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numero 3/2012 - Collegio dei Geometri della Provincia di Verona

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catasto12Agenzia del territoriocatasto e topografiaA seguito <strong>di</strong> una sperimentazione svolta dal <strong>Collegio</strong> con alcuni Comuni,emerge un possibile utilizzo <strong>della</strong> PEC per risparmiare tempo e denarocon la trasmissione <strong>dei</strong> Frazionamenti catastali<strong>di</strong> Lorenzo Torricelliurbanista, funzionario presso Ente locale, esperto <strong>di</strong> Cartografia e GISI frazionamenti catastali <strong>dei</strong> terreni non possono essere approvatidall’agenzia del territorio se non è allegata copia del tipo dalquale risulti, per attestazione degli uffici comunali, che il tipomedesimo è stato depositato presso il comune”: questo è il<strong>di</strong>sposto dell’attuale art. 30, comma, 5 del DPR 380/2001.La norma fu introdotta per la prima volta in occasione del primocondono e<strong>di</strong>lizio, nell’ormai lontano 1985: in tale occasione,insieme al condono vennero inventati alcuni “strumenti” <strong>di</strong>prevenzione dell’abusivismo e<strong>di</strong>lizio, molto stringenti e chehanno segnato per i decenni a seguire, l’attività professionale<strong>di</strong> geometri, notai, agenti immobiliari ecc.. Gli “strumenti” <strong>di</strong>prevenzione erano:o l’obbligo <strong>di</strong> citazione <strong>dei</strong> titoli e<strong>di</strong>lizi negli atti <strong>di</strong> trasferimento<strong>di</strong> immobili;o il certificato <strong>di</strong> destinazione urbanistica, da allegare allecompraven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> terreni;o la previa notifica <strong>dei</strong> frazionamenti catastali ai Comunicompetenti per territorio.Quest’ultimo adempimento aveva il <strong>di</strong>chiarato obiettivo <strong>di</strong>prevenire la lottizzazione abusiva, molto prima <strong>della</strong> suaconcreta attuazione sul territorio (con la costruzione <strong>di</strong> stradee la recinzione <strong>dei</strong> lotti) e cioè fin dalle fasi tecniche preliminaridel frazionamento finalizzato alla successiva ven<strong>di</strong>ta sud<strong>di</strong>visa;venne coniato il termine <strong>di</strong> abuso e<strong>di</strong>lizio “per atti” o “<strong>di</strong> carta”(e la relativa conseguenza penale, parificandolo all’abuso e<strong>di</strong>lizio“per cazzuola”!).La prassi attuale … e i relativi costiSe da un lato, le procedure <strong>di</strong> aggiornamento delle banchedati catastali sono da tempo state “dematerializzate” tramiteprocedure <strong>di</strong> trasmissione degli atti per via telematica da parte<strong>dei</strong> professionisti abilitati, la prassi attuale prevede ancora chei professionisti depositino presso il Comune competente perterritorio, copia del frazionamento (con le firme in originale)e poi trasmettano per via telematica l’atto <strong>di</strong> aggiornamentoall’Agenzia del Territorio, oggi sottoscritto con firma <strong>di</strong>gitale,attraverso il Sistema <strong>di</strong> Interscambio “SISTER”.L’atto trasmesso telematicamente contiene la <strong>di</strong>cituradall’art. 76 del D.P.R. 28 <strong>di</strong>cembre 2000, n. 445, in caso <strong>di</strong><strong>di</strong>chiarazioni mendaci, ai sensi e per gli effetti <strong>di</strong> quantostabilito dall’ art. 47 del medesimo decretoDICHIARAChe il modello unico catastale, inoltrato per via telematica,è la rappresentazione informatica <strong>dei</strong> documenti cartaceioriginali sottoscritti dai soggetti obbligati, ai sensi deldecreto del Ministro delle finanze del 19 aprile 1994, n.701;Che il documento è stato depositato presso il Comunecompetente per territorio ai sensi dell’art. 30, comma 5 delD.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (ex art.18 L. 47/85);Operazioni topografiche negli anni 60Quale può essere il costo, nell’ambito <strong>di</strong> una pratica <strong>di</strong>frazionamento, <strong>della</strong> fase del deposito dello stesso in Comune?Da pochi euro, nel caso lo stu<strong>di</strong>o sia vicino agli uffici comunali, aqualche bella decina <strong>di</strong> euro se bisogna spostarsi con la macchina,parcheggiare in centro città ecc. ecc.. Senza contare il tempoperso e le spese <strong>di</strong> stampa.L’uso <strong>della</strong> PECLa posta elettronica certificata (PEC) è oggi a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> ognigeometra abilitato all’esercizio professionale, come per tutti iprofessionisti in base alle recenti leggi in materia.Ma, nella pratica quoti<strong>di</strong>ana, viene sfruttata per quello che vale?Il grande sforzo degli or<strong>di</strong>ni professionali per dotare i propri iscritti<strong>di</strong> questa innovazione tecnologica è ripagato da effettivi risparmie aumenti <strong>di</strong> efficienza?In realtà per vedere gli effetti concreti e positivi dell’introduzione<strong>della</strong> PEC nel rapporto con la Pubblica Amministrazione ci vorràancora tempo perché siamo in mezzo al guado e la “rivoluzione<strong>di</strong>gitale” è un processo che si sta attuando in modo lento acausa delle solite resistenze al cambiamento, molto spesso frutto<strong>di</strong> ottusità culturale e scarsa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>ffusa sia in ambitopubblico che privato.

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