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anzio - Il Caffè

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30ARCHEOLOGIA n. 269 - dal 4 al 17 luglio 2013Nella località tra Lido di Lavinio e Lido dei Pini, sotto un cumulo di terra, c’è un muro romano che dovrebbe tornare alla luceRiportare alla luce la storia sotto La GallinaraPer anni deturpato dall’edilizia,l’immenso polmoneverde deve essere salvatoPasquale Longo"La Gallinara" è una località tra Lidodi Lavinio e Lido dei Pini nel Comunedi Anzio. Un'immensa pinetatra strada Ardeatina ed il mare. Eraun territorio verde e ricco di macchiamediterranea. Un luogo verginee per metà selvaggio, con tantissimianimali tenuti al pascolo in totale libertà.Liberi in quell'Eden, ci vivevanoanche numerose famiglie di conigliselvatici e volpi.Tutto ciò fino al 1996. Iniziaronocon la devastazione di parte delladuna mediterranea, nella zona cheandava a sfiorare il mare, perché eralì che qualche grandeamante della naturaaveva deciso di progettare,autorizzare e costruireun mastodonticodepuratore. E a tutt'oggiesso impesta lazona e la spiaggia sottostantecon montagnedi detriti fognari e unmaleodore che si spargeancora di più nell'arianel periodo torridoestivo, quando i bagnantistanno stesi alsole nella speranza direspirare una salubrearia marina. Poi nelgennaio 1997, un costruttorelocale iniziò aspianare gran parte dei terreni in cuigli animali pascolavano e vivevanoin libertà, per farci 440.000 metri cubidi villette a schiera. Alla fine del1997, qualcuno fu obbligato ad interveniree fermò il costruttore. Ma ormaiil peggio era avvenuto. Quei terreniche per il momento non potevanoessere usati per la cementificazione,furono coltivati a cocomeri emais.Ma non solo. Perché proprio nel1996 iniziò anche la distruzione sistematicadi numerosi reperti e sitiarcheologici, già scoperti negli anniprecedenti da qualche tombaroloe rivenuti alla lucecon le piogge abbondanti.Presso il Fosso S.Anastasio, all'incrociodel ponte dellavia Ardeatina,emersero frammentidi vasellamee di pavimentazioniin lastre sottili dicotto, blocchi di peperinoche suggerivanouna strada o un canaleantico, una strutturaPRESA DIMIRA DATOMBAROLI ECOSTRUTTORILa grandepineta, primaterritorio verdee incontaminato,è stata peranni disboscatoe derubato deireperti storiciLaGallinaracustodisce repertiarcheologici digrande valore, anticovasellame epavimentazionidi pregiomuraria ricoperta di terra e, dispostia semicerchio, tre cupole di terrenopresumibilmente tombe.Fu segnalata la cosa anche allaSovrintendenza Archeologica delLazio a Roma con dei fax inviati il 24aprile 1996. Nessun riscontro daparte delle autorità. Nel 1996 venneroa visionare le scoperte anche iCarabinieri di Lavinio, che disserodi non avere competenza e li valutaronocome semplici sassi. Fu fattovisionare il muro interrato di epocaimperiale romano. Lo spezzonedi muro che appariva nellabuca era del tipo"Opus reticolatum", similea quello chetutti possono vedereoggi andando avisitare la Villa diNerone ad Anzio.Tornando poial 1997, l'annodella devastazioneambientale-archeologicadellaGallinara, duranteuna delle tante manifestazionipubbliche messe in atto inquel periodo per la salvaguardia diquel polmone verde, ci fu anche lavisita della II Commissione ConsiliarePermanente della Provincia diRoma. I membri non ebbero la possibilitàdi vedere il muro in “Opusreticolatum”, perché nottetempoera stato ricoperto di terra e l'unicatestimonianza che poté dimostrareloro l'esistenza di questo muro diepoca imperiale erano le foto.Dal 1997 la Gallinara è stata stravoltae devastata, al suo internohanno costruito un immenso recintometallico con fondamenta in cemento,che ha distrutto per sempreanche alcuni tratti comprendenti restiarcheologici. In altre zone dellostesso comprensorio sono stati costruitialtri grandi muri in cemento,con ulteriore devastazione ambientale.La duna mediterranea periodicamentecontinua ad essere distruttae spianata nella più completa indifferenzada parte delle autoritàpreposte al controllo del territorio.L'unica cosa che ancora rimane alsuo posto è la villa interrata di epocaimperiale, che per ora ancoranon è stata toccata a parte qualchepiccolo movimento di terreno che sinota guardando attorno al sito inquestione, probabilmente fatto daparte di qualche curioso. Per ora lavilla resta interrata ed il sottoscrittoha le foto che dimostrano la sua esistenza,insieme con una moneta diepoca romana trovata nei pressi dellavilla. La moneta deve ancora essereanalizzata per sapere da chi fu coniata.Mi auguro solo che prima opoi qualcuno si degni di ufficializzarela scoperta di questa villa interratae magari si dia l'avvio per unacampagna di scavo organizzata.DEL MURO NON RESTANO CHE LE IMMAGININel 1997 i membri della II Commissione Consiliare Permanentedella Provincia di Roma non ebbero modo di vedere il muroin ‘Opus reticolatum’ poiché questo era stato coperto di terra

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