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Componente tibiale mini-invasiva nelle protesi totali di ginocchio ...

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M. Manili et al.Method. Prospective ra<strong>di</strong>ographic analysis of 150 patientsunderwent total knee arthroplasty with <strong>mini</strong>mal invasivetibial tray due to extension stem lack from 2002 to 2004.Results. A 1-2 mm zone 1 ra<strong>di</strong>olucency line in theantero-posterior projection was observed in 18 cases. Ithad already been present in the first ra<strong>di</strong>ological checkwithout any change in the following checks.Conclusion. In the eighteen cases with ra<strong>di</strong>olucencylines a technical defect of cementation without any clinical-ra<strong>di</strong>ographicconsequences was assumed. Authors’experience using a <strong>mini</strong>mal invasive tibial tray seems toshow an excellent primary stability even if a middle timefollow-up. Therefore tibial trays with <strong>mini</strong>-keel seem toshow superimposable results to standard tibial trays ifassociated with a correct cementation technique.Key words: total knee arthroplasty, design tibial tray,<strong>mini</strong>mally invasive surgeryINTRODUZIONELe tecniche <strong>di</strong> chirurgia <strong>mini</strong>-<strong>invasiva</strong> si stanno sempre più<strong>di</strong>ffondendo anche nell’ambito della chirurgia <strong>protesi</strong>ca del<strong>ginocchio</strong> 1-6 . Come è noto il termine <strong>mini</strong>-invasività esprimeun concetto molto vasto e non è sinonimo <strong>di</strong> <strong>mini</strong>-incisione.In questo contesto rientra l’impiego <strong>di</strong> nuovi “tibialtray” che presentano un innovativo design consistentesoprattutto in una chiglia <strong>di</strong> minori <strong>di</strong>mensioni. Questopermette <strong>di</strong> rimuovere meno tessuto osseo e <strong>di</strong> ridurre ildanno tissutale giacché può essere impiantata con incisioni<strong>di</strong> minori <strong>di</strong>mensioni.Numerosi stu<strong>di</strong> biomeccanici,per testare la reale stabilità<strong>di</strong> questi nuovi design,sono in corso e pochi <strong>di</strong>essi sono stati pubblicati 7 .Inoltre, a nostra conoscenza,nessuno stu<strong>di</strong>o clinicoche preveda l’utilizzo <strong>di</strong>questi piatti tibiali è statoancora pubblicato.Gli Autori riportano irisultati a me<strong>di</strong>o termineottenuti su una serie <strong>di</strong>A150 pazienti sottoposti a<strong>di</strong>ntervento <strong>di</strong> artro<strong>protesi</strong>totale <strong>di</strong> <strong>ginocchio</strong> in cuiFig. 1a, b. <strong>Componente</strong> <strong>tibiale</strong> Profix con e senza stelo <strong>di</strong> estensione.sono state impiantate componenti tibiali cementate il cuiancoraggio era <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridottissime, in quanto lacomponente è stata applicata senza stelo <strong>di</strong> estensioneprevisto in questo tipo <strong>di</strong> impianto ritenuto dagli Autorieccessivamente voluminoso (Fig. 1).MATERIALI E METODITra il 2002 e il 2004, 150 pazienti sono stati sottoposti a<strong>di</strong>mpianto <strong>di</strong> artro<strong>protesi</strong> totale <strong>di</strong> <strong>ginocchio</strong> Profix (Smith& Nephew). Il <strong>di</strong>segno dell’ancoraggio <strong>di</strong> questo piatto<strong>tibiale</strong> presenta delle alette antirotazionali <strong>di</strong> spessore elunghezza estremamente ridotte rispetto alle <strong>di</strong>mensioni<strong>di</strong> quelle tra<strong>di</strong>zionali osservabili nella maggior partedelle <strong>protesi</strong> in commercio. Si rileva anche la presenza <strong>di</strong>un piccolissimo stelo, sostanzialmente un “cono morse”,della lunghezza <strong>di</strong> 35 mm pre<strong>di</strong>sposto per accogliere unostelo <strong>di</strong> estensione modulare. Al fine <strong>di</strong> conservare lamaggiore quantità <strong>di</strong> osso possibile a livello metafisarioe per facilitare l’impianto con tecnica <strong>mini</strong>-<strong>invasiva</strong>, talestelo <strong>di</strong> estensione non è stato più applicato dagli Autoria partire dal 2002.Si è così impiantata praticamente una componente <strong>tibiale</strong>che può essere definita con “<strong>mini</strong>-chiglia”.Tutti i pazienti presentavano un quadro <strong>di</strong> artrosi primariaed erano stati informati che, se possibile, sarebbe statautilizzata una componente <strong>tibiale</strong> <strong>di</strong> minori <strong>di</strong>mensioni. Ipotenziali benefici ed i teorici rischi furono <strong>di</strong>scussi conciascun paziente e ognuno <strong>di</strong> loro esprimeva il proprioconsenso all’intervento. I pazienti sono stati valutati nelB181

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