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aprile - Fraternità San Carlo

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A chi chiede le cose spirituali, le materiali vengono date in aggiunta.Origene8fraternitàemissioneAPRILENOVITÀ IN LIBRERIALa vita è un dialogodi Massimo CamisascaProponiamo un estratto del nuovo libro di Massimo Camisasca,«Benvenuto a casa», nato da colloqui con i responsabilidell’associazione Famiglie per l’Accoglienza.Occorre sempre rientrare nella memoria del dono cheabbiamo ricevuto.Quando, anche solo per un istante, ci apriamo allaconsiderazione di essere voluti come frutto di un amoreche ci ha portato dal nulla all’essere, e ci mantiene nell’esistenzacon la promessa di una novità continua, talepositività arricchisce la nostra vita.Quando mi alzo al mattino, ho bisogno di uscire dallascontatezza. Lo stesso in tanti altri istanti della mia giornata.Posso farlo, se riconosco l’origine gratuita e personaleda cui sono nato. Non sono polvere nell’universo.Non siamo lanciati nell’ignoto da un ignoto, nonsiamo «soli nella notte oscura». Siamo voluti da un Tuche ci ha desiderati capaci di coscienza, di libertà, dirisposta.Nell’immagine, «Golden Box»,Filippo Rossi, 2009 (collezioneprivata, Firenze).Quando perdo questa consapevolezza di me stesso,perdo tutto. Quando invece mi apro allo stupore dell’esserefatto, scopro che non ci sono io solo. In fondo,tutta la verità della vita consiste nella scoperta che esistonogli altri. La vita è un dialogo, il mio io ha un tu a cuiparlare. A un certo punto, colui che da sempre esiste havoluto che all’interno del suo dialogo ci fosse anche lamia voce. Anche la tua, anche la nostra.Il dialogo tra il mio io e Dio non rende meno misteriosoquesto Tu: misterioso non vuol dire inconoscibile,piuttosto significa infinitamente conoscibile. È un rapportoche non finisce mai. Dallo stupore nasce un colloquioche anima la mia vita. Se non c’è questo dialogo,ogni parola diventa chiacchiera. Negli altri e nelle cosevedremmo soltanto noi stessi e l’esistenza perderebbetutto il suo aspetto più profondo, di scoperta e di avventura.Siamo sempre tentati di ridurre tutto alla nostramisura, al nostro pensiero, al nostro progetto. L’unicaradicale conversione dell’esistenza consiste nella scopertache esistono gli altri.All’inizio della storia dell’uomo, nel momento in cuiha creato l’uomo e poi la donna, Dio ha detto: Non è̀bene che l’uomo sia solo (Gen 2,18). Dunque, fin dall’originel’uomo e la donna desiderano compiersi inaltro, in altri. Questo movimento verso gli altri ci costituiscepiù del colore dei nostri occhi, delle fattezze delnostro volto, dei lineamenti del nostro corpo, più ancoradi nostro padre e di nostra madre, ci costituisce nelleprofondità ultime del nostro essere. C’è nella nostranatura una «costitutiva urgenza di reciprocità». Siamofatti perché la nostra voce sia ascoltata da un altro, perchécamminando la nostra vita possa incrociare altrevite. Alcune attese nella nostra esistenza determinanole nostre azioni durante ore, giorni, talvolta anni. La primaria,fondamentale attesa della nostra vita è quella dipoter essere amati. Non ce n’è un’altra, più profonda,più inestirpabile. Quando viene meno la possibilità diamare, quando non c’è questa reciprocità, accade undramma: la persona viene meno, si inaridisce, si intristisce,si deprime, cade preda delle più terribili malattie.Comprendiamo noi stessi soltanto nel momento incui vediamo il nostro volto sul volto dell’altro. Il bambinosi apre alla coscienza di sé evocato dalla vocedella mamma, dalla progressiva scoperta della presenzadelle cose. Se togliamo alla nostra vita la possibilitàdi queste connessioni, essa rimane traumatizzata.Dentro tutto ciò vive un’irresistibile domanda di eternità:nella reciprocità degli affetti, avvertiamo la certezzache la nostra vita non finirà. Scopriamo di potercontinuare ad esistere, e poi, di poter trasformare,almeno un po’, il mondo.Massimo CamisascaBenvenuto a casaLe ragioni dell’accoglienza<strong>San</strong> Paolo 2013pp. 98 - euro 7,90

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