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Organo ufficiale della Società Italiana di Vittimologia (S.I.V.)

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2. Premessa.La violenza <strong>di</strong> genere costituisce una tipologia <strong>di</strong>reato in costante espansione e <strong>di</strong> continuointeresse da parte <strong>della</strong> comunità scientifica.Il fenomeno nella sua globalità è complesso daanalizzare in quanto vi è la tendenza degli autori<strong>di</strong> reato a contenere gli episo<strong>di</strong> perlopiù entro lemura domestiche e ciò comporta, dato il legamespesso <strong>di</strong> natura intrafamiliare tra autore e vittima,il silenzio <strong>di</strong> quest’ultima che concorre adaccrescere il cosiddetto “numero oscuro” (1).Da ciò derivano i limiti dell’analisi <strong>di</strong> unfenomeno per sua natura sommerso, del quale nonè facile tracciare i contorni.Una conoscenza approfon<strong>di</strong>ta del fenomeno nelsuo insieme, tuttavia, è essenziale per lo sviluppodelle politiche e dei servizi, a partire dallecampagne <strong>di</strong> sensibilizzazione per arrivare allecontromisure legislative finalizzate a prevenire e/ocontenere la violenza.Va rilevato come inchieste, sondaggi e ricercheche analizzano tale comportamento deviante e chevengono proposte con continuità a livelloistituzionale e me<strong>di</strong>atico da <strong>di</strong>versi decenni, sonosolite prendere in considerazione solol’eventualità che la vittima <strong>della</strong> violenza <strong>di</strong>genere sia donna e che l’autore <strong>di</strong> reato sia uomo.Tale informazione, <strong>di</strong>storta alla sua origine, passatramite canali ufficiali (dai me<strong>di</strong>a alle campagne<strong>di</strong> prevenzione istituzionale) determinando unaconseguente sensibilizzazione uni<strong>di</strong>rezionale cherelega ad eccezioni - spesso non prese neppure inconsiderazione - le ipotesi che la violenza possaessere subita ed agita da appartenenti ad entrambii sessi.A <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> ciò, è opportuno rilevare che,in Italia, ad oggi, non esistono stu<strong>di</strong> ufficiali aruoli invertiti; vale a <strong>di</strong>re approfon<strong>di</strong>menti sullaviolenza agita da soggetti <strong>di</strong> genere femminile aidanni dei propri mariti o ex mariti, partners ed expartners (2).L’esigenza <strong>di</strong> una documentazione più ampia, checomprenda ogni aspetto riconducibile allaviolenza <strong>di</strong> genere - non solo quin<strong>di</strong> l’indaginesulle violenze agite ai danni <strong>della</strong> figurafemminile - viene manifestata da stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong><strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline (antropologia, sociologia,criminologia, psicologia, giurisprudenza,pedagogia).Chiunque, per motivi professionali, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong>ricerca, abbia necessità <strong>di</strong> analizzare la violenzanella coppia in maniera onnicomprensiva puòconstatare come esista un’approfon<strong>di</strong>ta letteraturascientifica prodotta in <strong>di</strong>versi Paesi del mondo -dagli Stati Uniti all’In<strong>di</strong>a, dal Canada al RegnoUnito - ma nulla riferibile all’Italia (3).Una considerevole mole <strong>di</strong> dati emerge daindagini conoscitive, monitoraggi ed inchiesteeffettuate ad ogni latitu<strong>di</strong>ne, mentre in Italiarimane curiosamente inesplorato ogni tipo <strong>di</strong>violenza che non sia quella agita dall’uomo.A conferma dell’impegno del mondo accademicointernazionale, a partire dagli anni ’70, moltistu<strong>di</strong>osi hanno iniziato ad analizzare il fenomenonel suo complesso giungendo alla conclusioneche, il ruolo <strong>di</strong> vittima, riguardava sia uomini chedonne e che, contrariamente all’immaginariocollettivo, la violenza femminile era un fenomenocomplesso e non meno frequente <strong>della</strong> violenzaagita da soggetti maschili.In Italia, <strong>di</strong> contro, le uniche ricerche che vengonoposte in essere in tema <strong>di</strong> violenza emaltrattamenti sono quelle redatte dall’ISTAT (4)in cui, però, viene preso in considerazioneRivista <strong>di</strong> Criminologia, <strong>Vittimologia</strong> e Sicurezza – Vol. VI – N. 3 – Settembre-Dicembre 2012 32

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