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Organo ufficiale della Società Italiana di Vittimologia (S.I.V.)

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autentica nel mondo, tutte e quante modalitàdell’essere volte a designare un approccioall’esistenza che, tanto verso il bene privato,quanto verso il bene pubblico, è centratosull’attenzione, sulla motivazione, sullapartecipazione, in altri termini sull’impegno, inluogo dell’in<strong>di</strong>fferenza e dell’abitu<strong>di</strong>ne al mondo.Che questo tipo <strong>di</strong> impegno sia “un impegnosenza certezze”non <strong>di</strong>pende solo dal fatto che lanostra contemporaneità, come già ho dettorichiamandomi a Bauman, è caratterizzatadall’incertezza, dunque dall’insicurezza, ma anchedal fatto che ogni azione orientata verso il futuro,come lo sono ogni intervento e ogni esperienzaeducativa, è sempre apertura verso l’ignoto, il noncerto, il non ancora conosciuto. Non può darsi ilcontrario. Nonostante ciò, e forse appunto per ciò,è importante mantenere una <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> senso e lamotivazione nell’agire. Su questo versante, lasocietà o<strong>di</strong>erna ci mette continuamente alla prova,per cui ritengo che i percorsi formativi ed autoformativi, <strong>di</strong> qualsiasi grado e livello, oggi più chemai debbano muoversi nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> unrafforzamento dell’interiorità del soggetto. Questoper <strong>di</strong>re che la continua tensione verso ilraggiungimento <strong>di</strong> una stabilità interiore, che maipuò essere acquisita una volta per tutte,rappresenta senz’altro l’antidoto migliore per farfronte all’instabilità esterna. Occorre peròdetronizzare l’Io e la sua natura altamente egoica.Il riconoscimento e il rispetto dell’altro/degli altrida un lato e quello dell’inter<strong>di</strong>pendenza deifenomeni dall’altro, possono costituire un primorilevante passo nella ricerca dei mo<strong>di</strong> per aderire auna vita attiva e impegnata, anche in assenza <strong>di</strong>facili scommesse. In quanto adulti, abbiamo lagenitori e formatori, in Contini M. (a cura <strong>di</strong>), Disresponsabilità<strong>di</strong> restituire ai giovani il senso delfuturo.4. Sintesi <strong>di</strong> chiusura.Ritornando adesso, ma solo per concludere, alladefinizione del concetto <strong>di</strong> vittima, con il quale hoavviato questo mio contributo, dopo questa<strong>di</strong>gressione sui principali aspetti checaratterizzano in negativo il nostro vivere attuale,restano ancora da sottolineare alcuni elementi che,come subito vedremo, concorrono ad accrescere ead accentuare la complessità <strong>della</strong> nozione inquestione, pertanto la complessità dei problemiche ne sono conseguenti.Se da una parte il termine vittima racchiude in séun’ampia pluralità <strong>di</strong> significati, corrispondenticomunque ad altrettanti in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> esperienze <strong>di</strong>vittimizzazione <strong>di</strong>fferenti tra loro per entità,gravità e intensità <strong>di</strong> reato, dall’altra parteabbiamo a che fare con un termine che per certiversi varia nel tempo, da cultura a cultura, ma chevaria anche nel tempo all’interno <strong>di</strong> una stessacultura. La relatività <strong>di</strong> tale nozione contribuiscead aumentare la sua complessità e dunqueproblematicità; la fisionomia con la quale oggi sipresenta comprende molti tratti <strong>di</strong> competenzaanche pedagogica. Sono appunto quei tratti che hocercato <strong>di</strong> delineare in queste pagine e checonfigurano in negativo la qualità <strong>di</strong> molterelazioni umane proprie del nostro tempo. Da esse<strong>di</strong>cevo, traggono origine molti vissuti <strong>di</strong>vittimizzazione, purtroppo oggi ampiamente<strong>di</strong>ffusi. Impegnarci contro il <strong>di</strong>lagare <strong>di</strong> questifenomeni è una responsabilità che dobbiamoassumerci, sia a scopo preventivo, sia terapeuticoalleanzenei contesti educativi, Carocci, Roma, 2012.Rivista <strong>di</strong> Criminologia, <strong>Vittimologia</strong> e Sicurezza – Vol. VI – N. 3 – Settembre-Dicembre 2012 12

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