzi delpotere regionale e locale. Intanto <strong>il</strong>28 febbraio è prevista l'udienza davantialla quinta sezione del Consigliodi Stato, sul ricorso promossodal Coema contro la sentenza del Tarche ha bocciato <strong>il</strong> progetto dell'inceneritore.Il 19 diffida i gestori a bonificare la discarica, <strong>il</strong> giorno dopo firma l’ampliamentoLe due facce della Provincia“l'acqua è avvelenatalà sotto la discarica,19gennaio:c'è un'urgenza/emergenza,bonificate, mettete in sicurezza e ditecientro 24 ore cosa state facendo ecome interverrete”. 20 gennaio: “ok,ampliate pure <strong>il</strong> 7° invaso della discarica”.Così, da un giorno all'altro, laProvincia di Roma prima fa la vocegrossa e poi “ratifica” <strong>il</strong> collaudo peringrandire <strong>il</strong> cimitero di rifiuti a Roncigliano,firmando <strong>il</strong> “collaudo” realizzatodal tecnico di fiducia dei gestoridella discarica. Per toccare unmuro a casa tua o nel tuo negozio devifare tutta una traf<strong>il</strong>a burocratica emagari ti bloccano i lavori. Per la discaricano: «Gli accertamenti odiernisono finalizzati esclusivamente allaverifica dello stato di realizzazionedelle opere - dice <strong>il</strong> verbale di sopralluogofirmato dai tecnici regionali eprovinciali -: in nessun caso gli intervenutisono investiti della funzione eresponsab<strong>il</strong>ità di collaudatori dell'invaso.Non si può sospendere pertantonessuna procedura di collaudo inquanto quest'ultima non è in atto, essendol'opera già stata collaudata».Regione e Provincia semplici “notai”,leggono e firmano carte su impianticosì pericolosi? Possib<strong>il</strong>e che nessunoabbia un vero potere di controlloe di stop ai lavori? Basta una sorta diautocertificazione del “controllato” eper giunta in aree contaminate? E comeè possib<strong>il</strong>e che si lascino apriretranqu<strong>il</strong>lamente nuovi invasi, senzache i vecchi siano stati chiusi e messiin sicurezza come prescritto dall’autorità?I rappresentanti del Comunedi Albano, invece, durante quel sopralluogodel 20 gennaio hanno chiestoformalmente «la sospensione dellaprocedura di collaudo / messa inesercizio». Il Sindaco di Albano hainoltre richiesto di adottare tempestivamenteatti e ogni iniziativa ut<strong>il</strong>e perindividuare l'estensione dell'inquinamento.Che succede invece nella Provinciadi Roma, che prima lancia l'allarmeperché la falda è inquinata emanca un approfondito studio idrogeologicosu quei terreni e acque, e <strong>il</strong>giorno dopo accetta come se nullafosse l'ingrossamento della bombaecologica? E alla Regione? Perché alsopralluogo mancava l'Arpa Lazio?Perché Provincia e Regione erano assentialla Conferenza dei Servizi del 7febbraio presso <strong>il</strong> Comune di Albanoproprio su questi scoittanti temi? Laseconda ala del 7° invaso è appenaentrata in esercizio e già puzza damorire. Come certi uffici.3 anni di veleni. La casta lascia fare20 APRILE 2009La Conferenza dei Servizi approvadefinitivamente lʼinceneritore di Albano.“Aria e acqua ok. Bisogna solo chiuderegli invasi 4, 5 e 6”, dice la Regione.23 SETTEMBRE 2010Arpa Lazio e Carabinieri Noe – conispezione ordinata dalla Procura di Velletri– accertano: 90.000 metri cubi di rifiutioltre <strong>il</strong> limite autorizzato sul 4° e 5°invaso; altezza 10 metri sopra <strong>il</strong> consentitonel 6° invaso; assenza di direttoretecnico e documentazione univocaper capire come abbancano i rifiuti.28 OTTOBRE 2010La Regione autorizza per 6 mesi lostoccaggio straordinario di rifiuti indifferenziatisul 4° e 5° invaso.17 NOVEMBRE 2010Arpa Lazio pubblica le analisi annualisulla qualità delle acque dei pozzispia di Roncigliano: fuor<strong>il</strong>egge arsenico,cloroformio, triclorometano, ferroed alluminio.29 APRILE 2011La Regione autorizza per altri 3mesi, lo stoccaggio straordinario di rifiutiindifferenziati sul 4° e 5° invaso.31 OTTOBRE 2011Cittadini di Albano ed Ardea scoprono,nel fosso di Valle Caia accantoalla discarica, un liquido scuro e maleodoranteche risulta essere “assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>ea percolato di discarica d<strong>il</strong>uito inparte dalle piogge stagionali”. IndaganoProcura di Velletri, Arpa e Asl.18 NOVEMBRE 2011Arpa Lazio pubblica le analisi suipozzi spia di Roncigliano: 8 sostanzechimiche fuor<strong>il</strong>egge.DICEMBRE 2011Asl Rm-H e Università di Tor Vergataconcordano di installare un “Nasometro”per monitorare nanoparticellee gas velenosi sprigionati dalla degenerazionedei rifiuti.19 GENNAIO 2012La Provincia di Roma diffida ufficialmentela Pontina Ambiente per <strong>il</strong>grave inquinamento delle falde acquiferesotto la discarica.20 GENNAIO 2012Si scopre che <strong>il</strong> 4°, 5° e 6° invasonon sono stati ancora chiusi e messi insicurezza, contrariamente alle prescrizionidellʼArpa Lazio.

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